Gasparini Danilo
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IL VENTO SOFFIA DOVE VUOLE | Ci sono momenti nella vita in cui si sente il bisogno di prendersi una pausa e ripercorrere con calma, senza le continue incombenze quotidiane, le tappe della nostra esistenza. Un viaggio che, anche nei momenti difficili e bui, ci ha portato a provare un sentimento di riconoscenza e gratitudine verso chi ha condiviso con noi il cammino, le prove, le epifanie. Così Chiara, alla soglia dei sessant’anni, approfittando dell’improvviso silenzio che avvolge la sua casa in collina, decide di scrivere tre lettere. La prima alla luminosa figlia adottiva, Alisha, ormai ventenne; la seconda alla diciottenne Ginevra, la problematica figlia naturale; e la terza all’amato e solido marito Davide, con il segreto intento che un giorno la farà leggere anche al piccolo Elia, arrivato in un momento di grande crisi familiare. Sono tutte, in qualche modo, lettere d’amore, declinate nei diversi linguaggi in cui si esprime questo sentimento invincibile e misterioso che ci lega indissolubilmente gli uni agli altri, aprendo nel nostro cuore porte segrete che non sapevamo di avere. Trent’anni dopo Va’ dove ti porta il cuore, Susanna Tamaro ci riporta all’interno di complesse dinamiche generazionali, regalandoci pagine preziose che sovrastano il vociare confuso di questi tempi. Il vento soffia dove vuole ci cattura, ci consola e ci guarisce. Un romanzo profondo, appassionante e ricco di umorismo che è un inno alla forza dei legami familiari e all’importanza di dare un senso alla nostra vita. | |||
ERA UN BRAVO RAGAZZO | Questa è la storia di due amici, di due madri, di due mogli. Siamo fra Sciacca e Pertuso Piccione, nella Sicilia occidentale. Giovanni e Santino hanno sognato entrambi un dolce riscatto, fra il volo di Gagarin, il cinema americano e la bellezza del paese in cui vivono. Giovanni deve soddisfare le ambizioni sociali della madre Cettina, Santino vuole salvare la madre Assunta dal destino equivoco al quale si è esposta per mantenere la famiglia. Cosa ci succederà da grandi? E cosa vuol dire diventare grandi? Che masculi saremo? Non hanno tempo di darsi delle risposte: sono assorbiti progressivamente da accordi chiusi sopra le loro teste. Santino diventa un principe del calcestruzzo, che accetta commesse sempre più ricche e sempre più manovrate. Giovanni, avvocato, raccomandato da personaggi ambigui e potenti, mette la sua abilità di uomo di legge al servizio di chi la legge la usa per nascondere il vantaggio di pochi contro il bisogno di molti. Fanno entrambi ottimi matrimoni e trionfano nei cupi anni Ottanta, gli anni terribili delle guerre di mafia. Anna, avvocatessa impegnata, specializzata nel diritto delle acque, vorrebbe “salvare” Giovanni, sposato alla ricca Veronica. Margherita, moglie devota, assicura a Santino una vita famigliare che sembra al riparo dal sangue e dalla violenza. Ma l’edilizia, pubblica e privata, non consente trasparenze né giustizia e i due amici vengono risucchiati in una spirale senza scampo. Resistono solo i barbagli dell’adolescenza e la smagliante bellezza di Assunta, incarnazioni di una Sicilia sognata, che non smette di sognare il proprio bene. Quello di Simonetta Agnello Hornby non è solo un romanzo su una mafia che magari non spara ma governa l’economia dell’isola, è soprattutto una storia sul potere feroce della famiglia e sul desiderio struggente di tornare alla terra in cui sono radicate identità e speranza. | |||
TUTTA LA LUCE CHE NON VEDIAMO | È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l’eco delle onde che sbattono contro i bastioni. Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per accedere all’accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani. Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce. | |||
IL GIRO DEL MONDO IN 12 MUSEI | Dal Museo di Storia Naturale di New York al Museo Egizio di Torino passando per l’Ermitage di San Pietroburgo fino alla Casa Azul di Città del Messico: un insolito viaggio intorno al mondo alla scoperta dei Musei più significativi a livello internazionale. Un libro dal grande formato – illustrato dal celebre autore francese Benjamin Chaud – per una visita inedita di dodici tra i più straordinari musei del mondo. Notizie e curiosità su grandi capolavori dell’arte nonché uno sguardo attento e curioso per aiutare il lettore a destreggiarsi nelle sale, tra opere e affascinanti reperti. Ad accompagnarlo saranno le migliori guide ovvero curatori, architetti, custodi, artisti… e anche qualche ospite inatteso! Non solo opere d’arte ma anche un omaggio alle figure professionali che gravitano intorno al mondo museale e che sapranno stupire i bambini con le loro storie straordinarie! Un libro con illustrazioni ricche di dettagli e dell’inconfondibile ironia di Benjamin Chaud. Un regalo per i piccoli curiosi, per chi è appassionato di arte e di narrazioni e per chi lo diventerà. Un modo divertente e coinvolgente di parlare di Musei e di arte. Età di lettura: da 8 anni. | |||
ADORABILI PICCOLI ORCHI | Un libro divertentissimo che conquisterà i bambini! I protagonisti sono due piccoli orchi che paiono educati, puliti, gentili e ordinati. Ma in ogni doppia pagina, grazie a un gioco cartotecnico, viene svelato quello che avviene veramente nella loro casa. Un bagnetto tranquillo nella vasca da bagno si trasforma immediatamente in un caos con urla e schizzi d’acqua. Il momento delle coccole si trasforma in una lotta di strattoni e pizzicotti. Fino a quando ricevono un pacco che contiene una sorpresa inaspettata che cambierà le loro giornate… I lettori si divertiranno moltissimo a ritrovare nei piccoli orchi quei comportamenti tipici dei fratelli che si azzuffano, ma alla fine sono complici nelle marachelle! Un libro che tutti i bambini adoreranno, con un simpatico colpo di scena finale!. Età di lettura: da 4 anni. | |||
IL MIO PRIMO GATTO | Ma dove sarà finita Libby? Immersa in un cespuglio di erba gatta o a sonnecchiare nella sua scatola di cartone preferita? E di notte, invece, dove va a cacciarsi? È in giro a sorvegliare il quartiere, ovviamente, che conosce alla perfezione grazie alla sua memoria infallibile! Ma a Libby piace anche giocare con le sue padroncine, che sanno come farla divertire… Grazie a questa guida, i tuoi amichetti dalle lunghe vibrisse non avranno più segreti! Età di lettura: da 7 anni. | |||
MADONNA UNA VITA RIBELLE | L’arrivo di Madonna sulla scena della musica pop all’inizio degli anni Ottanta è stato un’esplosione al pari di Elvis, dei Beatles o di Michael Jackson. Il suo approccio così libero e il suo talento mozzafiato hanno conquistato milioni di persone in tutto il mondo e la cantante è diventata in poco tempo un simbolo. Non solo di un nuovo modo di fare musica, ma anche di una nuova idea di liberazione per le donne e nuovi stili di vita per intere generazioni. Fin da subito precorritrice dei tempi, con i suoi video provocatori Madonna ha rappresentato le identità queer, la sessualità fluida e il diritto di amare chi si vuole. Mary Gabriel racconta in modo avvincente la vita dell’artista, dalle sue radici nel Michigan fino ai concerti sold out a Lisbona, Buenos Aires, Londra e Tokyo, catturando l’ispirazione, la fama e l’attivismo di un’icona del nostro tempo. | |||
LUCAKE IL MIO LATO SALATO | Di Luca Perego, in arte LuCake, conosciamo tutti il talento nella creazione di dolci. In pochi, però, sanno che Luca nasconde anche un “lato salato”, che svela per la prima volta in questo libro. Figlio di un panettiere, Luca è cresciuto tra la farina e gli impasti del panificio di famiglia – che vanta più di 120 anni di attività -, imparando fin da piccolo segreti tramandati da tre generazioni. Ora, quei segreti li condivide con noi nel libro che avete tra le mani, con oltre cento ricette che vanno dagli impasti base a preparazioni più elaborate, tutte spiegate passo passo. Torte salate, pane, pizze e focacce, e ancora mousse, muffin e croissant, tutti rigorosamente salati: in queste pagine troverete non soltanto piatti per occasioni speciali, ma anche ricette salva cena e svuota frigo, e una sezione speciale dedicata alle preparazioni vegan e gluten free. Ricette pensate per essere replicate in casa con ingredienti sempre presenti in dispensa e con utensili casalinghi. Un libro chiaro, golosissimo… e alla portata di tutti. | |||
L’AGENDA DELLA LUNA 2024 | Vivere in armonia con le fasi della luna ogni giorno dell’anno. «Siamo felici di ritrovarvi anche quest’anno e speriamo che il 2024 vi regali tutto ciò che desiderate! Godetevi le cose belle che la vita vi offre e superate i momenti difficili nella consapevolezza che niente dura per sempre, né la gioia, né il dolore.» Vivere in armonia con la luna significa vivere in armonia con se stessi, con equilibrio e vitalità. Anche per il 2024, Johanna Paungger e Thomas Poppe ci propongono la loro preziosa agenda per guidarci giorno dopo giorno in qualsiasi tipo di attività: dal giardinaggio al bricolage, dalle cure mediche a quelle della persona. | |||
DELLA MIA GUERRA, DELLA MIA PACE | Ci sono vite che per loro natura sono fatte di percorsi imprevedibili, di sconfitte dolorose a cui seguono vittorie sorprendenti, di inattese battute d’arresto e di ripartenze costanti. La forma di queste vite, costellate di colpi di scena, le rende simili a romanzi appassionanti e indimenticabili. Ed è così la vita di Anna Prouse. Cresciuta in una buona famiglia milanese, da una madre feroce e un padre gentile, ha sedici anni ed è felice solo sul campo da tennis, dove le viene pronosticato un futuro da campionessa. Ma, per rincorrere l’ultima palla di una partita quasi vinta, il suo ginocchio si spezza, e, assieme al ginocchio, il sogno. In fuga dal dolore, fisico e dell’anima, decide di partire, verso est. Nel viaggio troverà la sua vocazione: conoscere luoghi lontani e le persone che li abitano, comprenderle, aiutarle. Così, nell’arco di un’esistenza che sembra contenerne moltissime, Anna si trova a fare la reporter e ad assistere all’11 settembre dall’Iran, un punto di osservazione alieno alle logiche di pensiero occidentali; a dirigere un ospedale da campo a Baghdad – per la Croce Rossa – durante la Seconda guerra del Golfo; a essere scelta dal generale americano David Petraeus come capo della ricostruzione di una provincia nel sud dell’Iraq, uno dei luoghi più pericolosi al mondo. A sopravvivere alla durezza materna. A un attentato che è costato la vita a molti membri della sua squadra. A un tumore. “Della mia guerra, della mia pace” è un’autobiografia e al tempo stesso un grande romanzo, pieno di ardore, di dolore e di gioia, che, tra eroismi e fragilità, compongono la storia e il ritratto di una straordinaria figura femminile dei nostri giorni. | |||
FITOPOLIS, LA CITTA’ VIVENTE | Nel volgere di pochi decenni, l’umanità è andata incontro a una rivoluzione nelle sue abitudini ancestrali. Senza che ce ne accorgessimo, la nostra specie, che fino a poco tempo fa viveva immersa nella natura abitando ogni angolo della Terra, ha finito per abitare una parte davvero irrisoria delle terre emerse del pianeta. Cosa è accaduto? Da specie generalista in grado di vivere dovunque, ci siamo trasformati, in poche generazioni, in una specie in grado di vivere in una sola e specifica nicchia ecologica: la città. Una rivoluzione paragonabile soltanto alla transizione da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori avvenuta 12.000 anni fa. È certo che in termini di accesso alle risorse, efficienza, difesa e diffusione della specie questa trasformazione è vantaggiosa. Ma è altrettanto certo che ci espone a un rischio terribile: la specializzazione di una specie è efficace soltanto in un ambiente stabile. In condizioni ambientali mutevoli diventa pericolosa. Il nostro successo urbano richiede, infatti, un flusso continuo ed esponenzialmente crescente di risorse e di energia, che però non sono illimitate. Inoltre, fatto decisivo, il riscaldamento globale può cambiare in maniera definitiva l’ambiente delle nostre città e costituire proprio quella fatale mutazione delle condizioni da cui dipende la nostra sopravvivenza. Ecco perché è diventato vitale riportare la natura all’interno del nostro habitat. Le città del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate, devono trasformarsi in fitopolis, luoghi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura. Non c’è nulla che abbia una maggiore importanza di questo per il futuro dell’umanità. | |||
NON TI MANCHI MAI LA GIOIA | A ognuno di noi capita di vivere momenti di stallo, quando non riusciamo a trovare la forza per andare avanti né sappiamo quale direzione prendere. La letteratura ci insegna che da sempre siamo in lotta con questa sensazione d’impotenza, ciò che è cambiato è solo il nostro modo di reagire. Se in passato cercavamo una via di fuga nella religione, oggi la troviamo in una nuova fede che celebra il culto dell’Io. L’inganno, però, è dietro l’angolo, perché nel credere soltanto in sé il narcisismo non fa altro che aggravare la propria prigionia. Nel suo nuovo libro, Vito Mancuso propone una filosofia della liberazione per riconoscere e smantellare le trappole che attanagliano le nostre vite e aprirci a un’esistenza più autentica, fino a sperimentare la gioia profonda di vivere. Seguendo un cammino di piccoli ma costanti passi liberatori, scopriamo così che il destino di ciascuno si gioca nel mondo che portiamo dentro: perché se noi siamo la trappola, siamo anche il nostro liberatore. Approdando a questa consapevolezza saremo in grado di trovare equilibrio e generare limpida energia mentale, il più efficace strumento per la serenità e per la sorgente della gioia. | |||
LA CASA DELLE TENEBRE | Il primo horror di Jo Nesbø. Un bosco. Una casa. Una chiamata. E un monito: quando il telefono squilla, non rispondere… Hai il coraggio di entrare nella casa delle tenebre? Dopo la tragica morte dei genitori in un incendio, il quattordicenne Richard Elauved viene mandato a vivere con gli zii nella remota cittadina di Ballantyne, guadagnandosi presto, tra i nuovi compagni di scuola, la reputazione di asociale ed emarginato. Così, quando uno studente di nome Tom scompare sotto i suoi occhi, nessuno crede alla sua versione dei fatti: è stata la cabina telefonica ai margini del bosco a risucchiare Tom nel ricevitore e a farlo svanire nel nulla. L’unica a dargli retta è Karen, una ragazza che incoraggia Richard a seguire gli indizi su cui la polizia si rifiuta di indagare. Quando, poco dopo, un altro ragazzo sparisce, Richard dovrà dimostrare la sua innocenza fare i conti con la magia oscura che avvolge Ballantyne e ne minaccia la distruzione. Un libro teso e avventuroso dalla prima all’ultima pagina. Una rivisitazione dei romanzi classici dell’orrore per mano del re del crime Jo Nesbø. | |||
IL GIORNO DELL’INNOCENZA | Il Corcoran State Prison non è il tipo di carcere da cui si esce con le proprie gambe. Eppure per Jorge Ochoa, sepolto là dentro per un omicidio che non ha commesso, è arrivato quel momento: tra i flash dei fotografi, dopo quattordici anni, eccolo compiere il primo passo da uomo libero. E se è tornato nel regno dei vivi lo deve soltanto a una persona: Mickey Haller. Geniale e rocambolesco come sempre, l’avvocato più famoso di Los Angeles è riuscito nell’impossibile. In men che non si dica Haller si ritrova inondato di lettere di detenuti che giurano di essere innocenti e vogliono lui. Soltanto lui. In suo soccorso arriva il fratellastro, l’ex detective Harry Bosch, con l’ingrato compito di scovare, in quella montagna di fogli coperti di grafie incerte ed errori grammaticali, un possibile caso vincente. E quando il detective s’imbatte nella lettera di Lucinda Sanz, in carcere per l’omicidio dell’ex marito poliziotto, qualcosa gli dice che è proprio il caso che cercava. Un caso in cui le incongruenze sono più delle certezze, una condanna frettolosa da parte di un dipartimento di polizia deciso a ottenere una rapida giustizia per la morte di uno dei suoi. Scagionare Lucinda è una sfida quasi impossibile: ma questo non è mai stato, né mai sarà, un problema per Mickey Haller e Harry Bosch. | |||
LA PRIMA BUGIA | Rebecca ha vissuto anni duri per arrivare dov’è ora. È la nuova rettrice di St Oswald, una scuola in cui le donne, fino a poco tempo prima, non avevano nemmeno il permesso di entrare. Di certo non dall’ingresso principale. Adesso, invece, è Rebecca a decidere chi entra e chi esce. I suoi progetti, come lei, sono ambiziosi, ma quando un fantasma del passato riappare proprio in quei corridoi, la minaccia di perdere tutto è troppo grande. Nella sua storia c’è un segreto inconfessabile che mette a repentaglio una vita che Rebecca ha impiegato gli ultimi trent’anni a ricostruire. Trent’anni senza suo fratello. Trent’anni passati a cercare una risposta. Trent’anni segnati da un’inquietante presenza, quella di un ragazzo che, senza mostrare il suo volto, non ha mai smesso di tormentarla. La nuova rettrice non ha altra scelta: deve tenere il passato fuori da quei cancelli. Ma deve anche fare attenzione perché ci sono cose che sono lì dentro da sempre. Dopo “La scuola dei desideri” e “La classe dei misteri”, Joanne Harris ci porta ancora una volta a St Oswald. Una trama intessuta di ricordi distorti e oscuri misteri farà luce sugli inquietanti meandri della mente di Rebecca. Le pagine di questo romanzo sono pervase da una suspense travolgente. Proprio come la porta per entrare a St Oswald, quando aprirai questo libro, sarà impossibile chiuderlo. | |||
TUTTO E’ QUI PER TE | “Domani mattina troverai un’auto sotto casa tua con un biglietto aereo per raggiungermi a Parigi. Non devi pensare a niente, ho già pensato a tutto io. Sarà un weekend indimenticabile.” Luca è bravissimo nelle sorprese, ha il talento di rendere speciale ogni momento, anche le pause pranzo. È un uomo molto indipendente, però non gli piace stare da solo. Ha una storia importante alle spalle, finita non ha capito bene come (“quand’è che le cose belle poi diventano brutte?”). Esce con una ragazza che ha la metà dei suoi anni e un po’ se ne vergogna, ma lei è come una boccata d’aria fresca. Sua madre invece dispone di lui come se non fosse mai diventato un adulto e non perde occasione per farlo sentire sbagliato, in debito. Un giorno, per caso, incontra Lucia, la sua fidanzata di quando aveva vent’anni. Il loro era stato un amore da film, assieme avevano vissuto tutte le prime volte. Adesso lei ha una figlia e si sta separando dal marito. E se provassero a tornare al punto dove si erano fermati, vedere cosa è rimasto di quei due? Il nuovo romanzo di Fabio Volo coinvolge ed emoziona pagina dopo pagina, con scene romantiche in cui pare di volare – tra calici di vino buono e croissant caldi -, dialoghi che sembrano rubati dalla nostra vita quotidiana e riflessioni in cui ritrovarsi quando ci sentiamo un po’ persi. “Tutto è qui per te” è un libro sulla linea d’ombra che ciascuno di noi si trova a superare alle età più differenti e inaspettate. Sulla voglia di mettersi in gioco davvero, di predisporsi ad accogliere l’amore anziché rincorrerlo ovunque. Sul valore che può avere anche la solitudine. Sul desiderio, e la possibilità, di un nuovo inizio. | |||
LA SANTUZZA E’ UNA ROSA | Viciuzza e Rosalia si conoscono nei vicoli di Palermo eppure, nonostante la miseria che le circonda, quando scherzano e si confidano si spande attorno a loro un profumo intenso di rosa. Perché Rosalia non è solo una coetanea di Viciuzza, una ragazzina povera quanto lei, ma è la Santuzza che il popolo invoca nel bisogno. Viciuzza non ha una madre che le voglia bene e se sul suo piatto arriva qualche fava da farci una purea è grazia ricevuta, ma ha un candore che le privazioni non possono intaccare e che le vale il soprannome di “Babbasuna”. L’incontro con santa Rosalia nel 1614 intreccia un’amicizia che durerà tutta una vita. Intanto il gesuita padre Cascini, ignaro di questo legame speciale, è impegnato nell'”ideuzza” di dotare santa Rosalia di una genealogia illustre che la faccia discendere da Carlo Magno, per renderla accetta alla nobiltà e all’alto clero. E scomoda per la sua iconografia nientemeno che il fiammingo van Dyck. Fra spie vaticane e le ombre della Riforma protestante, è proprio questo gesuita malandato ma tenace a salvare Viciuzza dalla strada, con l’aiuto delle sue impareggiabili aiutanti, le suore Mano destra e Mano sinistra, e a trovarle sistemazione presso la grande pittrice Sofonisba Anguissola. Nel 1624, quando sopra Palermo si abbatte la peste con il suo fetore insopportabile, di santi – anzi, di sante patrone – ce ne sono ben quattro, ma nessuna sembra godere della fiducia del popolo. Solo la Santuzza può compiere il miracolo più grande e mettere in salvo la città e i suoi abitanti. Ed ecco che l'”ideuzza” di padre Cascini finalmente prende forma, con l’aiuto di una Viciuzza ormai più matura e consapevole. Giuseppina Torregrossa scrive un romanzo vivacissimo e pieno di ironia, dove Palermo è il centro di macchinazioni ordite da Nord a Sud, da Anversa a Roma, fra spiritualità, amicizie, arte e potere. | |||
IL GIUDICE SURRA | Per la prima volta insieme tre brevi gialli ambientati in Sicilia, tre storie da tempo introvabili, che confermano lo straordinario talento inventivo e di narratore di Andrea Camilleri. Delitti, intrighi e sospetti, e un carosello di personaggi memorabili. Le storie di Camilleri sono sempre seducenti, anche quando tralasciano la fascinazione sonora del vigatese per scavare dentro il rimestìo, sommesso ed elusivo, di un italiano parlato tra torsioni e tocchi dialettali: come accade nei tre racconti di questo volume. Conta, nell’un caso e nell’altro, la straordinaria esattezza della scrittura dell’autore. Nella terna, che qui fa libro, trovano assetto componimenti di diversa configurazione narrativa, di uguale qualità inventiva, e di godibilissima lettura. Due dei racconti sono datati 2005. L’altro è del 2011. Ora, dopo la dispersione, entrano nelle partizioni e nell’arcata di un libro unitario, collaborando vicendevolmente con i legami associativi suggeriti dagli ingegnosi giochi di quinte della regia di Camilleri. Sintomatico è il racconto Troppi equivoci con la sua costruzione severamente cinematografica. Sullo schermo delle pagine scorrono le didascalie come in un film d’antan. E la narrazione intreccia due trame parallele di contrapposta colorazione: una luminosa; l’altra torbidamente fosca, marcata dal corsivo. Bruno Costa, «tecnico della società dei telefoni», è portato da una «curiosità innata» a verificare le sue «supposizioni» partendo «da minimi indizi». È un dilettante dell’investigazione. Un futile scherzo telefonico, con conseguenti combinazioni di equivoci, fa precipitare lui e la donna di cui è innamorato nelle spire della trama oscura. La donna viene orrendamente uccisa. L’esercizio della «curiosità» consente a Bruno di venire a capo del giallo prima dello scrupoloso commissario Chimenti. Un monile di onerosi ricordi dà il titolo a Il medaglione. Il maresciallo Antonio Brancato comanda in Sicilia la Stazione dei Carabinieri di un paesino di montagna. Più che altro è un consulente per famiglie, un paciere. Può capitargli di doversi scontrare con un pericoloso latitante di passaggio. Ma lui sa come regolarsi. Risolve tutto con una furbata teatrale (in stile Montalbano). Ed è con una stupefacente furberia che salva dall’attonita disperazione e dalla angosciata autoreclusione un vedovo che, nella cassa del medaglione regalato alla moglie, al posto della sua fotografia ha trovato il ritratto di uno sconosciuto. Ambientato a Montelusa, nell’anno 1862, con propaggini nel biennio successivo, è Il giudice Surra. Il protagonista del racconto storico (un piemontese sceso in terra di Sicilia) è armato di un candore che disorienta la fratellanza, o mafia, e lo rende enigmatico, alieno all’intero paese; gli fa ignorare minacce, intimidazioni, e persino un attentato. È una corazza fantastica, l’in-nocenza, una sfida, sostenuta com’è da un’integrità morale e da un combattivo senso della giustizia che consentono al giudice di rintuzzare e umiliare la mafia, consegnandola all’irrisione. Salvatore Silvano Nigro | |||
LE DELIZIE DELLA SIGNORINA ASHIKAWA | È possibile che il cibo, quando è condiviso, abbia un sapore migliore? Davvero mangiare insieme rappresenta un momento di felicità? Nitani, impiegato ligio e ambizioso in una grande azienda dell’area metropolitana di Tokyo, non ci crede proprio, anzi: l’idea che il suo tempo possa essere in qualche modo condizionato da pranzo e cena gli è insopportabile. E se bastasse una pillola per nutrirsi, lui sarebbe l’uomo più felice sulla terra. Tra una pausa a base di noodles istantanei e un corso di aggiornamento, Nitani comincia a sviluppare un’antipatia mista ad attrazione per la graziosa Ashikawa, la collega colpevole ai suoi occhi di fare solo il minimo indispensabile e, allo stesso tempo, in grado di impersonare con la sua fragilità che invoca protezione la figura della moglie perfetta, così come vuole l’educazione con cui è cresciuto. Oltretutto, per farsi perdonare le frequenti assenze in ufficio, Ashikawa prende l’abitudine di preparare per i colleghi deliziosi ed elaborati dolci fatti in casa. E in una società che impone ritmi professionali impietosi, la sua diventa una scelta rivoluzionaria, in cui la rivendicazione della cura di sé e degli altri e la ricerca dell’appagamento passano anche attraverso l’amore per il cibo. Le delizie della signorina Ashikawa mette in scena le contraddizioni di un paese diviso tra regole ed eccessi, tradizionalismo e ribellione, dove è quasi impossibile trovare un equilibrio tra la carriera e il privato; una scissione che si riflette anche nel modo in cui ognuno sceglie di fare la spesa. Un romanzo gustoso, che intreccia il fascino pop della cucina del Sol Levante a un’ironica satira contemporanea, finendo per rivelare una ricetta per una vita più serena. | |||
LA MALIZIA DEL VISCHIO | Ti piace davvero trascorrere il Natale con i tuoi familiari? Non parlano troppo? Non fanno troppe domande? Nella sua prima traduzione italiana, “La malizia del vischio” di Kathleen Farrell è un irriverente romanzo a sfondo natalizio che combina atmosfere rétro, spietate battute al vetriolo e una sfilata di personaggi in cui ogni lettore ritroverà qualcosa di sé – e del proprio Natale in famiglia. In una località sulla costa del Sussex, una famiglia si appresta a riunirsi nella dimora dell’anziana matriarca per trascorrere le festività natalizie. Fuori soffia un vento freddo, la neve comincia a cadere e la tirannica padrona di casa è pronta ad accogliere la sua ribelle nidiata. A mano a mano che arrivano gli ospiti, ognuno con il suo carico di segreti, risentimenti e drammi personali, l’atmosfera si scalda: il fuoco viene acceso, lo sherry versato, i regali incartati e gli artigli affilati. Molte sono le tensioni nascoste che strisciano silenziose per i corridoi della grande casa: la nipote Bess, che vive con la zia, asseconda tutti i suoi capricci ma in realtà fantastica di fuggire; la figlia Marion è bersagliata dalla madre per il fatto di essere una donna in carriera e sfoga la propria frustrazione sul malcapitato marito; il figlio Adrian, inadeguato sotto tutti i punti di vista, si presenta a casa della madre ubriaco e pronto a dare spettacolo; il nipote Piers, giovane ambizioso e avventato, si diverte a corteggiare la cugina Bess, del tutto incurante delle possibili conseguenze. E se inizialmente gesti, sguardi e frecciatine sono ammantati dal velo ingannevole delle buone maniere, nell’arco di tre giorni può succedere di tutto, e i membri della famiglia faranno bene a prepararsi a un finale… scoppiettante. | |||
LA CUSTODE DEI PECCATI | #VALUE! | |||
UNO STUDIO IN ROSSO | La prima avventura dell’investigatore più eccentrico e iconico di tutti i tempi. Un giallo intramontabile, in un’edizione elegantemente illustrata. Età di lettura: da 10 anni. | |||
MURTAGH | Christopher Paolini torna nel mondo di Eragon con un fantasy ambientato un anno dopo gli eventi del Ciclo dell’Eredità. Seguite le appassionanti vicende di Murtagh, Cavaliere dei Draghi – nonché uno dei personaggi preferiti dai fan – e del suo drago, costretti ad affrontare un nuovo, insidioso nemico! Il mondo non è più sicuro per il Cavaliere dei Draghi Murtagh e il suo drago Castigo. Un re crudele è stato sconfitto e i due devono affrontare le conseguenze del ruolo che, a malincuore, hanno ricoperto nel suo regno del terrore. Adesso sono odiati, soli, esiliati ai margini della società. In tutto il Paese, si sussurra di spaccature nel terreno e di un vago odore di zolfo nell’aria. Murtagh intuisce che qualcosa di malvagio si annida tra le ombre di Alagaësia. Ha così inizio un epico viaggio attraverso terre conosciute o ancora inesplorate, durante il quale Murtagh e Castigo dovranno usare ogni arma a disposizione, dall’astuzia ai muscoli, per trovare e distruggere una strega misteriosa. In questo romanzo che vede come protagonista uno dei personaggi più popolari del Ciclo dell’Eredità creato da Christopher Paolini, un Cavaliere dei Draghi deve scoprire per cosa valga la pena combattere in un mondo che l’ha abbandonato. Murtagh è il libro perfetto per entrare nel mondo di Eragon per la prima volta… o per farvi un felice ritorno. | |||
STORIA DELL’ORSO CHE SCAPPA | Dove va un orso quando scappa? E perché scappa? Nella vita reale scappa per istinto. Nessun animale accetta di vivere prigioniero. Ma nelle favole si può andare oltre: qui c’è un orso che scappa per tornare dal suo amico. Orso scapperà tuttala vita, dagli inganni, dai soprusi, dalle infinite gabbie dove gli altri vorrebbero rinchiuderlo, perché il suo sogno è di ritrovare Milco, il bambino che un giorno chi se in dono un orso: non un orsacchiotto di peluche, ma un orso vero. Può un orso di peluche diventare un orso vero? E cosa vuol dire essere veri o finti? Per amore, per rendere felice un amico, tutto è possibile. Basta volerlo. Basta andare dal Mago degli Orsi di Peluche, che forse c’è o forse non c’è. E non importa se poi vivere una vita vera è complicato, importa tenere acceso il sogno. E intanto imparare a vivere. Età di lettura: da 9 anni. | |||
ALTROVE E QUI | Un racconto inedito, originale, esclusivo, narrato, per la prima volta e in prima persona, con il controcanto delle immagini – silenziose ma non per questo meno eloquenti – di Alessandro Dobici. Un libro che è un dialogo a fil di voce con i lettori, nel quale uno degli artisti più amati della storia della musica popolare italiana riflette sulla strada che l’uomo, il musicista e il loro tempo hanno percorso, percorrono e percorreranno insieme. Un dialogo che vive di una forma narrativa letteraria, a tratti poetica, con cui Baglioni cerca di indagare la trama e l’ordito che danno vita al disegno misterioso, talora incomprensibile, ma sempre sorprendente e affascinante del viaggio più incredibile: l’esistenza. | |||
LIBRO VERDE | Ordinare al ristorante, arredare la casa, cambiare banca, programmare una vacanza, scegliere un cosmetico. Un libro che racconta la sostenibilità e il suo contrario, vale a dire quei tanti, quotidiani, grandi o piccoli gesti che compiamo per “sabotare” il nostro pianeta. Un libro che con un linguaggio semplice, e con l’ironia che contraddistingue l’autrice, raccoglie studi, esperienze e offre consigli pratici, ma anche prospettive a lungo termine che possono davvero fare la differenza per migliorare la qualità della vita, nostra e delle generazioni future. Finalmente, con consapevolezza. Nelle parole dell’autrice «un libretto di istruzioni per costruire un futuro migliore». O forse l’unico futuro possibile. | |||
CROSTATE FROLLE E INTRECCI CREATIVI | Le crostate non sono tutte uguali. Volete allora stupire i vostri ospiti portando in tavola torte creative, bellissime da vedere e buonissime da gustare? Ecco il libro definitivo, grazie alle tante tecniche di base per impasti sorprendenti e alle oltre sessanta ricette pensate per tutti i gusti e tutte le stagioni, dalle fresche crostate di frutta a quella con creme e ganache, golosissime, passando per la sezione “senza cottura”, tutta da sperimentare. E per finire, una sezione dedicata alle crostate salate, ideali per un piatto unico o per un originale aperitivo. Un libro che, grazie anche alle splendide foto, è una festa per gli occhi, oltre che per il palato | |||
LO SAPEVO, QUI, SOPRA IL FIUME HAO | Zhuangzi e Hui Shi passeggiavano sul ponte sopra il fiume Hao. Zhuangzi osservò: «Quei pesciolini che si aggirano rilassati e senza fretta, sono pesci felici!». Al che, Hui Shi obiettò: «Tu non sei un pesce; come fai a sapere come sta un pesce?». «Quando hai detto “come fai a sapere come sta un pesce?”, sapevi che lo sapevo. Lo sapevo, qui, sopra il fiume Hao.» Il dialogo che apre e dà il titolo a questo libro proviene da uno dei grandi testi dell’umanità, lo Zhuangzi, l’opera del «Maestro Zhuang», figura centrale del taoismo. La sua forza sta «nella capacità di mettere in dubbio ciò che appare ovvio, ribaltare punti di vista e aprire prospettive». Anche Keplero, per «convincere un’umanità esterrefatta che la Terra non è il centro del cosmo e gira velocemente su sé stessa», procede a un ribaltamento di prospettiva: nel suo Somnium, racconta di un islandese e della madre, portati sulla Luna dal «più mite e innocuo dei demoni», che osservano la Terra, il Sole e il cosmo da un corpo celeste in movimento; e mentre leggiamo ciò che descrivono ci rendiamo conto che anche noi, sulla Terra, stiamo osservando l’universo da un corpo in movimento… «Cambiare punto di vista, cambiare prospettiva»: è questo l’esercizio intellettuale, morale e civile che Carlo Rovelli, dopo “Ci sono luoghi al mondo dove più delle regole è importante la gentilezza”, propone nel suo nuovo libro, una raccolta degli articoli scritti negli ultimi anni. È un viaggio affascinante da Saffo e Aristotele a Heidegger, dal cosmo di Brunetto Latini e Dante a quello di Galileo, tra storia della scienza e filosofia, musica e cinema, ricordi personali e battaglie ideali, pacifismo e guerra alle diseguaglianze. Contro pigrizia e ipocrisia. | |||
CHIEDI BENE E TI SARA’ DATO | La vita, a volte, cambia anche solo cambiando le domande che poniamo a noi stessi. Passare da: “Perché sto sempre così male?” a: “Che cosa posso fare per stare finalmente bene?” è un modo semplice per iniziare a vedere le cose in maniera diversa e, quindi, a renderle diverse, perché la realtà altro non è se non la somma delle idee che abbiamo in testa al riguardo. Con le parole, ci spiega Paolo Borzacchiello, uno dei massimi esperti di intelligenza linguistica, possiamo definire in molti modi differenti la realtà che ci circonda, modificando di conseguenza ciò che pensiamo e proviamo rispetto a quanto ci accade. Ma è nelle domande, che ci poniamo o facciamo agli altri, che è nascosto il vero segreto per il cambiamento. Ogni affermazione potenzialmente dannosa per il nostro cervello può essere infatti trasformata in una domanda virtuosa che ci pone su un cammino differente, verso la scoperta di soluzioni che ci cambiano la vita anziché lasciarci sprofondare nel pantano delle nostre sofferenze. A partire dai suoi studi nell’ambito della linguistica cognitiva e della fisiologia del comportamento umano e utilizzando uno stile narrativo innovativo che va a toccare le nostre corde più profonde, con questo libro Paolo Borzacchiello ci indica quali sono le domande giuste da porci, in grado di scardinare gli schemi mentali a cui siamo abituati e di cambiare il corso dei pensieri che abbiamo in testa, per sviluppare nuovi punti di vista e nuove visioni. E aprire così nuovi mondi che ci conducono verso la realizzazione dei nostri desideri più alti. “Ecco cosa mi piacerebbe che tu imparassi leggendo questo libro: che puoi sempre vedere le cose in modo diverso se sai porti le domande giuste, perché le domande giuste hanno il potere di cambiarti la vita, e di cambiarla a tutti coloro che ti stanno intorno. Perciò, ricorda: chiedi bene e ti sarà dato.” | |||
IL RANCORE E LA SPERANZA | «Con l’attentato del 7 ottobre, Hamas ha voluto disumanizzare il nemico. Se decapiti i bambini, vuoi costringere Israele a una rappresaglia così dura da provocare la rivolta delle masse arabe.» È quanto ha detto Giorgia Meloni a Bruno Vespa in un lungo colloquio sull’Italia di oggi, «un’Italia nel mondo, perché ho scoperto che qualunque cosa accada in qualunque posto riguarda anche noi». Questo libro si apre con il racconto delle settimane immediatamente successive al massacro compiuto dai terroristi palestinesi in Israele, ai confini con la Striscia di Gaza, con atrocità persino più agghiaccianti delle orribili pagine dell’Olocausto. E spiega perché si è arrivati a un punto cieco, ripercorrendo settantacinque anni di occasioni perdute, dal 1948 a oggi. Se Hamas (e non è il solo) vuole cancellare Israele, Putin continua a voler cancellare l’Ucraina, con una guerra che ha fatto ormai centinaia di migliaia di morti e di cui non si vede la fine. I colloqui dell’autore con Volodymyr Zelenskyi e con gli ultimi due ambasciatori russi a Roma chiariscono i dettagli di posizioni inconciliabili. Vespa narra ottant’anni di storia italiana intrisi di odio e rancore. Nel nostro paese la guerra civile non finì il 25 aprile 1945 ma nel giugno 1949, perché per tre anni dopo il silenzio delle armi ci fu una spietata caccia al fascista, a quelli che si erano macchiati di sangue e a quelli che non c’entravano niente, fino alla pulizia etnica di Tito e alle tragiche vicende dell’esodo giuliano-dalmata. Ferite non rimarginate, se è ancora impossibile celebrare messe condivise e si premiano partigiani eroici in guerra ma colpevoli di stragi nefandissime, compiute per puro odio o sentimento di vendetta. Esemplare il racconto di Anna Vescovi, che ha voluto stringere la mano all’assassino di suo padre settantacinque anni dopo il delitto, e l’ha visto sparire alla pubblicazione del suo libro di memorie. La parte di attualità si apre con due capitoli dedicati a Silvio Berlusconi. Il primo ricostruisce un trentennio di vita italiana attraverso gli incontri dell’autore con il Cavaliere. Nel secondo parlano tutti insieme i suoi cinque figli e, per la prima volta, Marta Fascina, la compagna inseparabile degli ultimi anni. Seguono le conversazioni con tutti i leader politici. Giorgia Meloni e il suo tentativo di liberare una nazione bloccata da corporazioni e interessi particolari, e di giocare un ruolo centrale in Europa. Matteo Salvini, diviso tra grandi opere pubbliche e incessante lotta all’immigrazione clandestina. Antonio Tajani e il rilancio di Forza Italia nel solco e nel ricordo di Berlusconi. Giuseppe Conte e il suo gioco a sinistra in concorrenza con Elly Schlein, che descrive a Vespa la sua nuova idea di Partito democratico. Matteo Renzi e Carlo Calenda, ormai arrivati alla scissione definitiva. Storia e storie di ieri e di oggi, unite in un incalzante racconto in presa diretta. | |||
L’EDUCAZIONE DELLE FARFALLE | La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo. Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena. Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre». Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone. Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo? E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre? Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso. | |||
LO SCAMBIO | New York, 2005. Mitch e Abby McDeere vivono a Manhattan. Socio del più grande studio legale del mondo lui, editor di libri di cucina lei, due figli piccoli, sembrerebbero una coppia di successo come altre, se non fosse per il loro incredibile passato. Mitch è infatti l’indimenticato protagonista de “Il socio”, il legal thriller che ha lanciato la straordinaria carriera di John Grisham. All’epoca giovane avvocato di belle speranze, Mitch aveva smascherato i crimini dello studio legale Bendini di Memphis presso il quale lavorava ed era riuscito a fuggire dagli Stati Uniti con Abby facendo perdere le sue tracce. Quindici anni dopo, Mitch è nel suo nuovo prestigioso ufficio al quarantottesimo piano di un grattacielo di Manhattan intento a guardare Battery Park dall’alto della sua nuova posizione. Ancora non sa che di lì a pochi giorni lo attende una sfida senza precedenti. Uno stimato socio romano gli chiede di aiutarlo in un delicato caso internazionale che vede coinvolto un importante cliente turco in Libia. Mitch parte immediatamente per Roma e, in poco tempo, si ritrova al centro di un sinistro complotto che ha implicazioni a livello mondiale e mette in pericolo i suoi colleghi e, soprattutto, la sua famiglia. Maestro nell’anticipare le mosse dei suoi avversari, questa volta non ha modo di nascondersi: la vita di una giovane donna è nelle sue mani. Da New York a Roma, passando per Londra, Ginevra, Tripoli, Istanbul, Grand Cayman e Marrakech, John Grisham conduce il lettore in un viaggio adrenalinico attraverso i continenti in un pericoloso conto alla rovescia. | |||
LA VENDETTA DELLE MUSE | “Volevo essere Marianne Faithfull”. Questo era il desiderio di Serena Dandini adolescente, mentre, in una grigia aula scolastica, sognava di vivere le gesta trasgressive di quella che aveva eletto come sua musa personale. Perché, da sempre, le muse sono necessarie. Ma se agli albori della civiltà i poeti invocavano dee per farsi ispirare, con il passare del tempo il ruolo di musa è stato affidato a delle mortali. Amate, volute, abbandonate, idolatrate, ritratte in tele magnifiche, cantate in versi indimenticabili, ma sempre come – meravigliosi – oggetti, di cui si poteva trascurare serenamente la dimensione umana. Invece erano donne in carne e ossa, con sogni, passioni, pulsioni e vita, tanta vita. Serena Dandini decide di ribaltare lo sguardo su di loro e, alla maniera di Copernico, compie una rivoluzione, rimettendo la musa al centro del suo universo, finalmente non più oggetto ma soggetto. Dandini spazia tra epoche e luoghi, dalla Roma barocca alla swinging London, dall’infuocato Sud America delle rivolte ottocentesche alla splendente Los Angeles degli anni ’70, passando per la Parigi delle avanguardie. Partendo spesso dalla sua vita e dalle sue esperienze, alternando epica e ironia, Dandini collega Marianne Faithfull e la sua infinita capacità di resistere ad Anita Garibaldi e le sue imprese guerriere; Colette, che si riappropriò dei frutti del suo ingegno, sottratti dal marito, a Sophie Germain e alle altre scienziate espropriate dai colleghi maschi; Eve Babitz, che fu musa di artisti e rockstar ma, soprattutto, una grande scrittrice, a Gala, che fece del “musismo” un’arte. Una legittima vendetta di donne straordinarie, che popolano queste pagine con le loro storie, a volte esaltanti, a volte commoventi, capaci di suscitare indignazione o di ispirare i sentimenti più nobili, ma soprattutto di emozionare. | |||
IL PRIMO RESPIRO DOPO LA PIOGGIA | Lucia sembra quasi riuscire a sentire il vento che scompiglia i capelli della madre e a vedere il suo sorriso. Sono passati molti anni, ma ricorda perfettamente la vecchia casa con il grande giardino. La casa in cui suo padre tornava dopo lunghi viaggi di lavoro per ritrovare l’abbraccio della moglie. Ora che ha quarant’anni, Lucia si trova a pensare a quell’amore assoluto, di cui è stata testimone da bambina. Ora che nella sua vita è momento di bilanci, si chiede se sia riuscita a provarlo anche lei. Se il marito giornalista, con cui si scambia solo brevi telefonate, la ami ancora. Se il primo lavoro che ha scelto, e che per pigrizia non ha mai lasciato, sia davvero quello giusto. Se il silenzio di sua figlia sia un segno dell’adolescenza o nasconda qualcosa di più. Ma spesso la vita non concede il tempo di riflettere, perché i segreti vogliono solo venire a galla e le scelte sbagliate tornano a chiedere il conto: come un ospedale che chiama perché una madre sta male, o un marito che non risponde più alle telefonate, o un’amica che si rifà viva dopo anni in cerca di risposte. Lucia non può più nascondersi tra i panni stesi al sole, come quando era bambina. Deve scoprire se dopo la pioggia c’è un respiro nuovo con cui guardare al futuro. Deve decidere se vuole essere comparsa o protagonista della propria esistenza. | |||
IL GATTO CHE CREDEVA NELL’AMORE | Edgar Road non è mai del tutto tranquilla. Per il gatto Alfie è il posto migliore in cui vivere, ma anche lì, a volte, le cose cambiano. Alcuni abitanti del quartiere hanno deciso di traslocare altrove e Alfie è molto triste. Da anni è un punto di riferimento, sempre pronto ad allungare una zampa quando qualcuno dei residenti ne ha bisogno. Pur sapendo che, questa volta, le sue fusa non basteranno, non ha tempo di crogiolarsi nella nostalgia: qualcuno di nuovo è arrivato a scombussolargli la vita. Nell’abitazione rimasta vuota, vive una ragazzina sola che è scappata di casa perché la madre non riesce più a occuparsi di lei. Alfie sente che qualcosa non va. Lui ha un dono speciale: è capace di ascoltare le emozioni nascoste e, per lui, nessuno deve rimanere solo in Edgar Road. Così fa in modo che la ragazza incontri gli abitanti del quartiere che subito decidono di prendersi cura di lei. Il gatto è come sempre soddisfatto, ma deve ammettere che il pelo inizia a ingrigire e l’agilità non è più quella di una volta. È arrivato il momento di passare il testimone ai giovani gattini del quartiere. Così Alfie ha un’idea aprirà una scuola per giovani gatti felici dei portoni! I suoi allievi sono pieni di energia ma anche davvero imbranati. Ora tocca a loro mettersi in gioco, sempre con la supervisione di Alfie, Palla di Neve e George. Con la serie del gatto Alfie, Rachel Wells ha venduto oltre 250.000 copie in Italia. La bellissima storia editoriale del gatto che realizza i desideri continua in questo volume: Alfie non si stanca mai di mostrarci che la felicità si può raggiungere stando vicino agli altri quando ne hanno bisogno. Un libro che ci ricorda che insieme possiamo superare ogni ostacolo e che la vita è piena di possibilità e sorprese. | |||
FORMICHITA’ | Dallo sceneggiatore di “Essere John Malkovich” e “Se mi lasci ti cancello”. B. Rosenberger Rosenberg non è razzista – ha persino una fidanzata di colore! – e non è ebreo. Non che sia importante, certo, ma la gente tende a sbagliarsi e lui ci tiene a specificarlo. Finissimo critico cinematografico, non è famoso come dovrebbe perché, con il coraggio delle sue opinioni, si è messo contro la camarilla di teorici del cinema che manipola l’industria. Quando si imbatte nel capolavoro di uno sconosciuto e ultracentenario regista afroamericano (o era svedese?), ha finalmente un’occasione di riscatto: per farlo conoscere al mondo, è disposto persino a gettarsi nel fuoco. B. Rosenberger Rosenberg, critico cinematografico newyorkese prossimo ai sessant’anni, ha la testa pelata, una grossa voglia color vino in faccia e una barba rigogliosa che, per puro caso, la copre completamente. È divorziato e ha una figlia che lo odia, ma pazienza: in compenso ha una bellissima fidanzata afroamericana che lo ama, anche se ogni tanto non gli risponde al telefono. Andato in Florida a fare ricerche per uno dei suoi dotti saggi, fa conoscenza con Ingo Cutbirth, un ignoto regista afroamericano che ha passato novant’anni a lavorare a un film d’animazione in stop-motion. Risultato: un capolavoro lungo tre mesi, comprensivi di pause per andare in bagno, mangiare e dormire. Con questa clamorosa scoperta B. ha finalmente l’occasione di soddisfare i propri inappagati sogni di gloria. Ma la sfortuna ci mette lo zampino e, nel posteggio di un inquietante fast food, i suoi piani vanno in fumo. Mentre B. tenta di recuperare il recuperabile con l’aiuto di Barassini, ipnotizzatore stizzoso ma qualificato, la sua vita da formica prende pieghe via via più bizzarre e umilianti. Non c’è abisso troppo profondo in cui B. non riesca a scendere, anche perché continua a cadere nei tombini. Che qualcuno ce l’abbia con lui? Non è forse un qualcuno dall’aria familiare? Charlie Kaufman, nota figura di Hollywood, ha creato una storia all’altezza dei suoi originalissimi film. Nel romanzo, attraverso la voce del nevrotico protagonista, si mescolano riferimenti veri, storpiati e gustosamente inventati al mondo del cinema e non solo. Pagina dopo pagina, quasi senza rendersene conto, il lettore si addentra in un’esilarante galleria dell’assurdo in cui trovano posto anche Donald J. Trunk, fiero sul suo piedistallo, e Calcium, una geniale formica del futuro che, forse, oltre al film di Ingo chiude anche il cerchio della storia. | |||
ABEL | Ha ventisette anni, Abel, quando diventa leggenda. Ha messo fine a una rapina sparando simultaneamente con due pistole contro obiettivi diversi. Un colpo detto il Mistico, che pochi sono in grado di mettere a segno con la sua precisione. È lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario ed è innamorato di Hallelujah Wood, una donna che ha addosso una specie di mistero, mani piccole e labbra orientali. Anche lei lo ama: ogni tanto parte senza che lui sappia dove va – “passiamo senza fermarci, è inteso così” -, ma torna sempre. La madre di Abel, invece, anni prima se n’è andata per non tornare mai più. Ha preso i quattro cavalli migliori e ha lasciato lui, i fratelli e la sorella al loro destino. Una bruja una volta gli ha detto: “Sarà molto doloroso, ma un giorno, Abel, te lo prometto, nascerai”. Alessandro Baricco dà vita a un romanzo che è una storia spirituale, sapienziale, e al tempo stesso un western dove la scrittura è geometrica e il racconto visionario. | |||
REQUIEM DI PROVINCIA | Il dirigente di un grande gruppo industriale è in coma con un proiettile nella testa. Qualcuno col viso coperto da un passamontagna gli ha sparato a sangue freddo sul pianerottolo di casa. Sono cose che non capitano mai nella tranquilla provincia piemontese. È il 1987, Corso Bramard è commissario di polizia e Vincenzo Arcadipane è il suo braccio destro: un salto indietro nel tempo, all’origine di tutto ciò che ha reso unici e indimenticabili questi personaggi. Con “Requiem di provincia” Davide Longo scrive un affascinante romanzo dall’atmosfera inquieta. E senza mai rinunciare al suo misurato quanto irresistibile umorismo, tesse la trama di una vicenda imprevedibile, che sorprende fino all’ultima pagina. Eric Delarue, poco più di cinquant’anni, origini francesi, bello, istrionico, di successo, sposato con una donna ricca: un po’ per sfotterlo, un po’ per invidia, gli operai della fabbrica di cui era il responsabile lo chiamavano Julio, come Julio Iglesias di cui aveva l’irresistibile sorriso. Chi poteva odiare uno così al punto da sparargli sulla porta di casa? Un’indagine che parte in salita vista l’assenza di indizi e testimoni, fino a quando non arriva la rivendicazione di uno sconosciuto gruppo terroristico che sembra convincere le alte sfere della polizia e, soprattutto, i capi della società per cui Delarue lavorava, desiderosi di chiudere in fretta la faccenda. L’unico a non credere alla pista politica è il commissario Bramard, che nessuno prende sottogamba, sebbene in questo periodo la sua mente sia spesso annebbiata dall’alcol. E come lui la pensa il giovane ispettore Arcadipane, che quasi ogni notte lo recupera nelle osterie per rimetterlo in sesto e assicurarsi che il mattino dopo si presenti in questura. I due inseguono la verità muovendosi tra la livida e rugginosa cittadina dov’è avvenuto il fatto e la Torino dell’alta borghesia. Tra i segreti inconfessati di una certa provincia e i tentativi di depistaggio di chi vorrebbe mantenere privati i propri vizi. Un caso davvero complesso, la cui soluzione porterà Bramard e Arcadipane a fare i conti con tutte le sfumature della parola giustizia. | |||
IL GRANDE FREDDO | Priscilla e Camilla non vedono l’ora che giunga l’inverno: le aspettano pattinaggio, cioccolata calda e feste! Quando arriva il grande freddo, tuttavia, si accorgono che i loro maglioni di lana sono rovinati: si lanciano, quindi, in una corsa sfrenata per comprarne di nuovi e accaparrarsi i più belli! Non saranno le sole, però, impegnate in questa gara disperata… Riusciranno a battere la concorrenza e, soprattutto, ad arrivare prima che i maglioni si esauriscano? Età di lettura: da 9 anni. | |||
LE FANTASTICHE IMPRESE DI PENNY LORETTI | Hai mai pensato di scrivere un diario e indirizzarlo al tuo cane? O al tuo gatto? O… al criceto? Penny Sara Loretti ci ha ragionato a lungo e alla fine ha deciso che il destinatario perfetto delle avventure, disavventure e preoccupazioni che ti vengono quando diventi grande era quel golosone del suo cane Cosmo. Ottima scelta, Penny! Un cane in effetti ti adorerà qualunque cosa farai, ti vorrà sempre e solo un mondo di bene, e soprattutto (non sapendo leggere) non ti giudicherà mai per le tue ansie e paure, o per i pasticci che combinerai. È così che Penny inizia a raccontare a Cosmo di come, tra progetti di scienze a forma di rana, indagini misteriose e montagne russe fantasmagoriche, andò a caccia di un amico del cuore… Età di lettura: da 8 anni. | |||
THE KANJI ACADEMY | Marina si è sempre sentita fuori posto. Forse perché la sua dislessia le rende le cose difficili a scuola, o per via delle sue origini giapponesi. Per anni ha guardato con curiosità i cancelli della Mirano Nihonjin Gakuin, l’esclusiva Accademia Giapponese, dove ragazzi in divisa studiano secondo le antiche tradizioni. La stessa scuola in cui, per decenni, la sua adorata obaa-chan ha insegnato. E, da quando la nonna è morta, il suo desiderio di iscriversi all’istituto non ha fatto che crescere. Perciò, quando le viene offerta la possibilità di uno scambio culturale, lei la afferra al volo: anche se solo per pochi mesi, frequenterà le lezioni della scuola giapponese, vestirà la divisa della mng e lotterà per iscriversi al club scolastico più esclusivo, quello di calligrafia. Marina non immagina certo che all’ombra dell’enorme torii rosso che svetta nel cortile dell’Accademia si nasconde un pericoloso segreto, una magia secolare custodita da pochi eletti, capaci di dare vita alla parola scritta. Tra rituali proibiti, amori nascosti e verità taciute, Marina dovrà fare molta attenzione a coloro in cui riporrà la sua fiducia… e, soprattutto, il suo cuore. | |||
IL LIBRO D’ORO | Le ricette più famose e più amate di Benedetta (e tanti piatti inediti) per la prima volta in un unico volume. «Mi avete spesso chiesto: qual è la ricetta che porti nel cuore? Oppure: dove possiamo trovare le preparazioni trasmesse in tv? O ancora: qual è la ricetta più virale? Così ho scorso tutto ciò che ho condiviso con voi dal 2011 a oggi. È stato difficilissimo fare la selezione delle ricette, perché se fosse stato per me le avrei messe tutte… ma alla fine ho scelto le migliori aggiungendone, come sempre, di nuove. Scrivere questo libro-racconto della mia storia sui social è stato un viaggio sorprendente, emozionante e pieno di ricordi! Non posso quindi che ringraziarvi per avermi sempre seguita e sostenuta e per avermi permesso di realizzare questa bellissima avventura!» (Benedetta) | |||
CHE COSA VI SIETE PERSI | «Che cosa vi siete persi!» ci ricorda con queste pagine Gerry Scotti, uno dei protagonisti più amati della tivù, che ci accompagna in un viaggio affascinante ed emozionante sul filo della memoria, alla ricerca di emozioni che appartengono a tutti noi e che sono ancora presenti, non solo nei nostri ricordi. Oggi la società moderna è sempre più frenetica e tecnologica. Gli oggetti che ci circondano sono sempre più sofisticati, ma spesso sono anche più impersonali. Gli oggetti del passato, invece, hanno un sapore di autenticità, sono legati a storie e ricordi che ci appartengono. Quando guardiamo un vecchio giocattolo, un vestito o un libro, non vediamo solo un oggetto, ma anche un pezzo della nostra vita. I ricordi sono potenti e possono evocare emozioni forti, possono farci sorridere, farci piangere, farci sentire felici o tristi. E gli oggetti del nostro passato sono come custodi della nostra memoria: ci aiutano a mantenere viva la nostra storia, a non dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Questo libro è un viaggio nei momenti che hanno segnato il nostro passato recente: oggetti, canzoni, luoghi, eventi, aneddoti… ci racconta un mondo in cui per telefonare si doveva cercare una cabina telefonica (e recuperare i gettoni necessari per fare la chiamata), quando si poteva andare in auto senza cinture di sicurezza (e non esistevano i «punti» della patente, i limiti di velocità in autostrada, le zone a traffico limitato con telecamere, e il casco obbligatorio per i motocicli), quando si faceva la spesa nella bottega sotto casa e a scuola si andava con la cartella. Con il garbo e l’ironia che lo contraddistinguono, il crononauta sentimentale Gerry Scotti ci fa salire sulla sua macchina del tempo e riporta alla luce oggetti e ricordi che fanno parte della vita di tutti noi e che, ancora oggi, sono in grado di regalarci un sorriso. | |||
QUADERNO D’INVERNO | Giochi ed esercizi per ossigenare la mente e riforestare il cervello. A casa, davanti al camino o sotto al piumone. Durante le lunghe ore sul treno o in aereo. All’aria aperta o in un rifugio in montagna. Come regalo per le persone speciali della tua vita. Il Quaderno Blackie è il primo e inimitabile quaderno di attività per adulti. Il compagno perfetto per rendere indimenticabile il tuo tempo. Anche d’inverno. 100 ore di divertimento Istruzioni per l’uso: 1. Spegni il cellulare; 2. Prendi una matita; 3. Allena la mente! | |||
LE DATE CHE FANNO LA STORIA | Nella storia dell’umanità esistono date che rappresentano un evento, un momento in cui sentiamo la curvatura del tempo, la separazione tra un prima e un dopo. Basti pensare alla nascita di Cristo o al 12 ottobre del 1492, il giorno in cui Cristoforo Colombo ‘scoprì’ l’America. Ma cos’è un evento storico? Cosa lo rende tale? A scuola la storia è insegnata tradizionalmente con una serie di date da ricordare e la nostra stessa vita è scandita da una serie di ‘momenti chiave’ che ne orientano il corso. Questo libro si propone di rispondere indagando trenta date, dal momento in cui vennero affrescati i dipinti rupestri della grotta di Lascaux alla liberazione di Nelson Mandela, passando per il processo a Socrate, la morte di Alessandro Magno, la distruzione di Pompei, le grandi battaglie dell’Asia centrale, fino alla conquista del Polo sud e all’esplosione della bomba atomica a Hiroshima. Alcune le ricordiamo perché sono ‘anni tondi’ (come il 1000), altre perché fondazioni o rifondazioni, altre per catastrofi epocali, altre ancora per battaglie diventate vere e proprie ‘liturgie del destino’. Altre, infine, le ricordiamo per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. Ripercorrendole, interrogandole di nuovo, Patrick Boucheron ne fa risuonare l’eco nella nostra memoria e restituisce alla storia la sua forza motrice e la sua arte di sorprenderci, sempre. | |||
GLI EUROPEI E IL MONDO | È una storia globale del mondo dal 1400 al 1800. L’epoca in esame è quella della formazione del mondo moderno, dell’espansione del capitalismo a livello planetario a danno di tutti gli altri sistemi economici, ovvero del progressivo affermarsi della supremazia dell’Europa e dell’Occidente sugli altri tre «imperi», vale a dire l’impero cinese, indiano e islamico. È un’opera destinata a due tipi di lettori: al lettore che vuole essere informato sulla storia del mondo guardando ad essa in modo globale, come un unico processo di flussi incardinati l’un l’altro, e non suddivisa in tanti spezzoni separati di storie di regioni particolari del pianeta; e al lettore che è interessato a un punto di vista originale sulla formazione del mondo moderno. L’originalità è data prima di tutto dal rifiuto dell’eurocentrismo: così metà dei capitoli sono dedicati all’Europa e l’altra metà al resto del mondo; non solo, ma la Storia non è ricostruita come se fosse un «destino», cioè a dire l’ineluttabile affermazione di un modello di civiltà (quella europea) vittorioso perché superiore; al contrario il libro dimostra come fino a tutto il Settecento in nessun campo l’Europa era più avanzata della Cina o dell’India che, in quei momenti, avrebbero potuto facilmente avere il sopravvento sull’intero mondo conosciuto. Il secondo motivo di originalità è che questo mezzo millennio è implicitamente considerato come lo scenario dell’«assalto dell’Europa al Mondo»: un tipo nuovo di aggressività generatosi dopo la Peste nera del 1348, contrapposto al modello di convivenza pacifica rappresentato dalle Vie della Seta (tramontate con la conquista di Tamerlano e la caduta di Costantinopoli). Il libro ha anche il grande pregio di aiutare a capire la genesi di problemi attuali, come una lente che può decifrare con maggiore limpidezza fatti internazionali del momento (un esempio per tutti: l’insistenza che potrebbe sembrare esagerata del regime cinese nel rivendicare possessi quali Hong Kong e Taiwan: luoghi che assumono alla luce delle guerre dell’oppio una valenza simbolica assai importante). | |||
PNRR LA GRANDE ABBUFFATA | A differenza di quasi tutti i paesi europei, l’Italia ha chiesto il massimo delle somme del programma NextGenerationEU. Per 6,5 euro su 10 si tratta di prestiti. Benché concessi a tassi agevolati, andranno restituiti. La scommessa su cui si regge questa scelta è che il Pnrr aumenterà per sempre il tasso di crescita dell’economia italiana. È una scommessa condivisa da tre governi: il governo Conte II ha chiesto il massimo dei fondi senza sapere bene come spenderli; il governo Draghi, pur avendo la possibilità e il capitale politico per frenare il treno in corsa, ha rinunciato a prendere atto della realtà; il governo Meloni ha fatto alcuni aggiustamenti necessari, ma ha anche ridotto la spesa più importante, quella sull’emarginazione sociale, e ha rimosso gli obiettivi di contrasto all’evasione. Tutti i governi hanno sbandierato stime iperboliche degli effetti positivi del Pnrr, senza alcun fondamento nella realtà. Nessun governo si è posto il problema di come finanziare la gestione futura degli investimenti. Oggi sappiamo che il Pnrr è in forte ritardo, ma questo non è il problema principale. Il Pnrr ha un vizio d’origine: troppi soldi, troppa pressione per spenderli a prescindere, troppo poco tempo per spenderli bene. Stanzia cifre assurdamente alte su spese inutili o deleterie ma “facili” come il Superbonus o “alla moda” come il digitale nelle scuole primarie mentre trascura spese necessarie per la nostra società, a partire da quelle per offrire opportunità ai giovani delle periferie urbane. Quasi tutte le maggiori riforme “epocali”, da cui secondo i governi dipendeva il successo del Piano, sono ferme al palo, e molte sono state abbandonate prima di partire. Cosa si può fare a questo punto? Prendere atto della realtà anziché nascondersi dietro a un dito: rivedere i piani rendendoli più realistici, e forse anche riflettere sull’opportunità di rinunciare a parte dei fondi presi a prestito. Questo non vuol dire rinunciare a essere ambiziosi, solo rinunciare a essere superficiali. Il Pnrr si basa su una grande scommessa: prendere a prestito soldi che si sarà in grado di spendere bene e rilanciare così l’economia. Ma un grave vizio d’origine l’ha resa più simile a una grande abbuffata: prendere più soldi possibile, poi si vedrà. Ora che i conti non tornano, che fare? “Nessuna retorica e nessun fiume di parole può trasformare un’idea confusa o non realistica in un buon investimento.” | |||
AMARSI | Per Persephone Plover, figlia anglo-greca di genitori distanti e negligenti, i giorni dell’infanzia sono ormai lontani; a vent’anni, reduce da una storia d’amore finita male, deve fare i conti con le difficoltà del mondo adulto e la sua unica ancora di salvezza è l’amata zia Florence, con la quale vive in una bella villetta londinese. Nel frattempo Jack Curtis – un milionario fattosi da sé – ha acquistato Melton House, una sontuosa tenuta di campagna, e ha deciso di assumere Florence, curatrice di giardini, perché si occupi di sistemare il parco. Fresco di divorzio, l’uomo si invaghisce di Persephone e fa sì che la ragazza segua la zia e si stabilisca insieme a lei a casa sua. Nelle vicinanze vivono i fratelli Musgrove, Thomas e Mary, che vorrebbero rientrare in possesso della tenuta, originariamente appartenuta ai loro genitori, ma faticano a riprendersi dopo la tragica morte di Celia, moglie di Thomas. Ai due si aggiunge Francis, il fratello di Celia, pittore di scarso successo rifugiatosi anche lui fuori città in attesa di capire quale sarà il suo futuro. Ognuno ha una ferita da cui guarire e ognuno, a modo suo, ha bisogno d’amore. Le loro strade si incroceranno e si ingarbuglieranno non senza complicazioni, finché tutti troveranno ciò che cercavano… o forse qualcosa di molto diverso. | |||
LA FAVORITA DEL RE | Galles, 1093. La vita della giovane Nesta, figlia del principe gallese Rhys di Deheubarth, viene sconvolta il giorno in cui il padre muore combattendo contro i normanni. Presa in ostaggio e condotta in Inghilterra alla corte di Guglielmo II, il suo onore a Palazzo è messo a dura prova quando è costretta a diventare concubina di Enrico, il fratello minore del re e futuro sovrano, e poi viene data in sposa a Geraldo FitzWalter, un devoto e ambizioso cavaliere, come premio per il meritevole servizio svolto a Pembroke, in Galles. Nonostante l’odio e la rabbia verso i normanni, Nesta vede in questo matrimonio la possibilità di tornare nelle sue terre e risollevare le sorti del suo popolo, onorando così la memoria del padre. Ma le prove per Nesta purtroppo non sono ancora terminate. Di lei si invaghisce Owain, il figlio carismatico, ma spietato e senza scrupoli di un potente principe gallese. Quando le offre la possibilità di unirsi a lui nel suo piano di riconquista dell’intero Galles, Nesta è costretta a scegliere se perseguire il suo progetto a qualunque costo, oppure ancora una volta sacrificare se stessa in nome del suo ruolo di sposa e di madre… | |||
IL SEGRETO DI IMHOTEP | Dopo anni passati sotto il giogo degli Hyksos, quello che un tempo era il potentissimo Egitto è ora in rovina. La popolazione è sofferente, e anche se il faraone ha riconquistato il trono che gli spettava di diritto il suo potere si è indebolito a dismisura. Tanto che c’è chi trama nell’ombra per approfittare del caos in cui è precipitato il paese dopo la vittoria contro l’oppressore. Deciso a riunire i due regni sotto la guida del faraone, il grande mago Taita affida al suo pupillo Piay una nuova, pericolosissima missione che ha l’obiettivo di risolvere un enigma vecchio di secoli, un enigma che risale ai tempi del Faraone Imhotep e la cui soluzione garantirebbe all’Egitto prosperità e sicurezza per sempre. Ma durante la guerra un potere malvagio ha attecchito ed è cresciuto. I seguaci di Seth, dio del caos, sono decisi a reclamare per sé il potere del segreto di Imhotep, e questo trascinerebbe l’Egitto lungo una strada oscura. Piay sa bene che il destino dei due regni è nelle sue mani, e con assoluta determinazione dà la caccia agli indizi che gli permetteranno di risolvere il mistero. Riuscirà a impedire che la sua amata terra cada nelle mani di chi vuole mandarla in rovina? Tradimenti e segreti, gesta eroiche e battaglie sanguinose si intrecciano in un romanzo dal respiro epico, che segue Piay e i suoi immancabili compagni d’avventura, Myssa e Hannu, in una disperata corsa attraverso il deserto per risolvere un enigma antichissimo. | |||
RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI… | Dopo “Vecchie conoscenze” e “Le ossa parlano”, il vicequestore Rocco Schiavone è in missione non ufficiale a migliaia di chilometri dalla sua odiata Aosta, con il vecchio amico Brizio. Vogliono ritrovare Furio, l’altro compagno di una vita, scomparso tra Buenos Aires, Messico e Costa Rica. Furio, da parte sua, si è lanciato a rotta di collo sulle tracce di Sebastiano, il quarto del gruppo, scappato in Sud America per sfuggire ad una colpa tremenda e alla conseguente punizione. L’antefatto è lontano nel tempo e ha squassato le vite di tutti loro. E adesso Rocco e Brizio devono impedire «la pazzia» di Furio, ma vogliono anche capire i perché di Seba, quali sono stati i motivi profondi di quel tradimento orribile con cui Rocco ha già provato a fare i conti, in modo da poter dare l’addio come si deve a un’amicizia vecchia quanto loro. La ricerca appare vana, perché il continente è immenso e chi scappa lascia solo labili indizi, sospeso in realtà tra scomparire e voglia di spiegarsi o di espiare. Il vicequestore, da fine investigatore, sa bene come armare una caccia spericolata, e Brizio è abbastanza svelto di mano da spalleggiarlo adeguatamente. In questo miscuglio di thriller e psicologia, è inevitabile che nella mente di Rocco si affollino i tanti ricordi di un’infanzia con la banda a Trastevere, quel piccolo mondo dove solo un fortunato caso ha deciso che Schiavone sia diventato un poliziotto e non un «bandito», una guardia e non un ladro, al pari dei suoi inseparabili compari, uniti in un’amicizia che non c’è più, distrutta dal tempo, dal destino o forse solo da appetiti personali. Ritrovare Sebastiano misteriosamente scomparso in Sud America sarà forse possibile. Impossibile ritrovare l’amico. | |||
ULTIMI AMERICANI | In una Iowa City grigia, freddissima e periferica, tra le aule dell’università e i locali del centro, le vite di alcuni ragazzi si incontrano. C’è Seamus, un aspirante poeta caustico e irriverente, che per mantenersi agli studi lavora nella cucina di un ospizio. C’è Fyodor, madre nera e padre russo, che lavora nell’industria della carne ed è in una relazione travagliata con Timo, che non accetta la crudeltà sugli animali ma che ammette, inconsapevolmente, altri tipi di ferocia. C’è Ivan, ex ballerino e studente di economia aziendale, che in attesa di un guadagno si diletta nella pornografia amatoriale; e c’è Goran, il suo compagno: un pianista nero, adottato da una famiglia bianca e facoltosa, che non riesce proprio a comprendere come la questione economica possa essere così determinante. E poi Fatima, ballerina e cameriera, che cerca di rimanere a galla in un mondo cieco alla violenza. E mentre si apprestano a incontrare il proprio futuro, nell’ultimo anno insieme prima del tuffo nel mondo, ognuno di loro comprende il significato dell’amore, dell’amicizia, della fatica, del tradimento e della felicità. Tra racconto e romanzo, Brandon Taylor ci regala un affresco genuino e completo dell’America oggi, tra disuguaglianze e possibilità, tra privilegio e valore, tra individualità e unione. E ci fa riflettere che, in fondo, non esiste un momento in cui tutto cambia: ne esistono molteplici, come le vite di un pianeta, come le storie che ci toccano nel profondo. E che la vita adulta incomincia quando raccogliamo questi momenti e ne cuciamo una mappa, a indicarci chi siamo. | |||
L’ORTO AMERICANO | Subito dopo la Liberazione, in una mattina bolognese, una ragazza in divisa da ausiliaria americana si affaccia per chiedere indicazioni nella bottega di un barbiere. E le basta uno sguardo distratto per far innamorare un giovane aspirante scrittore. Anni dopo, anche grazie al ricordo di quello sguardo, lui decide di andare proprio in America, «assieme ai suoi morti», per tentare di scrivere il romanzo definitivo, quello che, ne è certo, sarà finalmente pubblicato. Ma le distrazioni cominciano subito: un macabro ritrovamento, un orto da cui di notte provengono urla misteriose e soprattutto una vicina di casa la cui figlia Barbara, arruolatasi come ausiliaria, è dispersa in Italia, probabilmente morta, forse uccisa. Lui ne è certo: è proprio lei, la ragazza che ha intravisto dal barbiere, e lui deve ritrovarla. Le tracce portano ad Argenta, alla foce del Po, a un processo che sta per celebrarsi e a una torbida coppia di fratelli. Laggiù, tra il cielo e l’acqua, lo scrittore incontrerà una vicenda più coinvolgente e pericolosa di qualsiasi romanzo abbia mai immaginato: una storia di erotismo e omicidio, di vivi che non sanno vivere e morti che non vogliono morire. Pupi Avati sorprende, inquieta e affascina con un romanzo «gotico» immerso nella storia e sfumato di soprannaturale, in cui la realtà e gli inganni della mente si inseguono e si mescolano senza tregua. Come nella vita. | |||
SUA ECCELLENZA PERDE UN PEZZO | I fratelli Venerando e Gualtiero Scaccola sono titolari dell’omonima forneria a Bellano. Tirati su a pedate dal padre panettiere, conoscono solo il piccolo mondo del forno e dell’abitazione al piano di sopra. Si alternano in negozio con un sincronismo perfetto, che però inizia a cedere la mattina del 7 aprile 1930. Quel giorno, infatti, bussa alla porta del loro tran tran la lettera in cui il segretario del sindacato panettieri di Como chiede una mano per l’idea che gli è venuta: organizzare una gita in battello degli iscritti comaschi in quel di Bellano per celebrare l’anniversario della fondazione di Roma. E il mondo degli Scaccola sembra andare a gambe all’aria. Passare la missiva, con le relative incombenze, al segretario comunale, non li mette al riparo. Perché quello che si insinua nella loro quiete attraversa con la forza di un’onda irresistibile il cuore di Gualtiero, che ora smania per avere dalla vita tutto ciò che il lavoro gli ha impedito di godere. Ma in quella tiepida primavera sembra abbia iniziato a palpitare anche il cuore del carabiniere Beola, da qualche tempo osservato speciale del maresciallo Maccadò, preoccupato che il giovane non commetta sciocchezze violando il regolamento dell’Arma. Anche il maresciallo però dovrebbe stare attento, perché indispettire la moglie Maristella potrebbe rendergli la vita difficile. E finalmente arriva il gran giorno dei panettieri a Bellano, impreziosito dal Federale di Como in persona, che vorrebbe saperne di più di quel paese turbolento dove non si riesce a tenere in piedi una sezione del Partito neanche a piangere. Ma niente, dev’esserci qualcosa nell’aria che fa andare tutto storto, perché sul più bello un furto, che parrebbe inspiegabile, finisce per agitare acque già fin troppo mosse. In “Sua Eccellenza perde un pezzo”, le inquietudini della Bellano di Andrea Vitali si mescolano con le morbidezze del paesaggio lacustre, creando quella magica combinazione che ha conquistato il maresciallo Ernesto Maccadò. | |||
TRE AMICI QUASI GENIALI VERSO LA FINE DEL MONDO | Stoccolma, estate 2011. Petra, una giovane ricercatrice di astrofisica, ha calcolato che l’atmosfera collasserà tra esattamente dodici giorni. Ovviamente, nessuno le crede. Johan, un tipo senza arte né parte vissuto sempre all’ombra del fratello – che adesso ha lasciato la Svezia per raggiungere l’Italia, intraprendendo una brillante carriera diplomatica -, è ingenuo ai limiti della stupidità, ma ha sviluppato delle doti culinarie stupefacenti e ama stare tra i fornelli per preparare pranzi e cene deliziosi. L’incontro tra i due sarà l’inizio di un’avventura tanto rocambolesca quanto divertente: partiti alla volta di Roma per incontrare Fredrik, il fratello di Johan che – si scoprirà – lo ha ingannato per tutta la vita, si imbattono in Agnes, una pensionata che si mantiene fingendo di essere una giovane influencer. Così, tra incontri con Barack Obama, dittatori africani, missioni governative e la pericolosa profezia di Petra che incombe minacciosa su tutto il pianeta, i tre amici “quasi geniali” finiranno per stravolgere completamente non solo le loro vite, ma anche quelle di chiunque avrà a che fare con questo strano e improvvisato trio. Unendo, come solo un grande autore sa fare, ironia, avventura, satira e politica, Jonas Jonasson ci regala una storia che fa ridere ed emozionare, in perfetto equilibrio tra realtà e finzione, intrighi internazionali e drammi personali, con tanta voglia di non prendersi troppo sul serio. | |||
SONO MANCATO ALL’AFFETTO DEI MIE CARI | Lo spaccato ironico e preciso di una certa società italiana. Una commedia amara che, con garbo, prende in giro un modello maschile ormai sempre piú raro. O almeno si spera. Provincia lombarda, tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del secolo scorso. Un padre tutto casa e lavoro, orgoglioso proprietario di una ferramenta, un tipo solido, senza grilli per la testa, mai un giorno di vacanza, ripercorre la storia del proprio rapporto con i figli, che non sono venuti esattamente come si aspettava. L’Alice, maestrina frustrata, malinconica e sognante, che rimpiange di non essere andata all’università – manco studiare servisse – ed è incapace di fare l’unica cosa che una donna deve saper fare: la moglie. L’Alberto, che i libri, bisogna rendergliene merito, li ha tenuti a debita distanza, ma in compenso si rivela un ingrato. Infine l’Ercolino, che apre bocca solo per mangiare voracemente, anche se è magro quanto un chiodo; e, pensa tu, a scuola pare sia un genio. Insomma, un disastro, cui si aggiunge una moglie pronta in ogni occasione a difendere quei tre disgraziati. Troppo, davvero troppo, anche per un uomo di ferro come lui. | |||
LE STORIE DA EROI | Una nuova sfida si affaccia all’orizzonte. Questa volta Lyon dovrà affrontarla con una difficoltà in più: sarà solo sul campo di battaglia. Anna e i suoi più cari amici, infatti, sembrano scomparsi nel nulla. E proprio quando il nostro eroe inizia a pensare che lo abbiano abbandonato, fa una scoperta a dir poco allarmante: qualcuno li ha rapiti e tramutati in gigantesche statue. Se vuole risvegliarli, Lyon deve prepararsi a esplorare pericolosissimi dungeon e a combattere contro mostri spietati. Solo così potrà sperare di liberarli dalle grinfie di un subdolo nemico che si cela nell’ombra ed è pronto a ogni inganno per distruggere il WGF. Come se non bastasse, nel tentativo di mettere in salvo i suoi amici e scoprire la vera identità del suo avversario, Lyon scatena l’ira di quattro potenti divinità che sorvegliano il luogo in cui i membri del team sono stati imprigionati. Ma quando le sorti dell’avventura volgono al peggio i veri eroi dimostrano tutto il loro valore. Basterà perché riescano a riabbracciarsi? La squadra WGF torna per una nuova entusiasmante avventura che la renderà ancora più unita di prima! Età di lettura: da 12 anni. | |||
AMICO | Gabriele adora i videogiochi, la musica trap e Sofia, determinata e fiera come il personaggio appena sbloccato su Fortnite. Detesta le feste con tante persone, il 7 che ha preso agli esami di terza media, il divorzio di mamma e papà. Neanche la montagna gli piace particolarmente: bisogna davvero scalare altissime pareti di roccia? Che fare quando si incontra una vipera? Sono così utili, in fondo, quelle ridicole racchette? Ma se è Valerio a chiedergli di andare, per il suo migliore amico farebbe questo e altro. E per fortuna! Insieme a un’improbabile comitiva – tra cui un eremita che vive con la sua lupa in una futuristica baita-astronave – Gabriele capirà che tra i boschi di Montemonaco, sui Monti Sibillini, annoiarsi è impossibile e, soprattutto, che un incendio può nascere davvero da un filo di paglia trascinato dal vento… L’esordio di Massimiliano Ossini nella letteratura per ragazzi è la storia di un’estate indimenticabile, quella dei tredici anni, in cui tutto cambia. Un’estate fatta di salite lente e discese vorticose, insicurezze e passi avanti, a contatto con una natura tutta da scoprire… e da salvare. Età di lettura: da 8 anni. | |||
DIARIO DI UNA SCHIAPPA IL RE DEL ROCK | Preparati per una nuova epica avventura di Greg nel 17 libro della straordinaria serie “Diario di una schiappa”, dove la strada verso la fama e la gloria è disseminata di sorprese mozzafiato e colpi di scena. Rodrick e la sua band, i Löded Diper, sono decisi a conquistare il successo. Il primo obiettivo è vincere la Battaglia delle Band. E Greg? Non sa suonare, ma una band ha sempre bisogno di un tuttofare, così viene subito arruolato. Anche perché di cose da fare ce ne sono tante: trovare i posti giusti in cui esibirsi, guadagnarsi più fan possibile, registrare le canzoni, battere i rivali, procurarsi un po’ di soldi… Greg ha sempre desiderato essere ricco e famoso, ma ora sta cominciando a ripensarci. Chi l’avrebbe detto che la strada per sfondare sarebbe stata così faticosa? Età di lettura: da 11 anni. | |||
IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIOCHI | C’è chi dice che la nostra specie non andrebbe chiamata Homo sapiens bensì Homo ludens, perché è la capacità di giocare – più che quella di pensare – ad aver avuto un ruolo cruciale nella nostra evoluzione. Gli uomini da sempre esplorano mondi immaginari e testano strategie nell’ambiente sicuro del gioco, che risponde a regole definite ed è separato dalla nostra vita ordinaria da precisi limiti spaziali e temporali. Il gioco è infatti, nelle parole di Roger Caillois, «un’occasione di puro spreco: spreco di tempo, di energia, di abilità, di ingegnosità e spesso anche di denaro»; e proprio perché è un’attività slegata da interessi materiali e dalla quale non si può ricavare alcun profitto, sa donare un impareggiabile senso di libertà anche agli adulti. I giochi esistono da che esiste l’uomo, e lo stesso si può dire della matematica: insieme a Marcus Du Sautoy, celebre matematico e qui guida d’eccezione, scopriremo che la matematica e i giochi sono indissolubilmente connessi, che la matematica è alla base del modo in cui costruiamo i giochi, li giochiamo e li vinciamo, e che in tutto il mondo i giochi parlano il suo linguaggio universale e meraviglioso. Sulle orme di Phileas Fogg faremo un giro attorno al mondo in ottanta giochi, dai più celebri ai più sconosciuti, per conoscere la loro storia e i meccanismi su cui si fondano, e anche in che modo ognuno di essi sia parte integrante della cultura in cui è nato, un’espressione non meno sofisticata di un’opera d’arte che riflette una particolare visione della vita. Fra giochi di fortuna e sfide di strategia, giochi d’ispirazione religiosa e simulazioni belliche, viaggeremo per i cinque continenti e attraverso i millenni, sorprendendoci di fronte a ciò che ci distingue e ciò che ci accomuna quando vogliamo divertirci. | |||
LA MAGIA DELL’INVERNO | Le giornate si accorciano, il freddo non ci invoglia a passare troppo tempo fuori casa. E se rendessimo l’inverno una stagione godibile tanto quanto le altre? Come? Imparando a goderci la casa rendendola uno spazio accogliente per coccolarci durante i mesi più freddi dell’anno e tornando all’essenziale, anche a Natale, senza rinunciare alla sua magica atmosfera e, anzi, ritrovandone la vera essenza. Più momenti per noi, regali scelti o realizzati con consapevolezza e molta cura. Semplicità anche a tavola, con qualche piatto speciale, senza strafare. Una casa che sa accogliere e scaldare i cuori, restituire calore. Natale non è solo una lista di cose da spuntare, ma anche, e soprattutto, il momento per godersi un po’ di lentezza, sorseggiando una tazza di tisana profumata, leggendo un libro, passando un pomeriggio con le mani in pasta insieme ai piccoli di casa, un aperitivo con gli amici, una serata con i nostri cari, un film sotto le coperte mentre fuori è già buio. Addobbare gli ambienti domestici con decorazioni naturali, creare e confezionare regali, apparecchiare la tavola, scegliere e preparare i menù per le grandi occasioni: il nuovo libro di Stella Bellomo è un inno all’inverno e alle mille occasioni che questa stagione ci regala per rimettere al centro della nostra vita gli affetti, la serenità e il fluire naturale delle cose. | |||
THE WOMAN IN ME | “The woman in me” è un racconto coraggioso che arriva dritto al cuore, una storia che parla di libertà, fama, maternità, sopravvivenza, fede e speranza. A giugno del 2021 il mondo intero è rimasto ad ascoltare col fiato sospeso Britney Spears parlare in tribunale. L’impatto di quel gesto – condividere la sua voce, la sua verità – è stato travolgente e ha cambiato il corso della vita di Britney, e di innumerevoli altri. “The woman in me” racconta per la prima volta quell’incredibile viaggio e la forza interiore di una delle più grandi artiste della storia del pop. Scritto con eccezionale candore e ironia, il dirompente memoir di Britney Spears illumina di una nuova luce il potere infinito della musica e dell’amore, regalandoci il ritratto di una donna finalmente libera di raccontare la propria storia. Alle sue condizioni. | |||
LA GRANDE PARIGI | Ottobre 1900. Dopo un estenuante viaggio di trenta ore, due giovani artisti arrivano alla Gare d’Orléans, carichi di bagagli e attrezzi del mestiere, ma soprattutto di sogni. Si chiamano Pablo Picasso e Carlos Casagemas. Fuori li aspetta, immensa ed elettrizzante, Parigi, il luogo in cui – dopo la rivoluzione degli Impressionisti e di straordinari scultori come Auguste Rodin – ogni artista vuole essere. È la città degli infiniti cantieri e dell’Esposizione Universale, delle invenzioni mirabolanti e delle folle febbrili. Ovunque rimbomba il brulicare minaccioso ed eccitante della grande metropoli, con le sue luci, i teatri e i locali notturni, ma anche con le sue librerie e le nuove gallerie d’arte. Jacopo Veneziani accompagna passo passo il lettore per le strade della Parigi di quegli anni, e ci racconta la grande capitale nel momento magico e irripetibile in cui divenne, come scriverà Gertrude Stein, “il posto dove bisognava essere per essere liberi” e l’epicentro dell’arte mondiale. La abitano pittori e poeti squattrinati che si incontrano nello sgangherato Bateau-Lavoir a Montmartre, i Fauves trascorrono giornate intere a dipingere sulle rive della Senna, gli eccentrici futuristi sognano di scalzare il Cubismo, e le serate scorrono discutendo di arte africana o declamando versi seduti en terrasse in un caffè del Carrefour Vavin, cuore pulsante di Montparnasse. Mentre il demone della modernità contagia chiunque sia di passaggio in città con una furia creativa che non ha precedenti. Un viaggio che ci conduce dal 1900 al 1920, anni di straordinario fervore culturale e indicibile catastrofe. In compagnia di ineguagliabili artisti come Picasso, Matisse, Modigliani, Soutine, Chagall, Brâncu?i, di singolari poeti come Guillaume Apollinaire, Max Jacob e Jean Cocteau, di eroine silenziose come Berthe Weill, Fernande Olivier e Jeanne Hébuterne, protagonisti di un sorprendente racconto corale che ci svela perché, allora, solo Parigi poteva diventare la capitale mondiale dell’arte. Amicizie e rivalità, sodalizi indissolubili e incontri fortuiti, passioni e tradimenti che hanno reso Parigi la capitale mondiale dell’arte. | |||
LA TEMPESTA PERFETTA | «In Italia pochi comprendono l’importanza che Taiwan riveste nello scontro tra Stati Uniti e Cina per la leadership del XXI secolo. Eppure quest’isola poco più grande della Sicilia, di appena ventitré milioni di abitanti, che produce i microchip più avanzati del mondo ed è circondata da acque dove transitano migliaia di miliardi di dollari di merci all’anno, suo malgrado potrebbe innescare la scintilla della Terza guerra mondiale: la tempesta perfetta ha qui il suo occhio del ciclone». Tensioni e ripicche commerciali, minacce a mezzo stampa, tentativi di nuove alleanze in corso nello scacchiere internazionale. I venti di guerra si agitano ormai da molti mesi, il conflitto in Ucraina ne è soltanto una manifestazione plastica ma periferica. Stiamo andando incontro a una escalation su scala planetaria? Chi governerà il mondo nei prossimi anni? Il XXI secolo sarà ancora un secolo americano? Gli Stati Uniti, a dispetto delle divisioni politiche, economiche e culturali che sembrano condannarli al declino, hanno ancora la forza di contrastare l’assalto dei regimi autocratici, impegnati a scardinare l’ordine internazionale uscito dalla Seconda guerra mondiale e rimodellarlo a loro favore? Attraverso le storie vissute e raccontate in prima persona, Claudio Pagliara, uno dei volti più noti del giornalismo televisivo, ci porta alla scoperta di cosa sta succedendo alla politica americana sotto la presidenza Biden e alla politica cinese del “timoniere” Xi Jinping. Un saggio potente e illuminante, ricco di aneddoti, intuizioni geopolitiche, piccole e grandi metafore sull’epoca che stiamo vivendo e sui rischi reali di un’autentica apocalisse per il genere umano. | |||
CINEMA ITALIA | «Nel 1914 esce Cabiria, forse il più grande kolossal della storia del cinema italiano. La trama, in teoria, dovrebbe ricostruire l’epico scontro tra Roma e Cartagine, ma l’estetica orientaleggiante e liberty dell’epoca, con tanto di Gabriele D’Annunzio alla sceneggiatura, racconta facilmente in controluce il presente di quell’Italia desiderosa di guadagnare visibilità e credibilità internazionale. Di fronte a Cabiria, spiega Giovanni De Luna, lo storico finisce per «aggirarsi tra quelle immense scenografie, fiutando non l’aria del III secolo a.C. ma quella carica di odori e di miasmi pestiferi del primo Novecento, di quella incredibile e paradossale stagione in cui stava finendo l’Ottocento e fragorosamente e maledettamente stava nascendo il terrificante XX secolo». Parte da qui il percorso affascinante di uno storico che utilizza i film come documenti del periodo in cui venivano realizzati, in un’inedita lettura del modo in cui il cinema, specchio di un presente in procinto di farsi storia, ha contribuito a “fare gli italiani”: l’immediato dopoguerra di Ladri di biciclette, i primi venti del boom di Un americano a Roma, la lotta sociale di La classe operaia va in paradiso, ma anche l’edonismo pre Mani pulite di Yuppies o Vacanze di Natale. Ma non solo, perché in molti casi proprio il cinema, arte nobile e popolare insieme, ha voluto farsi a sua volta strumento di indagine storica, che fosse propaganda di stato o contestazione intellettuale: per ogni Cabiria ci sono stati moltissimi La grande guerra, Una giornata particolare, La notte di San Lorenzo, La meglio gioventù… Mescolando alto e basso senza timore, e con qualche sortita nel cinema straniero, Giovanni De Luna ricostruisce la storia del nostro paese per come l’abbiamo vista, o meglio, voluta vedere al cinema noi italiani, che fossimo di volta in volta sceneggiatori, registi o solo semplici ma appassionati spettatori. | |||
SONO ESAURITA | Cosa sta succedendo a Sasha? A trentatré anni ha un ottimo lavoro, almeno sulla carta, che però le toglie tutte le energie. Si sente terribilmente stanca, non frequenta più gli amici, di amore e sesso non vuole neanche sentir parlare, ha attacchi di panico e prova un senso di vuoto e di profondo disorientamento. In poche parole, non ce la fa più. È esaurita. Così un giorno, di punto in bianco, scappa a gambe levate dal suo ufficio determinata a non tornare indietro. Incoraggiata da sua madre e piena di buoni propositi, decide di partire per cercare di riprendersi dal burnout. Sceglie un posto che le è caro, un villaggio sulle coste del Devon dove ha passato con la famiglia i momenti più felici della sua infanzia. Una bella vacanza al mare fuori stagione è proprio quello che ci vuole. È febbraio, fa un freddo tremendo e l’hotel dei suoi ricordi non è più quello di un tempo, cade a pezzi ed è popolato da personaggi a dir poco stravaganti. Ma soprattutto Sasha deve condividere la spiaggia con Finn, l’unico altro ospite dell’albergo, un uomo scorbutico, insopportabile e stressato come lei. Non hanno niente da dirsi e si tengono alla larga fino a quando sulla sabbia compaiono dei messaggi misteriosi che potrebbero essere rivolti proprio a loro due. E se avessero più cose in comune di quanto non credano? In questa nuova commedia romantica, Sophie Kinsella affronta un tema serio e delicato come il burnout con piglio inimitabile e grande ironia, senza perdere di vista il suo innato ottimismo. | |||
GIU’ NELLA VALLE | Ci sono animali liberi, cupi e selvatici, altri che cercano una mano morbida e un rifugio. In mezzo, tra l’ombra e il sole, scorre il fiume. I due fratelli sono Luigi e Alfredo, un larice e un abete: a dividerli c’è una casa lassù in montagna, ad avvicinarli il bancone del bar. E poi Betta, che fa il bagno nel torrente e aspetta una bambina. In questo romanzo duro e levigato come un sasso, Paolo Cognetti scende dai ghiacciai del Rosa per ascoltare gli urti della vita nel fondovalle. La sua voce canta le esistenze fragili, perse dietro la rabbia, l’alcol e una forza misteriosa che le trascina sempre più giù, travolgendo ogni cosa. Lungo la Sesia come in tutto il mondo, a subire il dolore dell’uomo restano in silenzio gli animali e gli alberi. Un padre ha piantato due alberi davanti alla sua casa, uno per ogni figlio. Il primo, un larice, è Luigi, duro e fragile, che in trentasette anni non se n’è mai andato dalla valle. Lui e Betta si sono innamorati facendo il bagno nelle pozze del fiume, tra le betulle bianche: ora non succede più così di frequente, ma aspettano una bambina e nell’aria si sente il profumo di un nuovo inizio. Lui ha appena accettato un lavoro da forestale, lei viene dalla città e legge Karen Blixen. L’altro albero è un abete: Alfredo è il figlio minore, ombroso e resistente al gelo, irrequieto e attaccabrighe. Per non fare più guai ha scelto di scappare lontano, in Canada, tra gli indiani tristi e i pozzi di petrolio. Ma adesso è tornato. Alfredo e Luigi in comune hanno due cose. La prima sta in un bicchiere: bere senza sosta per giorni, crollare addormentati e riprendere il mattino dopo, un bianco, una birra, un whisky e avanti ancora un altro giro, bere al bancone dove si scommette se l’animale che uccide i cani lungo gli argini sia un lupo, un cane impazzito o chissà cosa. Oltre all’alcol però c’è la casa davanti a quei due alberi. Adesso che il padre se n’è andato, Alfredo è tornato in valle per liberarsi dei legami rimasti: lui non lo sa, ma quella stamberga da un giorno all’altro potrebbe valere una fortuna. Col passo rapido e la lingua tersa dei grandi autori, Paolo Cognetti ha scritto il suo “Nebraska”. | |||
LA VERITA’ DI MARIA | Egitto, 69 d.C. Ha viaggiato a lungo, e adesso ha bisogno di un posto dove nascondersi dagli uomini che vorrebbero metterla a tacere. Nonostante i rischi, Lia è pronta ad accogliere quella donna nella sua casa e a proteggere lei e la sua storia. Perché la sua verità è un segreto per cui vale la pena morire. Egitto, oggi. Era sepolta da anni negli archivi del Museo del Cairo, tra altre centinaia di reperti destinati a non essere mai né studiati né esposti. È quello che Samia si ripete per giustificare il furto di una maschera funeraria risalente al I secolo d.C., l’unico modo per racimolare i soldi necessari per pagare le cure mediche della sorella. Prima di rivenderla, però, Samia si accorge che la maschera non è fatta di lino, secondo l’uso dell’epoca, bensì di papiro. E la scritta che v’intravede all’interno cambierà tutto. Roma, oggi. Cal Donovan è in città per assistere all’inaugurazione del nuovo pontificato, quando riceve la telefonata di una sua ex studentessa di Archeologia, che sostiene di essere entrata in possesso di un oggetto sconcertante e pericoloso. Ma, poche ore dopo, la giovane scompare nel nulla. A Cal non resta quindi che mettersi sulle sue tracce, per evitare che il manufatto cada nelle mani sbagliate e il mondo ne subisca le conseguenze… | |||
L’OSPITE | Alex ha una attrazione per il buio scintillante del mondo e il talento di intuire i desideri degli altri. È così che si insinua nelle case e nella vita degli sconosciuti. Trascinandoli con sé nel suo precipizio. Il ritratto di una ragazza docile e spavalda in un romanzo sensuale e di smagliante tensione emotiva. Nella villa sull’oceano dove tutto è soffuso, algido, rarefatto, Alex si muove sinuosa, quasi invisibile. Simon le ha comprato abiti e gioielli, l’ha portata a cena esibendola come un animale splendido. Lei è stata impeccabile: «Tenere pulite le unghie. Mantenere l’alito fresco. Non lasciare grumi di dentifricio nel lavandino…» Nessun passo falso. Fino alla sera in cui ha commesso un errore imperdonabile durante un party in piscina. Adesso che niente può tornare come prima, l’ospite è messa alla porta. Senza risorse, cacciata da quel mondo dove non c’era posto per l’imperfezione, le resta solo una via di uscita, provare ancora una volta a spacciarsi per ciò che non è. | |||
L’ORSO POLARE E UNA SCOMMESSA CHIAMATA FUTURO | Seguito ideale di “La balena alla fine del mondo” – racconto di come la piccola comunità di St Piran, in Cornovaglia, riusciva a far fronte all’emergenza pandemica grazie a un lavoro di squadra, mentre il mondo individualista della City di Londra veniva devastato – “L’orso polare e una scommessa chiamata futuro” ci riporta una ventina di anni dopo nello stesso villaggio, dove la generazione successiva si sfida sul tema del riscaldamento globale. In particolare lo scontro riguarda il giovanissimo Tom Horsmith, attivista ecologista che lavora a Londra ma appena può rientra nella sua amatissima Cornovaglia, e il politico Montague Causley, troppo impegnato nella sua carriera londinese per tornare nella natia St Piran, dove possiede la più bella casa della costa, se non un paio di volte all’anno. Una sera, nel pub del paese, entra Causley; al tavolo è seduto Horsmith, che lo accusa di aver mentito ai suoi elettori, negando in Parlamento l’emergenza del riscaldamento climatico. Ne nasce un diverbio, che viene ripreso dal cellulare di un avventore. Messo online, il video diventa virale: il giovane ecologista distrugge con i suoi argomenti l’altezzoso Causley, determinandone di fatto il tracollo politico momentaneo. Nel corso della discussione i due si lanciano una sfida: se tra cinquant’anni la casa del politico di fronte al porto sarà sommersa dall’innalzamento dei livelli del mare paventato dal giovane ecologista, Causley ammetterà la sua sconfitta; se invece tutto resterà com’è ora, sarà Horsmith a dover riconoscere di essersi sbagliato. Una scommessa, dunque, che avrà la più imprevista delle conclusioni. Con questa appassionante metafora delle due visioni contrapposte sul riscaldamento globale, Ironmonger ci regala due personaggi indimenticabili – il giovane attivista con le sue ingenuità e il politico opportunista, entrambi con i loro chiaroscuri – e un avvincente feel good dal tema ecologista cui affida un messaggio molto forte e urgente. | |||
IL PASSERO | Un bambino è seduto a gambe larghe su una pietra spaccata del pavimento, in un angolo della cucina, tra scarafaggi e avanzi di cibo. Non conosce le sue origini, la sua età e nemmeno il suo nome, ma presto imparerà che queste cose non sono importanti se, come lui, sei uno schiavo. Se sei uno schiavo nel tardo impero romano, devi sapere che sei solo un arnese nelle mani del padrone, da vendere e sostituire quando non serve più. Il bambino vive a Cartagine Nuova, in Spagna, ma il suo mondo è confinato fra le quattro mura di un bordello: è lì che lavorano le lupe per soddisfare i desideri dei marinai, ma anche dei bravi padri di famiglia, in una società che si sta cristianizzando e ha deciso di vivere con maggiore «discrezione» le proprie pulsioni. Giorno dopo giorno, le lupe diventano la famiglia di quell’orfano, soprattutto Euterpe, che gli si affeziona come a un figlio. Accoccolati insieme in giardino, lei gli insegna a scrivere e a contare, e gli racconta tante storie, come quella del passero, che riesce a cavarsela grazie alla sua scaltrezza pur non avendo doti particolari. Il piccolo farà tesoro di quelle parole, e il passero sarà per lui un alter ego e una fonte di ispirazione costante. Ma un futuro difficile si profila all’orizzonte, un futuro di violenza e dolore, in cui il bambino vedrà disperdersi la sua comunità e potrà contare solo su se stesso e sulle sue intuizioni per salvarsi… | |||
LA LIBRERIA DEL SIGNOR LIVINGSTONE | A guardar bene, in fondo a una stradina di Londra, si può scorgere una palazzina su due piani tutta in legno dipinto di blu. Dietro le vetrine, pile e pile di romanzi. Aprendo la porta dalla curiosa maniglia a forma di penna, si incontra il signor Edward Livingstone, l’anima della libreria Moonlight Books. A prima vista può sembrare un po’ burbero, ma non fateci troppo caso. Lo fa solo perché preferisce la compagnia dei libri a quella delle persone. Eppure, nessuno riesce a capire i bisogni dei lettori meglio di lui. Come quelli di Oliver, che, a otto anni, è un bambino prodigio, e passa in libreria molto del suo tempo, per non sentirsi solo; o Sioban, che tra quegli scaffali cerca l’ispirazione per un nuovo romanzo di cui ha perso le parole. Soprattutto, il signor Livingstone è stato capace di leggere nel cuore di Agnes. Un cuore un po’ malandato che aveva deciso di chiudere le porte al mondo. Fino al magico giorno di pioggia in cui Agnes trova riparo alla Moonlight Books. È così che, tra i sussurri dei più bei versi mai scritti, Agnes scopre che la speranza di una vita migliore non deve mai morire. Che le strambe figure che abitano la libreria hanno l’immenso potere di farla sentire al sicuro. Perché il signor Livingstone ha riempito il suo negozio di generosità e di amicizia: all’avventura e agli imprevisti ci pensano i libri, con le loro storie che non smetteresti mai di leggere. | |||
TUTTA LA VERITA’ NIENT’ALTRO CHE UNA BUGIA | Niccolò non ha ancora quarant’anni, lavora in un negozio nel centro di Roma ed è un single di successo. La sua vita scorre tra appuntamenti ad alto tasso erotico, il calcetto del martedì sera e le uscite con gli amici del cuore, Patrizio e Giulio. Ormai è qualche anno che non si innamora davvero e comincia a chiedersi se non gli ricapiterà più, se il sesso senza complicazioni sia la soluzione perfetta per tenersi al riparo dalla sofferenza e dalla fatica di mettersi in gioco. Innamorarsi può farti volare, confida alla sua migliore amica Dafne, ma è facile precipitare. Se con gli amici le serate trascorrono all’insegna della leggerezza e delle battute, con lei, oltre alla passione per la Juventus che li lega, può accedere invece al mondo esclusivo e misterioso dei sentimenti femminili, confidandole in cambio, senza reticenze, quello che pensano davvero molti maschi sulle donne e sulle relazioni. Ma quando uno tsunami sconvolge la sua vita e lo costringe a guardare al futuro da una nuova prospettiva, si ritrova a fare i conti con tutte le sue certezze. La scrittura di Roberto Emanuelli sorprende per la precisione chirurgica e la potenza narrativa con cui indaga le contraddizioni dell’anima e della mente dei suoi personaggi, trascinando il lettore pagina dopo pagina in un viaggio intimo e rivelatorio. | |||
PICCOLA VOLPE E LE FOGLIE D’AUTUNNO | Piccola Volpe è molto preoccupata. Il suo bellissimo albero sta perdendo tutte le foglie. Lei cerca di fare il possibile per salvarle, ma tutto si rivela inutile. Quando anche l’ultima foglia si stacca, Piccola Volpe sente svanire ogni speranza… Finché, il giorno dopo, la accoglie uno spettacolo meraviglioso! Un libro illustrato per bambini dai 3 anni. Una storia poetica sull’amore e la speranza per il futuro, perfetta per raccontare ai bambini la magia dell’autunno e i cambiamenti della natura all’alternarsi delle stagioni. Età di lettura: da 3 anni. | |||
LE MIE PRIME STORIE DI DINOSAURI | Nuove raccolte di storie… in 5 minuti! Due bellissime raccolte di storie di enormi dinosauri e di magici unicorni dedicate ai piccoli lettori per le prime letture, oppure da farsi leggere dalla mamma o dal papà: 7 racconti divertenti e originali da leggere in 5 minuti, uno per ogni giorno della settimana! Età di lettura: da 4 anni. | |||
LA NOTTE DEI CERVI VOLANTI | Alba guarda fuori dalla finestra della sua camera. Buio. La guerra ha spento la città. L’ultima tacca della batteria del suo smartphone è scomparsa e con essa è svanita anche @alba_sunny, e forse tutta la sua spensieratezza. Energia, acqua, cibo, famiglia: non c’è più nulla in città per Alba e sua sorella Yulia, la loro unica chance è raggiungere il paese dei nonni, in montagna. Ma il viaggio per arrivarci è difficile, la campagna che attraversano non è più quella che conoscono, addomesticata, quella che un tempo guardavano sfrecciare dai finestrini dell’auto. Grazie a un gruppo di ragazzi di montagna, Gleno e il Branco del Faggio Torto, Alba e Yulia impareranno nuovi modi di vivere e dovranno proteggere il villaggio da una banda di malintenzionati pronti a tutto pur di impossessarsi delle preziose risorse naturali della valle. Disconnesse dal mondo, le due sorelle torneranno finalmente a connettersi con chi sta loro vicino e con se stesse… Con questo romanzo intenso è profondo Giuseppe Festa torna ai suoi temi più cari: il delicato equilibrio tra uomo e natura, che impone compromessi e rinunce, ma che avvicina le persone e garantisce un futuro per il singolo come per la collettività, e dove la guerra sullo sfondo non è altro che una potente esigenza di pace. Età di lettura: da 10 anni. | |||
SE PIOVE RIMANDIAMO | La vita di Nicola Pietrangeli non è solo quella di un campione straordinario, ma è la sceneggiatura di un kolossal in cui avventure, esotismo, bel mondo, passioni e polemiche si alternano a match del tennis internazionale ai più alti livelli. Nasce a Tunisi l’11 settembre 1933 da papà italiano e mamma russa. Nel 1946 l’arrivo in Italia e la passione per il calcio a cui, pur ottimo giocatore, rinuncia per il tennis. La sua carriera ancora oggi lo consacra il tennista italiano più vincente di sempre. Ma Pietrangeli è stato ed è un personaggio dai mille volti: tombeur de femmes, attore per diletto, frequentatore del jet set, amico di vip e star del cinema, da sempre a suo agio a Montecarlo. Quante vite ha vissuto? Di sicuro ha goduto intensamente ogni giorno, senza mai rinunciare a essere se stesso: polemico, ironico, ribelle. Leggendo la sua storia si invidia la leggerezza con cui ha attraversato trionfi e scivolate, l’incoscienza con cui nel bene e nel male ha perso e ha vinto nella vita. La sua verità spiazza, scandalizza, diverte. Il suo motto davanti a qualunque evento, mai abbastanza irrinunciabile, incarna il tennis stesso: se piove, rimandiamo. Uno spirito libero che è sempre riuscito a restare padrone del suo tempo, e a non farselo mai dettare da nessun altro. | |||
IL GIORNO PIU’ BUONO | Oltre 70 ricette e tantissimi consigli per prenderci cura ogni giorno di noi e di chi amiamo. Un libro che invita a uno stile di vita più naturale e salutare per tutti. La natura ci offre tutto ciò di cui il nostro corpo ha bisogno, dobbiamo soltanto imparare a rispettarla e a conoscere i suoi ingredienti. Marco Bianchi ci guida in questa splendida avventura insegnandoci a scegliere e cucinare i piatti ideali per ogni momento della giornata, dalla colazione alla cena, passando per lo spuntino, il pranzo e la merenda. Un giorno intero all’insegna di gusto e salute. | |||
IL TEATRO CERTAMENTE | “Il teatro certamente” è un libro di conversazioni. Gli interlocutori sono un ex e devoto allievo dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, il regista Giuseppe Dipasquale, e il suo maestro di regia teatrale, Andrea Camilleri, con la sua sapiente e collaborativa sovranità. Discutono su quella che Camilleri chiama «dicibilità teatrale»: su come «trasformare le cose scritte in cose dette»; sulla teatralizzazione o trasposizione teatrale, in sostanza, di testi narrativi dello stesso Camilleri o di Pirandello. Nel libro, la pulizia del dettato è pari alla profondità delle analisi. Dipasquale legge le opere di Camilleri, e Camilleri legge se stesso. Le letture a volte divergono. Ma Camilleri lascia sempre libertà di giudizio. Il maestro scava nei ricordi. «Noi avevamo davvero timore delle critiche che potevano decretare il successo o l’insuccesso di uno spettacolo. Ora, purtroppo, è un mero resoconto della serata… Questo, se vogliamo, avviene anche in letteratura dove abbiamo i recensori e i critici. Ecco, una volta i critici erano davvero critici e basta»; opportuni sempre, anche quando stroncavano. Si può leggere il libro come un discreto e suggestivo scorcio biografico. Non è nata la prima, inarrivabile biografia della letteratura europea, la settecentesca Vita di Samuel Johnson scritta da James Boswell, dall’elaborazione delle conversazioni del grande critico letterario trascritte dall’inseparabile biografo? | |||
IL SECOLO AUTORITARIO | Nessuno troverebbe da ridire di fronte all’affermazione che il secolo degli autoritarismi sia stato, per antonomasia, il Novecento, con due regimi nazifascisti che hanno incendiato l’Europa e innescato la Seconda guerra mondiale e la creazione, a Oriente, di quello che diverrà il blocco sovietico, sopravvissuto fino al 1989. Paolo Mieli parte proprio dalle scintille del conflitto, dal patto Molotov-Ribbentrop e dai «protocolli segreti» che hanno segnato anche il lungo periodo postbellico (e sopravvivono nella retorica putiniana) per impostare un’analisi attenta dell’eredità che ancora scontiamo del secolo scorso. Concentrandosi in apertura sull’ombra nera dei regimi tedesco e italiano, il lavoro dello storico porta l’autore a rintracciare nel passato più o meno recente i semi dell’autoritarismo: li individua nella reazione alla congiura di Catilina, nell’agire di un papa come Gregorio VII, nel populismo di Guglielmo II, nei tribuni della plebe «rivisitati» durante la Rivoluzione francese. Infine, quando a quello storico si unisce lo sguardo del grande giornalista, Mieli identifica i temi che abitano il dibattito pubblico odierno e che dell’autoritarismo portano un inconfondibile tratto: la convivenza religiosa spesso impossibile, la violenza organizzata del nostro mondo globale, il terrorismo nelle sue forme ormai internazionali, la cancel culture che abbattendo i monumenti vuole imporre una «nuova inquisizione che induce all’autocensura». Per insinuare il dubbio che quella (in)giustificata euforia democratica sorta sulle ceneri della guerra mondiale e rinnovata dalla caduta del muro di Berlino non sia stata altro che un abbaglio collettivo: il secolo autoritario di un secolo fa dura ancora oggi. | |||
L’ETICA DEL VIANDANTE | L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati. L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera. Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”. | |||
IL TEOREMA DI PITAGORA | Il Teorema di Pitagora riassume in modo esemplare le proprietà uniche ed esclusive dell’angolo retto. Nella tradizione è legato al demone divino del filosofo di Samo, ma risale in realtà a tempi remoti ed è patrimonio comune di diverse culture. Ripresentandosi regolarmente in formalismi complessi, questo celeberrimo Teorema si è rivelato una delle acquisizioni stabili e irrinunciabili della matematica, che continua a servirsene anche nelle sue tecniche avanzate. Ma se da un lato esprime aspetti essenziali del pensiero antico, dall’altro offre un osservatorio privilegiato per scoprire come il calcolo moderno ha provveduto a rimuovere con ogni cura i motivi religiosi e filosofici che hanno segnato la sua origine. La conseguenza di questa rimozione è la rinuncia a una sfera più ampia dell’esattezza, e a quel mondo ideale che per Hermann Weyl ne costituiva l’intimo cuore. Un cuore che questo nuovo, acuminato libro di Paolo Zellini ci permette di avvertire nelle sue pulsazioni più segrete. | |||
HOLLY | Quando Penny Dahl chiama l’agenzia Finders Keepers nella speranza che possano aiutarla a ritrovare la sua figlia scomparsa, Holly Gibney è restia ad accettare il caso. Il suo socio, Pete, ha il Covid. Sua madre, con cui ha sempre avuto una relazione complicata, è appena morta. E Holly dovrebbe essere in ferie. Ma c’è qualcosa nella voce della signora Dahl che le impedisce di dirle di no. A pochi isolati di distanza dal punto in cui è scomparsa Bonnie Dahl, vivono Rodney ed Emily Harris. Sono il ritratto della rispettabilità borghese: ottuagenari, sposati da una vita, professori universitari emeriti. Ma nello scantinato della loro casetta ordinata e piena di libri nascondono un orrendo segreto, che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie. È quasi impossibile smascherare il loro piano criminale: i due vecchietti sono scaltri, sono pazienti. E sono spietati. Holly dovrà fare appello a tutto il suo talento per superare in velocità e astuzia i due professori e le loro menti perversamente contorte. | |||
LE ALTALENE | Dal giorno in cui, sessant’anni fa, piovve terra sulla terra, e terra nell’acqua, e terra su duemila anime morte, di cui quattrocentottantasette bambini, a Erto il tempo ha continuato a oscillare tra dolore e speranza di rinascita, ricordi tragici e difficili presenti, memoria di una povertà aspra e dura ma viva e vitale che si riflette nel benessere vuoto e triste dell’oggi. La voce narrante di questo romanzo lirico, struggente, ferocemente intimo, conduce il lettore in un continuo andare e venire su e giù nel tempo: il vecchio ricorda e racconta il suo mondo com’era, prima che la cieca avidità dell’uomo lo distruggesse, e insieme racconta la sua vita, l’infanzia e la prima adolescenza, la spensieratezza di tre fratelli che si alterna alla incomprensibile violenza della vita famigliare, e che si deve misurare con il tormento di una comunità stravolta dal dolore. E poi la maturità e la vecchiaia, il presente, che porta su di sé il peso di una vita intera: e il simbolo di tutto questo sono le altalene del paese, che il narratore ricorda nel loro oscillare gioioso tra le grida felici dei bambini, e che vede oggi ferme, vuote, arrugginite. Un racconto poetico e sentitissimo, in cui Corona lascia libero il flusso dei ricordi e si concede ai suoi lettori con assoluta e generosa sincerità. I suoi luoghi, Erto, la diga, la montagna, così come le persone della sua vita, vengono filtrati dal tempo passato, e forse perduto, in un romanzo-monologo dove la profondità e il fascino del racconto sono impreziositi da una voce narrante sempre più risolta e convincente. | |||
DOVE VOLA LA POLVERE | Tre vite segnate dalla guerra. Una grande storia di speranza e redenzione. Il rombo degli elicotteri squarcia il silenzio delle risaie. Poi una raffica di colpi, le esplosioni, il fiume che si tinge di rosso… Trang ha ancora negli occhi il bombardamento che ha devastato il suo villaggio e, con la famiglia rimasta senza casa e schiacciata dai debiti, capisce che l’unico modo per sopravvivere è andare nella capitale, Sài Gòn, insieme con sua sorella Qu?nh. Si dice che, per ragazze carine come loro, lì sia facile guadagnare. Basta sedersi nei bar a bere con gli americani. La realtà, però, è molto più umiliante. E solo l’incontro con un ufficiale sensibile e gentile, che la tratta con rispetto, sarà per Trang una luce di gioia. Ma di breve durata… Fin dalla nascita, Phong ha avuto una vita durissima. Perché lui è «meno della polvere», epiteto con cui vengono insultati i figli nati dalle relazioni tra soldati americani e donne vietnamite. Con la sua pelle nera e i capelli ricci, Phong ha sempre portato il segno della colpa scritto in faccia. Eppure non si è mai arreso e, adesso che ha quarant’anni, spera che quel marchio d’infamia possa permettere a lui e ai suoi figli di ottenere un visto per gli Stati Uniti. E la sua strada s’incrocerà con quella di Dan, un veterano tornato in Vietnam per esorcizzare i fantasmi del passato e fare i conti con un segreto che potrebbe distruggere il suo matrimonio… Dopo “Quando le montagne cantano”, Nguyen Phan Que Mai torna con una nuova saga dal valore universale e all’insegna della speranza. Perché se è stata la guerra a segnare l’esistenza di Trang, Phong e Dan, e a costringerli a compiere scelte dolorosissime, saranno proprio queste scelte a legare i loro destini e a guidarli lungo un cammino di riscatto, compassione e fiducia in un futuro di pace. | |||
LA CASA DEL MAGO | Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre pronuncia più volte un’istruzione enigmatica: «Lo sai com’è fatto». Per non perderlo (ad esempio fra le calli di Venezia, in una passeggiata dell’infanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza. Il padre, Mario Trevi, celebree riservatissimo psicoanalista junghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua aura inquieta e feconda, e così prova a sciogliere (o ad approfondire?) l’enigma del padre. Muovendosi nel suo mutevole territorio – fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, storia culturale del Novecento – Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama sottile dell’essere, se li si sa ascoltare, se si sa lasciarli accadere. | |||
I FIORI HANNO SEMPRE RAGIONE | Eleonora stringe tra le mani un bauletto che custodisce ricette con ingredienti speciali: il Coraggio, la comprensione, la Fiducia in sé stessi, la Gentilezza… Basta usarne solo un pizzico per creare l’Amore, la Speranza, il Perdono. Ma dove trovarli? Eleonora non lo sa, eppure inizia a cercarli, perché quelle ricette sono l’ultimo ricordo della nonna Ernesta. È stata lei a insegnarle che cucinare è molto più che “far da mangiare”: è anche un atto di guarigione, per gli altri e per sé stessi. Proprio di questo Eleonora ha bisogno ora che ha perso il dono di interpretare il mondo attraverso gli odori e i sapori. Un dono che le ha permesso di diventare una famosa chef. Le ricette della nonna le hanno dato nuova speranza, giorno dopo giorno: un tocco di Coraggio oggi, una goccia di Allegria domani le fanno capire il valore dell’attesa e della rinascita, ma anche i risvolti positivi della solitudine e della vecchiaia, del combattere per veder soddisfatti i propri desideri. Sono parole da far sobbollire nel cuore al fuoco lento della tenacia. Perché a volte il mondo intorno crolla e non ci si sente pronti ad affrontarlo. Ma dentro ognuno di noi c’è la forza per ricominciare. Ognuno ha la propria ricetta speciale. Eleonora deve trovare i suoi ingredienti unici per tornare in cucina: era il suo porto sicuro, ora le fa paura. Soprattutto deve imparare che gli obiettivi possono essere raggiunti anche da soli, ma che la vita ha il giusto sapore solo insieme alle persone che amiamo. Roberta Schira ha scritto un esordio che fa sognare. Un romanzo importante, in tempi in cui la serenità sembra così lontana. Una storia che riconsegna la voglia di vivere e sorridere, nonostante tutto e tutti. A volte basta trovare un ingrediente speciale per ricucinare la propria vita. A volte, per rinascere, si può iniziare da un libro. | |||
THE TURNGLASS | Inghilterra, 1881. «Turnglass House ha sempre avuto qualcosa di corrotto e maligno.» Questo è tutto ciò che il giovane medico Simeon Lee sa quando arriva a casa dello zio, il parroco Hawes, per curarlo. Una sola finestra illuminata, un orizzonte sospeso sul vuoto, una palude fangosa pronta a inghiottire i pochi che osano avventurarsi. Lo zio è convinto di essere stato avvelenato e i suoi sospetti ricadono su Florence, la cognata. Immobile, con addosso un abito di seta verde e un sorriso beffardo, Florence li fissa dalla cella di vetro in cui si trova segregata da quando, in un raptus di gelosia, ha ucciso il marito. Molti la considerano pazza, ma secondo Simeon è una figura tutta da decifrare. Come tutto da decifrare è il volumetto rosso che spicca nell’immensa biblioteca dello zio e che lei continua a indicargli. Un libro che racconta una vicenda ambientata nel futuro e che tuttavia potrebbe rivelare qualcosa sul presente. Un libro che parla di un’altra terra, la California, in un’altra epoca, il 1939, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia inglese. La storia di un uomo che indaga per scoprire cos’era accaduto alla madre, scomparsa vent’anni prima… California, 1939. Quella dello squattrinato Ken Kourian è una vita divisa tra provini cinematografici e lavoro in un giornale, finché incontra Oliver Tooke. Affascinante, mondano e insieme riservato, Oliver è un celebre scrittore figlio del governatore della California. Da qualche tempo appare incupito, e la pubblicazione del suo nuovo romanzo sembra angosciarlo. Una sera, arrivato a casa sua, Ken fa una scoperta sconcertante: lo trova riverso sulla scrivania, il collo lacerato da un proiettile, la pistola nella mano. La morte viene presto archiviata come suicidio, ma Ken non è convinto e decide di indagare. Le ricerche lo portano sulle tracce di una vecchia storia, quella del misterioso rapimento del fratello di Oliver e della scomparsa della madre. Una famiglia sfortunata. O forse, una famiglia che nasconde troppi segreti. Ken è convinto che per scoprire la verità dovrà decifrare gli indizi nascosti nell’ultimo libro dell’amico. Un libro che parla di un’altra terra, l’Inghilterra, in un’altra epoca, il 1881, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia della California. La storia di Simeon Lee, un giovane medico impegnato a soccorrere lo zio malato, un parroco… | |||
STUCK | Si torna sempre a casa. Red Oak Manor è la nostra. Dylan non sa quando è nato. Ancora in fasce, è stato abbandonato davanti al cancello di Red Oak Manor. Era una domenica d’autunno, perciò lo hanno chiamato Sunday. L’unico colore che i suoi occhi riescono a scorgere è il grigio delle mura dell’orfanotrofio, ma c’è stato un tempo in cui una ragazzina è riuscita a renderlo felice. È bastato uno sguardo a legarlo per sempre a lei. Nonostante sapesse di aver conosciuto l’amore, Dylan le ha riservato il peggio di sé: rabbia e gelosia. Poi, pur di proteggerla dal suo peggior nemico, l’ha lasciata andare per sempre. Eppure, ci sono sentimenti destinati a non spegnersi mai. Lo sa bene Arya Torres, oggi attrice di successo, da sempre il tormento di Dylan. Lui non sopporta di vederla sulle copertine delle riviste e in quei dannati film, lei di non avere sue notizie. Il giorno in cui si rincontrano a Los Angeles, durante un party, niente sembra essere cambiato. Lei ha ancora bisogno di essere la sua farfalla. Lui di incastrarla nella sua ragnatela. Ma per un criminale non c’è spazio nel mondo scintillante di una star di Hollywood. | |||
IN MEMORIAM | Alla fine di tutto, per tutti, l’inverno diventa primavera. Quando ha ascoltato per la prima volta i versi di “In Memoriam” di Tennyson, Gaunt era all’ultimo anno di scuola. Ricorda perfettamente la voce baritonale del suo migliore amico Sidney mentre li recitava nel cortile del collegio, in un pomeriggio plumbeo. È stata una bella giornata, quella, pensa, sdraiato su una brandina cigolante, con la testa bendata e la mascella rigida. Rigida come la bocca spalancata del soldato che ha calpestato fuggendo per trovare riparo in trincea. Non riesce a toglierselo dalla testa e le uniche cose che lo tengono ancorato alla realtà sono Tennyson e le lettere che Sidney gli ha inviato dall’Inghilterra, dandogli notizie sui compagni, sulle lezioni, sugli studi. Gaunt darebbe l’anima per tornare a quei giorni, a discutere di metrica e poesia greca, invece di indossare la divisa. In collegio l’eco delle bombe e dei proiettili era pioggia, qui è tuono insondabile. Eppure ci sono quei versi. Eppure ci sono due braccia che lo stringono forte e un corpo caldo con cui condividere il misero spazio della brandina. Il respiro di Sidney, accanto a Gaunt, lo rassicura e, lentamente, lo rende consapevole del cuore che batte. D’altronde, la letteratura lo insegna: la tragedia della guerra non può annientare l’amore. Una storia che racconta ombre e luci dell’inizio del Novecento, attraverso gli occhi di due giovani uomini che trovano l’uno nell’altro la forza di superare l’insensatezza del conflitto e consolazione nell’immortale lezione dei classici, appresa tra i banchi di scuola. | |||
NUDI E CRUDI | Trovarsi la casa svaligiata dai ladri è senza dubbio un evento sinistro. Ma se spariscono anche la moquette, il rotolo della carta igienica, il forno e l’arrosto che attendeva lo scatto del timer, è palese che non può trattarsi di un semplice furto. E l’allibita vittima, un avvocato londinese agiato e pedante, ha tutto il diritto di pensare a una beffa del destino, o a una nuova formula di candid camera. Travolti da una realtà truce e idiota, l’avvocato e la sua spenta consorte si trovano ad affrontare un rompicapo di comica suspense, dal quale schizzano fuori colpi di scena turbinosi, mentre il lettore viene guidato verso un’esilarante catarsi di rara crudeltà. | |||
CESARE DUE VOLTE RE | Re Cesare, il leone, non crede alle proprie orecchie quando, di punto in bianco, gli animali lo depongono dal trono. Non ne possono più di un re egoista e pigro! Offeso, il leone si rifugia nella savana. Ma durante le sue scorribande incontra un topino striato che non sa come traversare il fiume e non esita a dargli una mano. Poi aiuta un porcospino a ricostruire la sua tana distrutta e soccorre il rinoceronte, punto da una vespa. Allora gli animali lo riaccolgono tra loro e, da quel giorno, Cesare diventa un vero re, ma senza trono né corona. Età di lettura: da 5 anni. | |||
IL PRIMO LIBRO DEI GIOCHI & PASSATEMPI | Un libro adatto al tempo libero con tantissime curiosità, quiz, labirinti, differenze, cruciverba e tanti altri giochi e attività ingegnosi e intelligenti per divertirsi e imparare anche in vacanza e nel tempo libero! Età di lettura: da 6 anni. | |||
IL LUNA PARK DI ERICK E DOMINICK | Pulsante rosso o pulsante arancione? Labirinto o casa stregata? Nel luna park più bello del mondo la scelta spetta a te! Un nuovo, strabiliante luna park sta per spalancare i cancelli. Quali ospiti migliori di Erick e Dominick per inaugurarlo? L’Isola dalle Mille Attrazioni, ideata da un misterioso e geniale creatore di parchi di divertimento, è pronta ad accogliere grandi e piccini, ma prima largo ai DinsiemE per un bel giro di prova! Dopo un pomeriggio passato a salire e scendere da ogni attrazione – dal Rettilario Biforcuto alle Rapide Amorose – Erick e Dominick si godono finalmente il meritato riposo nella suite del Castello Gommoso. Le montagne russe si sono rivelate più stancanti del previsto… Mentre provano a rilassarsi, però, i DinsiemE hanno una brutta sorpresa: sul maxi televisore della loro stanza appare un volto mascherato ben noto, quello del perfido Dottor Giniu. E quando lo scienziato fa la sua comparsa non è mai una buona notizia. Il luna park, infatti, è una delle sue trappole perfette e i ragazzi ci sono finiti dentro. Per scappare avranno bisogno dell’aiuto dei loro lettori. La fuga ha inizio! Il luna park di Erick e Dominick è la prima storia interattiva dei DinsiemE. Un’incredibile avventura a fumetti di cui sarai protagonista insieme a loro. Età di lettura: da 6 anni. | |||
LEGGENDARI VIAGGI ON THE ROAD IN EUROPA | 50 racconti di appassionanti viaggi on the road attraverso l’Europa e altri 150 suggerimenti per straordinarie avventure al volante. Dalle tranquille fughe del weekend a memorabili viaggio in camper, dalle mitiche solitudini artiche ai valichi montani, dalle coste mediterranee ai circuiti automobilistici: ovunque conduca la strada sarà un’esperienza unica e indimenticabile. | |||
QUIZ DI MATEMATICA QUADERNO DEI COMPITI PER ADULTI | Per Novalis la matematica era “la vita degli Dei”. Per noi comuni mortali forse non arriva a tanto, ma può comunque rappresentare un ottimo modo per tenere in allenamento il nostro cervello… imparando o ripassando le sue formule. In questo libro troverete tanti giochi matematici e qualche sorpresa (tanto per ribadire che la matematica non è mai noiosa): enigmi, pensieri laterali, paradossi vi aspettano, ma anche logica, algebra, geometria e probabilità. Suddiviso in 5 macrotemi, ovvero cosmo, sport e competizioni, storia, mondo alimentare, luoghi e città, questo quaderno potrà sorprendervi, presentandovi la matematica in tutte le sue forme e in tutto il suo splendore senza tempo. | |||
DYLAN DOG GRAND GUIGNOL | Ah, il teatro! Il regno dove personaggi in cerca di autore incontrano autori in cerca di ispirazione, di fronte a un pubblico avido di emozioni. Grottesche messinscene d’orrori di cartapesta, coltelli di gomma, macabre romanticherie e intricate vicende da feuilleton ottocentesco. Signore e signori, benvenuti al Théâtre du Grand Guignol! Ma quando sul palco realtà e recita si fondono e tra una finzione e l’altra emerge la morte vera, per Dylan Dog le cose si complicano… Contiene l’episodio “Grand Guignol”. | |||
PRENDETEVI LA LUNA | «Prendetevi la luna» non è un consiglio, ma una suggestione. Non vale solo nei momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all’esaltazione. La luna è lì apposta, scompare e ricompare proprio perché se ci fosse sempre sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo. Oggi più che mai siamo catturati dal presente e ce lo siamo fatti bastare, forse atterriti per ciò che potrebbe essere alle porte o per sazietà di quanto possediamo. La famiglia fatica nella propria funzione autorevole, la scuola è inzuppata di burocrazia e impermeabile al cambiamento, l’attenzione per l’ambiente, tentando di garantire un futuro benefico, rischia di colpire la bellezza, mentre le tecnologie disegnano un mondo di relazioni mute e asservite a nuovi ordini categorici. È come se il futuro proponesse messaggi controversi invece che rassicuranti. Eppure, non sono gli eventi che ci stanno cambiando, ma noi che cambiamo gli eventi. Inseguire un orizzonte, non conquistarlo, questo è il senso di pensare e di scrivere. E oggi c’è proprio bisogno di cercare qualcosa di nuovo. Non tutti ci provano, né sentono quest’obbligo. Si combattono guerre terribili, eppure è più preoccupante ciò che non fa rumore e che si annida in tante anime persuadendole ad arroccarsi, a difendersi chiudendo l’uscio di casa. Girano spacciatori di comodità, allettano i pensieri di molta gente. In questo libro, Paolo Crepet torna sui temi a lui più cari, l’educazione, la scuola, la famiglia, con un intento chiaro: fornire uno strumento per orientarsi oltre la coltre di nubi che oscurano la luna, ovvero la speranza. Per questo dice ai giovani e anche a chi non lo è più: prendetevi la luna. Ognuno la sua, ovviamente. | |||
MOZART ERA UNA DONNA | No, Mozart non era una donna. Ma avrebbe potuto esserlo: Maria Anna Mozart è stata, come suo fratello, un prodigio musicale, prima di doversi sposare e sparire dalle scene ma anche dai libri, dai film e dalla storia. Risultato: nessuno si ricorda di lei. Chi può vantarsi di saper citare anche solo una compositrice donna? Conoscete forse Cassia, una delle prime della storia? Ildegarda di Bingen, donna di potere e pioniera della musica medievale? O forse Élisabeth Jacquet de La Guerre, protetta di Luigi XIV e geniale clavicembalista? Hélène de Montgeroult, dopo essere sfuggita alla ghigliottina grazie al suo virtuosismo, ha scritto uno dei metodi di insegnamento del pianoforte più importanti della storia. Altre, come Clara Schumann, Fanny Mendelssohn o Alma Mahler, hanno visto il loro talento e il loro nome rimanere all’ombra di un grande uomo. Maria Anna Mozart è un simbolo, la prova che la damnatio memoriae delle donne dalla storia della musica classica è tale da aver dimenticato persino la sorella del compositore più famoso al mondo. Ma è anche un pretesto per ricordare compositrici, strumentiste, direttrici d’orchestra, fondatrici di ensemble… tutte le donne che hanno dovuto rinunciare al successo. Eppure proprio a loro la musica classica deve tanto, ed è arrivato il momento di riconoscerlo. Con passione comunicativa e impegno, Aliette de Laleu si sforza di riparare a secoli di invisibilità restituendo alle donne il loro posto nella storia della musica. Perché non c’è vocazione senza modelli, né progresso senza eredità. E non ci sono persone geniali che non portino con sé una storia avvincente. | |||
COLLEZIONA ATTIMI DI ALTISSIMO SPLENDORE | «Ogni giorno avrei cercato e fotografato un grammo di bellezza. Da un bambino che ti fa ‘ciao’ con la mano, a un fiore che spacca il cemento, a un tramonto, alle forme rivelatrici delle nuvole. Non importava cosa. Ero semplicemente alla ricerca di un grammo di bellezza. Ho collezionato attimi di altissimo splendore nel corso di questi anni, ognuno di loro mi ha profondamente salvato. Perché la bellezza c’è sempre, anche nei momenti più bui.» (Paolo Stella). «’La felicità non esiste’ è la prima tesi di questo libro. ‘Possiamo collezionare attimi di altissimo splendore’ è la seconda. Una vera e propria alternativa alla felicità, quindi. Per collezionare attimi di altissimo splendore, dobbiamo essere nella condizione di farlo, dobbiamo essere pronti per notarli, percepirli, viverli. Ecco perché abbiamo deciso di fornirti una serie di strategie molto semplici per prepararti al tuo viaggio di ricerca di questi attimi, per predisporti alla collezione.» (Paolo Borzacchiello). Paolo Borzacchiello e Paolo Stella condividono con i lettori il percorso che hanno intrapreso insieme alla ricerca di quei piccoli momenti di meraviglia capaci, uno dopo l’altro, di ridare luce alle nostre esistenze. | |||
LA REGINA DEI COLORI | Clotilde Podestà, acclamata star internazionale dell’interior design, ha dedicato i suoi sessant’anni di vita ai colori. Da un anno, tre mesi e quattro giorni, però, vede il mondo in bianco e nero. Acromatopsia da trauma, la chiamano i medici. Così torna in Liguria, dov’è nata; e, per non sbagliare gli abbinamenti, veste sempre di nero. Per questo suo cognato la chiama Morticia, la bambina del secondo piano Malefica e le sue nipoti Il Corvo. Già, abitano tutte lì, una accanto all’altra, le donne Podestà: la sorella maggiore Aurora, salda e prevedibile, la minore Mafalda, imperturbabile come una principessa, con le sue figlie Vittoria e Margherita, l’una single impenitente, l’altra impegnata in un complicato ménage familiare, tra un marito assente, tre figli piccoli e un lavoro che non la appassiona. E ci sono anche un saggio vicino di casa con il pollice verde, una bambina dalla Straordinaria Proprietà di Linguaggio, un pigro bassethound. E una lumaca. Sullo sfondo, una profumata primavera ligure, fatta di camelie in fiore, mercati variopinti, spettacolari tramonti. L’arrivo di Clotilde scompagina le carte e mette tutti di fronte alle loro scelte e al loro destino, tra amore, paure, rimpianti e aspettative. | |||
DELITTO IMPUNITO | «Lo ucciderò». Non pensa ad altro Élie, da quando, nella pensione della signora Lange che è ormai diventata il suo rifugio e la sua tana, è arrivato Michel. Ventidue anni, capelli scuri e lisci, gli occhi di un nero profondo, la carnagione olivastra, Michel è il rampollo di un’agiata famiglia romena, ha la stanza migliore, viene nutrito e coccolato, e tutte le sere raggiunge nei bar di Liegi un gruppo di connazionali. Élie invece ha una zazzera rossiccia e crespa, labbra carnose e occhi sporgenti che lo fanno assomigliare a un rospo; sbarcato tre anni prima dalla natìa Vilnius per preparare un dottorato in matematica, occupa una stanza che non può permettersi di riscaldare, mangia pochissimo, esce di rado, non ha amici. Per Michel, convinto com’è che tutti debbano amarlo, non è stato difficile sedurre la figlia della signora Lange, quella Louise nella cui schiva presenza Élie ha sempre trovato «un che di dolce, di rasserenante». E lui, Élie, se n’è accorto, perché una sera li ha visti baciarsi – e perché li guarda, ogni pomeriggio, dal buco della serratura, inorridito e affascinato al tempo stesso. Sì, deve fare giustizia Élie, deve eliminare quell’intruso che è venuto a sconvolgere il suo quieto universo. Quell’uomo «felice in tutto e per tutto, sempre e comunque, in ogni momento della giornata». E lo farà – o almeno crederà di averlo fatto. Ma, ventisei anni dopo, in un paesino minerario dell’Arizona, se lo ritroverà davanti… | |||
LA BANDA DEI CARUSI | Da quando si è trasferita sotto l’Etna, al vicequestore Vanina Guarrasi non era mai successo di lasciarsi coinvolgere tanto da un caso. Ma ora il brutale omicidio su cui deve indagare è quasi un fatto personale. Per lei, per la sua squadra e per un gruppo di «carusi» che già in passato le è stato d’aiuto. In una mattina di aprile, alla Playa, l’unica spiaggia sabbiosa di Catania, viene scoperto il cadavere di Thomas Ruscica, qualcuno lo ha ucciso con un colpo di rastrello alla testa. Thomas era uno dei «carusi» di don Rosario Limoli, parroco di frontiera che opera nel difficile quartiere di San Cristoforo. Vanina lo conosceva: un ragazzo con una famiglia e un passato pesanti alle spalle, però determinato a rifarsi una vita e ad aiutare altri come lui. Criminalità organizzata o delitto passionale? Questo è il dilemma che da subito si trova davanti la polizia. Finché gli indizi non cominciano a convergere tutti sulla stessa persona. Eppure né Vanina, né il suo vice Spanò, né l’inossidabile commissario in pensione Biagio Patanè, di cui alla Mobile nessuno può più fare a meno, credono alla sua colpevolezza. Per scagionarla saranno pronti, ognuno a modo proprio, a trascurare o a mettere in gioco anche la loro vita privata. | |||
LA FESTA DI COMPLEANNO | Campi, filari di alberi e strade provinciali, qualche fabbrica abbandonata e pugni di case abitate dai pochi agricoltori che decidono di non cedere alle sirene del posto in banca in città. In uno di questi borghi – due case, più una terza in vendita, e una stalla – abitano Patrice e Marion con la figlia Ida e, accanto, una pittrice parigina ritiratasi in campagna: Christine – aria eccentrica, capelli rosso fiamma e tutto l’anticonformismo d’ordinanza del parigino trasferito nella Francia profonda. In questo micromondo irrompe un bel giorno non soltanto un terzetto di personaggi inquietanti, ma il passato di Marion. È il giorno del suo compleanno e il marito e la figlia le organizzano una festa a sorpresa. Ma la festa non si farà, l’arrivo prima di Christophe, poi di Tartaglia e infine di Denis, manderà all’aria i programmi in un crescendo di tensione e di terrore degno, con il procedere della storia, di un ottimo thriller. Ci sarà sangue e ci saranno colpi di pistola e un finale forse aperto in cui tutti saranno un po’ colpevoli e un po’ vittime, ma senz’altro protagonisti di una specie di terribile catarsi. | |||
LA RECLUSA | Sei in una stanza buia. Sei stata rapita. Ma ti senti più al sicuro che a casa con tuo marito… Adesso. Amélie si sveglia in una stanza buia. Non sa dove sia né come sia arrivata lì. Probabilmente è stata drogata, ipotesi confermata da un dolore pulsante alla testa. Prova ad aprire la porta, ma è chiusa a chiave. Si arrende all’evidenza. È stata rapita. Ed è allora che tira un sospiro di sollievo. Perché una cosa è certa: è più al sicuro qui che a casa sua… Prima. Dopo la morte del padre, Amélie si trasferisce a Londra per cercare un impiego che le permetta di mantenersi e di studiare alla facoltà di legge. Invece trova Ned Hawthorpe. Colto, affascinante e ricchissimo, Ned le fa un’offerta che potrebbe risolvere tutti i suoi problemi economici: diventare sua moglie, ma solo per un mese. Poi divorzieranno e ognuno andrà per la propria strada. È una proposta insolita, eppure allettante. Amélie accetta. Si renderà conto troppo tardi che quel mese è soltanto l’inizio… | |||
LA CASA DELLE SIRENE | È il giugno del 1850, e Napoli è bella come non mai sulla spiaggia di Chiaia, con i pescatori stesi al sole insieme alle loro reti e le ragazze che ridono nell’acqua bassa. Elvira ha ventidue anni e potrebbe essere una di loro, e invece deve andare in sposa a Giuseppe Morelli, che conosce appena e sicuramente non ama. Ma la sua famiglia è caduta in disgrazia, e il matrimonio, per la società in cui vive, c’entra ben poco con l’amore e molto col sacrificio. Il primo giorno della nuova vita è però segnato da una scoperta nerissima, che sconvolge la bella villa fin nelle stanze della servitù – lo specchio e la lente di ingrandimento delle vite dei signori. Elvira si convince che una maledizione sia scesa sulla casa, e anno dopo anno ne vede ovunque la conferma: nelle scelte indigeste a cui il suo ruolo la consegna, nella solitudine grigia che pian piano la avviluppa, nel vicolo cieco dell’unica possibilità di un futuro diverso, suo e soltanto suo. E come una staffetta, la maledizione pare trasmettersi alla figlia Angela, bellissima ma altrettanto fragile, e a Giuseppina, adottata proprio nel tentativo di ripianare i debiti con il destino. Tre donne costrette a vivere per gli altri, a immolare i propri sogni, la propria libertà, la propria felicità “per il bene della famiglia”, alla cui ombra si nascondono le più scure prepotenze. E mentre i Morelli cercano di farsi un nome nel mercato dei tessuti e della moda, il mondo intorno si trasforma, con Garibaldi e quella strana unità del Paese che pochi capiscono, il fiorire di nuovi quartieri e una nuova moneta, le grandi epidemie che non fanno differenza tra ricchi e poveri, e le ancora più terribili malattie che si accaniscono sulla villa dei Morelli. Fino a quando, proprio dove meno ce lo si aspetta, brillerà la scintilla dell’emancipazione, la forza di strappare il diritto a vivere non la vita che ci è stata data in sorte, ma quella che la nostra anima si merita. | |||
UNA TESTA DURA | Londra, 1909. Il profumo degli alberi in fiore decreta l’inizio della stagione sociale: giovani uomini e donne inondano le sale da ballo. Ursula, invece, passa le giornate chiusa in un piccolo laboratorio che ha costruito all’ultimo piano di casa. Non che trovare marito non le interessi, ma preferisce l’azoto liquido: il suo sogno è di essere ammessa alla Chemical Society. Ha una mente eccezionale e la sua ricerca è promettente, eppure le sembra di dover fare fatica doppia rispetto ai colleghi uomini. Ursula, però, è determinata, una vera «testa dura». Sa di poter contare sul sostegno del suo professore, della famiglia e dell’uomo di cui è innamorata. In un modo o nell’altro, riuscirà a raggiungere il posto che merita. Un giorno, però, un imprevisto la costringe a volgere lo sguardo fuori dalla sua ricerca. Capisce così che il mondo è pervaso dall’ingiustizia. Sono gli anni in cui la voce delle suffragette si fa più forte: le donne chiedono a gran voce il diritto di voto. A costo di perdere il lavoro e la libertà, Ursula si unisce alla loro lotta e non smette di combattere, mettendo la ricerca scientifica al servizio dei propri ideali. Inventerà qualcosa che salverà migliaia di vite, di donne e di uomini. Perché Ursula ha capito una cosa importante: lottare per i diritti delle donne significa lottare per i diritti dell’umanità intera. Per la prima volta in Italia il romanzo, diventato ormai un libro di culto, che ha segnato un prima e un dopo nella storia della letteratura femminista. Zangwill ci porta nel mondo di quelle donne che, con la loro lotta, hanno conquistato alcuni dei diritti fondamentali alla base della civiltà di oggi. Rimane tanta strada da fare ma, se oggi siamo tutte un po’ più libere di essere noi stesse, è anche grazie alle «teste dure» che hanno spianato la strada. | |||
SINDROME | Questa è una fiaba al contrario. Narra di una strega, un principe, un drago e una sirena. Quattro ragazzi che conoscono il dolore, alla ricerca di un modo per guarire. C’erano una volta quattro ragazzi, che lottavano da soli contro i propri demoni. Tentavano di fronteggiarli senza chiedere aiuto, ma la sofferenza era troppa e la battaglia sembrava perduta. Un giorno, però, per intuizione di una geniale dottoressa, i quattro si ritrovano insieme, a competere per costruirsi un futuro nel mondo del giornalismo e lasciarsi alle spalle il dolore. I loro caratteri si preparano a reagire come elementi nella provetta di un chimico. Sia è invadente e anticonformista. È l’acerrima nemica di Derek, un principe di ghiaccio con un segreto tenebroso che lo rende diffidente e scostante. L’odio che scorre tra i due non ha limiti, ma cela un’infinita e incontrollabile attrazione. Olivia ha perso la voce per via di un fantasma che le impedisce di respirare. Cova dentro di sé il desiderio di dissolversi nel nulla. La fiamma di Edgar è la sola a ricordarle la bellezza delle piccole cose. Disordinato, autoironico e fin troppo impacciato, Edgar vive tra attacchi di panico ed esplosioni di rabbia. Solo il canto di sirena di Olivia riesce ad accarezzarlo con delicatezza. Man mano che i giorni passati insieme si sommano, la loro amicizia cresce fino a diventare la chiave per elaborare la sofferenza. Eppure, il passato non smette di minacciarli, le ferite non cessano di riaprirsi. Ma se nessuno può illudersi di rimanere illeso mentre combatte i suoi demoni, l’amore ha il potere di ricucire un cuore che sanguina. | |||
LA BANDA DI BENNY KAMINSKY E I MISTERI DI LONDRA | Nel 1894 i vicoli di Londra sono popolati da gangster, allibratori, borseggiatori, truffatori, ladri di cavalli e occasionalmente da un timido poliziotto. Ma niente paura: i cittadini possono dormire sonni tranquilli perché un’impavida banda di detective veglia su furti, truffe e ingiustizie. A capo di tutti, l’appassionato e generoso Benny Kaminsky, che ha la bellezza di undici anni. Gli altri membri sono Sventola Dobney, che nonostante il suo nome è timido e studioso, Bridie Malone, ragazzina dai capelli rossi e dal temperamento focoso, il suo vorace fratellino Bob lo Squalo e le temibili gemelle Peretti, sveglissime e feroci nonostante i loro visetti angelici. Bulli e malfattori, da oggi i vostri giorni sono contati! Dal talento di Philip Pullman, in una Londra tardovittoriana che sembra reale come quella di Dickens, una perla di suspense, azione, ironia e colpi di scena. Età di lettura: da 8 anni. | |||
LA NINFA DI PORCELLANA | “Don Cornelio ha sempre occupato un posto speciale nel mio cuore. Quando l’ho conosciuto era un signore miope che indossava un abito grigio con quattordici taschini. Viveva in una pensione del mio quartiere e noi, suoi vicini, regolavamo l’orologio quando passava al mattino. Non era mai né in anticipo né in ritardo.” Età di lettura: da 5 anni. | |||
BARZELLETTE A STRISCIE MISSIONE VACANZE | Battute, colmi, indovinelli, rebus, freddure… e, soprattutto, le spassosissime barzellette a colori del mitico Snaap Toons. Una marea di risate vi sommergerà! Oltre 300 barzellette a fumetti… e state freschi tutta l’estate! Età di lettura: da 7 anni. | |||
IL MASO DI MONTAGNA | Vea Carpi è una contadina di montagna per passione. Vizia gli ospiti del Mas del Saro, nella Valle dei Mocheni, con i suoi piatti preparati utilizzando esclusivamente prodotti di stagione. La sua è una cucina a chilometro zero: tutte le ricette partono dagli ingredienti che coltiva nell’orto del maso. Durante la stagione calda propone allettanti prelibatezze come i pancake al basilico e il carpaccio di radici. Nei mesi freddi, grazie alla sua fornita dispensa, Vea suggerisce ricchi sapori come il kimchi di cavolo nero e gli sformatini di zucca. 80 ricette stagionali, prevalentemente vegetariane, italiane e internazionali; consigli per la dispensa e per la cura dell’orto. | |||
ORGANIZZA LA TUA CASA, RIORDINA LA TUA VITA | «L’organizzazione per me non è mai stata lo scopo ma il mezzo. È un modo per avere più tempo da dedicare alle cose che mi piace fare e alle persone che amo. È un modo per stare bene con me stessa, per ritrovare la calma e il benessere. È un modo per fermarmi, per non stressarmi troppo, per non agitarmi. È un modo per vivere più leggera, per avere una vita più spensierata. È un aiuto, uno strumento in più, un incoraggiamento, un trucco che rende tutto più semplice. In questo libro ciascuno troverà il proprio metodo. Per qualcuno l’organizzazione sarà una forma di protezione dal caos, per qualcun altro un divertimento e un piacere; per qualcuno una necessità interiore e per altri solo un modo più pratico per vivere la casa. Non ce n’è una più giusta o migliore delle altre. L’unica che vale davvero la pena di raggiungere è quella che vi valorizza e vi rende più liberi.» Sara Gioira ha fatto del concetto di organizzazione il suo motto. Perché riuscire a programmare e a strutturare le necessità di casa aiuta a liberare la mente, a trovare più tempo per noi, a godere di più quel rifugio speciale che è casa. Ci regala un dono prezioso: l’armonia. In questo libro Sara condivide i suoi consigli più preziosi per eliminare ciò che è superfluo e trovare il posto giusto per ogni cosa, per vivere la casa senza stress tra pulizie e menù settimanali, per risparmiare tempo e soldi in modo da poter stare di più con i nostri cari. E per scoprire infine che riordinare significa anche fare spazio dentro di noi. | |||
IL CUORE DELLE PAROLE | Siamo proprio sicuri di sapere cosa sia un avocado? Dobbiamo offenderci quando in una discussione tra amici ci danno dei filistei? E cosa c’entra il pittore Vittore Carpaccio con il gustosissimo piatto a base di fettine di vitello crudo? Nel libro che hai tra le mani troverai la risposta a queste e alle altre – tantissime – domande che sorgono spontanee ogni volta che hai avuto l’impressione di perdere la bussola nel bosco incantato della lingua italiana. Perché a tutti noi è capitato almeno una volta di annuire a vuoto in risposta a parole oscure e di rosicare in silenzio per la presunta inadeguatezza del nostro vocabolario. Niente paura: animato dalla curiosità di arrivare al cuore delle parole che usiamo ogni giorno, quelle che leggiamo e scriviamo da sempre, e con questa divertente guida tra le mani, preparati a un viaggio nel mondo delle etimologie più affascinanti della nostra lingua. Un percorso nella storia sorprendente e per nulla lineare dell’italiano, quello quotidiano e quello letterario, attraverso quiz divertenti e approfondimenti tematici curiosi e appassionanti che sfideranno le tue più granitiche convinzioni in materia. Tra parole inesistenti ma che ci ostiniamo a usare e termini che sono arrivati a noi solo grazie a errori di trascrizione, questo agile manualetto ti farà fare un figurone nelle conversazioni con gli amici quando gli spiegherai che i longobardi non ci hanno lasciato in eredità solo la corona di Teodolinda o infilerai tra una battuta e l’altra una serie di elegantissime parolacce ripulite. Perché da sempre la lingua è una questione di cuore più che di parole. Prefazione di Stefano Massini. | |||
COSA FARE QUANDO SOFFRI | “È naturale soffrire intensamente per una perdita, un abbandono o una delusione, ma il dolore è sempre transitorio, se non lo rendiamo permanente. La sofferenza si prolunga quando ci ostiniamo a cercare cause e soluzioni fuori di noi, mentre la guarigione viene solo dall’interno. In questo libro parlo delle storie di chi ce l’ha fatta. Chi è guarito dal disagio o da una ferita psichica ha qualcosa di speciale, qualcosa che accomuna tutti coloro che hanno superato il dolore: tutti hanno scoperto un nuovo atteggiamento mentale, un nuovo modo di vivere l’esistenza. Come hanno fatto? Fondamentalmente in tre modi, l’uno imprescindibile dall’altro. Il primo è la resa. Sì, si sono arresi, e così facendo hanno fatto pulizia dentro le loro menti. Il secondo modo è la percezione. Guardare il dolore come se non ci fosse che quello, senza pensiero alcuno, essere soltanto presenti alla sofferenza, immergendosi in essa senza avere nient’altro in mente. Il terzo modo è riscoprire le azioni nitide, quelle cioè che si svolgono nella spontaneità e senza sforzo. Sono le cose che ci piacevano nell’infanzia, che magari abbiamo dimenticato e che ci ‘venivano facili’, perché appartengono al nostro inconscio, alla nostra unicità.” In questo nuovo libro, Raffaele Morelli ci insegna a cambiare atteggiamento mentale nei confronti del dolore, che non è mai vano bensì un passaggio obbligato del nostro percorso, una tappa che ci apre al cambiamento e all’inatteso. Come l’ostrica, che reagisce a un’aggressione creando un gioiello, la perla, anche noi, dopo la sofferenza, possiamo rinascere a una nuova vita: “Dopo il dolore si diventa più semplici, naturali, senza più i modelli esterni a dirigerci. Si diventa uomini e donne autentici. Così ciascuno fa nascere la sua perla”. | |||
VOLTI DI UN SECOLO | «Chi discute con i morti, chi ne trae una lezione? Chi ha il coraggio di chiedergli che cosa è stato giusto, che cosa sbagliato, che cosa dobbiamo fare? Con i morti non si parla». «Non è vero». Gli hanno dato del «secolo breve» ma, forse perché finora non è stato sostituito da nulla di apparentemente durevole o significativo, il Novecento non accenna a tramontare. È stato uno sconcertante contenitore di conflitti (anche mondiali), di ideologie (anche mostruose), di idee (anche geniali), di impegno (anche estremo). E dell’impegno di Rossana Rossanda – voce scomoda, abrasiva, coerente e appassionata del panorama politico e giornalistico italiano nessuno può dubitare. Ma, tra le pagine di questo libro, a emergere sono piuttosto il coinvolgimento e l’appartenenza a quel secolo contraddittorio e irripetibile che ha creduto nella memoria: forse sbagliando per l’ennesima volta, ma speriamo di no. Ricordare, mentre escono di scena, personaggi noti a tutti e amici cari noti soprattutto a lei sottolinea, in Rossanda, il talento da “autobiografa” del Novecento. Nell’ampia scelta di necrologi (oltre la metà del totale) proposta da Franco Moretti, saranno ancora in molti a riconoscere figure celebri della politica, dell’arte, della cultura (da Pablo Picasso a Herbert Marcuse, da Enrico Berlinguer a Natalia Ginzburg). Altre no, non più. O non ancora. Perché con i morti, dei morti, si deve parlare eccome. I morti ci appartengono, con tutto ciò che della nostra vita già sanno e possono insegnarci, anche a cambiare o a trovare. | |||
UOMINI E FIUMI | Siamo una specie fluviale. È dai fiumi che è nata la nostra civiltà. Poi qualcosa è andato storto. In secca, dai corsi stentati, o gonfi di acque irruente e trascinanti: abbiamo cominciato (finalmente!) a preoccuparci dei cambiamenti climatici e della salute dei nostri fiumi, perché ci stiamo accorgendo che una risorsa che consideravamo scontata – rinnovabile – tanto scontata e inesauribile non è. Da tempo il nostro rapporto con i fiumi è di tipo parassitario: li usiamo e ne abusiamo, ne stravolgiamo la rete e la biodiversità, e poi ce ne dimentichiamo. Fino all’emergenza successiva, sempre più ravvicinata e catastrofica negli effetti. Se solo ricordassimo come vita, sviluppo sociale, tecnologico e culturale dell’umanità sono stati possibili grazie alle loro acque… «I fiumi sono stati l’ambiente naturale che più di ogni altro ci ha permesso di diventare ciò che siamo.» Stefano Fenoglio, che ha insegnato Ecologia e Zoologia all’Università di Torino, è un figlio dei fiumi. Li frequenta da quando era bambino, da decenni li studia e li monitora. Li ama da sempre. Spinto da una passione precoce e da una profonda conoscenza, guida qui un’avvincente «navigazione» alla riscoperta di questi amici – in passato intimi, curati e rispettati – e ci spiega come i fiumi abbiano permesso ai gruppi umani, da nomadi e cacciatori quali erano, di diventare stanziali e di dedicarsi all’agricoltura; come siano stati essenziali per soddisfare i nostri bisogni primari (sostentamento e igiene); come ci abbiano garantito difesa e nutrimento; come abbiano permesso l’insediamento e la formazione di grandi comunità, lo sviluppo economico, territoriale, tecnologico; come abbiano reso possibili le comunicazioni commerciali e culturali. Un reticolo vitale, così simile al sistema di arterie, vene e capillari che attraversa il nostro corpo e che nutre non solo il paesaggio, ma fin dall’antichità stimola lo spirito, l’intelligenza, l’inventiva e ha migliorato il benessere mentale dell’uomo. Maestosità, magia, bellezza, serenità, calma ed energia vivificatrice dei fiumi. Sfatando miti insidiosi, con aneddoti personali curiosi e divertenti, e preziosi episodi e incontri della sua vita professionale, Stefano Fenoglio vuole sensibilizzarci e metterci in guardia: i fiumi vanno conosciuti e gestiti con interventi sensati, dettati da competenza e da una progettualità a lungo raggio. È necessario cominciare ad agire subito, localmente, per rinsaldare quel legame salvifico che con arroganza e ignoranza abbiamo alterato. | |||
MADRE D’OSSA | Teresa Battaglia ha davvero perso la sfida più grande di tutte? Quella con la sua memoria, contro il suo corpo e la malattia che le ha annebbiato la mente? Tutto lo fa ritenere. È questo che pensano i suoi colleghi, le persone che le vogliono bene, chi le sta intorno. È questo che crede anche Massimo Marini quando, dopo aver ricevuto una chiamata anonima, si precipita in mezzo alle montagne. Dove il bosco più fitto cede il passo all’acqua gelida di lago, qualcosa di enigmatico e terribile è accaduto. Ed è lì che Massimo vede Teresa. Le guance sporche di sangue, lo sguardo smarrito e tra le braccia il cadavere di un ragazzo. Chi era quel giovane? E perché Teresa è lì con lui? Massimo non ha risposte, solo dubbi. Sa, però, che la scena di un crimine è l’ultimo posto in cui dovrebbe trovarsi il commissario Battaglia. Teresa ha irreparabilmente alterato il luogo del ritrovamento e inquinato gli indizi. Ma forse non è davvero così che stanno le cose… | |||
ORO PURO | Palos, Spagna, agosto 1492. Nuno ha sedici anni, ed è un granchio. O almeno questo è il soprannome che gli ha dato sua madre, morta pochi mesi prima, di cui Nuno conserva un ricordo che è dolore e luce insieme. Pur vivendo sul mare, Nuno non ha mai desiderato solcarlo, e preferisce guardarlo restando aggrappato alla terra, proprio come fanno i granchi. Finché, per una serie di circostanze tanto sfortunate quanto casuali, deve imbarcarsi su una nave di cui ignora la destinazione. Si tratta della Santa María, a bordo della quale Cristoforo Colombo scoprirà – per caso e per sbaglio – il Nuovo Mondo. Mentre Nuno si renderà conto, lui che di navigazione non sa nulla, di condividere lo smarrimento coi suoi compagni molto più esperti: tutti spaventati da quell’impresa folle e mai tentata prima. Avendo imparato dalla madre a leggere e scrivere, Nuno diventa lo scrivano di Colombo, e trascorrendo ore ad ascoltarlo sente crescere l’entusiasmo per i grandi sogni di questo imprevedibile esploratore visionario. Attraverso lo sguardo di Nuno, percorriamo il viaggio più importante della storia dell’umanità: i giorni infiniti prima di avvistare terra, fino alla scoperta di un mondo nuovo, una nuova umanità, una nuova, diversa possibilità di intendere la vita. In questo Paradiso Terrestre, Nuno imparerà quanta ferocia, quanta avidità possa motivare le scelte degli uomini, ma anche la forza irresistibile dell’amore, che lo travolgerà fino a sconvolgere i suoi giorni e le sue notti. In questo romanzo, Fabio Genovesi non solo ci racconta la navigazione di Colombo come mai è stato fatto prima, ma ci cala dentro una grande avventura umana, esistenziale e sentimentale, che si snoda attraverso imprese, amori, crudeltà spaventose e improvvise tenerezze, svelandoci come dietro la scoperta occidentale delle Americhe si nascondano violenze, soprusi e malintesi, ma soprattutto l’insopprimibile, eterno istinto degli uomini a prendere, consumare e distruggere tutto, persino se stessi. | |||
ELP | Non si fa che parlare dell’ELP, l’Esercito di Liberazione del Pianeta. Il vicequestore Rocco Schiavone guarda con simpatia mista al solito scetticismo ai gesti clamorosi di questi disobbedienti che liberano eserciti di animali d’allevamento in autostrada. Semmai è incuriosito dal loro segno di riconoscimento che si diffonde come un contagio tra ragazze e ragazzi. La vera violenza sta però da un’altra parte e quando Rocco viene a sapere di una signora picchiata dal marito non si trattiene, «come una belva sfoga la sua rabbia incontenibile»: «un buon suggerimento» per comportamenti futuri. Solo che lo stesso uomo l’indomani viene trovato ucciso con un colpo di pistola alla fronte. Uno strano assassinio, su cui Schiavone deve aprire un’inchiesta da subito contorta da fatti personali (comici e tragici). Per quanto fortuna voglia che facciano squadra clandestinamente anche i vecchi amici senza tetto né legge di Trastevere, Brizio e Furio, che corrispondono al suo naturale sentimento contro il potere. Nel caso è implicata una società che sembra una pura copertura. Ma dietro questa copertura, qualcosa stride e fa attrito fino a bloccare completamente Rocco sull’orlo della soluzione del caso. Intanto crescono in aggressività gli atti dell’ELP fino a un attentato che provoca la morte di un imprenditore di una fabbrica di pellami. Indagando, Rocco si rende conto che forse, dal punto di vista della sensibilità ambientale, sullo stabilimento non c’è molto da ridire. Ma perché i «simpatici» ambientalisti sono giunti a tanto? ELP è particolarmente narrativa e mette sotto un unico segno due casi e due inchieste. Le riunisce lo sfondo di calda attualità sociale. Anche il brusco vicequestore è più ombroso e stanco, sente più acutamente quanto importante sia l’amicizia, e deve investire nell’indagine tutta la sua irruente e sincera passionalità, e tutta la tenerezza della sua invincibile malinconia. | |||
VENTO DA EST | Quando le chiedono di occuparsi per qualche mese della casa di Damiano Galanti, raffinato designer di hotel nelle Repubbliche Baltiche, a Brigida sembra di aver trovato il lavoretto ideale. E lei è una che di lavoretti se ne intende, perché dopo la laurea in Filosofia ne ha fatti parecchi: runner per i set cinematografici, barista, dog-sitter, baby-sitter, badante part-time di un’anziana signora con la fissa per la moda, donna delle pulizie in un’impresa chiamata Bolle di Sapone. Per una come Brigida, abituata a prendere quello che viene senza pensare troppo al domani, improvvisarsi casasitter è un gioco da ragazzi. Ma le cose, fin dall’inizio, si rivelano più difficili del previsto: l’appartamento in cui si trasferisce sembra una bella adescatrice pronta a sedurre chiunque si avvicini. Agenti immobiliari con cui basta distrarsi un attimo e si finisce a letto, attrici senza scrupoli che vogliono organizzare spettacoli privati in salotto, parenti ricattatori, bambini parcheggiati lì fino a data da destinarsi. E poi ci sono due gatti che non devono scappare per nessuna ragione al mondo, un terrazzo da innaffiare e far fiorire, le improvvisate dell’ex moglie e della Fidanzata Complicata del padrone di casa, e soprattutto bisogna stare attentissimi alla Tiffany dal valore inestimabile in bella vista sul comodino. Brigida si barcamena come può, fa cautamente amicizia con le piante e nei ritagli di tempo potrebbe anche trovare l’amore, se solo non fosse così impegnata a risolvere una montagna di guai. | |||
REPETITA | «Di sacro oggi mi è rimasta solo la passione per la Storia. Mi porto addosso la crudeltà atavica che è stata del mio patrigno, di mio nonno, del mio bisnonno e, prima ancora, di tutti gli uomini che furono. La dipendenza dal male propria di ogni epoca.» Scrive in prima persona Lorenzo Cerè, il protagonista di questo romanzo: scrive perché non può raccontare la verità, come invece vorrebbe la dottoressa Marcella Malaspina, l’ultima di una lunga serie di psichiatri che hanno tentato di liberarlo dai suoi terribili mal di testa. Al contrario degli altri medici, questa professionista che veste come una rockstar finalmente lo capisce, oltre ad attrarlo con la sua sensualità naturale quanto conturbante. Ma più si avvicina a Lorenzo, più Marcella si trova in pericolo mortale. Perché il suo paziente è un serial killer, lo chiamano «il Valentino» ed è lui che sta seminando cadaveri tra Bologna, le sue colline e le sue campagne con un modus operandi colto quanto inquietante, denso di riferimenti a eventi storici, dallo schiaffo di Anagni alla morte di Cleopatra. Il thriller più nero e appassionante di Marilù Oliva è un intreccio senza scampo di eros e thanatos, un’immersione suggestiva, devastante e vera nel Male, nell’animo umano e nella Storia. È questa, infatti, suggerisce l’autrice, la vera assassina: perché si ripete, a ogni giro di giostra sempre più fatale, condannandoci a rivivere gli incubi del passato in infiniti presenti alla ricerca di un’agognata, faticosa e forse impossibile catarsi. | |||
22 VASCHE | La vita di Tilda Schmitt è una tabella di marcia serratissima. Lavoro, tram, università, tram, piscina, spesa, casa. In apparenza fila tutto, come il movimento fluido con cui Tilda passa sul lettore del codice a barre i prodotti del supermercato in cui lavora part-time. Ogni giorno dietro la porta di casa l’aspetta Ida, 10 anni, viso dolce da bambina-sole dei Teletubbies, vestita di un guazzabuglio di colori, la sua sorellina che parla poco ma disegna moltissimo, che la segue in piscina ma solo quando piove. Ogni giorno, Tilda fa le sue 22 vasche, non una di più, non una di meno, niente pause. Sta per laurearsi in matematica, i numeri sono la sua zona di conforto: è così da sempre, da quando era piccola, da quando suo padre se n’è andato, da quando la mamma ha preso a bere, da quando è arrivata anche Ida che un padre non ce l’ha avuto proprio mai. Vive nella casa più triste della loro via, che già è triste. I suoi amici, manco a dirlo, sono via da un pezzo: ad Amsterdam, a Berlino, ovunque ma lontano da quella cittadina che tutti odiano, non solo Tilda. Poi un giorno, in piscina, compare quel tipo che nuota come un dio, tagliando con eleganza l’acqua col braccio; impossibile non notarlo quando finisce le sue vasche e, appoggiato al bordo della piscina, si sfila gli occhialini piantando gli occhi nei suoi. 22 vasche, per l’esattezza. Lo sguardo un po’ crudele, le sopracciglia aggrottate, è il ragazzo più bello di sempre, un sogno da trattenere dietro gli occhi chiusi. Come è un sogno il dottorato a Berlino che il suo prof le ha appena proposto: un lampo di futuro. Ma che fare con Ida? E con la mamma? E con le responsabilità di cui la sua famiglia disastrata la costringe a farsi carico? Una vasca dopo l’altra, Tilda cerca risposte e soluzioni nel caos della sua vita ordinata: potrà concedersi di riemergere per prendere fiato? | |||
LE SETTE LUNE DI MAALI ALMEIDA | L’incredibile storia di Maali Almeida si apre in circostanze a dir poco inconsuete: il giovane Maali, fotografo di guerra, giocatore d’azzardo e gay clandestino, si è appena svegliato in quello che sembra un ufficio visti celestiale. È morto, il suo corpo sta affondando nelle acque quiete del lago Beira e lui non ha idea di come ci sia finito. Siamo nel 1990, Colombo è «una città puzzolente dove le azioni rimangono impunite e i fantasmi camminano non visti» e lo Sri Lanka un paese in cui l’elenco dei sospetti è tristemente lungo e a regolare i conti sono squadroni della morte, attentatori suicidi e sicari. Nemmeno nell’aldilà, però, si può stare troppo tranquilli. Il tempo, per Maali, scorre veloce: ha a disposizione soltanto sette lune – sette notti – per contattare l’uomo e la donna che più ama e condurli alla sua scatola segreta di fotografie, una collezione di immagini altamente compromettenti che potrebbero sconvolgere lo Sri Lanka. Deve assicurarsi che non vadano perdute. Disturbato da ostacoli di ogni sorta, cerca di portare a termine la complicata missione e, nel frattempo, si sforza di rimettere ordine nei ricordi per risolvere l’enigma che lo assilla: chi l’ha ucciso? | |||
HOTEL 21 | Noelle si sfila la divisa da cameriera e apre il suo baule segreto. Dentro ci sono tutte le cose che ha rubato. Noelle è una ladra, ma ruba oggetti insignificanti, di cui nessuno denuncerebbe la scomparsa. Davanti a sé ha pinzette, bottoni e fazzoletti che per lei valgono più di qualsiasi diamante. Ognuno di questi oggetti racchiude la storia della persona cui è appartenuto. Quando li prende tra le mani, Noelle sente di stringere pezzettini delle vite degli altri. Vite più felici della sua, che felice non potrà mai essere perché quella possibilità le è stata strappata quando era molto piccola, e niente potrà cambiare le cose. Quelle, invece, sono vite che hanno riso, pianto, che forse hanno amato. E ora sono sue, che le emozioni non riesce provarle. Noelle di lavoro fa le pulizie e oggi ha cominciato in un albergo nuovo. È abituata ai primi giorni. Cambia hotel continuamente. Non può rischiare di rimanere troppo a lungo nello stesso posto o qualcuno prima o poi finirà per accorgersi di quello che fa. Ancora non sa che all’hotel Magnolia la sua vita cambierà per sempre. Perché le sue nuove colleghe non hanno alcuna intenzione di lasciarla fuggire. Nemmeno dopo aver scoperto il suo segreto… Un romanzo perfetto per chi ha amato “Eleanor Oliphant sta benissimo”, ma soprattutto per chi si sente sempre fuori posto, per chi pensa che la felicità sia fatta per tutti tranne che per sé. Per chi, come Noelle, cerca negli oggetti degli altri un pezzo della loro vita, e in questa storia troverà invece un frammento della sua. Perché abbiamo tutti qualcosa di cui ci vergogniamo, per cui vorremmo chiedere scusa, per cui abbiamo rimpianti. Eppure, con dei veri amici accanto, il passato fa meno male e il futuro non fa più così paura. | |||
COSA RESTA DI NOI | Un noir che disturba e sorprende, una tensione che sale piano come la marea. La storia di un amore che lentamente si trasforma in veleno, di un vuoto intimo che trasfigura una ragazza meravigliosa. In questo senso “Cosa resta di noi” fa pensare ai romanzi di Patricia Highsmith. Guia, la protagonista, chiama “morte vista al contrario” la sua impossibilità di avere un figlio: “una vita che non solo non inizia ma non riesce nemmeno ad essere concepita”. Eppure è una ragazza nata per essere felice, di antica famiglia, scrittrice indirizzata al successo, sposata con un uomo che ama ed è pazzo di lei. Ma è in questa unione di felici che si infiltra il “lutto al contrario” del figlio mancato, come una crepa che si allarga e non si può fermare. Edo, il marito, il Narratore, segue le scene da questo matrimonio che si sta suicidando, nel letargo dorato degli inverni in Versilia, mentre Guia riversa in un prossimo romanzo tutta la sua disperazione e scrive di un tempo diverso da quello che stanno vivendo. Intorno le quiete banalità di coloro che “hanno tempo, soldi ed energie in surplus”. Ma ad un tratto lo scenario cambia. Nella vita di Edo appare un’altra donna che però, pochi giorni dopo, svanisce nel nulla inspiegabilmente. La sua scomparsa diventa il caso del momento, segna l’irrompere di una realtà cieca e distruttiva nella crisi che Edo e Guia stanno cercando di affrontare. | |||
LETTERA A UNA MAESTRA | Una dolce dedica alle maestre che accompagnano le classi durante l’anno scolastico. Età di lettura: da 3 anni. | |||
IL LIBRINO DIVERTENTE DELLE VACANZE | Un celebre autore di fumetti, insegnante e, non ultimo, genitore, si è deciso a realizzare con grande divertimento l’eserciziario dell’estate che tutti aspettavano. Ha scritto qualche problemino di aritmetica, qualche esercizio di ortografia e alcuni crucipuzzle in cui i personaggi coinvolti fossero figure strampalate, le situazioni originali e bizzarre. Quante uova ci sono nella frittata della Strega Groppona? Che figura disegna il cagnolino Tagliola nella sua fuga ai giardinetti? Suo figlio, solo il primo a cimentarsi e a risolvere gli arguti enigmi, si è messo a cercare i dati che gli servivano in mezzo a quelli totalmente superflui e alla fine ha risolto tutto, innescando i ragionamenti giusti, memorizzando più facilmente le cose e facendo lavorare il suo cervello su un binario diverso dal consueto. Ma, soprattutto, divertendosi. Alcuni esercizi sono molto facili, altri invece più complessi, per gli animi più spavaldi. Per un allenamento che finita la scuola non si limita a casa, ma anche sulla spiaggia, in treno, in aereo, ovunque si sia in vacanza. Età di lettura: da 8 anni. | |||
OLIVE E L’ELEFANTE GRIGIO | Un giorno in casa di Olive appare un gigantesco elefante grigio. Olive non sa da dove sia arrivato e non sa perché sia lì. L’unica cosa che sa è che il grosso Elefante grigio segue il suo papà ovunque vada: quando va a lavorare al mattino, quando va a dormire, anche quando va in bagno. L’Elefante non è cattivo, è solo… grigio, e silenzioso. E il papà, quando sta con lui, ha le labbra sempre curve all’ingiù. Da quando la mamma è morta, è difficile vederlo sorridere. Ma Olive è una bambina piena di fantasia e intende far tornare il sorriso sulle labbra del papà, a qualunque costo. Forse potrebbe iniziare col convincere l’Elefante grigio a fare i bagagli e andarsene? Età di lettura: da 8 anni. | |||
DITEMI SEMPRE DI SI’ | Enzo Miccio è il Wedding and Event Planner più famoso d’Italia e da oltre vent’anni organizza matrimoni unici e personalizzati. Il suo è un mestiere complesso e talvolta sottovalutato, che prevede una meticolosa progettazione, una pianificazione attenta e un coordinamento di ciascuna fase del lavoro, e poi la presenza fisica, accanto agli sposi e alla famiglia, per supportarli e gestire in prima persona la grande macchina organizzativa. Bisogna essere impeccabili nell’allestire scenografie uniche e memorabili, ricettivi nei confronti dei desideri dei clienti e persino un po’ psicologi, e al contempo dotati di quella prontezza che permette di affrontare gli imprevisti più disparati. Fin da piccolo Enzo ha amato i grandi momenti di festa in famiglia, un concentrato di allegria, gioie da condividere e bellezza, elementi che ha cercato in ogni passo del suo percorso formativo. Ed è proprio durante i preparativi delle feste di nozze in famiglia che ha capito quale sarebbe stato il suo futuro: fare felici gli altri e nutrirsi di quella stessa gioia. La cura per il dettaglio e l’amore per il bello sono così diventate le colonne portanti del suo percorso professionale, fatto di gavetta, coraggio, intraprendenza e grandi risultati. Attraverso aneddoti e memorie, condite di molti consigli pratici, “Ditemi sempre di sì” ci regala un Enzo Miccio inconsueto, che racconta tanto della sua storia personale e professionale con la creatività, l’ironia, la grinta e la lucidità che lo contraddistinguono. | |||
5 STAGIONI-LA MIA VITA SULLA MARMOLADA | Da cinque anni, Carlo Budel è il custode della Marmolada. Gestore di Capanna Punta Penìa, il rifugio più alto delle Dolomiti, passa le sue stagioni estive a 3.343 metri d’altitudine ad accogliere chi, come lui, cerca un riparo fisico e spirituale nella montagna. Qui, tra terra e cielo, tra la ferocia delle tempeste e la bellezza della natura incontaminata, tra il silenzio della neve che cade e l’assordante rumore del vento, da solo e in compagnia, ha vissuto il bello e il brutto della montagna. In questo libro dal forte sapore narrativo, Carlo racconta a cuore aperto ciò che la montagna gli ha mostrato e insegnato nelle ultime stagioni, dai disastri della siccità alla magia dell’amicizia in alta quota, da storie di solidarietà a racconti di solitudine, fino al resoconto del terribile 3 luglio 2022. Il giorno della tragedia del distacco del seracco della Marmolada, in cui morirono undici persone, Carlo era in Capanna. Da Punta Penìa ha sentito il boato assordante, ha visto le operazioni di ricerca, ha assistito al viavai, nel panico, degli escursionisti che erano con lui. Ha lasciato il suo rifugio solo dopo alcuni giorni, incapace di abbandonare la sua casa anche se pieno di disperazione. Un racconto vivo e brillante su come la natura può essere amica amorevole e nemica spietata, luogo di cambiamento e culla di rinascita personale. | |||
LA STORIA PER OTTIMISTI | Si dice che la Storia insegni ma, vista la situazione attuale, verrebbe da pensare che siamo tutti piuttosto ripetenti. Ecco perché abbiamo scritto questo libro: perché è bene ricordare che sì, il mondo là fuori fa spesso schifo, ma la Storia è anche fatta di momenti in cui «poteva andare peggio» e se non è successo – se la specie umana non si è estinta – il merito va tutto al coraggio, alla disattenzione o alla (immeritata) fortuna di persone come te, noi, tutti. Qui trovi 12 storie incredibili con cui giocare e che esplorano il passato da un’altra prospettiva, per offrirti una vitaminica iniezione di fiducia nel futuro e nell’umanità. | |||
CHIMERE | Cos’hanno in comune il sogno libertario delle criptovalute, quello tecnocratico dell’indipendenza delle banche centrali, la finanziarizzazione del sistema economico, l’abolizione della fatica attraverso la tecnologia, la globalizzazione e un mondo senza barriere, l’illusione della crescita infinita e l’idea che, tagliando le tasse ai ricchi, tutti staranno meglio, come con la flat tax? Sono sette grandi sogni immaginati e concretizzati da riformisti visionari, uomini e donne con la volontà di cambiare il mondo. Eppure, il confine tra sogno e utopia è spesso sottile, e tante idee geniali, messe a confronto con la realtà, hanno preso la direzione sbagliata: qualcosa è andato storto. Nelle vicende umane, del resto, i percorsi possono diventare accidentati, le cose possono sfuggire di mano, e i risultati rivelarsi deludenti o implicare effetti collaterali indesiderati. Carlo Cottarelli chiama quelle visioni “chimere” e le racconta in questo libro, spiegando al grande pubblico qual è la consistenza dei sette sogni e qual è la posta in gioco del loro successo o fallimento. Sono questioni che riguardano noi e le generazioni future, perché dovremo affrontare il problema di una crescita compatibile con i vincoli ambientali, la necessità della stabilità monetaria, le conseguenze di un’eventuale deglobalizzazione. “Stiamo sognando troppo a lungo e, nel mentre, non facciamo quello che sarebbe necessario per rendere il sogno una realtà. C’è ancora tempo, è vero, ma dobbiamo renderci conto che sognare non è abbastanza.” Perché grandi visioni riformiste si sono spesso rivelate pericolose chimere? | |||
UN MONDO FUORI ASSE | Le grandi distopie immaginate da Orwell o da Huxley esprimevano la propria visione degli orrori del mondo solido-moderno abitato da produttori e soldati irreggimentati e ossessionati dall’ordine. Essi credevano nei sarti su misura, cioè nella possibilità di confezionare un futuro su ordinazione. Temevano gli errori di misurazione, i tagli scadenti o la corruzione dei sarti, ma non pensavano certo che le sartorie potessero fallire e scomparire. Le distopie del presente rappresentano un mondo in cui i sarti non ci sono più, in cui ci si crea da sé il proprio futuro che nessuno controlla, né vuole o sa controllare. In un mondo come questo non può che crescere lo scoramento e il disfattismo, l’incapacità di agire e la sensazione di essere condannati a soccombere. Eppure, secondo Bauman, questa è soltanto la descrizione di quello che stiamo vivendo. Non è vero che è «sempre la stessa storia»: il futuro non si deduce dal presente, il futuro non è un destino. Ancora una volta Zygmunt Bauman illumina, legge, interpreta e traduce ogni piega del tempo che viviamo. | |||
TERRA-DA BENE COMUNE A PROPRIETA’ PRIVATA | A chi appartiene la terra? È possibile rivendicarne la proprietà? La questione è da sempre materia di uno scontro di carattere etico, politico e ideologico, ma nella maggior parte dei casi sono state le armi a risolvere la contesa. In questo libro, il giornalista britannico Simon Winchester affronta il tema della gestione della terra da parte dell’uomo, i modi in cui viene spartita e passata di mano, le grandi controversie legate al cambiamento climatico e alla riparazione del colonialismo. Uno studio globale che va dal grande furto ai danni dei nativi americani alla creazione di nuove province sottratte all’acqua in Olanda, passando per la confisca delle terre in India fino alle rivendicazioni della popolazione Maori in Nuova Zelanda. Un’esplorazione di ciò che la proprietà della terra potrebbe realmente significare, non in termini aridamente burocratici, ma per le persone che la abitano. | |||
IL FIGLIO SBAGLIATO | A Fjällbacka è arrivato l’autunno e una fitta nebbia grigia si rifiuta di mollare la stretta sulla costa. Anche se la maggior parte dei turisti è già andata via, in paese sono in corso i preparativi per un’importante mostra fotografica: Rolf Stenklo, noto artista dello scatto, sta per esporre le sue opere più personali, e la curiosità per cosa svelerà l’allestimento è grande. Ma quando mancano solo due giorni all’inaugurazione, qualcuno entra nella galleria e lo uccide. Poco dopo, anche la casa del celebre scrittore Henning Bauer, candidato al premio Nobel per la letteratura in pieno blocco creativo, è sconvolta da un’aggressione brutale. Difficile non pensare che i crimini siano in qualche modo legati. Tanto più che i due uomini si conoscevano bene, essendo entrambi tra i fondatori del Blanche, un club culturale aperto a un ristretto numero di prescelti. Luogo di potere e contatti necessari a farsi strada nel cangiante mondo delle arti, il Blanche è una tappa obbligata per chiunque sulla scena svedese voglia ottenere fama e visibilità con un romanzo, una raccolta di poesie o un’installazione. Mentre le indagini di Patrik Hedström e della sua squadra procedono a fatica, Erica è alle prese con un nuovo libro. E nelle sue ricerche su un caso di omicidio che risale al 1980, riesce a trovare un collegamento proprio con il Blanche e le persone coinvolte negli eventi che hanno di recente scosso Fjällbacka. A riprova che l’eco delle menzogne risuona sempre a lungo. | |||
CODICE D’ONORE | Calliope è l’attrazione di punta della conferenza internazionale di tecnologia di Giacarta. È uno dei tanti software che sfruttano il deep learning dell’intelligenza artificiale, ma ha una marcia in più rispetto a qualsiasi altro prodotto sul mercato per la facilità con cui si infiltra nei sistemi operativi, anche i più inviolabili. Oltre ai pezzi grossi della Silicon Valley e a quanti stanno cercando di ritagliarsi uno spazio nel settore, sono in molti ad aver posato gli occhi su questa tecnologia rivoluzionaria. E non tutti sono animati da buoni propositi. Padre West, prete missionario, ex agente della CIA e amico di vecchia data del presidente degli Stati Uniti Jack Ryan, è tra i pochi a sapere che il software è finito nelle mani – sbagliate, e pericolose per la sicurezza americana – del Partito comunista cinese. Arrestato dal governo indonesiano con la falsa accusa di blasfemia, riesce a scrivere un messaggio a Ryan prima di scomparire nel nulla. Di fronte alla minaccia incombente, il presidente può fare affidamento solo su suo figlio, Jack Ryan Junior, e sugli uomini del Campus, nuovamente lanciati in una missione ai limiti dell’impossibile. La posta in gioco: la salvezza del mondo libero. | |||
I BIGLIETTI MISTERIOSI DI MARGARET SMALL | C’è posta per Margaret Small e non si tratta di pubblicità. La busta colorata contiene cinquanta sterline e una lettera, breve e scritta con una grafia ordinata. Margaret riesce a distinguere la firma: C. Il resto, invece, non riesce a leggerlo. Sotto i suoi occhi le lettere oscillano, sparpagliandosi sul pezzo di carta. Lei prova ad afferrarle, ma le sfuggono via. Margaret è diversa dalla maggior parte delle persone. Ha qualche difficoltà in più. Per questo, quand’era bambina, sua nonna l’ha affidata all’istituto St Mary; da quel momento, Margaret non l’ha più vista. Alla St Mary nessuno le ha veramente insegnato qualcosa – lì i bambini vengono abbandonati a loro stessi – eppure, in quella scuola, ci è rimasta più a lungo del previsto: ne è uscita all’età di quarantun anni. Oggi di anni ne ha settantacinque e a leggere non ha ancora imparato. La sua vita semplice è scandita da rituali che si ripetono ogni giorno. Come le lettere che continuano ad arrivare. Il mistero si infittisce… Ogni tanto, Margaret racconta di aver dimenticato gli occhiali e riesce a trovare qualcuno che legga al posto suo. Lei ancora non lo sa, ma dietro quelle lettere si nascondono segreti sconvolgenti che riguardano il suo passato. Il passato che lei voleva dimenticare. | |||
LA SIGNORA IN TWEED | Londra, anni Cinquanta. L’Ammiragliato è un mondo di soli uomini, che indossano sobrie uniformi scure. Ma c’è una macchia di colore in quelle cupe stanze, una donna dalla folta chioma fulva che veste un caratteristico tailleur di tweed, corredato da una sciarpa tartan rossa e verde. Si chiama Imogene McCarthery. Da vent’anni lavora come dattilografa in quell’ambiente declinato al maschile, fiera e caparbia come le Highlands della sua lontana patria, la Scozia. Ad averle infuso tale sicurezza è stato il padre, che le ha raccontato la storia della sua terra raccomandandole di difenderla a ogni costo. Un giorno, finalmente, Imogene può mettere in pratica i suoi insegnamenti. Il suo capo, David Woolish, ha una missione per lei: dovrà recarsi a Callander, il paese in cui è nata, e consegnare dei documenti segreti a un funzionario del governo. Imogene non esita un secondo e sale sul treno con la busta sottobraccio, ma non sa che ci sono persone che vogliono approfittarsi della sua presunta ingenuità. Eppure, grazie a intuito, destrezza e un pizzico di fortuna, Imogene difenderà l’onore della croce di sant’Andrea, tornando a casa trionfante. | |||
IL LADRO DI QUADERNI | Tora e Piccilli (a nord di Caserta), settembre 1942. Davide trascorre le giornate, a volte anche la notte, coi maiali ai quali fa la guardia: li conosce così bene da chiamarli per nome. Zoppica dalla nascita, e per questo è deriso dai coetanei e maltrattato dal padre. Solo Teresa, che lavora nella corderia di famiglia e passa tutto il tempo libero a leggere, ha il coraggio di prendere le sue difese. Davide non riesce a immaginare altra vita che quella a Tora. Teresa invece non fa che ripetere che un giorno se ne andrà lontano, e Davide sa che dice la verità. L’arrivo di trentasei ebrei di Napoli, inviati nel paesino dalle autorità fasciste, cambierà per sempre le loro vite. Nicolas, con la sua bellezza inquieta, si porta dietro un mondo sconosciuto e scombussola le loro giornate. Davide comincia a frequentare di nascosto le lezioni del padre di Nicolas, che ha messo su una scuola clandestina. E così l’analfabeta figlio di un fascista impara a leggere e scrivere grazie a un ebreo. Davide, Teresa e Nicolas esplorano insieme la campagna intorno al paese, fino alle Ciampate del Diavolo (la credenza popolare dice che sul versante del vulcano spento vi siano impresse le impronte del maligno), ma anche il mondo inespresso dei loro sentimenti. Il fantasma di Nicolas accompagnerà Davide negli anni a venire, a Napoli dopo la guerra. Quando lavorerà duramente in fabbrica, quando comincerà per caso a frequentare una compagnia teatrale, quando – ormai uomo, un altro uomo – calcherà il palco come attore acclamato. Sarà proprio Nicolas, vivo eppure così simile a un fantasma, a ricondurlo a Tora, là dove tutto è iniziato. | |||
TRE SORELLE | Nate e cresciute a Manhattan, le tre sorelle Geller hanno davvero poco in comune: Beck, la maggiore, è una giornalista freelance il cui matrimonio assomiglia più a un legame tra fratelli che a un’unione appassionata. Nonostante i suoi successi come cardiologa pediatrica, Claire, la figlia di mezzo, si è sempre sentita la pecora nera della famiglia: è divorziata da poco e l’amore non corrisposto per l’uomo sbagliato la sta lentamente distruggendo. E poi c’è Sophie, la minore, la cui vita da influencer è una folle girandola di viaggi extralusso, incontri con personaggi famosi e sponsorizzazioni di prodotti di alto livello con cui a stento riesce a coprire le spese delle carte di credito. Dopo la morte della madre Marti, le tre sorelle si trovano a fare i conti con uno strano lascito testamentario. Poiché i testamenti servono a tirare le fila che nella vita non hai potuto o voluto tirare, e giacché Marti non aveva alcuna intenzione di confessare, sul letto di morte, il segreto che l’ha sempre perseguitata, ha trovato un modo per riavvicinare le figlie e svelare loro il suo passato: entro un mese dalla sua morte Beck, Claire e Sophie dovranno riunirsi a Mount Desert Island, nel Maine, per vendere l’amato cottage di famiglia. Quello che Marti non ha potuto prevedere, però, è che in quello stesso mese di febbraio l’ex detenuto C.J. Reynolds, un uomo il cui passato ha diverse zone d’ombra, ha deciso di ricostruire la sua esistenza partendo proprio da Mount Desert Island, dove il suo destino si intreccerà in maniera inaspettata a quello delle sorelle Geller. Potente riflessione sulle scelte che compiamo e sulle loro conseguenze, Tre sorelle è al tempo stesso un trascinante racconto di legami familiari e delle bugie che vengono dette per tenerli in vita. | |||
LIETO FINE | Una storia d’amore raccontata al contrario: dalla fine all’inizio. Partendo dai tradimenti, le bugie, le difficoltà, la nascita delle figlie, il matrimonio, l’incanto dell’innamoramento, via via fino al primo incontro, al primo sguardo, alla scintilla. Paradossalmente, al finale felice di una storia che il lieto fine non ha. Antonio e Ángela stanno insieme da tredici anni, ne hanno poco più di quaranta, hanno due bambine piccole, vivono nella costosissima Madrid e lavorano entrambi nel settore culturale. Iniziando dal finale, e cioè dalla loro separazione, Isaac Rosa ripercorre in un lento rewind il loro rapporto, registrandone, come un implacabile sismografo, l’euforia, la stanchezza, le vette, i fallimenti, e allo stesso tempo le vibrazioni più recondite e inconfessabili. Un’autopsia incessante dei desideri, delle aspettative e degli errori di una relazione amorosa, in cui emergono risentimenti e incomprensioni. Ma anche una galleria di momenti felici. | |||
GLI UNDICI INGANNI | Ben Harper, un brillante giornalista d’inchiesta, è tornato a vivere a Haddley, il tranquillo sobborgo di Londra in cui ha trascorso una burrascosa infanzia. Quando Ben aveva solo otto anni, i viali alberati, i grandi parchi e le eleganti villette di quel posto incantevole sono stati lo sfondo dell’assassinio di suo fratello, un dramma che il cronista sta ricostruendo per il suo nuovo podcast. Una sera di ottobre, rientrando a casa, Ben si imbatte nelle fiamme che divampano al centro ricreativo della cinquecentesca chiesa di St Stephen. Avvicinandosi, si accorge che qualcuno è rimasto intrappolato nel rogo. Ben sfida il fuoco per cercare di trarre in salvo lo sconosciuto, che però fugge via senza farsi riconoscere né lasciare traccia. Una reazione inspiegabile, che diventa ancor più enigmatica quando la polizia rinviene tra le macerie dell’edificio i resti di un cadavere. Cos’è successo, quella notte, alla parrocchia di St Stephen, prima che scoppiasse l’incendio? Chi o che cosa ha alimentato le fiamme? Mentre le voci e i sospetti si rincorrono, Ben si trova coinvolto in una rete di inganni e bugie che lo porterà indietro nel tempo. Perché tutti hanno qualcosa da nascondere. Ma alcuni segreti sono più pericolosi di altri. | |||
STORIA DI UN FIORE | Spagna, fine Ottocento. Alla Solariega, la grande casa di campagna della famiglia Ruiz de Peñafiel, tutti sanno che è impossibile tenere a bada la signorina Alba. Curiosa e intelligente, trascorre le giornate all’aria aperta, le gote arrossate dal vento della Sierra e l’orlo della gonna sempre inzaccherato. La botanica è la sua grande passione e perlustra le valli alla ricerca di fiori per la sua collezione, che cataloga in modo minuzioso. Alba ha ereditato l’amore per la natura dalla madre, che crede fermamente nell’emancipazione e nell’educazione femminile e vuole che le sue due figlie, costrette per tutto l’inverno al rigore di Barcellona, d’estate siano libere di coltivare i loro interessi. Un giorno alla Solariega giunge notizia dell’arrivo del botanico tedesco Heinrich Willkomm. Il famoso studioso sta lavorando a un libro destinato a rivoluzionare la botanica e vuole includere la flora locale. L’amore per la scienza che lui e Alba condividono si trasformerà ben presto in qualcosa di proibito, segreto e indimenticabile che, come il fiore che scopriranno insieme, avrà radici così forti e profonde da poter crescere anche tra le pietre. Ispirato alla vita della prima botanica spagnola, Blanca Catalán de Ocón, un inno alla vita, alla natura e a seguire i propri sogni. | |||
LUCE & TENEBRA | Per Nico Di Angelo, figlio di Ade, segnato da troppi traumi e dolorose perdite, non esiste tregua. C’è solo un raggio di sole nella sua vita, letteralmente: il suo ragazzo, Will Solace, il figlio di Apollo. E ora perfino i suoi sogni sono tormentati: una voce invoca il suo aiuto dal Tartaro, e Nico crede di sapere chi sia… il titano Bob, un amico che si è sacrificato per chiudere le Porte della Morte e che Percy e Annabeth hanno dovuto lasciare indietro. Quando l’Oracolo predice l’impresa, Nico deve tornare nel più profondo degli Inferi, dove già una volta ha rischiato di perdere se stesso, con l’unico conforto di Will, che intende accompagnarlo, costi quel che costi. Ma può un figlio di Apollo, un essere di luce, sopravvivere in un luogo dove non esiste il sole? E il figlio di Ade, fatto di tenebra e dolore, può resistere al richiamo dell’oscurità? Nico dovrà combattere contro dei e demoni reali, ma soprattutto contro i suoi demoni interiori, in un viaggio che potrebbe condannarlo alle tenebre per sempre e costargli ciò che ha di più caro… Non può esserci luce senza oscurità, né oscurità senza luce. Età di lettura: da 12 anni. | |||
IL LIBRO SEGRETO DI MORTINA | Ci sono amicizie davvero speciali, soprattutto se la tua amica è una… zombie! Proprio come Mortina… In queste pagine potrete confidarvi passioni, sogni, paure e tutti i segreti più segreti. Scrivere, giocare e disegnare insieme a lei sarà mostruosamente divertente. «Non spiffererò nulla! Parola di Mortina.» Età di lettura: da 6 anni. | |||
VIVA LE COCCOLE | Il bacio è qualcosa di veramente speciale: dà calore, fa venire le farfalle nella pancia, rende le zampe molli e fa battere forte il cuore. Dare un bacio è bello come riceverlo. Sì, il bacio è qualcosa di unico. “Chi di voi lo ha già dato?” chiede Fenicottero ai suoi amici. Un libro dolcissimo per bambini che amano le coccole. Età di lettura: da 3 anni. | |||
CUCINA ORIGAMI | Per tutti gli appassionati della cucina cinese e asiatica, finalmente il libro per prepararla a casa propria. Un libro ricco di ricette gustosissime per scoprire che cucinare asiatico è veramente alla portata di tutti. Elena Lina Cai è cresciuta in Italia tra i profumi e i piatti della cucina tradizionale cinese e ha creato questo libro per condividere il mix unico della cucina di casa sua: piatti semplici da realizzare, facili da inserire nei tuoi menù casalinghi e spesso molto veloci da preparare. Bastano pochi ingredienti base, reperibili in ogni supermercato, e dare un tocco etnico alla tua cena diventa facilissimo. Nel libro scoprirai: come creare la tua dispensa: salse, verdure, tecniche per preparare ravioli, bao e noodles, strumenti per cucinare – le ricette per la tua cucina cinese: Comfort food: le ricette per volersi bene; Per stupire gli amici a cena; Ravioli e bao; Ricette pronte in 20 minuti; Per stare leggeri; Brunch e aperitivi; I grandi classici. | |||
LA NOSTRA STORIA – TUTTO IL MONDO DI HAPPY DAYS | Sembra incredibile ma finora nessuno, in nessuna parte del mondo, aveva mai pubblicato un libro che raccontasse nel dettaglio la storia della celebre serie tv Happy Days, i suoi creatori e i protagonisti delle puntate. Per celebrare il cinquantesimo anniversario della messa in onda negli Stati Uniti della prima puntata (15 gennaio 1974), si è deciso di porre rimedio a questa mancanza raccontando finalmente l’incredibile viaggio di Happy Days nelle case di milioni di persone in tutto il mondo. Si racconta la serie fin dalla sua gestazione, approfondendone il cammino attraverso gli anni. Si riscoprono poi le fasi della scrittura e delle registrazioni delle puntate, le scelte della produzione, il gradimento del pubblico, le esigenze delle reti televisive nel corso degli anni. La storia, le storie, gli attori, gli autori, i set, il dietro le quinte, il pubblico, le curiosità e le interviste esclusive ai protagonisti della serie. Il tutto arricchito da numerose fotografiche degli attori sul set, ritratti in diversi eventi o in momenti privati, ma anche dalle immagini dei copioni, dei dischi e dei tanti memorabilia tratti dalla collezione più grande al mondo. Prefazione di Henry Winkler. Postfazione di Max Pezzali. | |||
TEX IL PASSATO DI CARSON | “Bannock non esiste. Ma io sarò là tra sette giorni, in tempo per le esequie del caro, vecchio Ray”. Con queste parole, Kit Carson parte per un viaggio verso la sua giovinezza, quando nel Montana c’era la corsa all’oro, Ray Clemmons era lo sceriffo di Bannock, la bella Lena cantava al “Golden North Saloon” e lui cercava di scoprire la verità sulla famigerata banda degli Innocenti. Ormai, lungo le strade silenziose, camminano solo i fantasmi, ma sono armati di pistola, e la ghost town si rianima per regolare i conti in sospeso di venticinque anni prima. Stavolta però al fianco di Carson ci sarà Tex, in un’epica storia di tradimento, vendetta, amore e morte. | |||
LA STORIA DA DENTRO | Vent’anni dopo “Esperienza”, Martin Amis torna a prendere la parola in una fluviale «autobiografia romanzata» che, mescolando il materiale privato all’invenzione narrativa, la meditazione filosofica, il manuale di scrittura, il gossip piccante, il saggio, l’elegia e le splendide «chiacchiere sul nulla», ci restituisce il vibrante ritratto di un uomo e di uno scrittore, ma anche dei suoi mentori, amici e compagni di strada – Philip Larkin, Saul Bellow e Christopher Hitchens in testa. La «storia da dentro» di tutti loro fornisce un’efficace chiave d’accesso a una delle vene più preziose della cultura contemporanea. | |||
COME SOPRAVVIVERE ALLA MODERNITA’ | Il filosofo e divulgatore Alain de Botton ci propone una guida per non perdere la rotta in questi tempi incerti e per imparare a gestire tutto ciò che ruota intorno al concetto di modernità: la nostra identità frastornata da continui stimoli, ad esempio, la centralità della carriera e del lavoro nella vita, l’ammirazione mista a timore nei confronti della scienza, la fede nell’individualismo, il distacco dal mondo della natura… E, per contro, quel bisogno sempre più intenso di quiete e solitudine. Spaziando tra l’arte, la cultura e la filosofia, questo libro ci aiuta a stabilire una relazione più equilibrata e autentica con le sfide della nostra epoca. | |||
SCOPERTE E RIVELAZIONI | “Ci sono quadri che portano in sé un mistero che appare impenetrabile, sia per l’assenza di dati di provenienza, sia per una resistenza a fornire elementi di riconoscibilità, che sono gli stessi per cui l’occhio ritrova i tratti del padre o della madre nel figlio, sentendone l’aria di casa. Quest’ultimo esercizio, per il critico, ha qualcosa di magico. È una penetrazione oltre la superficie delle immagini, per individuare l’anima dell’autore, la sua natura profonda.” Vittorio Sgarbi interpreta da sempre la sua missione di critico d’arte come un’appassionata, e inesauribile, ricerca di bellezza. Una bellezza che si mostra spesso evidente, riconoscibile, documentata, e chiede solo di essere raccontata. Ma accade talvolta che essa, al contrario, rimanga celata: perché nascosta in luoghi remoti e meno battuti, oppure annebbiata da attribuzioni frettolose e clamorosi abbagli, o ancora semplicemente dimenticata nel corso del tempo. È in questi casi che il critico si fa esploratore, detective, cacciatore di capolavori perduti. Musei, palazzi, case d’aste e pievi di provincia sono il terreno di questa caccia al tesoro che Vittorio Sgarbi conduce in prima persona, percorrendo chilometri attraverso l’Italia, osservando le opere dal vivo, studiando i cataloghi. L’occhio del critico restituisce così un patrimonio di bellezza finora sconosciuto: dalla straordinaria scoperta, diventata un caso mondiale, di un nuovo Caravaggio a Madrid al busto di Canova ritrovato in una collezione privata, dall’apparizione di nuove opere di Guido Cagnacci, Lorenzo Lotto e Guercino all’emozione di ampliare il catalogo di Jusepe de Ribera, Sassoferrato, Beniamino Simoni e Luca Giordano. Un viaggio inesauribile, che a ogni pagina rivela una sorpresa: Vittorio Sgarbi ci conduce al suo fianco nell’avventura dell’arte ritrovata. | |||
IL SENTIMENTO DEL MARE | Il mare, lo sa chi lo ama, è un sentimento. Ma anche un serbatoio di memoria, una possibilità, un tesoro, un pericolo. Il mare è di tutti. Nessuno può raccontarlo senza finirci dentro, senza perdersi anche nella fragilità. E così, in questo libro al calor bianco, le storie di uomini e donne che hanno sfidato, amato o subìto il mare s’intrecciano con quella di chi racconta, mettendosi a nudo. Al punto che qualsiasi etichetta – romanzo, memoir, reportage narrativo – diventa inutile: questo è un testo vertiginoso, che inventa se stesso pagina dopo pagina. «Anche il mio è un viaggio di ritorno attraverso il mare, di ritorno a quanto mi sembrava irrimediabilmente perduto: la passione per qualcosa che ci fa sentire vivi». Il mare trabocca di storie: viste da terra, cercate fra le onde o luccicanti sul fondale. Vicende e avventure che hanno sempre qualcosa di epico, mitico ed estremo. E a raccontare questo mare corale è la voce della scrittrice colta in un momento di deriva della propria esistenza. È lei, ferita e stremata come dopo un naufragio, che ne raccoglie le tante storie con un’angolazione calda, narrativa, quasi investigativa: l’ostinazione di Carmelo, che ha cercato di dare una nuova esistenza a un capodoglio ucciso dall’uomo ricomponendone lo scheletro per anni; le parole di due apneisti, Fausto e Gaetano, che ci trasmettono con una concretezza visionaria cosa significa «sentirsi tutt’uno con l’acqua, sentirsi pesce, mare…»; la mattanza finita con la morte di un ragazzo pieno di vita; le gesta di chi – come Donald Crowhurst nel 1968 – il mare lo ha voluto sfidare in barca a vela, in un giro del mondo senza scali che lo ha portato alla follia; le disavventure di quanti hanno rischiato la vita tra pirati e banditi, o fronteggiato tempeste che nemmeno il coltello che taglia la coda di drago è riuscito a domare; le donne di Lipari, instancabili, che negli anni Cinquanta hanno affrontato fatiche immani per strappare magre risorse alla terra e alle onde. Il Mediterraneo è il mare tra le terre, il mare delle civiltà, e insieme il mare della vergogna, il mare dei migranti. Sulla sua superficie affiora pian piano anche la vita della donna che scrive: l’infanzia scatenata tra campagna e rocce, la passione matta per uno zio pescatore, la crisi che sta vivendo ora, mentre racconta da sopravvissuta anche lei, e si immerge d’inverno nell’acqua gelida alla ricerca di qualcosa che assomigli alla più sfrenata vitalità, a una ridefinizione liquida di sé, forse. Tanto da poter dire: «Così adesso ho raccolto i miei venti favorevoli nel bicchiere di vino che sorseggio lentamente e sto in ascolto di quel che accade intorno e dentro di me…» | |||
CLITEMNESTRA | “Sono Clitemnestra. Mi hanno chiamata madre e regina, mostro e assassina. Questa è la mia storia. E racconta di come il mio grande amore e il mio bambino siano stati uccisi da Agamennone. Di come Agamennone sia diventato il mio secondo marito e abbia sacrificato nostra figlia Ifigenia per un soffio di vento. E di come i semi della vendetta impieghino anni per far crescere i loro frutti amari. Perché gli uomini pensano di avere tutto il potere. Una bugia che si raccontano convincendo le donne a crederci. Perché gli uomini vogliono rendere le donne invisibili. Trasformandole nel loro passatempo, giocando con loro e distruggendole. E facendo dimenticare loro di essere più forti degli uomini, e perfino degli dèi…” La rilettura di un mito basato su una delle figure femminili più controverse del mondo antico e sugli eventi che l’hanno trasformata nella leggendaria regina. | |||
GIORNO DI VACANZA | Non si può crescere in un paese di paludi, di piogge, di nebbie, di terre livide dove tutto muore, senza rimanerne segnati per sempre: di più, senza assomigliare a quel paesaggio inamabile. Né vivere in una casa fatiscente, sperduta fra boschi, malerbe e acque solitarie, dove anche l’amore è intollerabile violenza, senza desiderare che il mondo intero esploda «in una girandola di sangue». Nera come una zingara, taciturna come uno strano fiore selvatico, traboccante di rancore e di disprezzo per se stessa, Galla vorrebbe solo andarsene via, lontano dai troppi lutti, dal peso delle innumerevoli sorelle, da un padre abbrutito dal lavoro, dalla madre che ama troppo per sopportarne la dolente presenza. Ma l’unica possibilità di fuga, oltre ai sogni, è la vecchia e fragile bicicletta dal lamento di salamandra morente, e l’unica meta la scuola dov’è interna, a trentacinque chilometri, in città. Un tragitto che separa due vite e due mondi inconciliabili – la pietraia che non dà frutti e le terre miracolate dalla fertilità -, e che un sabato Galla decide di percorrere per rivedere la madre: sarà un giorno di vacanza sinistro e fatale, dove tutto precipiterà, rivelandole il senso di ogni cosa. Perché il malevolo, straziante paese da cui proveniamo – sembra dirci Inès Cagnati con la sua prosa di insolente intensità – è la carne stessa di cui siamo fatti, e possiamo, se non sbarazzarcene, almeno intravedere nel ricordo le meraviglie di cui era fiorito. | |||
CUORE DI GHIAIA | Salim è un bambino intelligente, amante dei libri, e ha sempre saputo di essere un figlio indesiderato per suo padre Masud. Così è cresciuto affascinato dallo zio Amir, un uomo brillante ed estroverso, che vive con loro in una casa piena di segreti che alimentano gli incubi notturni del ragazzo. Sono gli anni ’70 e Zanzibar sta cambiando volto: l’arrivo dei turisti sulle spiagge bianche dell’isola offusca rapidamente la memoria dell’indipendenza dal Regno Unito e della rivoluzione che ha dato un nuovo assetto al paese. Quando suo padre, chiuso in una solitudine sempre più impenetrabile, se ne va improvvisamente di casa, Salim è confuso, prova vergogna, e le misteriose assenze della madre peggiorano la situazione. È ancora lo zio Amir, diventato un importante diplomatico, a offrire al giovane una via di fuga, invitandolo a frequentare un college a Londra. Quella città fredda, ostile e affollata, mette a dura prova i sogni di Salim, determinato però a cercare la sua strada mentre scopre i lati oscuri della sua famiglia e conosce la verità sui suoi affetti, sull’amore, il sesso e il potere. Il premio Nobel Abdulrazak Gurnah descrive l’esperienza dell’immigrazione senza retorica, in un romanzo intenso sull’appartenenza e il tradimento: la storia di un ragazzo che impara a difendersi dalla vita con la forza della letteratura. | |||
IL PRIMO SOLE DELL’ESTATE | È una casa fredda, quella in cui cresce Norma, in cui i genitori non si separano per quieto vivere e gli abbracci si contano sulle dita di una mano. Forse è per questo che, quando Norma è lontana dalla famiglia, tutto le sembra più bello. Come le estati passate dai nonni, a Stellata, un paesino in cui il tempo sembra essersi fermato ed è reso ancora più magico dai racconti di nonna Neve, che parlano di una famiglia di sognatori e di sensitivi e della zingara che ha segnato la loro strada. E poi, sempre a Stellata, c’è Elia, compagno di giochi e di confidenze. Tuttavia, quando l’infanzia cede il posto all’adolescenza, Norma scopre di avere paura dei nuovi sentimenti che la legano a Elia e decide di interrompere la loro amicizia. Passeranno molti anni prima che i due si ritrovino a Londra e il loro rapporto si trasformi in un amore adulto e totalizzante, ma il destino sta scrivendo per lei un’altra pagina, una pagina che è incominciata a Stellata e finirà molto lontano, in Brasile. Perché i sogni hanno sempre un prezzo e la felicità è un dono che si conquista attraverso la fatica. | |||
LA SUPERSTITE | Sembra una mattina come tante in Virginia e Nina sta facendo jogging nel parco. Ma tutto cambia molto in fretta: due malintenzionati sbucano da un nascondiglio e la assalgono, convinti che una giovane donna sola e distratta sia una preda facile. Un grosso errore. In pochi istanti Nina, agente speciale dell’FBI, li mette al tappeto e chiama la polizia. Le sue mosse di autodifesa, precise e micidiali, vengono immortalate in un video che finisce sui social. Poche ore dopo, Nina Guerrera è la star del momento… Un discreto problema, visto il suo lavoro, ma un enorme problema, considerato il suo passato. Sì, perché da ormai undici anni Nina vive sotto mentite spoglie: sa che sulle sue tracce c’è un uomo, un inafferrabile assassino seriale, che la conosce fin troppo bene. Perché Nina Guerrera è l’unica superstite della sua follia omicida. Lei è riuscita a fuggire e per l’uomo senza nome rintracciarla e rimediare all’errore è diventato un’ossessione. Oggi quell’uomo finalmente la osserva dentro uno schermo. La riconosce. E sorride… Isabella Maldonado trascina il lettore in un gioco letale tra cacciatore e preda, in cui i ruoli si scambiano di continuo, fino alle imprevedibili battute finali. | |||
LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI | Nell’estate dei suoi quindici anni, per Melanie cambia tutto. Ormai non è più una bambina: lunghe ore trascorse in esplorazione davanti allo specchio lo confermano. Deliziata dalla scoperta del proprio corpo, la ragazza è tutta un fremito. Una notte in cui è a casa da sola, troppo eccitata per dormire, non resiste alla tentazione del proibito e, indossato il candido abito nuziale della madre, esce in giardino e passeggia al chiaro di luna. Qualcosa, però, va storto, e il giorno seguente il destino le fa visita presentandole il conto: i suoi genitori non ci sono più. Melanie e i suoi due fratellini sono dunque costretti ad abbandonare la casa di famiglia per trasferirsi a Londra, dagli zii che non hanno mai conosciuto: zia Margaret, una donna gentile che ha smesso di parlare quando si è sposata, e zio Philip, giocattolaio ossessivo, dispotico e manipolatore. Come se non bastasse, alla coppia fa seguito il giovane Finn, che da subito si mostra molto interessato alla nuova arrivata. Sempre più consapevole della propria femminilità e sempre più affamata di libertà, Melanie dovrà imparare in fretta a non farsi sottomettere… Un vibrante romanzo sul fascino inquietante del diventare adulti e un tassello importante nell’opera di Angela Carter, capace di farci ridere, di turbarci, di trasportarci in mondi affascinanti e misteriosi. | |||
GUERRA | Primo, folgorante scampolo dei famigerati inediti rubati nel 1944 dall’abitazione di Céline, e rocambolescamente ricomparsi più di settant’anni dopo la sua morte, “Guerra” narra episodi contemporanei alla prima parte del “Viaggio al termine della notte”. Nel racconto, scandito in sei sequenze, seguiremo il giovanissimo Ferdinand, alter ego dell’autore, ferito a un braccio e con una grave lesione all’orecchio dovuta a un’esplosione, mentre cerca come un sonnambulo di guadagnare le retrovie attraverso campi di battaglia disseminati di cadaveri martoriati dalle bombe, in una notte visitata da presenze ostili, fantasmi quanto mai reali. Lo ritroveremo poi in un ospedale, in mezzo a infermi d’ogni risma, circondato da infermiere vampiresche nella foia scatenata dal clima bellico. Qui fa amicizia con un altro parigino, malavitoso intraprendente e cinico al punto di far venire la moglie al fronte perché batta il marciapiede per lui. Spunto per nuovi episodi grotteschi, esilaranti e raccapriccianti al tempo stesso, dove Céline preme come mai avrebbe fatto, né prima né dopo, sul pedale di una sessualità estrema. Céline è scrittore da dimenticare, hanno detto, se vuoi vivere, anche se vuoi soltanto leggere, capace com’è di rendere illeggibili gli altri scrittori. Con lui non resta che lasciarsi portare da quel parlottio ipnotico, sbracato e ininterrotto, come il fischio del rimorchiatore sulla Senna, nella notte, che chiudeva il Voyage. Dai primi velenosi accordi di quella petite musique spiritata che seduce, cattura e non lascia scampo. Alla fine, attraverso il suo delirio, ci si accorge che Céline è l’unico scrittore che sia stato capace di nominare quegli avvenimenti. Dalla parte dei Buoni nessuno ha trovato la parola. Con una premessa di François Gibault. | |||
ROMBO DI MOTORI: AMO I TRATTORI | Quando Simone insiste per prendere in prestito dalla biblioteca l’ennesimo libro sui trattori, la mamma protesta. Lo scongiura di leggere un libro su un altro argomento: macchine, aerei, gru, treni… qualsiasi altra cosa! Così Simone le elenca tutti i vari e gloriosi motivi che contribuiscono al suo amore per i trattori. Riuscirà a convincere la mamma? Lasciatevi travolgere dall’entusiasmo di Simone e scoprite un sacco di curiosità di queste macchine straordinarie! Età di lettura: da 3 anni. | |||
CINQUE FAINE FURBACCHIONE | Cosa ci fanno cinque faine scatenate che gettano scompiglio in una strada di solito tranquillissima? Ovvio! Stanno salvando il mondo (o meglio, il quartiere) da un terribile complotto ordito da gentaglia senza scrupoli che vorrebbe rubare alcune inestimabili ricette di alto valore culinario. Tra veri e propri eroi innamorati, segreti che valgono milioni, cattivi spregiudicati, ricette in rima e persino dita tagliate, una folle, divertentissima avventura che è anche una storia di amicizia, lealtà e… cucina! In fondo al libro troverai anche le deliziose ricette della signorina Patrizia (faina) e della signorina Elisa (non-faina). Età di lettura: da 7 anni. | |||
IL GRANDE COLPO DI CRIMSON CITY | Crimson City è un posto dimenticato da tutti, anche da chi ci abita. Lo sa benissimo Roy, che era soltant oun bambino quando è smontato dal treno tutto solo ed è stato adottato dal capostazione, e sente che il suo destino è da qualche altra parte. A Crimson City sono passati tre stranieri in un anno, e nessuno è mai arrivato da sud, la pista più arida e calda. Eppure è da lì che arriva un pistolero a cavallo, trascinando una cassa da morto. Con una ragazza viva dentro. Una ragazza molto bella, secondo Roy, il primo ad accoglierli in paese. Ma i due stranieri riservano ben altre sorprese: si presentano come uno sceriffo federale e la sorella mezzosangue indiana. Vogliono sapere tutto degli abitanti, e anche dei cercatori d’oro di Vulture Peak. Vogliono sapere troppo. Secondo lo sceriffo Brown quei due portano guai, e Roy non vede l’ora di farsi mettere nei guai… ma non sa ancora quali. Sa solo che quella ragazza, Piper, nasconde molti segreti dietro i suoi occhi scurissimi e selvaggi. E alla sua fidanzata Mary non piace affatto il modo in cui quegli occhi guardano Roy… Armi nascoste dalla notte, segreti sepolti nella polvere, duelli annunciati al sole: l’avventura corre scatenata sui binari del treno che passa da Crimson City. Da due grandi penne della letteratura per ragazzi, un romanzo da leggere fino all’ultimo… colpo. Età di lettura: da 12 anni. | |||
FUORI ROTTA | 100 entusiasmanti destinazioni in tutto il mondo lontane dai luoghi più frequentati per immaginare il vostro prossimo viaggio. Città, regioni e paesi fuori dai radar, per non essere inghiottiti dalla folla e sostenere le attività delle comunità locali. Ricco di informazioni pratiche per aiutarvi a pianificare l’itinerario migliore, questo libro raccoglie anche le voci e i punti di vista delle persone del posto e offre utilissimi consigli a chi sceglie queste destinazioni per la prima volta. | |||
PROPAGARE | Talee di foglia o di fusto, margotta, divisione dei cespi, polloni. Questi sono solo alcuni dei metodi che si possono usare per moltiplicare le piante da appartamento più comuni, e non è necessario essere giardinieri provetti. Questo libro è un’utile guida sia per i giardinieri alle prese con i primi esperimenti di propagazione, sia per i più esperti che si cimenteranno a produrre giovani virgulti raccogliendo i semi o le spore dalle loro piante preferite. Propagare vi introdurrà nel magico e affascinante mondo della propagazione, quell’incredibile meccanismo che le piante mettono in atto in natura per “creare” nuovi esemplari e che voi riuscirete a eguagliare seguendo poche regole e piccoli trucchi del mestiere. Coltivare piante da interno partendo dalle talee ha molti vantaggi: è divertente, facile e fa bene al Pianeta, senza contare che le nuove piantine si trasformano in graditi regali, oltre a colorare di verde tutti gli ambienti della vostra casa. I metodi di propagazione – suddivisi in facili, medi e difficili – vengono descritti in maniera precisa a partire dall’elenco dettagliato degli attrezzi, per poi passare ad agili schede in cui viene spiegata la tecnica e, per finire, tutte le dritte per mantenere in salute le nuove piantine. I risultati non tarderanno ad arrivare. Pratici disegni consentono di seguire con facilità i vari step di sviluppo dei vostri progetti ed entrare nel vivo della propagazione. Inoltre brevi aneddoti dei Two Dirty Boys sui loro progetti, alcune note storiche e curiosità completano ogni scheda e rendono Propagare un libro davvero piacevole da consultare. Propagare è un manuale semplice e originale… non vi rimane che mettervi alla prova e iniziare a moltiplicare le vostre piante preferite! | |||
COMPITI DELLE VACANZE PER AMANTI DEI LIBRI 2 | Massimo Roscia torna con l’unico libro-gioco dedicato espressamente agli amanti della lettura. 100 quiz, giochi ed esercizi tutti diversi con 5 livelli di difficoltà. | |||
MATERIA – LA MAGNIFICA ILLUSIONE | Di cosa siamo fatti? Cosa tiene assieme i corpi materiali? C’è differenza fra materia terrestre e materia celeste, quella che compone il Sole e le altre stelle? Quando Democrito tra il v e il iv secolo a.C. disse che siamo fatti di atomi furono in pochi a credergli. Per prenderlo davvero sul serio bisognerà aspettare Galilei e Newton nel xvii secolo, ma ci vorranno quattrocento anni di ricerche prima di ricostruire i componenti elementari della materia. Tutto quello che ci circonda – la materia ordinaria che forma rocce e pianeti, fiori e stelle, compresi noi – ha caratteristiche molto speciali. Le proprietà che ci appaiono usuali sono in realtà decisamente particolari, perché l’universo è oggi un ambiente molto freddo la cui evoluzione è cominciata quasi quattordici miliardi di anni fa. Nel libro si scoprirà come fanno le particelle elementari, quelle che compongono la materia, a combinarsi in forme stravaganti per costituire stati quantistici correlati, zuppe primordiali di quark e gluoni, o massicce stelle di neutroni. Si darà risposta alle nuove domande emerse dalle ricerche più recenti: in che senso il vuoto è uno stato materiale? Perché anche lo spazio-tempo può vibrare e oscillare? Possono esistere grani elementari di spazio o di tempo? Quali forme assume la materia all’interno dei grandi buchi neri? Dopo Genesi e Tempo, Tonelli ci guida in un nuovo e sorprendente viaggio nell’attualità della scienza contemporanea, raccontata con il consueto linguaggio semplice e coinvolgente, che permetterà al lettore di guardare all’universo, e forse anche a se stesso, con occhi nuovi. | |||
SII TE STESSO A MODO MIO | Siamo approdati a una società che non si limita più a chiedere ai ragazzi di essere all’altezza delle nostre aspettative, ma li costringe a seguire un mandato paradossale: “Sii te stesso, ma a modo mio”. Questa trasformazione, che per l’autore segna il passaggio al paradigma postnarcisistico, è in atto da tempo, ma è stata la pandemia ad aver smascherato il rischio di un’inversione dei ruoli: mentre i ragazzi si adattano alle esigenze degli adulti pur di farli sentire tali, questi ultimi sono alle prese con una crescente fragilità. Come riuscire allora a sostenere gli adolescenti nella realizzazione di sé? | |||
STORIA DEL GIAPPONE MODERNO | La storia del Giappone moderno è un caso esemplare di evoluzione di un Paese asiatico a contatto con le influenze occidentali. Il libro del professor Beasley, storico inglese che ha vissuto molti anni in Giappone, ne fornisce un’interpretazione particolarmente felice per rigore d’informazione storica e facilità dell’esposizione. La narrazione si apre con l’analisi politica e sociale delle caratteristiche specifiche del feudalesimo giapponese, per proseguire poi con le riforme del periodo Meiji e con le profonde trasformazioni successive, che videro il Paese gettare le basi dell’impero e divenire una potenza mondiale. La trattazione più recente risulta così illuminata con efficacia e rende questo libro un prezioso strumento per la comprensione dei problemi che scuotono il Giappone ancora oggi. | |||
GEOGRAFIA DI UN DOLORE PERFETTO | Quando sei bambino tuo padre è un supereroe. Nessuno ti spiega che anche i supereroi possono cadere e farsi male, e soprattutto farti male. Pietro lo sa fin troppo bene: suo padre lo ha abbandonato quando era ancora un ragazzino. L’unica cosa che gli ha lasciato è quella che lui chiama spezzanza, la sensazione di essere spezzati, di vivere sempre a metà. Eppure Pietro ha un vita perfetta: è diventato un professore universitario e ha una moglie e un figlio che ama. Fino a quando riceve una telefonata che cambia tutto. Deve andare a Tenerife il prima possibile: un viaggio in aereo attraverso il mare lo divide dall’attimo più importante della sua vita. Pietro corre, e più corre più si rende conto che sta andando incontro al vero sé stesso e ai suoi fantasmi. Sono lì a ricordargli che capita, a volte, di trovarsi all’improvviso lontanissimi da sé stessi, così tanto da non sapere più chi si è veramente: come i punti che gli atlanti chiamano «poli dell’inaccessibilità», quelli più lontani e irraggiungibili del globo. Quando succede, i geografi dicono che, per salvarsi, l’unica cosa da fare è guardare su. Cercare una stella, e poi andare dritti dove dice lei. Può avere i contorni di un amore o di un dolore. Di un desiderio o di una paura. Perché a volte non siamo nel posto sbagliato, stiamo solo cambiando. A volte arriva il momento di fare pace con tutte le ferite di quando si era bambini. Enrico Galiano apre la sua anima ai lettori in un romanzo che indaga il rapporto più antico, autentico e complicato: quello tra figlio e genitore. Un romanzo che pone una domanda che va dritta al cuore: quando si smette di essere figli? C’è un giorno, un momento, una linea che si supera e poi non si è più figlio di qualcuno, ma solo un uomo o una donna? | |||
FIGLI DELLA FAVOLA | Asier e Joseba sono due giovani baschi che, imbevuti di ideologia nazionalista, decidono di lasciare tutto per entrare nell’ETA. Fernando Aramburu torna al mondo di “Patria” e questa volta racconta, con umorismo caustico e irriverente, stile veloce e lampi di virtuosismo, l’addestramento alle armi di due ragazzi spediti nella parte basca della Francia, e più precisamente in una fattoria di allevatori di galline: Asier, rigido e disciplinato, e Joseba, timido e impacciato, si sottopongono con spirito all’inquadramento e attendono ordini, sospinti dalla forza cieca delle loro convinzioni. Proprio quando si sentono pronti all’azione (e sono maledettamente stufi di mangiare sempre pollo) l’ETA annuncia in tv la fine della lotta armata e lo scioglimento delle cellule. Che fare? Ventenni e sprovveduti, senza il becco di un quattrino e travolti da eventi più grandi di loro, i due decidono di fondare una nuova organizzazione di cui sono gli unici membri. Sotto una pioggia implacabile, tra furtarelli, sequestri, soldi sottratti impunemente e amicizie inaspettate, i due si trovano ad affrontare un’avventura rocambolesca tra il drammatico e il comico, mentre gli ideali si scontrano sempre più ferocemente con la nostalgia di casa… | |||
TRE CIOTOLE | S’innamorano di una sagoma di cartone o di un pretoriano in miniatura, odiano i bambini pur portandoseli in grembo, lasciano una donna ma ne restano imprigionati, vomitano amore e rabbia, si tagliano, tradiscono, si ammalano. Sono alcuni dei personaggi del nuovo libro di Michela Murgia, un romanzo fatto di storie che si incastrano e in cui i protagonisti stanno attraversando un cambiamento radicale che costringe ciascuno di loro a forme inedite di sopravvivenza emotiva. “Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.” A volte a stravolgerla è un lutto, una ferita, un licenziamento, una malattia, la perdita di una certezza o di un amore, ma è sempre un mutamento d’orizzonte delle tue speranze che non lascia scampo. Attraversare quella linea di crisi mostra che spesso la migliore risposta a un disastro che non controlli è un disastro che controlli, perché sei stato tu a generarlo. In stato di grazia, Murgia scrive per tutti noi un libro estremamente originale che rimanda a una costellazione di altri grandi libri: Il crollo di Fitzgerald, Lo zen e il tiro con l’arco di Herrigel e L’anno del pensiero magico di Didion. | |||
IL SILENZIO E LA COLLERA | Parigi, 1952. Dopo essersi trasferiti nella capitale francese da Beirut, dove vivono ancora i loro genitori, i fratelli Pelletier sono impegnati nelle sfide che devono affrontare nella loro città d’adozione. Quando Hélène, la più giovane dei tre, arriva a Chevrigny, un villaggio della profonda provincia francese, per un reportage commissionatole dal “Journal du Soir”, si ritrova di fronte a uno spettacolo desolante. In nome del progresso e per far fronte alle nuove necessità del paese, Chevrigny verrà sommersa dall’acqua e cesserà di esistere per far posto a una grande diga e a una centrale idroelettrica. Hélène è la testimone dei drammi umani di coloro che vengono allontanati per sempre dalle loro case e proprio in questo contesto la sua vita prenderà una svolta inattesa. Intanto suo fratello François, giornalista d’assalto nel medesimo giornale parigino, deve scoprire chi è veramente Nine, la donna misteriosa di cui è perdutamente innamorato, mentre Jean, l’inetto fratello maggiore, vessato dalla perfida moglie Geneviève, fa i conti con le sue pulsioni violente e cerca ancora una volta di sfuggire alla giustizia. Il silenzio e la collera è un grande romanzo sociale, in cui il destino dei personaggi è segnato dalle trasformazioni della “nuova” società francese. Il silenzio è quello a cui sono costrette le donne, le vere protagoniste di questo libro, alle prese con la loro emancipazione, i loro diritti e la questione cruciale dell’aborto, all’epoca punito severamente. La collera è rappresentata dai primi scioperi dei lavoratori a Parigi e dal malcontento che sfata il mito della rinascita di quegli “anni gloriosi”. Dopo Il gran mondo, Pierre Lemaitre prosegue con questo formidabile romanzo la grande saga consacrata agli anni del secondo dopoguerra. | |||
GENITORI CERCASI | «Cominciamo dal nome, Velarus. Lo scelse quella scema di mia madre. L’idiota che era mio padre non si oppose, e così fu». Sullo sfondo della ricca e fin troppo operosa provincia del Nord Italia, la sfrenata tragicommedia di un ragazzino con una famiglia di disgraziati. Il padre e la madre di Velarus non sono quel che si dice due tipi amorevoli. Del resto come potrebbero esserlo dei faccendieri sempre in viaggio, sempre attaccati al telefono, sempre impegnati a comprare e a vendere. Anche la nascita di un figlio è per loro una semplice transazione. Solo che poi non hanno né il tempo né la voglia di occuparsene, preferiscono scaricare l’impiccio su uno strampalato tassista e sulla sua altrettanto bizzarra moglie infermiera. Così il bambino viene lasciato in custodia un po’ a chi capita: comincia per lui una lunga teoria di «affidamenti». Tutto questo, però, produce nel piccolo uno strano fenomeno fisico, qualcosa di davvero eccezionale. Ed ecco che nella testa dei genitori guizza l’idea di combinare l’ennesimo affare della vita, il più redditizio. A quel punto, la vendetta di Velarus prende il via. | |||
LE REGOLE DELLO SHANGAI | Lei è una giovane gitana in fuga dalla famiglia per sottrarsi al matrimonio combinato con un uomo anziano, lui è un orologiaio che sta campeggiando sul confine e la accoglie nella propria tenda. L’incontro inaugura un’intesa fatta di dialoghi notturni sugli uomini e sulla vita, uno scambio di saperi e di visioni – lei che crede nel destino, nei segni, nel dio delle cose, lei che addestrava un orso e lo amava come il migliore degli amici; lui che si sente un ingranaggio dentro la macchina del mondo e che quel mondo interpreta secondo le regole dello Shangai, come se giocare fosse un modo per mettere ordine nel caos. Un’intesa che durerà a lungo, anche da lontano, e finirà per modificare l’esistenza di entrambi: uno scarto nel gioco, un bastoncino che si muove. Erri De Luca si mette su piste poco battute, su vite che si annodano e si sciolgono. Lo fa con una storia densa e lieve, dove ogni parola schiude significati più profondi, ogni frase è una porta di accesso prima di tutto a sé stessi, e nel farlo ci invita a un gioco calmo, paziente e lucido, nel quale anche una mossa impercettibile può cambiare il corso della partita. | |||
CHE COSA FA LA GENTE TUTTO IL GIORNO? | Cosa fa la gente tutto il giorno? Nel mondo dei racconti di Peter Cameron, che assomiglia terribilmente al nostro, cerca sé stessa, rimpiange qualcuno che ha perso, fa i conti con un perenne senso di inadeguatezza, si sforza – spesso invano – di trovare un modo per comunicare con le persone vicine. Conduce una vita ordinaria, insomma, che però d’un tratto può conoscere una svolta spiazzante. Accade all’uomo che preferisce far credere alla moglie di avere una relazione anziché rivelarle che tiene un cane nascosto in un ripostiglio, e che ogni notte esce per portarlo a spasso; alla giovane inquieta che scopre un inaspettato alito di calore domestico nel più artefatto degli ambienti: un parco a tema per turisti; ad adolescenti invischiati nelle dinamiche disfunzionali degli adulti ma non ancora contaminati dalla loro ipocrisia; a donne che si aggirano sole in case diventate di colpo gelide e vuote. Nel mondo di Peter Cameron, sospeso in un’atmosfera rarefatta e straniante, piccoli e grandi drammi familiari, amorosi, esistenziali si consumano in sordina, mentre una vena sotterranea di dolore invade l’esistenza e finisce inesorabilmente per travolgerla e stravolgerla. Quanto a noi, saremo accompagnati a lungo da un sottile turbamento, una volta chiuso il libro – e dovremo arrenderci all’evidenza che ancora una volta Cameron ci ha messi a nudo e raccontati, come solo lui sa fare. | |||
STIGMA | Certi amori ci restano addosso. Come una cicatrice. La protagonista di questa storia non crede più nei miracoli. Troppe volte la vita l’ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Da sola e senza mezzi, Mireya decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l’inverno gelido di una città sconosciuta. Il suo personale miracolo sembra compiersi quando si imbatte in un’insegna al neon che si staglia nel buio della notte. Eccentrico e sfarzoso, il club Milagro’s è un luogo capace di affascinare chiunque ne varchi la soglia, Mireya compresa. Con l’ostinazione di chi non ha niente da perdere, la ragazza riesce a farsi assumere come barista. Il Milagro’s, però, è più di un locale esclusivo. Dietro le sue porte chiuse, oltre i lustrini e le luci di scena, si intrecciano destini e sussurrano segreti. I più oscuri si condensano tutti nel viso aspro e incantevole di Andras, il capo della sicurezza. Fra Mireya e Andras è odio a prima vista. Entrambi portano sulla pelle gli stessi segni, hanno addosso il marchio di chi ha dovuto imparare a lottare per sopravvivere. Eppure i due continuano a imbattersi l’uno nell’altra, come attirati da una forza misteriosa che non sanno né possono contrastare, stretti da un filo dorato più forte di un destino. | |||
IL SENTIERO DELLE BABBUCCE GIALLE | Sultan Farahangi, famoso cineasta iraniano rifugiato in una fattoria della campagna olandese, si immerge nei ricordi per riannodare i fili della sua avventurosa esistenza e raccontarla in una catena di storie seguendo le orme di Sherazade. Un viaggio nella memoria che come d’incanto ci trasporta nell’antica città di Arak, divisa fra tradizioni secolari e la forzata modernizzazione a stelle e strisce con cui lo scià, nel secondo dopoguerra, importa la gomma da masticare e il seducente mondo del cinema. Figlio di una nobile famiglia di commercianti di zafferano e cresciuto in un castello fiabesco, tra gli spiriti tutelari del nonno, le lotte femministe della cugina Akram jun e l’amicizia del feroce bandito Hushang Braccio Mozzo, Sultan comincia a osservare il mondo fuori con il cannocchiale dell’alta torre dove ama rifugiarsi. Scopre così quella vocazione che lo condurrà alla scuola di cinema di Teheran e poi a intrecciare il suo destino con quello della regina Farah Diba e dell’ayatollah Khomeini, a interrogarsi sulla libertà dell’arte e sull’etica del sacrificio per una causa, a subire il carcere politico e a trovare la via di fuga per la vita in Europa. Fondendo realtà, mito e fiaba orientale con raffinatissima grazia poetica, Kader Abdolah rievoca l’antica Persia e i mutamenti che l’hanno travolta in un romanzo di formazione che è in realtà un viaggio interiore alla ricerca di sé, delle proprie radici di uomo e di artista. Il percorso pieno di nostalgia di un migrante d’eccezione per mappare i sentieri che la vita gli ha offerto e ricomporre attraverso la letteratura il disegno di un’esistenza destinata a farsi ponte tra due mondi. | |||
WOW! IL LIBRO PIU’ STRABILIANTE E CURIOSO DEL MONDO | Che cosa vi fa sgranare gli occhi dalla meraviglia? Guardare le luci danzanti di un’aurora boreale o un orso bianco che appare come un fantasma? Ammirare lo svettante Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo, il RoboBee X-Wing, il robot più leggero che vola da solo? Addentrarvi nell’antica città di Petra, in Giordania, o svelare il mistero delle linee di Nazca in Perù? Esplorare che cosa c’è là fuori nello spazio o nelle più buie profondità dell’oceano? Potrete soddisfare il vostro spirito d’avventura sperimentando tutto questo mentre viaggiate con noi attraverso le più incredibili e stimolanti meraviglie del mondo. Stupefacenti fotografie e dati che hanno dell’incredibile vi riveleranno straordinarie realtà del nostro mondo, la storia dietro ogni luogo o evento che suscita meraviglia, fornendovi le adeguate spiegazioni scientifiche. Vi rimarrà una sola domanda da porvi: che cosa c’è ancora in attesa di essere esplorato? Età di lettura: da 8 anni. | |||
IL CUORE DELLA MAMMA | Prima che io arrivassi, la mia mamma aveva un cuore grande. Un giorno, però, dentro il suo cuore spuntò un cuoricino piccolo piccolo. E il cuore della mia mamma iniziò a crescere insieme al mio… Nell’istante esatto in cui un nuovo cuoricino inizia a battere, quello delle mamme si accende, qualunque strada il destino metta loro davanti. Il cuore delle mamme è enorme, e anche con l’arrivo di un fratellino o sorellina si ingrandisce per poter accogliere tutti quelli che ama. Età di lettura: da 4 anni. | |||
ZENO IN CONDOTTA | Peggio di vivere a Mortenia, per Zeno, c’è solo vivere a Mortenia. Le cose però stanno per cambiare. Andrà alle superiori in una vera città: Ollivud. Si tratta solo di resistere un ultimo anno senza farsi bocciare ad Alkatraz, nome in codice dell’istituto che frequenta fin dall’asilo. Il traguardo non è semplice, alzare le materie sotto per lui è sempre stato un problema… ma questa volta deve farcela, a costo di studiare. Anche perché in fondo, cosa mai potrebbe andare storto quando può contare su grandi amici come Harif, Panci e Bea? Il gioco di squadra rende la squadra vincente. Almeno fino a quando arriva un piccolo imprevisto che potrebbe scombinare il suo piano infallibile: Alma. Una ragazza determinata e brillante che non potrebbe essere più diversa da Zeno, soprattutto per un piccolo dettaglio: lui ama lei, lei ama i libri. Così, per conquistarla, lo studente più pigro e maldestro di Mortenia dovrà mettere in gioco se stesso, fino addirittura ad arrivare a… leggere un romanzo. Età di lettura: da 10 anni. | |||
GIAPPONE CREATIVO | Scopri la straordinaria cultura del Giappone e falla tua con le attività creative della sua tradizione millenaria! Con questo libro puoi conoscere la storia e scoprire i segreti per realizzare passo passo, attraverso semplici istruzioni e illustrazioni, le più famose e affascinanti attività creative del Giappone. | |||
CAMMINA TRIVENETO | Itinerari a piedi tra città d’arte, parchi, riserve naturali, lungo i fiumi, dal mare alle montagne per riscoprire l’antico ritmo dello spostamento lento. 18 percorsi lungo i cammini più interessanti del Triveneto, alla portata di chiunque, per la maggior parte fruibili in tutte le stagioni. Sono compresi tra gli 80 e i 120 km per una durata che varia dalle quattro alle sette tappe con un’unica eccezione da dieci, il Cammino Celeste e qualche proposta come il Cammino delle Dolomiti, il Cammino di Sant’Antonio, la Via Claudia Augusta, la Via Postumia, l’Alpe Adria Trail, la Via Romea Germanica, spezzoni di percorsi più lunghi, in certi casi anche transnazionali. 18 itinerari dai 4 ai 7 giorni di cammino; Percorsi per tutte le età e in gran parte; percorribili tutto l’anno; Informazioni chiare tappa per tappa; Alcuni suggerimenti per il pernottamento; Foto, cartine e tracce GPS. | |||
NERO & BOLLENTE | Secondo una leggenda, tutto iniziò quando l’arcangelo Gabriele portò a Maometto una bevanda nera come la pietra della Mecca per rinvigorirlo dai malanni. Ma la storia tramanda anche che papa Clemente VIII, chiamato a deciderne il divieto per le sue virtù eccessivamente eccitanti, dopo un primo assaggio non solo non proibì il caffè ma lo battezzò per renderlo bevanda «in grazia cristiana». In questo libro, Ivano Porpora ci porta tra le piantagioni di Arabica del Brasile o di Robusta del Vietnam, quando le bacche sui rami diventano rosse e le drupe pronte per essere estratte, per poi farci assistere all’essiccatura e setacciatura dei chicchi, nonché alla loro tostatura nelle torrefazioni. Tutte queste fasi, fino alla messa in tazzina, con le sue infinite variabili identificative – macchiato freddo, caldo, lungo, corretto – compongono un ciclo rituale governato da precise regole e credenze, destinate e tramandarsi per generazioni. Ma la storia del caffè non si limita al suo processo produttivo o alle centinaia di varianti che sono state inventate per raggiungere il perfetto equilibro tra aroma e gusto. Da quando si diffuse in tutto il mondo arabo prima di raggiungere l’Italia, sua patria d’elezione, intorno al 1570, questa bevanda subito popolarissima entra con prepotenza nel nostro immaginario collettivo, da prodotto quasi di contrabbando smerciato nelle erboristerie a vero e proprio fenomeno sociale nella Venezia del Settecento, fino alla consacrazione dell’irrinunciabile rito quotidiano che conosciamo oggi. Il libro è un elogio corale in cui le voci di García Márquez e Hrabal, Rimbaud e Brodskij riecheggiano insieme a racconti di vita familiare e a scene di grande cinema, canzoni della musica popolare ed esegesi bibliche, componendo un inno intimo e raffinato della bevanda del diavolo. | |||
28 RESPIRI PER CAMBIARE LA VITA | Questo libro inizia e finisce con 28 respiri. Un piccolo segreto millenario che ci permette di risvegliare uno stato di benessere, vitalità, lucidità, creatività e allo stesso tempo di raggiungere un duraturo stato di calma e pace interiore, attraverso quella che possiamo chiamare una “mente illuminata”. La buona notizia è che chiunque può farne esperienza e scoprire il suo straordinario potere di trasformazione sui processi di salute e qualità della vita. Unendo neuroscienze e antiche tradizioni millenarie, Daniel Lumera traccia un percorso tanto efficace quanto rivoluzionario per riconnetterci con il nostro stato di benessere naturale, ristabilire i ritmi e l’armonia dell’intero organismo e della nostra vita, e tornare così all’origine, all’essenziale, alla via “semplice” che abbiamo dimenticato e che oggi le ultime ricerche scientifiche stanno riscoprendo come la più efficace medicina naturale. Questo libro è un viaggio nelle potenzialità della mente e del respiro, e ci insegna le strategie più efficaci per sperimentare con chiarezza il potere della presenza mentale, risvegliare l’intelligenza del cuore, riconoscere i propri desideri autentici, eliminare i veleni mentali, liberarsi dai codici comportamentali disfunzionali e inconsapevoli, coltivare la propria creatività, vivere esperienze percettive e cognitive straordinarie, che vanno oltre la consueta visione del mondo. Così facendo, creeremo uno stile di vita di pace, armonia, bellezza per accedere a un’esperienza di benessere completa. A cominciare da 28 semplici respiri. | |||
QUESTI SONO I 50 | «A cinquant’anni io ho letto almeno cinquanta milioni di articoli che mi giurano che la vita comincia a cinquant’anni, e ora devo solo decidere se è vero o no.» Varcata la soglia innominabile, Guia Soncini si misura con la sfida più ardua: mostrare cosa succede quando la trasformazione è compiuta e da creatura straordinaria dell’infanzia, convinta che gli adulti siano sempre gli altri, ti ritrovi a essere la più vecchia. In questa serrata e travolgente rassegna, rassicurante – «gli imbarazzi di cui ti vergogni a vita sono quasi sempre roba di cui il resto del mondo neppure s’è accorto» – e terrorizzante – «non dormirete mai più, non digerirete mai più la frittura» – si mettono in discussione totem e tabù: «Se ci ricordassimo di che incubo era la giovinezza, mica la inseguiremmo». L’obiettivo è capire non solo «chi ci ha convinti che la fine del desiderio sia una condanna e non una liberazione», ma anche: come mai abbiamo smesso di accorgerci che da giovani avevamo torto su tutto? La generazione che può vantarsi di aver inventato la nostalgia – anche come professione, «l’unica eredità che lasceremo ai nostri pargoli (assieme al crollo del sistema pensionistico)» – è la stessa determinata a non smettere di vestirsi da liceale, a fingere di non sapere neanche a cinquant’anni quel che ignorava a quindici, venti, trenta, a vivere per sempre come fosse in età fertile, a considerare «sei sempre uguale» il massimo complimento. Sullo sfondo un’unica, ineludibile domanda: ora che nessuno è più disposto a crescere, quando si comincia a invecchiare? | |||
A PUGNI CHIUSI | In questo libro Massimo Recalcati si rivela commentatore lucido e originale della nostra vita collettiva degli ultimi vent’anni: le trasformazioni della famiglia, il disagio della giovinezza, il declino irreversibile dell’autorità paterna, il ricorso diffuso alla violenza, lo scientismo come nuova forma di religione, il culto ipermoderno del corpo in salute e del benessere, la medicalizzazione della vita, lo schermo narcisistico dei social, l’isolamento e la spinta melanconica alla morte in un mondo dominato dal consumo e dalla celebrazione dell’immagine, la crisi economica e la precarietà del lavoro, il trauma della pandemia e la sua incidenza sulle nostre esistenze, l’orrore della guerra e della repressione patriarcale degli ayatollah contro le donne sono solo alcuni dei temi affrontati, insieme a quelli più direttamente politici che riguardano i ritratti psicoanalitici dei maggiori protagonisti della politica nazionale e internazionale dell’ultimo ventennio come Berlusconi, Grillo, Renzi, Salvini, Mattarella, Draghi, Trump e Putin. In queste pagine Recalcati offre al lettore un appassionato ritratto antropologico del nostro Paese e dei problemi del mondo contemporaneo. | |||
IL DONO | «È stato il mio cuore. Non sono stato io.» Con queste parole, e un coltello insanguinato tra le mani, l’uomo accoglie la polizia. Tutti lo conoscono, è un giornalista che si è sempre occupato di cronaca nera, unica persona a cui molti criminali hanno deciso di rilasciare un’intervista. Un uomo integerrimo, calmo, stimato. Che ora è diventato un brutale assassino. Un mostro. L’ispettrice Flavia Mariani è una donna dura e intransigente, non ha molti amici ma nel suo lavoro è sempre stata una delle migliori, forse per dimostrare al mondo, e anche a sé stessa, che una donna in polizia può valere più di un uomo. Quando va a trovare l’assassino nell’infermeria del carcere, è pronta ai comportamenti tipici di quelli come lui: il silenzio, la menzogna, l’invenzione. Invece, la realtà che le viene restituita è esattamente quella che hanno stabilito i primi rilievi: la modalità dell’aggressione, i tempi e i luoghi. Ma qualcosa non la convince. Perché parla del proprio cuore come se fosse un’entità diversa da sé? E perché in casa sua ci sono segni di persecuzione e minacce? La risposta, o almeno un primo indizio, è nella cassaforte dell’uomo, sotto forma di un foglio. L’uomo ha subito un trapianto di cuore e il donatore è Valerio Felici, un serial killer che per anni aveva agito indisturbato, fino alla morte accidentale. Solo mesi dopo, erano state rinvenute per caso le prove dei suoi crimini. A quanto pare troppo tardi per impedire che il suo cuore continuasse a vivere nel corpo di un altro. E ne facesse a sua volta un assassino. Ma il cuore non è il solo organo ad essere stato donato, e ora Flavia deve trovare gli altri. Per salvarli. O per fermarli. | |||
ANSIA DA FELICITA’ | Melina è come i gatti. Quando qualcosa è grave, non si fa trovare o non lo lascia capire. Nina si sente ostaggio del mostro. Allora mette un vestito che da più di dieci anni le sta da dio, ma non è mai uscito da casa. Aspettava, più paziente del mostro, un evento e una Nina degni di lui. Il Raptor arriva quando la principessa sfiora l’abisso. E si posa, paziente. Miranda fa scintille tra le lenzuola. E per un lenzuolo fugge via. Marija, quando la situazione è serissima, tira fuori la tovaglia nera. Ma ora ha deciso di farsene un abito. Madeleine presidia il divano rosa del Distratto, suo locale di fiducia, casa dei momenti così storti da poter essere sfogati in un luogo pubblico, ma nobili a sufficienza per non diventare pettegolezzi. Tutti i protagonisti di questa sorprendente raccolta di racconti, prima prova letteraria di Malika Ayane, vivono in uno stato costante di ansia da felicità. La realtà non è mai definita, bianca o nera, ma ci si presenta in un caleidoscopio di sfumature cangianti, per cui bastano un attimo, un imprevisto, un bicchiere in più per cambiare di segno gli stati d’animo che ci guidano nelle nostre giornate. La felicità può sbocciare improvvisa o avvizzirsi perché ci siamo incastrati negli sguardi di qualcuno. Ma quanto conta guardarci dentro e quanto rispecchiarci negli altri? | |||
UN POSTO SOTTO QUESTO CIELO | Bologna, 23 giugno 1858. Due guardie pontificie si presentano alla porta di Momolo e Marianna Mortara con un mandato della Santa Inquisizione. Da quel momento l’esistenza di una famiglia di modesti mercanti ebrei è destinata a essere per sempre sconvolta: le guardie hanno infatti l’ordine di portar via il sesto dei figli, Edgardo, di non ancora sette anni. I genitori, attoniti, chiedono invano spiegazioni, protestano, si disperano ma alla fine sono costretti a cedere ai gendarmi che trascinano via il figlioletto. È l’inizio brutale di una vicenda via via sempre più cruenta e destinata a punteggiare malamente la storia del nascente Stato italiano e della ormai fatale estinzione di quello pontificio. A nulla valgono gli appelli al papa di capi di Stato come Napoleone III, l’imperatore d’Austria e il presidente degli Stati Uniti né le voci di protesta di uomini di cultura e le suppliche di quelli di ogni fede. Pio IX è irriducibile: Edgardo Mortara, pur nato ebreo, appartiene alla Chiesa cattolica visto che una fantesca ha giurato di averlo battezzato di nascosto quand’era nella culla ritenendolo moribondo per via di un attacco di febbre. Vittima di un’epoca tempestosa, Edgardo vivrà tutta la vita all’interno dell’istituzione ecclesiastica, prima ragazzo confuso e solitario, poi sacerdote inquieto e disperato. Fino alla sua morte in un convento nei pressi di Liegi tre mesi prima che i nazisti invadano il Belgio, sarà pedina innocente sulla scacchiera di un potere spietato. | |||
CIOTOLE DI RISO | La strana convivenza tra Mimi, Kodachi, la madre e Isamu procede tra dubbi e preziosi momenti di complicità, finché una morte e un temporaneo ritorno in vita turbano la quiete di Mimi. Intanto la mamma si dedica alla preparazione di manicaretti capaci di infondere serenità e pace negli animi tormentati di chiunque li mangi, ma cosa nasconde questa sua nuova passione – o forse ossessione? Continua il viaggio che da Fukiage attraversa mondi e tempi alla ricerca del senso profondo della famiglia, dell’amore, della vita e della morte. | |||
MAX E FLORA | A Max basta vederla, quella Rashka appena quindicenne, per rimanerne abbagliato. E dire che finora tutto filava liscio: lui e la sua bella Flora, moglie e amica, complice e amante, sono tornati a Varsavia per procurarsi della «merce» per la loro fabbrica di borsette – in realtà, carne fresca per il florido bordello che gestiscono a Buenos Aires. Appena arrivati, si sono immersi, come un tempo, nel mondo di via Krochmalna, cuore pulsante del ghetto di Varsavia, sorta di corte dei miracoli, dove, all’inizio del Novecento, aleggia ancora un buon «odore di birra, mostarda, bagel caldi e pretzel» e trafficano i loro vecchi amici, gente come Meir Panna Acida, Leah Lingualunga, Itche il Guercio e Srulke il Tonto. Ma, come recita un antico detto yiddish, «dieci nemici non possono fare a un uomo il male che può fare a se stesso». E così sarà di Max Shpindler, un’altra delle indimenticabili figure della vasta commedia umana che Singer ha saputo mettere in scena: cinico e donnaiolo, in apparenza pienamente soddisfatto di sé e della propria ricchezza, pronto a finanziare un gruppo di anarchici se questo gli consente di far soldi, Max è in realtà tormentato da dubbi, e da domande a cui non trova risposta, e da tentazioni di morte – un tumulto che proprio l’incontro con l’irresistibile Rashka porterà con prepotenza alla luce. Dopo Keyla la Rossa e Il ciarlatano, un terzo, strepitoso inedito del grande scrittore polacco. | |||
LUNA ROSSA | «Harry abbassò lo sguardo sulla carta di credito. Conto svuotato. Missione compiuta: bersi tutto quanto. Niente soldi, niente giorni, niente futuro. Alla pensione, sotto il materasso, c’era la vecchia Beretta comprata dal senzatetto. Aveva tre proiettili. Restava da capire se avrebbe avuto abbastanza fegato per farla finita». Un amico spacciatore di coca, uno sbirro corrotto e uno psicologo malato di cancro. È questa la squadra che Harry Hole è riuscito a mettere insieme. E chissà se ce la farà a salvarlo dal precipizio. Senza più un ruolo nella polizia, Harry è a Los Angeles al preciso scopo di ammazzarsi di alcol. Ma Lucille, una vecchia attrice che ha sottratto alla furia di un cartello della droga, gli ha offerto un posto in cui stare, un po’ di amicizia e dei vestiti decenti. Nel frattempo, a Oslo, un immobiliarista sospettato di aver ucciso due ragazze lo cerca come investigatore privato. Harry rifiuta, non è più il leggendario detective di un tempo. Ma quando il cartello prende Lucille in ostaggio, il solo modo per tirar su i soldi del riscatto è riunire una squadra di reietti come lui e accettare l’incarico. | |||
QUEL CHE CI TIENE VIVI | Aiutare le famiglie che non funzionano: questo è l’obiettivo del giovane protagonista, un avvocato con un passato doloroso, difficile da dimenticare ma anche da ricordare. E, in qualche modo, quello è lo scopo anche di sua moglie Bianca, la psicoanalista a cui si è rivolto all’inizio della carriera proprio per rimettere insieme i pezzi della sua infanzia. Non sembravano compatibili – lei credente, esile, vegetariana e raffinata, lui materialista e disilluso, sovrappeso, cresciuto solo e in povertà – eppure al posto di un’analisi è nato un amore. Forse perché parlano la stessa lingua, quella che condivide soltanto chi è sopravvissuto a un trauma incancellabile, ma che ha anche il coraggio di resistere e andare avanti. Forse perché entrambi hanno bisogno di provare ad aggiustare il mondo. È questo che spinge l’avvocato a entrare e uscire dai tribunali con furiosa determinazione, per dare una possibilità alle persone che, come era accaduto a lui, «non vengono viste». Una sera d’inverno incontra un bambino solo, infreddolito, che parla con curiosa saggezza. Un bambino che sparisce e sembra non ricomparire più. Un bambino che gli ricorda sé stesso. E quando scopre chi è, la sua missione diventa un’ossessione: dovrà riuscire a salvarlo. | |||
LANCE DEVE MORIRE | 18 gennaio 2013. Lance Armstrong ammette davanti alle telecamere del programma di Oprah Winfrey di essersi dopato e che i suoi sette Tour de France consecutivi sono stati vinti con l’inganno. Come altri milioni di persone, Fausto è davanti alla TV. Però, per lui, quella notizia non è solo una notizia e da quel momento la sua vita va in frantumi. Nell’estate del 2000, quando sulle strade di Francia Armstrong in salita lottava testa a testa con Marco Pantani e si accingeva a vincere il secondo dei suoi sette Tour, a Fausto avevano diagnosticato un tumore ai testicoli, lo stesso che, quattro anni prima, aveva colpito, e da cui era poi guarito, il campione americano. L’unica via di salvezza da una morte quasi sicura è farsi curare in America. Fausto affronta la malattia guardando Armstrong prima alla tv, e poi sulle strade del Tour. Quasi in una corsa parallela, Armstrong vince e Fausto guarisce, Lance conquista la Francia e Fausto conquista Venus, la donna con cui è tornato a conoscere la felicità. Poi, d’improvviso, di nuovo il buio: Venus scompare, Lance confessa. La vita è una menzogna. E per estirpare la menzogna dalla vita, Fausto decide di impugnare una pistola… | |||
GLI AMORI DIFFICILI | «Gli amori difficili è il titolo con cui l’autore ha raggruppato (per la prima volta nel 1958 nel suo volume I racconti) questa serie di novelle. Definizione ironica, certo, perché dove d’amore – o di amori – si tratta, le difficoltà restano molto relative. O almeno, ciò che sta alla base di molte di queste storie è una difficoltà di comunicazione, una zona di silenzio al fondo dei rapporti umani. Se queste sono, per la più parte, storie di come una coppia non s’incontra, nel loro non incontrarsi l’autore sembra far consistere non solo una ragione di disperazione ma pure un elemento fondamentale – se non addirittura l’essenza stessa – del rapporto amoroso. Forse il titolo che meglio potrebbe definire ciò che questi racconti hanno in comune sarebbe Amore e assenza.» | |||
ITADAKIMASU – IL GIAPPONE A TAVOLA | Una guida divertente alla scoperta dei piaceri della cucina giapponese, con spunti originali e consigli esilaranti inediti. Dalla tecnica corretta per usare le bacchette al galateo per mangiare la zuppa, l’autrice Betty Reynolds include mini-lezioni sulla cucina giapponese. Dal sushi famoso in tutto il mondo al micidiale fugu, tutto è spiegato in modo chiaro e umoristico in questo sketchbook, riccamente illustrato e con testi accattivanti. | |||
GRANDI LAMPI DI GENIO | Chi è il più grande genio mai vissuto? Questa sì che è una bella domanda… senza risposta! Nel corso della storia sono state tante le menti brillanti che, grazie a lampi di genio, hanno permesso di svelare le leggi nascoste nel funzionamento del mondo (e quindi anche di noi stessi!), dandoci gli strumenti per renderlo un posto migliore in cui vivere. Che fossero filosofi, matematici o fisici, medici oppure naturalisti, o ancora biologi, chimici, astronomi, le loro scoperte, dall’invenzione dei numeri al computer, dalla costruzione del primo telescopio per osservare il cielo ai razzi per l’allunaggio, sono narrate da Piergiorgio Odifreddi in questa entusiasmante raccolta, ricca di aneddoti e curiosità, per ripercorrere le tappe fondamentali della nostra evoluzione dall’antichità fino all’era digitale. Ma ancora tantissimo resta da indagare: da qui in avanti… tocca agli scienziati di domani! Con i lampi di genio di: Talete, Pitagora, Archimede, Ipparco, Al-Khwarizmi, Gutenberg, Copernico, Galilei, Newton, Jenner, Darwin, Maxwell, Mendeleev, Ramón Y Cajal, Fratelli Lumière, Planck, Einstein, Turing, Watson E Crick, Von Braun. Età di lettura: da 11 anni. | |||
IL VIAGGIO | La vita di Grande Panda e Piccolo Drago nel loro tempio in cima alla montagna sembra perfetta, eppure qualcosa manca. “Questo posto è meraviglioso, Grande Panda. Siamo molto fortunati… e allora perché mi sento incompleto?» Quando si è infelici, spiega Grande Panda al suo amico, bisogna trovare una nuova strada, anche se costa fatica. E così i due si mettono in viaggio, via dalle loro incantevoli montagne e attraverso il grande fiume. È un viaggio pieno di incognite, che presto si rivela spaventoso: sbalzati via da una violenta tempesta, i due amici perdono tutto e si ritrovano su una terra lontana e sconosciuta. Ma proprio quando anche l’ultima speranza sembra svanita, ecco aprirsi una nuova, meravigliosa possibilità. Grande Pande e Piccolo Drago tornano a commuoverci, ricordandoci che i cambiamenti sono necessari, e che dalle crepe che si aprono sul nostro cammino può sempre fifiltrare una nuova luce. Età di lettura: da 10 anni. | |||
LA MAGIA DELLE DUE RUOTE | La bicicletta è una delle poche invenzioni che in oltre duecento anni dalla sua nascita è rimasta sostanzialmente la stessa, godendo di una diffusione globale sempre maggiore, a dispetto degli inarrestabili avanzamenti tecnologici. Nata in epoca vittoriana, ma sognata da secoli, la dueruote resta il mezzo di trasporto più diffuso, accessibile e democratico del nostro pianeta. Questo saggio traccia una storia della bicicletta nei vari angoli del mondo, analizzando i suoi imprevedibili effetti culturali e la sua carica politica fino ai giorni nostri. Con una prospettiva globale del tutto inedita, Jody Rosen indaga in profondità non solo le mode e le contraddizioni legate alla bicicletta nelle città europee o statunitensi, ma anche le aspre riserve ideologiche o le ripercussioni economiche e ambientali nei paesi in via di sviluppo. Grazie a una miscela di storia, reportage e diario di viaggio, il lettore attraversa i secoli e il mondo, incontrando suffragette dell’Ottocento e femministe millennials, cercatori d’oro del Klondike e monarchi bhutanesi in mountain bike sull’Himalaya, conducenti di risciò nelle megalopoli asiatiche, fino ad astronauti in sella a veicoli galleggianti. Da queste e altre storie, curiose e seducenti, emerge anche il ruolo che la bicicletta ha avuto nelle guerre, nelle conquiste coloniali, nei movimenti di liberazione o nella gentrificazione degli spazi urbani, fino alla sua riscoperta durante la pandemia di Covid-19 come mezzo di trasporto affidabile e sicuro. Non è un caso che la dueruote sia sempre più protagonista delle mobilitazioni di massa per la giustizia sociale, la sostenibilità e il diritto a vivere in città emancipate dall’aggressività delle automobili. Un quadro caleidoscopico su un’invenzione «aerea» che ispira e migliora le nostre vite, rappresentando la quintessenza della libertà e – molto probabilmente – anche la soluzione più facile e immediata per affrontare l’emergenza climatica. | |||
LEBRON JAMES E’ L’AMERICA | LeBron James è uno dei personaggi più noti al mondo, un’icona globale, uno per cui la parola «divo» è persino limitante. Raccogliendo l’eredità pesantissima di Michael Jordan e Kobe Bryant, i suoi chiari modelli, è diventato il primo ambasciatore della Nba e l’ha portata a successi ancora maggiori. Da quasi due decenni LeBron è il basket e il basket è uno sport che unisce continenti e popoli. Di questo campione, finito molto presto sotto riflettori sempre accesi, apparentemente conosciamo tutto: le statistiche formidabili, i nuovi incredibili record che arrivano puntuali a ogni nuova stagione (compreso quello recente e ambitissimo del maggior numero di punti segnati nella storia della Nba), i guadagni immensi tra contratti stellari e sponsorizzazioni stratosferiche, il sincero impegno umanitario e sociale, prima di tutto contro il razzismo e le discriminazioni. LeBron è il re (King James), è solo un ragazzo di Akron, Ohio (Just a Kid from Akron), è più di un atleta (More than an Athlete). LeBron è tutti i suoi slogan e hashtag che da comunicatore sapiente utilizza per la sua storia. Simone Marcuzzi vuole però raccontarci l’uomo, in tutte le sue sfaccettature, oltre la levigatissima versione ufficiale: segue LeBron dall’infanzia difficile alla gloria, con lo sguardo acuto del romanziere e la contagiosa passione dell’amante del basket e ci restituisce un LeBron più vero e intimo, ancora più sorprendente. | |||
CACCIA AL TOPO | In una casa di montagna può accadere che ci si trovi di fronte a una dispensa saccheggiata, un centrotavola rosicchiato, un buco nel muro in un angolo nascosto: sono entrati dei topi! Quando succede a Daniele Zovi, l’autore di molti libri sulla natura e gli animali ha un solo pensiero: cacciarli di casa, il più in fretta possibile e senza andare troppo per il sottile. D’altra parte gli animali, per la cultura tradizionale, sono di due tipi: quelli che si allevano e quelli che si cacciano e si uccidono. Eppure, dopo vari tentativi con trappole sempre più sofisticate, anche per questi invasori – come per altri animali selvatici studiati in tanti anni – cresce un certo rispetto, quasi un’ammirazione, e diventa sempre più difficile considerarli solo nemici da estirpare. E quando una sera, salendo le scale per andare a letto, trova uno dei topolini sull’ultimo gradino che lo guarda negli occhi, quasi da pari a pari, l’umano cacciatore comincia a cambiare atteggiamento. Abbiamo davvero il diritto di uccidere gli animali, come facciamo sia per nutrirci sia per difenderci sia, addirittura, per divertirci? Perché, però, amiamo i nostri animali domestici quasi come se fossero persone? Quali sono i diritti e i doveri degli esseri umani nei confronti dei loro compagni di ecosistema? | |||
LA TERZA DIMENSIONE DELLE MAPPE | Se in passato i cieli hanno ispirato i miti della creazione, influenzato le culture e stimolato il progresso scientifico, oggi la geografia dello spazio inizia ad assomigliare sempre più a un’estensione di quella terrestre. Gli esseri umani stanno trasferendo gli stati nazionali, le aziende, la storia, la politica e i conflitti molto sopra le loro teste, rivoluzionando inevitabilmente anche la vita sul nostro pianeta. Dopo “10 mappe che spiegano il mondo” Tim Marshall alza lo sguardo verso il cielo, vera nuova frontiera della geopolitica mondiale, e delinea le prossime, decisive tappe dello sviluppo aerospaziale: satelliti spia orbiteranno intorno alla Luna, futuro terreno di scontro per ‘approvvigionamento di acqua e terre rare, mentre le grandi potenze mondiali, a partire da Stati Uniti, Russia e Cina, saranno impegnate a ridefinire le loro sfere d’influenza affrontandosi in vere e proprie guerre stellari. Tutto questo non è fantascienza: è la realtà che promette di concretizzarsi nei prossimi anni, quando l’avanzamento tecnologico e militare ci catapulterà in una nuova era, quella dell’astropolitica. | |||
IL FURTO DEL MILLENNIO | Cosa c’è dietro la crescita vertiginosa della superpotenza cinese? Per Fabio Scacciavillani e Michele Mengoli, negli ultimi trent’anni la Cina ha commesso un furto epocale a danno dell’Occidente, sedotto, derubato e non abbandonato, ma sfruttato con lungimirante e criminale determinazione. I metodi utilizzati sono molteplici: frodi, truffe, spionaggio, hacking, appropriazione indebita, trasferimenti coatti di tecnologia, furti di know-how, dumping, ricatti, estorsioni, guerra ibrida, disprezzo per le regole commerciali e la tutela dei brevetti, violazioni dei trattati, contraffazioni su vasta scala. Una serie di colpi sempre più audaci – messi a segno in pieno giorno, sotto gli occhi distratti o appannati delle vittime e con la complicità di potentati occidentali – che trasformano l’analisi economica e geopolitica degli ultimi anni in una spy story dai mille colpi di scena. “Il furto del millennio” racconta con dovizia di particolari e documentazione i comportamenti sleali del regime comunista di Pechino, rintracciandone l’origine nell’umiliazione inflitta al Celeste Impero dalle potenze occidentali tra l’Ottocento e gli anni Cinquanta del secolo scorso. La successiva e inarrestabile rinascita, prima militare e poi economica, della Cina si è basata su metodi truffaldini, ed è giunto il momento di aprire gli occhi davanti al più gigantesco furto nella Storia dell’Umanità. Siamo ancora in tempo per invertire la rotta e recuperare almeno una minima parte del bottino sottratto all’Occidente, alle economie di mercato, alle società aperte, alle loro imprese, alle loro istituzioni, ai loro cittadini, scienziati e ricercatori. | |||
CARLO III | Principe ribelle. Principe laureato. Principe impiccione. Il povero Carlo. Nel corso dei decenni di attesa che l’hanno reso anche l’«erede dei record», Carlo è stato chiamato in molti modi. Amato e odiato da stampa e sudditi a fasi alterne, tra picchi di straordinaria popolarità e abissi di ostilità e discredito, non si può certo dire che il suo percorso da principe a re sia stato lineare e privo di ostacoli. Dall’infanzia, bambino e poi adolescente timido e insicuro, bullizzato dal padre e trascurato dalla madre, alla giovinezza in giro per il mondo in cerca di se stesso, al matrimonio forzato con Diana e l’amore eterno e impossibile con Camilla – in uno dei triangoli amorosi più chiacchierati di sempre – fino alla tragedia che ha gettato l’ombra immortale di Lady Di sulla royal family e segnato per sempre la vita di Carlo e di William e Harry. Nel tempo, il principe si è trovato, suo malgrado, ad affrontare molte sfide: la gestione di una famiglia a dir poco disfunzionale, l’educazione dei figli, il duro attacco del secondogenito e della moglie Meghan a una monarchia già indebolita dagli scandali e poi dalla morte di Elisabetta, pilastro che l’ha tenuta in piedi per settant’anni. Pagina dopo pagina, Antonio Caprarica ci mostra un sovrano a due facce: il culto del passato e la lungimiranza sull’ambiente, una vita tra i lussi e l’attenzione ai più deboli, la determinazione di un uomo che, in barba a chi lo considera amletico e inconcludente, ha ottenuto il lieto fine salendo al trono al fianco della donna che ha sempre voluto come sua regina. Che tipo di re sarà Carlo? Camilla riuscirà a scrollarsi di dosso il fantasma di Diana? Qual è, oggi, il destino della monarchia? | |||
ULTIMI GIORNI A BERLINO | Berlino, 1933. Quando Jurij Santacruz assiste alla nomina di Adolf Hitler a cancelliere, non può immaginare quanto di lì a poco la sua vita cambierà. È arrivato in Germania da qualche mese, dopo essere fuggito, insieme a parte della sua famiglia, da San Pietroburgo. Soffocato da una rivoluzione che li ha lasciati senza nulla, ha dovuto dire addio alla madre e al fratellino, ai quali le autorità russe non hanno permesso di lasciare il Paese. Quel giorno, tra le strade della città, si trova a difendere un giovane comunista attaccato da un gruppo di fanatici nazisti e in quell’occasione incontra Claudia, che diventerà presto il suo grande amore. La sua vita però prenderà una svolta inaspettata e quella che fino ad allora era stata una priorità assoluta, ritornare in Russia dalla famiglia, sarà sostituita da un’altra più urgente, in quei tempi turbolenti: sopravvivere. | |||
IL CIELO D’ERBA | Francesco è un giovane disoccupato, spesso prigioniero delle proprie fragilità. Viola per lui è una rivelazione. Gli dà forza e fiducia in se stesso e lui la adora, adora tutto di lei. E anche Viola impara ad amarlo e ad aprirsi con lui, nonostante la propria natura un po’ da gatto e un po’ da istrice. È soltanto grazie a lei che Francesco ha imparato a guardare il mondo da una nuova prospettiva, capovolta. Le cose non sono come sembrano, e non devono per forza andar sempre male. Così le loro vite – lui che trova finalmente un impiego in un mercatino dell’usato, lei che lavora nel bar dei genitori – si uniscono in modo indissolubile. L’innamoramento porta alla convivenza e poi al matrimonio. Ma l’idillio dura poco, perché Francesco si accorge che Viola è sempre più cupa e scontrosa, c’è qualcosa che la tormenta e la divora da dentro. Il ragazzo decide di affrontarla e, sulla scorta di un terribile sospetto, le chiede se ci sia un altro uomo. E un altro uomo, in effetti, c’è: è Viola stessa. Viola che non è mai stata a suo agio dentro il corpo di una donna, dentro quell’identità. Viola che ha deciso di ascoltarsi, finalmente, e avviare il processo di transizione di genere. L’amore che prova per Francesco non è messo in discussione e lui, sospinto da un sentimento assoluto e incrollabile, cerca con tutto se stesso di accettare la situazione e di sostenere la moglie. Ma l’amore, il vero amore, può davvero resistere a tutto? | |||
IL MIO NOME E’ DUE DI PICCHE | Quando i figli vanno via di casa è un momento difficile, ma lo è anche quello in cui tornano e non vogliono più andarsene. Lo sa bene Elena, che vorrebbe essere ovunque ma non nel suo salotto, trasformato in un ostello della gioventù. Ovunque, certo, tranne che a casa della madre e delle sue due amiche, che in tre fanno più di duecento anni. Eppure è proprio lì che deve andare, perché l’intuito di una giornalista non va mai in vacanza, men che meno quando una giovane donna viene trovata morta accoltellata nell’appartamento al piano di sopra. Parrebbe un classico caso di omicidio, ma Elena nota dei dettagli che la spingono a ipotizzare l’azione di un serial killer. O forse è l’età che avanza a indurle una visione distorta della realtà? Una cosa, però, la vede benissimo: suo marito Ettore, dopo una ventata di energia pura, è ripiombato nel torpore esistenziale. Per questo forse il magistrato Capelli, che segue le indagini, ha un’aria così interessante… Ma Elena stavolta è sola e non può contare nemmeno sull’aiuto del padre, alle prese con i dilemmi di un amore ottuagenario. Proprio quando non deve limitarsi a descrivere il pericolo a parole, ma si trova a viverlo molto più da vicino di quanto si sarebbe immaginata. Voleva un po’ di adrenalina nella vita, ma forse quella che si trova a provare è davvero troppa. Sandra Bonzi torna con una nuova avventura per Elena Donati, tra una vita familiare sempre più complicata e bizzarra e un’indagine che arriva un po’ per caso, ma le fa gola. Perché bisogna buttarsi nella vita, e lei ormai l’ha capito, anche se non sa a che prezzo. | |||
OGNI RANCORE E’ SPENTO | “Quando ti capita qualcosa di inatteso puoi stare sicuro che se ne aggiungerà dell’altro, come gli acciacchi, come le disgrazie.” All’apparenza, la vita di Lorenzo Righi è quasi perfetta. Alla soglia dei sessant’anni, è medico affermato, single per scelta, ha una bella casa e la signora Betty che si prende cura di lui. Ma è proprio questa perfezione che segretamente lo ossessiona: il timore di ammalarsi lo spinge a controlli costanti, e ogni esito positivo non fa che acuire i suoi presagi di morte. L’incontro con uno scapestrato amico di gioventù mette in crisi questo fragile equilibrio: anche Paolo adesso sembra avere tutto, non ha però paura di goderselo né di condividerlo. Rum caraibici e macchine veloci, una piscina riscaldata e altri vizi illeciti custoditi in cassaforte: le meraviglie della sua villa sui colli alleviano la noia. È così che per la prima volta il dottor Righi immagina di poter invecchiare senza paura. Ma ogni cambiamento produce altri terremoti. Un giorno davanti alla porta di Lorenzo si presenta Rosalba, una sedicenne brasiliana con le gambe lunghe che rivela di essere sua sorella, e chiedendogli ospitalità lo esorta a scegliere tra la tentazione di isolarsi ancora e la possibilità di lasciarsi finalmente sorprendere. Raccontando con penna raffinata le ossessioni di un ipocondriaco, Piersanti indaga le paure e fragilità di ciascuno di noi e ci ricorda che per vivere bisogna essere pronti a ferirsi, almeno un poco. | |||
TI HO VISTA IERI | Questo romanzo è il racconto di un’infanzia della fine degli anni Settanta, quando una piccola vettura gialla stracolma di bagagli poteva scivolare su e giú per la penisola, dalla Sicilia al Veneto, e, con aria di festa e trasgressione, trasportare sogni, speranze e memorie di un paese antico e moderno. Attraverso i ricordi della bambina di ieri, ricordi impressi nel corpo, nel suono, nel canto, Patrizia Laquidara appronta un mirabolante inventario di vite e persone, nomi e nomignoli, oggetti e animali: dalla figura tenera e inquietante di un medium bizzarro a un pappagallo irriverente, dalle voci dei pescatori al mercato di Catania al fragore di una vecchia fornace a Murano, dove si forgia il vetro con il fuoco. Un universo magico, in cui si specchia l’incanto proprio di ogni infanzia, ma anche quello di un paese che, tra il mare di Catania e lo stretto di Messina, l’autostrada del Sole, i treni infiniti attraverso le gallerie dello stivale, le campagne e le colline dell’alto vicentino, approda alla modernità trasportando tutto il peso delle sue antiche radici e leggende. Piú di tutto colpisce, in quest’opera, lo stile in cui è scritta, che riproduce, in una prosa sobria e insieme sofisticata, il suono dei racconti orali appresi da bambina, assolvendo cosí il compito proprio della letteratura e del canto: riproporre il miracolo della voce umana. | |||
LESSA A ZONZO | La vita di Arthur Less va sorprendentemente bene: è un romanziere di un certo successo, impegnato in una relazione stabile con il compagno, Freddy Pelu. Ma la sua felicità è sempre una condizione passeggera: la morte di un vecchio amante e un’improvvisa crisi finanziaria lo spingono, ancora una volta, a scappare dai suoi problemi. Il pretesto perfetto per la fuga è un tour di presentazioni letterarie, che lo catapultano in un’avventura on the road nel cuore degli Stati Uniti. Alla guida di Rosina, un camper verde sgangherato, Less attraversa il Midwest, le praterie e il sud fino all’oceano, raccogliendo i compagni di viaggio più bizzarri insieme a Dolly, un carlino dallo sguardo umano. Per entrare appieno nello spirito dell’America più profonda, Less si fa crescere i baffi a manubrio e abbandona il vestito grigio per un cappello da cowboy, ma l’abito non fa il monaco e sotto l’aspetto da duro della prateria Less non è (ancora) cambiato. Soprattutto, non può fuggire da se stesso nemmeno tra i deserti e le paludi più remote. | |||
TUTTA COLPA DI UN GATTO ROSSO | È stata tutta colpa di un gatto rosso. Quello della protagonista di questa storia. Il felino scappato dalla finestra a mezzanotte. E lei che si è gettata in strada per recuperarlo, sexy come un sacco di patate… È stato così che Nora ha incontrato l’uomo dei suoi sogni, «una specie di Marlboro Man che smonta non da cavallo, ma da una fiammante Bmw. In altre parole, il mio nuovo vicino di casa». Fra avventure gattofile e colpi di fulmine si dipana la trama di questa romantic comedy di Viviana Giorgi, già affermata autrice di storie sentimentali e con un vasto pubblico di affezionati lettori. Nella vita di Nora, sconquassata dallo tsunami dell’improvvisa apparizione maschile, si infileranno altri personaggi: Viola, un’adorabile bimba di otto mesi; Tommaso, il prof, egocentrico, bastardo seduttore «al quale l’ho giurata». Un’orda di adorabili femmine folli, le amiche del cuore; e, last but not least, una nonna diabolica. Senza contare che di mezzo c’è anche un romanzo rosa che aspetta di essere tradotto. E poi uno strano borgo in piena Milano dove la gente sembra diversa e un po’ pazza. Dimenticavamo, c’è anche lei, Gabrielle, la str**za. E poi certo, il più importante di tutti. Il gatto rosso. | |||
NOVE VITE | Dopo un’infanzia spensierata, Mary Margaret Kelly è cresciuta nel dolore. Suo padre, un audace e temerario pilota dell’Air Force, è morto quando aveva nove anni e lei ha trascorso l’adolescenza con sua madre che la avvertiva di guardarsi dagli uomini spericolati e di evitare i rischi a tutti i costi. Così, Maggie rinuncia alla magia del primo amore con un ragazzo troppo selvaggio per farla sentire al sicuro: un motociclista destinato a diventare un famoso pilota di Formula Uno. Sceglie invece di sposare un uomo serio e insieme hanno un figlio, trovando la felicità in una vita convenzionale e borghese. Finché la tragedia non colpisce di nuovo. Ora, da sola, sentendo per la prima volta voglia di avventura, Maggie decide di affrontare le sue paure, partendo per un viaggio che la porterà come un turbine da San Francisco a Roma, Parigi e Monte Carlo. Ma quando le sue vacanze le fanno ritrovare lo stesso uomo irresistibile e avventato che ha cercato di dimenticare per gli ultimi trent’anni, Maggie ha il terrore che lasciarsi travolgere dall’amore e condividere la sua vita possa condurla al disastro. Tuttavia il destino la sorprenderà nel modo più stupefacente | |||
IL GIRO DI VITE | La storia inizia quando un’istitutrice arriva in una tenuta nella campagna inglese per occuparsi di Miles, dieci anni, e Flora di otto. Tutto sembra procedere normalmente, finché una serie di eventi disturbanti dà vita a un clima di terrore. Una notte, la nuova istitutrice assiste all’apparizione di un fantasma: si tratta dello spirito del defunto Peter Quint, valletto dell’assente padrone di casa, nonché amante della signorina Jessel, la precedente istitutrice. Il fantasma della stessa signorina Jessel appare sia alla donna che a Flora, e si sospetta che i due spiriti si siano mostrati anche a Miles. Tuttavia, entrambi i fanciulli si rifiutano categoricamente di ammettere la loro presenza, nonostante parecchi indizi facciano pensare a una comunicazione privata, maligna e manipolatoria fra gli spiriti e i bambini. Senza ricorrere a catene sferraglianti, rumori demoniaci e altri cliché tipici della ghost story, questo racconto elegantemente composto riesce a creare un’atmosfera di tensione e orrore striscianti come pochi altri del genere. Introduzione di Carlo Pagetti. | |||
QUALCOSA DI GENTILE | La donnola Nic è molto triste: la sua adorata compagna, Mira, è partita. Se n’è andata lontano e forse non tornerà più. Così, quando Nic incontra l’anatra Sam, gli confida il suo rammarico. Mira gli manca tanto, era davvero gentile e aveva un profumo così buono. «Tutto si sistemerà» lo rassicura Sam. E se Nic avesse solo bisogno del conforto di un amico? Età di lettura: da 5 anni | |||
CITY SPIES | Le City Spies sono tornate! Brooklyn, Paris, Sydney, Kat e Rio, le spie più giovani del mondo, si allenano in Scozia per la prossima missione affinando le loro particolarissime abilità. Questa volta spetta a Sydney, la quattordicenne surfi stadi Bondi Beach, imbarcarsi sotto copertura sulla nave Sylvia Earle per proteggere due illustri passeggeri governativi. Una bella responsabilità per la ribelledell’MI6, specializzata in evasioni e salvataggi disperati, ma nulla in confronto a ciò che sta per accadere: Rutledge, una spia che indaga su una talpa nell’organizzazione, è sparita in circostanze misteriose. Non c’è tempo da perdere, la squadra al completo si ritrova a San Francisco per vederci chiaro…Un’avventura a tutta adrenalina per una delicatissima missione: sconfiggere il crimine e creare un mondo migliore! Età di lettura: da 9 anni. | |||
LE CINQUE PORTE | Anche se ormai è vecio , anche se è un po’ diffidente di fronte alla modernità, il nonno ha un’infinità di cose da insegnare a Igor e Neve, i suoi nipoti. Ed è per questo che decide di accompagnarli in quattro cammini in alta montagna con in spalla uno zaino pieno di ciò che serve, la curiosità prima di tutto. A ogni escursione Igor e Neve scoprono una stagione dell’anno, e a ogni stagione varcano una porta fatta di nuove conoscenze: quale saggezza ci insegnano gli alberi? Cosa possiamo imparare da lepri, marmotte, rapaci? Perché il bosco è un mondo magico che va rispettato e amato fino al più minuscolo insetto? Il nonu guida Igor e Neve alla scoperta delle risposte a queste domande, ma soprattutto li conduce a varcare la quinta porta, la più importante e misteriosa, quella che comprende tutte le altre: la porta del futuro, della vita e delle prove che, mentre cresciamo, la vita stessa ci pone. Età di lettura: da 11 anni. | |||
160 OLI ESSENZIALI | Attraverso 160 schede illustrate, questa guida mette in luce le straordinarie virtù degli oli essenziali per prevenire, guarire o alleviare molti disturbi comuni: insonnia, stress, affaticamento, dolori di stomaco, problemi di pelle, reumatismi e tanti altri. Fornisce inoltre tutte le indicazioni su come scegliere gli oli, come utilizzarli e come realizzare associazioni di composti diversi, in base alle proprie necessità. Di ogni olio essenziale vengono descritte: Le principali caratteristiche, i principi attivi, i luoghi di produzione, il colore, il profumo e il costo Le proprietà responsabili, secondo le evidenze scientifiche, delle azioni che intervengono sull’organismo L’utilizzo, per preparare rimedi terapeutici di utilizzo interno o esterno, con le eventuali controindicazioni e precauzioni d’uso. Completa il volume un dizionario dei sintomi e delle malattie con le indicazioni degli oli essenziali consigliati. | |||
TIMOTHEE CHALAMET | Camaleontico, affascinante e vera fashion icon, Timothée Chalamet è una forza che sembra non arrestarsi mai. Diviso tra New York e la Francia e immerso nel mondo artistico fin da bambino, la sua carriera lo ha portato da piccoli ruoli in grandi blockbuster alla fama internazionale con “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino. Da allora sono seguiti i minacciosi deserti di Dune e un infuocato red carpet veneziano, eppure la star franco-americana che ha conquistato cuori di ogni età non ha ancora finito di stupire… Grazie al suo stile spregiudicato, una profondità fuori dal comune e una sensibilità tutta nuova, ha ridefinito il significato di mascolinità per la generazione Z. Ma chi si nasconde davvero dietro il ragazzo Timothée Chalamet? Età di lettura: da 10 anni. | |||
IN TRENO! | Questo libro presenta alcuni dei più interessanti viaggi in treno in ogni continente, alla scoperta di luoghi, storie e sensazioni che solo la ferrovia è in grado di raccontare fino in fondo.In queste pagine troverete: viaggi alla portata di tutte le tasche e per le diverse fasce di età; imperdibili esperienze a bordo di splendidi treni turistici o di convogli ordinari altrettanto affascinanti; treni di lusso, con un servizio da hotel a 5 stelle, e treni perfetti per avventurosi escursionisti; itinerari nella natura più incontaminata o alla scoperta di storia, arte e cultura; carrozze trainate da antiche locomotive a vapore e moderni treni di ultima generazione. Ogni itinerario è illustrato da numerose immagini dei luoghi attraversati e della ferrovia percorsa, corredate da descrizioni e testi che aggiungono note storiche e tecniche e interessanti curiosità. Ciascun itinerario presenta una cartina schematica del percorso e una scheda con alcune informazioni pratiche. | |||
MIRABILIS | La conoscenza del cosmo è una storia di balzi in avanti, autentiche rivoluzioni che hanno messo in crisi certezze radicate, sostituendole – talvolta a fatica – con altre. Ersilia Vaudo ce le racconta e ce le spiega in un libro pieno di fascino. Una meravigliosa avventura attraverso una serie di «capovolgimenti del mondo», per comprendere meglio una realtà che ci sfugge e di cui tuttavia facciamo parte. La mano che fa cadere la mela da un albero è la stessa che muove gli ingranaggi celesti: la gravità. Questa di Newton è una delle grandi intuizioni che hanno cambiato il nostro modo di leggere l’universo. Poi ne sono arrivate altre. Duecento anni dopo, Einstein introduce un nuovo stravolgimento. Con la promozione della velocità della luce a grandezza assoluta, nella teoria della relatività speciale spazio e tempo si legano per sempre. E nella teoria della relatività generale la gravità si trasforma, diventa l’impronta lasciata dalla materia nella geometria «molle» dello spaziotempo. Di lí a poco, un’ulteriore sorpresa. Lo sguardo di Hubble svela la possibilità di un universo non piú statico e immutabile, ma in espansione, con un inizio, un’età, una storia. Intanto Dirac dalle soluzioni di un’equazione fa emergere l’antimateria. Da capire, però, resta ancora molto. Sappiamo che l’espansione dell’universo accelera, ma non cosa la spinge. E se il nostro universo fosse una delle tante bolle di una schiuma cosmica? Se esistessero altre dimensioni arrotolate su sé stesse e a noi invisibili? Mirabilis è un biglietto per un viaggio in luoghi cosí sconosciuti da apparire fantastici. | |||
IL GIOCO DEL LINGUAGGIO | Il linguaggio è probabilmente la più importante delle capacità umane. È ciò che in sostanza significa essere umani. Eppure ne sappiamo molto poco, nonostante secoli di studi. Perché, sostengono Christiansen e Chater in questo saggio rivoluzionario, si è sempre partiti da un approccio sbagliato, da un clamoroso equivoco: la convinzione che le disordinate manifestazioni quotidiane del linguaggio non siano che «il pallido riflesso di una lingua ideale», pura, perfetta, razionale. Non è così. Al contrario, il linguaggio è il frutto delle nostre straordinarie capacità di improvvisazione, delle esigenze comunicative immediate e dell’innata natura collaborativa della nostra specie. E se c’è una struttura, essa è la conseguenza dello stratificarsi di innumerevoli comunicazioni attraverso generazioni e generazioni di parlanti. Tramite moltissimi esempi, aneddoti, citazioni, studi, gli autori ci conducono a comprendere la loro innovativa ipotesi, con un approccio in grado di unire rigore scientifico, multidisciplinarità e abilità divulgativa: “Il gioco del linguaggio” è una lettura capace di sorprendere a ogni pagina. E infine di convincerci che la più rilevante invenzione umana non è affatto un’invenzione, ma un prodotto prezioso quanto accidentale della nostra natura e della nostra storia. | |||
MICHELE FERRERO | La prima biografia dell’uomo simbolo dell’eccellenza italiana: l’inventore della Nutella. Le intuizioni geniali, la visione internazionale, la capacità di ascoltare gli altri. L’attenzione certosina alla qualità dei prodotti, alle esigenze dei consumatori, al benessere dei dipendenti. L’invenzione di sistemi di produzione innovativi. L’amore per la famiglia e per la sua terra. La grande riservatezza e l’umiltà. La cura verso i valori umani, la responsabilità sociale. Michele Ferrero – il papà della Nutella e di decine di altre delizie amate in ogni angolo del pianeta – è stato non soltanto uno dei più grandi imprenditori italiani. È stato l’artefice di un modo di fare impresa che ha messo al centro la persona, secondo il motto ‘lavorare, creare, donare’. Ha imparato le basi artigiane dal padre Pietro, l’importanza dell’organizzazione commerciale dallo zio Giovanni, il senso dell’azienda dalla madre Piera, che negli anni Quaranta riuscirono a trasformare una pasticceria di Alba in una fabbrica. Subentrato al padre, scomparso prematuramente nel 1949, ha guidato l’azienda – con il sostegno costante della moglie Maria Franca – verso una crescita esponenziale. La Ferrero ha varcato i confini nazionali fino a diventare, anno dopo anno, una delle aziende più importanti e più apprezzate a livello globale. Un vero mito. Come si racconta la vita di un uomo che ha fatto di tutto per tenersi lontano dai riflettori, lasciando parlare unicamente il proprio lavoro? Giannella ci è riuscito intervistando decine di persone che hanno vissuto fianco a fianco con ‘il signor Michele’. Ne è uscito un ritratto entusiasmante, che ricostruisce i traguardi storici di un’avventura inimitabile. | |||
L’ISOLA DELLA MEMORIA | Serve, governanti, concubine, le nyai sono votate all’obbedienza e al silenzio. Isah è una di loro, ma farà sentire la sua voce Isah guarda le sue bambine, la sua gioia più grande, e si chiede cosa ne sarà di loro. Per anni ha sperato che il padre le riconoscesse. Invece lui sta per tornare in Olanda, dove lo attende la sua futura sposa e una vita in cui non c’è posto né per Isah né per le loro figlie mezzosangue… Isola di Giava, 1866. Isah ha solo sedici anni quando si ribella alla tradizione secolare che obbliga le donne al matrimonio combinato e s’innamora di Gey, un ufficiale dell’esercito coloniale olandese, anche se ciò significa essere bandita per sempre dalla famiglia. Ben presto, però, Isah si rende conto che Gey non intende affatto farne sua moglie, bensì la suanyai. In un’epoca in cui la distanza impedisce alle donne olandesi di raggiungere le colonie, è normale per un uomo prendere a servizio una giovane del posto, che di giorno lavori come governante, mentre di notte sia la sua concubina. Unanyai deve essere bella, educata e invisibile. Per anni, Isah obbedisce, racimolando briciole di felicità dalle poche attenzioni che riceve e dalla speranza di riuscire a dare un futuro migliore alle sue bambine. Ma ora che si ritrova sola e disonorata, Isah è costretta a compiere una scelta straziante per evitare che le sue figlie vengano discriminate sia dai bianchi sia dai giavanesi. Tuttavia lei non si rassegnerà a svanire nel silenzio, e troverà il modo di essere ricordata… Coraggiosa e determinata, Isah è una donna unica, eppure nella sua storia riecheggia la sofferenza delle migliaia dinyai che nei centocinquant’anni di dominazione olandese hanno subito la sua stessa sorte. Madri dimenticate che, grazie alle sue parole, hanno finalmente trovato una voce. | |||
BUCANEVE | Ambre ha vent’anni e la vita davanti a sé, ma non la vede. Da un anno è l’amante ragazzina di un quarantenne, Philippe, professionista affermato, padre di famiglia. Vive nell’appartamento che lui le ha messo a disposizione, ma è un amore asfissiato che si nutre di scampoli di tempo. Quando Ambre, sopraffatta dal vuoto, tenta di farla finita, Philippe è già distante da quell’amore nuovo e salva il proprio imbarazzo offrendole una via di fuga: le trova una sistemazione ad Arvieux, un paesino delle Alte Alpi francesi, come cameriera stagionale in un albergo. In questa valle azzurra, dove la montagna si presenta allo stato puro e le vetrine dei bar sono appannate dai fumi della cioccolata, Ambre scopre un micromondo di sogni, fragilità, entusiasmi, delusioni. Le persone che incontra hanno, come lei, dolori che pesano e solitudini schierate come scudi. Persone come Tim, l’aiuto cuoco, ventiduenne gay rifiutato dalla sua famiglia; come Rosalie, madre single di una bambina di quattro mesi, che soffre di fobia dell’abbandono. Come Wilson, che preferisce il rumore del vento tra i pini alla compagnia degli uomini. Giorno dopo giorno, tra un turno in sala e una ciaspolata nei boschi di larici, tra incomprensioni e risate leggere, Ambre mette piede nei loro silenzi ed esce dal suo. Come accade quando, sulla superficie di neve invernale, protettiva e muta, riaffiora la vita nei petali di un bucaneve. Racconto delicato e sincero sull’amicizia, sulle seconde possibilità, sulle intermittenze del cuore, immerso in un paesaggio potente e benefico, Bucaneve è, soprattutto, un inno al coraggio di ricominciare. | |||
L’ORECCHIO DI KIEV | È il 1919 e Kiev è invasa dalla cacofonia della rivoluzione. Dopo l’arrivo dell’Armata rossa, in città imperano il caos e l’anarchia. Il vecchio ordine è in pezzi e il paese è alla ricerca di una propria identità: russi bianchi da un lato, nazionalisti dall’altro, e nel mezzo i delinquenti comuni, ladri e balordi. Sono tutti fianco a fianco e tutti contro tutti. In questo tumultuoso e vacillante mondo pre-sovietico, dominato dalla totale assenza di regole, il giovane studente Samson Kolecko si ritrova da un giorno all’altro a dover badare a se stesso, dopo aver perso in un’imboscata il padre (e l’orecchio destro) sotto la spada di un cosacco. Da quel momento, la sua vita prende una piega inaspettata. Arruolato in modo del tutto fortuito nel neonato corpo di polizia, Samson si butta a capofitto nella prima indagine: una serie di traffici loschi che coinvolgono due soldati, sgraditi occupanti del suo appartamento. Oltre all’inaspettata assistenza che riceve – ebbene sì – dall’orecchio perduto, Samson può contare sulla bella Nadezda, una ragazza con la speranza nel nome, impiegata dell’Ufficio statistiche e bolscevica convinta, che in breve conquista il suo cuore. Denso dei colori e del fervore polifonico della grande letteratura dell’Est Europa, L’orecchio di Kiev è il primo episodio di una nuova serie firmata da Andrei Kurkov, un romanzo picaresco che ridà vita al passato del suo paese, confermandolo come uno dei migliori autori viventi di lingua russa. Un poliziesco di grande ritmo e, per di più, un libro divertente. E in tempi bui, abbiamo tutti bisogno di storie che, oltre ad aiutarci a capire, siano anche capaci di farci ridere. | |||
IL GIOCO DELL’ANIMA | New York, 2011. Una ragazza di quindici anni viene trovata crocifissa in un quartiere di periferia. Poco dopo Miren Triggs, una giovane giornalista investigativa del Manhattan Press, riceve una strana busta. Dentro trova la polaroid sfocata di un’altra adolescente imbavagliata, con una sola annotazione: «Gina Pebbles, 2002». Sulla busta, in una grafia irregolare, c’è scritto: ‘vuoi giocare?’ Un invito inquietante che Miren accetta immergendosi senza riserve nell’indagine sulla scomparsa della ragazza, con l’aiuto del suo ex professore di giornalismo, Jim Schmoer. Gina è ancora viva? Che legame c’è con l’altro macabro omicidio? Ma soprattutto: chi sono i Corvi di Dio? Difficile stabilire il confine tra un gruppo di adolescenti annoiati e una setta di pericolosi fanatici, tra una sfida provocatoria e un rito sanguinario. Dopo “Ragazza di neve”, da cui è stata tratta la serie Netflix, Javier Castillo torna con un thriller che trascina il lettore in un gioco fatale, in cui si lanciano i dadi della fede, della passione e dell’inganno. In palio un oscuro segreto che, se scoperto, può cambiare tutto. | |||
IL SENSO DELL’ALLIGATORE | Larry Nowak cerca di guardarsi il meno possibile allo specchio: l’immagine riflessa di sé, infatti, non è che il pallido ricordo di chi è stato. Sei anni e mezzo, trascorsi in un letto d’ospedale in una sorta di limbo di cui ricorda poco e niente. E l’unica soluzione che ha trovato per scappare da ciò che lo attendeva al risveglio è stata la fuga. Wytago nel Vermont è sufficientemente piccola e lontana da fargli pensare di potersi lasciare alle spalle il proprio doloroso passato. Qui Larry cerca di ricostruirsi una quotidianità, di mettere su una nuova clinica veterinaria, di fare nuove amicizie, di non essere più per tutti solo ‘The new kid in town’. Ma in un paese piccolo tutti sanno tutto di tutti. E così è facile scoprire la sua dipendenza dai farmaci, gli eccessi nel bere, i terribili sbalzi di umore. E scoprire anche che nel suo passato c’è qualcosa che vuole in tutti i modi tenere nascosto. Quando poi un ragazzino viene ritrovato senza vita, l’attenzione è puntata subito su di lui. Prima ancora che parta una vera e propria indagine, Larry è già diventato il colpevole perfetto, il capro espiatorio su cui scaricare le colpe di una cittadina che si ritiene immacolata e che nasconde le sue ombre dietro ai portoni ritinteggiati delle case. Guido Sgardoli costruisce un thriller teso, crudo, ma anche umanissimo, un caleidoscopio di personaggi unici e perfettamente descritti che ci guidano in un labirinto di odio, rancore, invidia e generosità. Un racconto così realistico da riportarci a tremare per una delle paure che fin da bambini ci portiamo dentro: quella dello sconosciuto che ci prende e ci porta via. | |||
SE GLI DEI TI FANNO IMPAZZIRE | “Mi chiamo Helios, e sono troiano…” Onesto, audace, perspicace e insieme ingenuo: fin da bimbo Helios, umile schiavo, lotta per essere riconosciuto come figlio bastardo di Priamo. Mentre si guadagna la benevolenza di tutti, viene catturato dai Greci proprio all’inizio dei dieci anni di guerra: giocando su entrambi i fronti sarà protagonista e testimone di molti degli eventi chiave, inclusa la fatidica caduta della città di Troia. Una versione dell’Iliade piena di vita, azione e umorismo, che fa di personaggi come Elena, Paride, Ettore, Cassandra compagni di avventura che non vorremmo mai lasciare. | |||
DISDICI TUTTI I MIEI IMPEGNI | “La signora ora è davanti a me, mi guarda insistentemente dallo specchietto, accenna un sorriso tentando forse di ricambiare il mio, che di sicuro non è indirizzato a lei ma ai pensieri e ai ricordi dell’orgasmica serata di ieri a Milano: suite, amici, mignotte, additivi chimici.” La vita scintillante di Fabio Resti, imprenditore romano che traffica con successo nel business degli eventi aziendali, piomba nell’ombra più anonima quando riceve un’inattesa telefonata da parte della Guardia di Finanza: l’ufficiale Belfiore deve consegnargli una urgente comunicazione giudiziaria che lo riguarda. Causa il possibile inquinamento delle prove, Fabio è costretto a disdire tutti gli impegni e a iniziare l’estate agli arresti domiciliari, a casa dei suoi genitori, in via di Val Tellina, invece che a Formentera o in Salento. È un colpo durissimo, ma anche l’inizio di una piccola, personale rivoluzione. Il confino nell’appartamento dei suoi anni giovanili, l’osservazione dell’amorevole ménage degli arzilli genitori, l’ambiguo fascino di una ragazza che abita nell’appartamento di fronte, le sabbiose lungaggini della giustizia italiana, il diradarsi dei rapporti con colleghi e amici e altri accadimenti e personaggi di contorno trasformeranno la cameretta di Fabio da luogo di detenzione a trampolino verso un futuro diverso dal suo recente passato. Con le disavventure di Fabio Resti, Luca Argentero descrive la sghemba parabola di una generazione che ha inseguito un mito edonistico a colpi di eccessi e di politicamente scorretto. Argentero esordisce in libreria con una storia originale e coinvolgente, che strappa risate e riflessioni, e procede tra dialoghi serrati e brillanti assoli psicologici. Lo fa inventando un personaggio lontano anni luce da sé, dai suoi gusti e dal suo vissuto privato. Ma, come succede nei romanzi ben riusciti, capace di gettare uno sguardo lucido e comprensivo. | |||
LA MUSA SCARLATTA | Parigi, 1788. In una Francia sull’orlo della Rivoluzione, Olympe de Gouges travalica il suo tempo: è una romanziera affermata e indipendente, vive da sola, grazie alle sue parole, in una mansarda davanti al centralissimo teatro dell’Odéon, dove le sue pièces vanno in scena nonostante i boicottaggi della Comédie-Française. Ma essere la scrittrice più famosa, e più odiata, di Francia non le basta. Sente che la società ha bisogno di donne con il suo carattere per non sprofondare in quello che sembra essere un baratro di sangue e terrore. Inizia così a frequentare i circoli intellettuali della capitale, e gruppi segreti di donne ribelli come lei dove madri, bottegaie e nobili si dedicano anima e corpo alla difesa dei più deboli e alla libertà di tutti i cittadini. L’incontro con due uomini molto diversi tra loro, e che stanno sui lati opposti delle barricate, però la mette davanti alle contraddizioni di un’epoca intera: e se fosse troppo tardi per salvare tutti? Mentre la città è infiammata dalla Rivoluzione, Olympe si muoverà in bilico tra attrazioni pericolose e ideali da portare avanti, combattendo tra le ragioni del suo cuore e quelle della politica, tra l’amore e la libertà. | |||
IL GATTO LIBRAIO | Benvenuti in una libreria straordinaria! Un luogo ricco di storie, dove troverete il Gatto Libraio! Questo felino amante dei libri ha avuto un’idea geniale grazie alla quale la libreria per ragazzi è diventata il posto più vivace e affollato della città, la sua famiglia ci ha messo lo zampino e gli scaffali pieni di libri hanno completato l’opera. Un’avventura sul potere delle storie, dell’amicizia e della fantasia. Età di lettura: da 5 anni. | |||
GLI SCACCIANOIA – MOSTRI | Età di lettura: da 3 anni. | |||
AMARI E LA CONGREGA OSCURA | Amari Peters ha dodici anni e un caratterino burrascoso. Tutto il contrario di suo fratello Quinton, geniale e affabile, che lavora oltreoceano per una segretissima agenzia governativa. Ma nel momento in cui la corrispondenza con Quinton si interrompe, la polizia di Atlanta, convinta che il ragazzo sia finito in un brutto giro, lo dichiara disperso. Solo Amari continua a sperare… La sua attesa viene premiata quando un eccentrico postino, in abiti vecchi e cenciosi, tutto ingobbito, citofona alla porta dei Peters. E consegna una lettera firmata da Quinton in persona. È una richiesta d’aiuto. Ma è la richiesta d’aiuto più bizzarra che Amari abbia mai visto in vita sua. Perché se vuole davvero salvare suo fratello dovrà lasciare casa, attraversare il mondo e iscriversi all’accademia estiva del Bureau degli Affari Soprannaturali. Così dice la lettera. Ed è una follia, semplicemente. Cos’è poi questo Bureau che Quinton le nomina? Di quali affari soprannaturali si occupa? Per anni Amari non ha saputo nulla del misterioso lavoro di suo fratello e ora… le si rivela come “Investigatore del Soprannaturale”, che collabora con Van Helsing, Mr Hyde e perfino Sherlock Holmes. Niente di tutto questo ha senso. Eppure Quinton è scomparso e la polizia non ha piste aperte. Forse Amari Peters non è la ragazza normale che ha sempre creduto di essere, dopotutto, forse anche lei, come suo fratello, è destinata a qualcosa di straordinario… Età di lettura: da 8 anni. | |||
L’ORTO E L’ANIMA | Un libro con 200 illustrazioni per prendersi cura del proprio orto (urbano e non) e della propria anima. Impreziositi da fiori, alberi da frutto o erbe medicinali, gli orti hanno rappresentato fin dall’antichità una fonte di sostentamento, ma anche dei luoghi di sperimentazione e contemplazione dell’Io. Architetto di giardini e appassionata di coltivazioni, Paola Violani ripercorre la storia dell’orto, tra botanica, filosofia e urbanistica, esplorando la sua duplice natura: quella materiale, delle pratiche agricole e alimentari, e quella spirituale, più intimistica e riflessiva. Perché l’orto non è solo un passatempo, bensì uno strumento di conoscenza della natura, e dei suoi segreti, oltre che un conforto per ritrovare se stessi. Un manuale riccamente illustrato capace di soddisfare la curiosità intellettuale degli appassionati, per ritrovare la gioia della cura e dell’impegno nella propria quotidianità. All’interno del volume troverai: L’orto nel mito e nella storia: dal giardino dell’Eden agli orti di guerra e urbani. Tecniche e saperi: irrigazione, concimazione e attrezzi necessari. Le sementi: diffusione e commercio. La biodiversità e come preservarla. 50 schede sui principali ortaggi mediterranei. Dall’aglio allo zucchino: tutto su coltivazione, semina e uso gastronomico. 200 disegni realizzati dall’autrice espressamente per questo libro… e molto altro sull’orto e la sua cura! | |||
NESSUNO DEVE SAPERLO TRANNE TE | Nessuno deve conoscere il contenuto di questo libro, tranne te. Qui sei al sicuro. Se hai bisogno di sfogarti o cerchi qualcuno che ti aiuti a superare una delusione amorosa, se vuoi riprendere in mano la tua vita e rinascere come la versione migliore di te, qui dentro ci sono i mezzi per farlo. Questo libro è una risorsa preziosa: trattalo con cura e non ti deluderà. Ciao, ti presento te stessa. | |||
BAMBINI CON LA VALIGIA | Festeggiare il Natale in Lapponia, seguire le orme dei Vichinghi in Danimarca, affittare un’isola sul Baltico, attraversare la Valle del Reno in bicicletta, girovagare tra i templi di Angkor Wat in Cambogia, immergersi in una caldera alle Azzorre e fare un tuffo nella magia tra le attrazioni degli Harry Potter Studios a due passi da Londra: questi sono soltanto alcuni dei viaggi fatti negli ultimi dieci anni da Giulia, Fabio e dai loro tre figli, Simone che a tre mesi era già in giro per la Slovenia, Siria che ha imparato a camminare sui prati scozzesi, e Sebastian, l’ultimo arrivato, che a tre anni è già stato tre volte a New York. Questa guida nasce dall’esperienza sul campo di una straordinaria famiglia di viaggiatori. Propone itinerari insoliti, avventurosi, indimenticabili, viaggi che facevano sgranare gli occhi per lo stupore agli affezionati lettori del sito della famiglia Sonce, bambiniconlavaligia.com. Viaggi che tutti possono fare, anche e soprattutto in famiglia e persino con bambini piccoli al seguito. Perché viaggiare è indispensabile per mostrare ai nostri figli – e ricordare a noi stessi – che abitiamo un pianeta ricco di bellezza e di cose nuove da conoscere. In queste pagine scoprirete quindici mete testate personalmente dagli autori. Ciascun itinerario è descritto nei dettagli pratici, corredato da foto, arricchito da aneddoti utili e divertenti, completato da indispensabili consigli di viaggio che vi aiuteranno a organizzare la vostra prossima vacanza in giro per il globo in modo semplice ed efficace. Bambini (e adulti!), sono pronte le valigie? | |||
REVOLUSI | Erano gli anni quaranta del secolo scorso quando in Indonesia esplose la lotta per l’indipendenza. A lungo questa lotta è stata considerata un conflitto lontano e marginale tra una potenza coloniale, i Paesi Bassi, e la sua colonia, le Indie Orientali Olandesi. E invece ha scritto la nostra storia. Dopo la Seconda guerra mondiale e l’occupazione giapponese, l’Indonesia fu il primo paese a rivendicare con le armi la propria libertà. L’intervento inglese e poi, soprattutto, quello olandese, che avrebbero dovuto riportare l’ordine, scatenarono invece la prima guerra di decolonizzazione moderna. Quella lotta ispirò i movimenti per l’indipendenza in Asia, Africa e nel mondo arabo, specialmente dopo la leggendaria Conferenza di Bandung, la prima conferenza internazionale senza l’Occidente. David Van Reybrouck ha lavorato per quasi sei anni a un’opera unica e monumentale, intervistando gli ultimi testimoni viventi della Revolusi. Nelle case di riposo indonesiane, nelle metropoli giapponesi e nelle isole più sperdute ha raccolto le memorie e le vicende di chi lottò per conquistare la libertà, imponendo una nuova direzione alla storia del mondo. | |||
STUDIARE NON E’ UNA CAZZATA | Diciamocelo chiaramente: studiare non è una cazzata. Per nessuno. Anzi, può risultare maledettamente complesso anche per chi ama farlo. A rendere fallimentare il nostro approccio allo studio contribuiscono messaggi roboanti del tipo: “Quadruplica la tua velocità di lettura”, “Prepara gli esami in una settimana”, “Sblocca il potere nascosto della tua mente”, “Basta fare uno schema”, “Impara nel sonno”. Meglio finirla con le fesserie! Studiare bene, in modo efficiente, con risultati eccellenti si può. E non deve essere per forza un’esperienza pesante, noiosa, frustrante, al contrario. Però, per riuscire a trasformare il nostro metodo di studio e raggiungere obiettivi di conoscenza solidi e duraturi, è necessario sgombrare il campo dagli errori e dai falsi miti che ci hanno spacciato per veri e annebbiano la mente, portandoci completamente fuori strada e lontani dal raggiungere i buoni risultati che ricerchiamo. In questo libro Alessandro de Concini, uno dei maggiori esperti di apprendimento efficace in Italia, che con il suo Sistema ADC ha conquistato migliaia di “apprendisti studenti”, demolisce la montagna di disinformazione, pseudoscienza e marketing ingannevole dilagante su come si impara e sui meccanismi di apprendimento del nostro cervello, conducendoti alla scoperta di ciò che funziona davvero nella cognizione. Lo fa scienza alla mano, con fonti verificabili, esperienza diretta sul campo e abbondanti dosi di buonsenso e ironia. Il metodo di studio “geniale” non esiste, ma esiste un metodo per chi non è un genio. In questo libro Alessandro de Concini fa piazza pulita di falsi miti e pseudoscienze sull’apprendimento, perché imparare come non si studia è la via più rapida, meno insidiosa e più intelligente per avviarsi a ottenere risultati concreti, efficaci e duraturi nello studio. | |||
LA MOSSA GIUSTA | Perfezionati lungo millecinquecento anni di storia, gli scacchi sono stati a lungo la palestra ideale di tattica e strategia militare. Ma questo gioco è molto più di una guerra in miniatura: da una partita all’altra può trasformarsi in un imprevedibile enigma da risolvere, una storia da inventare, o una sfida che richiede attenzione e creatività. In pagine caleidoscopiche e appassionanti, il filosofo e Grande maestro Jonathan Rowson va oltre l’idea che a vincere serva solo la logica, e rivela la saggezza profonda e senza tempo degli scacchi, dimostrando come in quelle sessantaquattro caselle bianche e nere sia in realtà racchiusa tutta la nostra esistenza: dall’importanza di imparare ad amare – e sfruttare al meglio – i nostri errori ai misteri dell’essere genitori, dal fascino nascosto nei piccoli dettagli fino allo scacco matto della morte. Gli scacchi emergono così come una metafora potente e immediata delle mosse giuste e delle battute d’arresto, delle rese e delle vittorie che riempiono la nostra vita quotidiana di senso e di bellezza. | |||
LE CARTE SEGRETE DELLA SERENISSIMA | Venezia, giugno 1753. La sera del suo compleanno, dopo qualche bicchiere di troppo, il dottor Augusto Florian, ex medico al servizio dell’Inquisizione, trova il corpo di un uomo in fin di vita e intravede il suo assassino in fuga. Dopo aver cercato inutilmente di salvare il malcapitato, un farmacista che doveva fare una consegna al consolato inglese, Florian, con le mani sporche di sangue, viene arrestato dai Signori di Notte con l’accusa di omicidio. Alvise Geminiani, capo dell’Inquisizione, chiede a Marco Leon di indagare, ma quando vengono trovati altri due cadaveri, risulta evidente che dietro quegli omicidi c’è qualcosa di più grande di una semplice questione di denaro. E di questo Leon ha ulteriore conferma dopo aver scoperto da Lady Marion, la donna che ama, che il suo padrino, il console inglese, è nei guai. Ma cos’hanno in comune un semplice farmacista e un membro della nobiltà cittadina come il console? E perché un vecchio nemico della Repubblica, il Francese, è tornato in città? Quel che è certo è che per Leon non sarà semplice comporre i pezzi del mosaico e venire a capo dell’intrigo che potrebbe mettere in pericolo Lady Marion, e forse avere gravi conseguenze sul piano politico. Sullo sfondo delle calli veneziane, tra documenti segreti, spie e oscuri complotti, riuscirà Marco Leon a sciogliere l’enigma che sembra intrecciare piccoli interessi criminali a un diabolico progetto eversivo? | |||
LA FORMA DEL GHIACCIO | Qualche anno fa, la notizia apparsa sui giornali aveva acceso la fantasia di Guido: il ritrovamento tra i ghiacci dei resti mummificati di un uomo, identificato poi come un ricco industriale di Torino scomparso più di cinquant’anni prima… durante un safari in Africa. In Valle Cervo tutti conoscevano Aldo Lorenzo Ferrero e la sua famiglia, proprietaria di una splendida villa che si favoleggiava ospitasse reperti unici, tra cui un autentico sarcofago egizio e un leone impagliato. Guido era cresciuto in mezzo a quelle leggende, e la sua innata curiosità non può che trasformarsi in ossessione adesso che, casualmente, si ritrova fra le mani un magnifico orologio, quasi sicuramente appartenuto a quell’uomo stravagante la cui morte è tuttora avvolta nel mistero. Da onesto valligiano, Guido va a Torino per restituirlo alla figlia del defunto, Leila, un’educatissima e affabile anziana signora, esperta di piante da appartamento, decisissima a non volere indietro il prezioso oggetto e a congedare al più presto quel giardiniere di provincia. Il modo migliore per alimentare l’ossessione di Guido che, nonostante le proteste dell’amico Osvaldo, per proseguire le sue indagini decide di fare qualcosa che ha sempre odiato fare: lasciare per qualche giorno la sua casa in Valle e mettersi in viaggio. La destinazione è la provincia di Pisa, dove negli anni ’30 sorgevano gli studi di Pisorno, fiore all’occhiello dell’industria cinematografica fascista. E lì, Guido comincerà a ricostruire la storia di un amore sbagliato, di una fuga segreta, di uno scandalo, forse di un omicidio… | |||
L’ESTATE BRUCIA ANCORA | Carlotta è una tredicenne come tutte le altre, una famiglia normale, una casa normale affacciata sui campi amari del Salento. Emma è poco più grande e la sua biografia è agli opposti: origini per metà irlandesi, genitori musicisti, una villa psichedelica senza regole. La loro è un’amicizia forte, ma attraversata da molte ombre. Un legame che finisce all’improvviso, un giorno di quell’estate che le segnerà per sempre, quando Carlotta si risveglia in un letto di ospedale, sul corpo i segni indelebili di una violenza che la sua mente cerca di dimenticare. Emma è ciò che resta di quel maledetto pomeriggio, di quell’estate. Ma anche Emma molti anni dopo conoscerà la violenza; e Carlotta, ormai una donna a cui l’antico trauma ha impedito di diventare veramente adulta, sprofonderà in una solitudine senza rimedio. Finché un giorno il figlio dell’amica bussa alla porta di Carlotta in cerca di risposte, e così riaffiora la loro storia, ricomposta a mani nude dalla protagonista, tassello dopo tassello. Scandagliando le acque chiare del passato alla ricerca di quella verità in cui da ragazzina non aveva osato addentrarsi. Una discesa nell’abisso, per ricominciare a vivere. | |||
COME DIVIDERE UNA PESCA | Lei è un’americana laureata alla Columbia, lui un egiziano nato in un villaggio “che nessuno ha mai sentito nominare”. Si incontrano al Cairo in una stagione segnata dall’incertezza per il futuro, sei anni dopo la rivoluzione del 2011 che non è riuscita a portare il rinnovamento tanto sperato, e a partire da quel momento la loro vita non sarà più la stessa. La ragazza, figlia di egiziani benestanti emigrati negli Stati Uniti, è in cerca delle sue “radici”, come dice la madre in tono sprezzante, virgolettando la parola con le dita. Testa rasata, abiti mai abbastanza castigati, se ne va in giro per il Cairo senza velo, attirando la curiosità e spesso la riprovazione della gente. Il ragazzo, tanto povero quanto orgoglioso, ha documentato la rivoluzione con la macchina fotografica da cui non si separa mai e quando tutto è crollato, quando gli stranieri se ne sono andati abbandonando il paese al suo destino, è precipitato in una spirale di apatia che lo avvolge tuttora, complice l’abuso di sostanze. È allora possibile che la fragile relazione nata tra i due protagonisti senza nome li aiuti a ridare un indirizzo alla loro esistenza? O forse invece la distanza culturale rimarrà incolmabile? Come può una ragazza che si vantava di non piegarsi mai davanti alle ingiustizie tollerare il maschilismo e la violenza di un ragazzo ossessionato dalle proprie convinzioni? Con una scrittura immaginifica e sensuale, Noor Naga ci porta nel cuore di una metropoli brutale e caotica, tessendo una costruzione ardita che sfida la forma-romanzo fino a una risoluzione inaspettata. La tragedia di due mondi che si scontrano, una storia fatta più di domande che di risposte, dove la lingua, l’identità e la ricerca di un senso di appartenenza sono sempre in primo piano. | |||
LA SCOMPARSA DELLE FARFALLE | Quando in montagna Andrea viene travolto da un fiume di fango, nel tentativo di salvarsi non si aggrappa solo ai rami bassi degli alberi, ma anche, con la stessa forza, ai fili tesi dal ricordo di un’amicizia. Tra conflitti e occasioni di meraviglia, tra realtà quotidiana e rivelazioni, quattro ragazzi intrecciano le loro vite con tutta l’energia della giovinezza. Un ritratto commovente di quella stagione dell’anima che più d’ogni altra si imprime in ciascuno di noi e sceglie il nostro destino. Anna, Andrea, Cora e Valerio sono compagni di scuola. Assieme studiano, si divertono, sperperano con allegria le giornate. Il perno di queste esistenze – ancora brevi e già segnate da perdite e ferite – è il negozio di un anziano rigattiere nei vicoli di Torino, un luogo che diventa una specie di base, talvolta di rifugio. Il tempo, però, non regge la richiesta di perfezione, di assoluto, che l’adolescenza pretende. Il desiderio si insinua nel gruppo e lo logora. Andrea, che rispetto agli altri percepisce ogni cosa con intensità maggiore, a poco a poco si isola: a fargli mancare il fiato sono tanto la bellezza impetuosa del presente, quanto il senso di minaccia che arriva dal futuro. Ma nel momento in cui si troverà in pericolo i suoi amici, quegli amici unici che solo una certa età ti regala, saranno di nuovo con lui. | |||
IL LIBRO DI EVA | XVI secolo. Un misterioso convento. Un libro antichissimo e potente che sussurra una verità sconosciuta. E che ogni uomo deve temere. Italia, XVI secolo. In un misterioso convento ai margini di un villaggio si attende il grande banchetto per festeggiare il Martedì Grasso. All’improvviso, fuori dal portone, delle urla squarciano il silenzio. Due donne ferite chiedono aiuto, in lacrime. Forse non sono cristiane e parlano uno strano vernacolo, ma suor Beatrice le vuole soccorrere, e insieme alle consorelle riesce a farle entrare. Beatrice, suor Bibliotecaria, rimane impressionata dall’avvento delle due forestiere, e ancora di più dall’incredibile libro che le viene consegnato da una delle due poco prima di spirare. È il Libro di Eva . Un testo misterioso, magico, proibito, che potrebbe sovvertire lo status quo e portare alla luce verità scomode, dimostrando che un’altra religione è possibile: una religione che si oppone con forza alla fede patriarcale da sempre professata in tutti gli angoli della terra. Una religione dalla parte delle donne. Ora che quel libro è nelle sue mani, Beatrice è in pericolo. Nonostante il convento sembri un luogo sicuro, fuori le voci girano. Chi erano le due donne entrate il giorno di Martedì Grasso? Le suore stanno nascondendo delle eretiche? Fratello Abramo – l’influente predicatore acclamato dal popolo – è disposto a tutto pur di ottenere il libro. Con lui, che fa la voce grossa fuori e dentro il convento, nessuna sorella è al sicuro e Beatrice sarà disposta a rischiare la propria vita pur di mettere in salvo quelle pagine così belle ma così proibite agli occhi degli uomini. Affinché le donne possano ottenere quel potere incredibile. Il potere della libertà. | |||
LOVE ON THE BRAIN | Quando le viene offerta la possibilità di guidare un team di lavoro alla NASA per la costruzione di un casco spaziale, la neuroscienziata Bee Königswasser si pone la domanda che è la stella polare della sua intera esistenza: al posto mio, Marie Curie cosa farebbe? Ovviamente, accetterebbe senza esitare. Ma la madre della fisica moderna non ha mai dovuto condividere il comando con Levi Ward, l’arcinemico di Bee fin dai tempi del dottorato, un ingegnere tanto attraente quanto insopportabile. Eppure, nel momento in cui qualcuno cerca di sabotare il laboratorio, è proprio Levi a dimostrarsi un alleato fedele, facendo crollare tutte le certezze di Bee su quell’uomo criptico e sempre un po’ scontroso, per il quale inspiegabilmente comincia a provare attrazione. Per lei, che ha passato tutta la vita a studiare la mente e a farsi dominare dalla ragione, arriverà il momento di seguire il cuore? | |||
TUTTI I COLORI TRANNE UNO | Da quando Damiano, alla scuola elementare, ha scoperto di essere daltonico e di non poter percepire il rosso, si è sempre sentito come se gli mancasse un pezzo per essere completo. È successo nel rapporto con sua sorella e con sua madre, una donna severa che gli è sempre parsa irraggiungibile, con Alex e Clizia, gli amici con cui è cresciuto. E persino con l’amato padre, Vittorio, fiero produttore del vino Rossese, che si è ammalato di Alzheimer e dal quale si è tenuto a distanza, incapace di gestire il dolore. Quando una notte l’uomo scompare e viene ritrovato morto, nel dubbio che sia stato un incidente o che si sia tolto la vita, Damiano dovrà tornare a Dolceacqua, spettacolare borgo del Ponente Ligure, reso immortale da un quadro di Monet. Figlio irrisolto e adulto intrappolato dentro gli anni che lo hanno visto tradire quel che promettevano, scoprirà di dover lottare per salvare l’azienda vinicola della famiglia e di non poter più rimandare i conti con l’esistenza. Perché è sempre la luce a dare vita alle cose, e nella luce ci sono i colori. Non importa se non li vediamo tutti. Quello che conta è uscire dall’ombra. | |||
PANE E NOCI | “Pane e Noci” è una raccolta di fragmenta che restituisce al lettore una riflessione personale sul drastico cambiamento che hanno subito le terre di bonifica del Veneto dal secondo dopoguerra a oggi, frutto di una industrializzazione inattesa e, per questo, spesso traumatica. I brani raccontano di tempi ancora vicini e delle grandi opportunità di modernizzazione che questi cambiamenti hanno fornito, ma anche dello stravolgimento culturale che nell’arco di poche generazioni abbiamo prodotto, presi dalla frenesia di un riscatto meritato, a discapito dei legami innati con la terra e coi ritmi che il vivere rurale chiede. I racconti si svolgono in una riflessione sulla crisi ambientale che, anche a seguito di questo fenomeno troppo rapido, ne è derivata, con la speranza che la strada del progresso intrapresa possa essere ri-orientata verso nella ricerca di un migliore equilibrio mutualistico, fra noi e l’ambiente del quale siamo parte, troppo spesso depauperato secondo la facile logica dell’usa e getta. | |||
I TRE MOSCHETTIERI – GRAPHIC NOVEL | Francia, 1627 Charles d’Artagnan arriva a Parigi dalla Guascogna per realizzare il suo sogno: diventare un moschettiere del re. Onore, eroismo e destrezza nel maneggiare la spada sono le qualità necessarie per entrare in questo corpo scelto. E al giovane guascone non mancano, insieme a una buona dose di intemperanza… Al suo fianco, d’Artagnan avrà tre valorosi compagni: Athos, Porthos e Aramis. Insieme ai Tre Moschettieri si schiererà in difesa della regina Anna d’Austria, contro le oscure trame del Cardinale Richelieu e di Milady de Winter, che minacciano di rovesciare il regno di Luigi XIII. Sempre uniti al grido di battaglia: “Tutti per uno, uno per tutti!”. | |||
ORSI CORAGGIOSI | Papà orso accompagna il suo piccolo in una giornata di affettuosa, ordinaria avventura. Il loro stare insieme è un inno alla normalità di un rapporto speciale. Età di lettura: da 3 anni. | |||
LE PAROLE DI GESU’ | Le parole di Gesù raccontano un modo diverso e rivoluzionario di vivere. Non una religione né delle regole da seguire, ma un pensiero sul mondo e su di noi per far sbocciare prospettive differenti. Un invito per ragazze e ragazzi a interrogarsi sulla vita in una chiave nuova, attraverso le parole di Gesù. Età di lettura: da 8 anni. | |||
PARCHI NATURALI | Sottrarre porzioni di ambiente naturale al degrado causato dalle opere dell’uomo. Questa è l’esigenza che mosse i fondatori delle prime riserve statunitensi e che continua a muovere quanti si battono per istituire delle aree protette. Tuttavia, nel corso del tempo, a questa finalità se ne sono aggiunte altre: la promozione della ricerca scientifica, lo stimolo e il sostegno a una fruizione turistica ampia ma rispettosa, l’educazione ambientale e, più di recente, lo sviluppo delle comunità locali con modalità sostenibili. Luigi Piccioni racconta una lunga storia di conservazione, battaglie, delusioni, ripartenze, cambiamenti culturali e politici profondi che hanno mutato il volto delle aree protette in Italia e il loro modo di funzionare, rendendole via via più articolate e complesse. | |||
ORSO LEONE LUPO | Se avete preso in mano questo libro, probabilmente capita spesso anche a voi di faticare ad addormentarvi, di non riuscire a fare una buona notte di sonno filato senza risvegli e di sentirvi esausti durante tutto l’arco della giornata. Le cause possono essere diverse e Olivia Arezzolo, massima esperta australiana in materia di sonno e salute, è qui per darvi le informazioni e i consigli che fanno per voi! Il primo passo è capire qual è il vostro cronotipo, ovvero quella sorta di orologio biologico che abbiamo nel cervello e che regola diverse funzioni fisiche, fra cui appunto i ritmi del sonno. I cronotipi sono tre: Leone; Orso; Lupo. La dottoressa Arezzolo vi propone un semplice test per individuare facilmente il vostro. Da lì prosegue il suo percorso: per ogni tipologia offre un’approfondita spiegazione e, soprattutto, una routine personalizzata con un programma di 28 giorni per arrivare finalmente al tanto agognato sonno ideale. Perché avere un riposo ristoratore può migliorare radicalmente la qualità della vostra vita da svegli rendendovi più tonici, attivi ed entusiasti. | |||
I CONSIGLI DI FESIHOME | Ogni casa merita di diventare una piccola reggia. Ma spesso, per questioni economiche e di tempo, impegnarsi in una ristrutturazione può risultare difficile. Per questo Federica Menicucci, nota sui social come fesihome, mette a disposizione i suoi consigli più preziosi per rimodernare e personalizzare ogni ambiente di casa, evitando interventi radicali e spese eccessive. Dalla sala poco luminosa al bagno lungo e stretto, dalle camere da letto per piccoli e grandi al balcone, ogni spazio può essere risistemato con soluzioni fantasiose e accorgimenti su misura realizzabili con il fai da te. Un libro ricco di idee e spunti per valorizzare le stanze con dettagli semplici ma originali, per dare alla casa uno stile nuovo, accogliente e adatto al carattere di chi la abita. Inoltre, con i “Mai senza” di Federica scopriremo i segreti dei must have della regina italiana dell’home design. Una guida agile, chiara e alla portata di tutti, per scoprire che rinnovare gli ambienti di casa significa rinnovare anche noi stessi. | |||
LE RAGAZZE IN CAMICE BIANCO | Ai primi dell’Ottocento, moltissime donne morivano di malattie curabili perché si rifiutavano di sottoporsi alle visite mediche dato che queste erano eseguite esclusivamente da dottori di sesso maschile ed erano spesso umilianti o persino dolorose. A quel tempo, inoltre, le donne erano terrorizzate dal pensiero di essere giudicate malate e di vedersi così precludere la possibilità di trovare marito, lavoro, o di entrare in società. Spinte dalle loro storie personali di perdita e frustrazione causate da cure mediche inadeguate, Elizabeth Blackwell, Elizabeth Garrett Anderson e Sophia Jex-Blake hanno cominciato a battersi perché le donne potessero accedere a un trattamento dignitoso ed equo e trovare il loro spazio all’interno del mondo della medicina che allora era esclusivamente in mano agli uomini. Per la prima volta in assoluto, “Le ragazze in camice bianco” racconta la storia integrale di queste temerarie pioniere che nonostante infiniti ostacoli sono riuscite a conquistare una laurea in medicina e hanno aperto la strada a tutte le altre donne che desiderassero seguire i loro passi. Anche se erano molto diverse tra di loro, per personalità e circostanze, insieme sono state capaci di avviare ospedali e centri di insegnamento gestiti da donne, creando così per la prima volta nella storia delle strutture in cui le donne potessero essere curate da altre donne. Con una narrazione avvincente, supportata da una ricerca massiccia che ha portato l’autrice ad accedere a materiali d’archivio finora poco studiati, “Le ragazze in camice bianco” fa conoscere al grande pubblico la storia di tre donne coraggiose che diventando dottoresse hanno scardinato le barriere di genere in ambito medico, favorendo le possibilità di cura per tutte le donne del mondo. | |||
LA FINE DEGLI AMORI | «Ci piacerebbe che la rottura fosse un taglio netto. Preciso e chirurgico, d’un sol colpo, come la sciabola che decapita. Invece la rottura è una lacerazione». In un’epoca segnata dal culto della perfezione e della solidità a tutti i costi, la filosofa francese Claire Marin ci ricorda che un legame che finisce è sempre uno strappo doloroso, che siamo tutti esseri spezzati. È questo a renderci umani. La nostra vita è scandita dall’esperienza della perdita. Gli amori, le amicizie, i lavori, le situazioni, le vite stesse: tutto finisce. E in questi frangenti le nostre certezze sono scombussolate, la «carne del mondo» si squarcia. Ma queste inevitabili esperienze vanno coniugate con la nostra identità, che solo all’apparenza è unitaria e costante. Ci costringono a fare i conti con l’insicurezza inerente all’esistenza, a lavorare con le macerie di ciò che credevamo di essere e a vivere, davvero. | |||
CLEMENZA | Virtù giuridica, morale e politica: il coraggio di praticarla Chi esercita o dovrebbe esercitare la clemenza: il giudice misericordioso, il politico mite, il padre indulgente, l’insegnante comprensivo? Né pietà né perdono, la clemenza è virtù «gerarchica» per eccellenza, poiché descrive la disposizione benevola del superiore verso l’inferiore, talora richiesta alla giustizia, talora dalla giustizia concessa, quando con la grazia risparmia al condannato la vita o anni di pena. Attraverso un restauro storico-concettuale, tra metafore e immagini antiche, moderne e contemporanee, riscopriamo una parola vitale e multiuso, che non si inscrive nel solo ambito del diritto, ma ha a che fare con quello dell’etica e della politica. | |||
IL QUARTO REQUISITO | Anna ha vent’anni e una bellezza sfacciata che non ha bisogno di ostentare. Ambiziosa e sicura di sé, adorata e coccolata dai genitori, viene da una famiglia umile e si è trasferita dall’Elba a Trieste per studiare architettura. Gloria di anni ne ha trenta, segnati da un’infanzia da incubo e da un’adolescenza trascorsa interamente in un carcere minorile. Aggressiva e manesca, niente sembra farle paura, tranne la solitudine contro la quale gli unici antidoti sono il corpo di Anna e la cocaina. Risoluta nelle azioni criminali ma emotivamente vulnerabile, Gloria vorrebbe Anna solo per sé. Lei si concede, ma detta modi e tempi. Con l’esca di un po’ di sesso facile le due agganciano e derubano, il maschio nelle loro mani diventa oggetto e preda. Durante una rapina in un appartamento, l’anziana vittima muore accidentalmente. Dalla finestra di casa Marcella, moglie vessata e umiliata, vede tutto. Quando Anna scompare misteriosamente, Gloria capisce che qualcuno o qualcosa si sta mettendo tra di loro. Per Gloria lei è ossigeno, è l’aria che respira, non se la lascerà portare via senza lottare. Ma l’educazione criminale di Anna è più avanzata di quanto Gloria possa immaginare: Anna delinea, progetta e costruisce il suo futuro come farebbe con un progetto architettonico, partendo dalle fondamenta e curando ogni dettaglio, rispettando alla lettera i tre requisiti vitruviani… | |||
IL CANE D’ORO | Da bambina, Camilla ha un incontro ravvicinato con un misterioso cane d’oro. Il suo sguardo, incrociato in una mattina di primavera, conquista per sempre il suo cuore. È certa che si tratti di un animale speciale. Ne ha finalmente la conferma molti anni dopo, quando all’università incontra il fotografo naturalista Tom e scopre che si tratta di uno sciacallo dorato, che da pochi anni ha iniziato a popolare i boschi del Carso e il cui arrivo ha sollevato curiosità ed entusiasmo, ma anche diffidenza e ostilità. Con l’aiuto di Tom, della schiva ricercatrice Elisa e di Max, un giovane cacciatore della zona, Camilla cerca di salvare una cucciolata rimasta senza madre su cui aleggia la minaccia di uno spregiudicato bracconiere, pronto a colpire ancora. Mentre l’ululato fragile e profondo di Sybil, femmina di sciacallo, ci riporta all’inconfondibile fascino del mondo selvatico, i quattro protagonisti si mettono in gioco, fra litigi, indagini maldestre e incursioni notturne. La verità non è mai semplice come sembra e le parole possono lasciare cicatrici profonde come colpi di fucile, ma non c’è niente come un obiettivo condiviso per sentirsi uniti nonostante le differenze. All’ombra dei boschi e sotto le notti stellate nasce un’amicizia, che sboccia pian piano in qualcosa di più profondo… Un romanzo che racconta di scienza e sentimento, dove il canto della natura fa da sfondo alle scorribande di quattro ragazzi e alla loro ricerca di un rapporto più autentico ed equilibrato con il mondo che li circonda. | |||
IL CLUB DELLE FATE DEI LIBRI | Victor Iordanescu non è certo un lettore forte. Mai si sarebbe sognato di frequentare abitualmente una libreria, se non fosse stato per un incontro. Giovane compositore di talento, si guadagna da vivere come fattorino. Perché, oggigiorno, chi è disposto a dare lavoro a un musicista in erba, per di più immigrato? Durante i suoi giri di consegne, Victor si diverte a studiare le abitudini delle persone. Di una è particolarmente curioso, una misteriosa donna che si fa recapitare spesso dei libri. Il giorno in cui le porta un pacchetto di una nota marca di lingerie, la sua immaginazione vola. Ma come conoscerla se lei non è mai a casa? Forse proprio attraverso quei libri che sembra tanto apprezzare. Così Victor varca la soglia di una piccola libreria indipendente, La fata dei libri, dove la proprietaria gli consiglia un titolo per rompere il ghiaccio. È il primo passo in un mondo pieno di sorprese. Di libro in libro, spaziando dai classici ai bestseller più recenti, conosce un ragazzino un po’ saputello e fin troppo intraprendente, un cane di nome Venerdì, una dodicenne chiacchierona che inventa storie fantastiche e un club di lettura molto attivo. E mentre il suo furgone si popola, Victor scopre che la letteratura può divertire, intrattenere, provocare e, soprattutto, unire. Perché ogni libro è solo l’inizio di tante altre storie. Esiste un libro per tutti, anche per chi non lo sa. | |||
STORIELLE PER GRANCHI E PER SCORPIONI | Abbiamo intorno un mondo per salvarci, ma raramente ci facciamo caso. | |||
SI ACCETTANO COLPEVOLI | Fortunato Terracotta ha 35 anni, vive ancora con i genitori nel centro di Napoli, odia gli imprevisti, il disordine e il contatto fisico, e adora le certezze di una vita scandita da abitudini cesellate dal tempo: il caffè d’orzo la mattina, la camicia abbottonata fino all’asola più alta, l’odore della grafite nella cartoleria di famiglia che gestisce con passione, tra quaderni e agende disposti in modo simmetrico e in ordine cromatico. Ma il giorno del suo compleanno, una serie di eventi inimmaginabili persino per un tipo ansioso come lui si abbatte sulla sua routine quotidiana. Fortunato perde tutto, casa, cartoleria e abitudini. Gli rimane solo la paura con cui dovrà affrontare la nuova vita che lo aspetta a Baianova, un piccolo paese in provincia di Napoli, dove da un giorno all’altro è costretto a trasferirsi. Lì, mentre prova disperatamente a farsi i fatti suoi e a riacquistare il controllo della sua vita, si imbatte in una stravagante comunità, nella delinquenza del rione, in un sentimento che tanto assomiglia all’amore e infine in un cadavere. Detective a sua insaputa, geniale suo malgrado, scopre però indizi curiosi e collegamenti inattesi che lo trascinano sulle tracce dell’assassino. Un protagonista diversamente brillante dalle inaspettate (ed esilaranti) doti investigative che si fa amare pur tenendo le distanze. | |||
PIERO FA LA MERICA | Quelli come i Gevori li chiamano «i bisnenti»: hanno due volte niente. Per loro partire, più che una scelta, è un tuffo in un niente diverso, ancora sconosciuto. Anche se dai boschi del Veneto alle foreste del Brasile il viaggio è così lungo. Soprattutto in nave, soprattutto alla fine dell’Ottocento. Attraverso gli occhi di Piero, che ha quindici anni e tante cose in testa, Paolo Malaguti racconta l’epopea e la perdita dell’innocenza degli italiani nelle Americhe: il gesto rapinoso di costruire il mondo tra animali mai visti e piante lussureggianti, dove la lotta con la natura è un corpo a corpo quotidiano. E il futuro una scommessa. Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l’antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. Come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. Da qualche tempo, giù al paese, si dice che alla Merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. Dopo l’ennesima ingiustizia, per i Gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non è più una scelta, ma l’unica salvezza. Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. Lì in mezzo al nulla bisogna farsi spazio, abbattere gli alberi per costruire tutto da zero: dovranno strappare la terra al “mato”, tra le minacce sconosciute della foresta vergine, lontani da tutto e da tutti, senza alcuna possibilità di tornare alla vita che si sono lasciati alle spalle. Piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tira su case, semina granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. E crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore è più pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme. Nel groviglio del “mato”, oltretutto, sarà lui a scoprire quello che nessuno aveva rivelato ai migranti. La loro terra appartiene ad altri, i nativi che quelle colline le abitano da sempre. Nel suo nuovo romanzo, Paolo Malaguti dà vita a una pagina dimenticata della migrazione italiana. Con la felicità narrativa che ben conosciamo e una lingua che ha i colori del veneto, dell’italiano e del portoghese, ci proietta in un mondo lontano e avventuroso, fatto di fatica e piante esotiche, febbre dell’oro e tradizioni da custodire a un oceano di distanza. | |||
LA VITA SENZA FIGLI | Un uomo vaga estraniato per le strade di Newcastle, ancora piene di gente, mentre la notizia del virus che ha colpito l’Irlanda e il resto del mondo lo spinge a chiedersi cosa sia meglio fare. Un’infermiera esausta e impaurita per tutto quello che sta vivendo si sente ancora peggio dopo aver perso un paziente. Un padre si mette alla ricerca del figlio che non vede da tempo e si avventura per le strade di Dublino deserte per il lockdown… Storie commoventi, piene di vita e amore, ma anche di dolore e preoccupazione per i tempi incerti che tutti abbiamo dovuto attraversare. Con la sua tipica ironia, sferzata da battute fulminanti, Roddy Doyle dipinge un ritratto vivido e originale delle nostre esistenze, della vita famigliare, delle piccole cose per cui vale la pena di vivere. Per ricordarci che, malgrado tutto, anche la quotidianità più banale e ordinaria nasconde una ricchezza, che spesso riusciamo ad apprezzare solo dopo averla persa. | |||
DOVE NASCONO LE OMBRE | Metà anni Sessanta. Elia è un bambino solitario, appassionato di fantasmi e racconti del terrore. A dodici anni la sua vita viene stravolta dalla morte improvvisa della sorellina neonata. La famiglia è distrutta e il padre decide di portare la moglie in una clinica tra le montagne e di affidare Elia alla sorella Giovanna, che vive al Paradisiello, un condominio popolare ai confini della città. Elia è triste e arrabbiato: la zia per lui è un’estranea, che parla poco, sbuffa molto e lo tratta con modi spicci. Non può sapere che davanti a lui sta per spalancarsi l’estate più intensa della sua vita, l’estate delle amicizie totalizzanti e delle prime volte. L’ultima estate prima di diventare grande. Lentamente vince la timidezza e comincia ad avvicinarsi ai ragazzi del palazzo: i gemelli Simone e Silvia, Nello e la piccola Mosca. Passa le giornate con loro nel grande giardino che circonda il Paradisiello e nel bosco che lo lambisce, giornate estive fatte di tutto e di niente, di partite a pallone, risate, furti di ciliegie e fughe dagli adulti. Ma presto scopre che un’ombra sinistra incombe su quel bosco. Lì, venticinque anni prima un ragazzo è scomparso nel nulla: giocava a nascondino e non è mai più stato trovato, né vivo né morto. C’è chi dice che l’abbia preso il diavolo. Ossessionato da quel mistero, e in mancanza di risposte, Elia inventa una storia: inizia a disseminare messaggi nel bosco, fingendo che a scriverli sia stato il ragazzo scomparso. Nasce come un gioco, un segreto innocente, ma giorno dopo giorno la bugia si ingigantisce e comincia a sfuggirgli di mano, fino a condurlo sempre più vicino a una terribile verità. Abilissima nel gestire la suspense che corre tra le pagine, Lavinia Petti ci trasporta nel momento incandescente che separa l’infanzia dall’età adulta, e ci mostra come le storie non sempre siano dei rifugi. In certi casi possono diventare dei luoghi pericolosi. | |||
LE PAROLE PERDUTE DI AMELIA LYND | L’Italia che cambia degli anni settanta non sembra aver voglia di cambiare in via Icaro 15, Milano. Sì, certo, l’eco arriva anche lì ma Elvira, la portinaia, è, come un secolo prima, alla mercé di inquilini gretti, litigiosi, pettegoli. Un universo di maligne ottusità e luoghi comuni che tuttavia diventa teatro del mondo nell’immaginazione duttile e porosa di Chino, il figlio adolescente di Elvira. Quando, al quinto piano, prende casa Amelia Lynd, un’anziana signora dall’incedere altero, maniere impeccabili, madrelingua inglese, Chino ne avverte subito il carisma e ne diventa adorante discepolo. Da dove viene? Cos’ha da nascondere? Qual è il suo segreto? Gli inquilini la mettono al bando, la ostracizzano. Chino si muove, con una sorta di strana ebbrezza, fra i sogni combattivi della madre – diventare proprietaria di uno degli appartamenti abitati dai suoi aguzzini – e le utopie della nuova madre-maestra dalla quale apprende la magia delle parole, le parole che raccontano e le parole che semplicemente dicono. Proprio allora la commedia quotidiana cede al dramma e le vicende di via Icaro e della sua portineria subiscono una fortissima accelerazione. E Chino deve imparare più in fretta, di che passioni, di che ambizioni, di che febbri è intessuta la vita. | |||
COME | Come sei tu? Sei come una lattina? Non proprio. Allora come una piscina? O magari come un escavatore? Come una iena? Ecco, sì, un pochino di più. Una cosa è certa: sei molto… come ME! Un libro divertente per scoprire quanto ci assomigliamo. Anche se siamo tutti diversi. Età di lettura: da 4 anni. | |||
IL RAGAZZO CHE VOLAVA CON I DRAGHI | “Coltiviamo e addestriamo draghi. Alcuni emanano bagliori luminescenti, altri possono ghiacciarti con un’alitata e altri ancora sputano fiamme che incendiano il cielo. Ma mentre aspettiamo seduti in cerchio a gambe incrociate davanti a un frutto del drago maturo che sta per aprirsi e regalarci un nuovo cucciolo, è meglio che ti dica qualcosa che ancora non sai. Perché non ho raccontato proprio tutto, riguardo a questa storia, e ciò che sto per dirti potrebbe farti passare la voglia di adottare e allevare un drago tutto tuo…”. Età di lettura: da 8 anni. | |||
CREDI IN TE! | Quando avrete letto un libro, come al termine di un viaggio, non sarete mai gli stessi di quando siete partiti. È il sapore della scoperta, della trasformazione. Attraverso boschi, spiagge, strade e sentieri scoprirete il piacere di esplorare, la voglia di buttarvi con fiducia in situazioni nuove e la capacità di affrontare ogni problema come se fosse un’opportunità. A questo è dedicato il nostro viaggio: alla sicurezza nei propri mezzi, all’autostima, al coraggio, al senso innato di positività nei confronti del cambiamento. È un viaggio verso quella autoconsapevolezza che permette di diventare adulti responsabili, equilibrati e sereni. L’importante non è arrivare primi, ma essere curiosi, coraggiosi e avere sempre la volontà di scoprire e imparare cose nuove. Provateci, sarà semplicemente bellissimo! Età di lettura: da 5 anni. | |||
NOCTURLABIUM | La scienza come non l’avete mai vista. Dalla collaborazione tra due fisici e un fumettista nasce un libro unico nel suo genere: una trattazione dall’indiscusso rigore scientifico, arricchita da fumetti, cronistorie, indizi nascosti, aneddoti e citazioni di film che vi farà vedere la fisica e la matematica attraverso un’ottica del tutto nuova e colorata. Come il notturlabio aiutava i marinai a orientarsi durante i loro viaggi, così questo volume vuole essere una guida per naviganti alla scoperta delle idee più affascinanti e significative della scienza moderna, dalla teoria classica della gravitazione alla teoria dei numeri, passando per la fisica dei buchi neri, la meccanica quantistica, l’evoluzione dell’Universo, la teoria del caos e molto altro. | |||
LE MEREAVIGLIE DEI BOSCHI ITALIANI | L’Italia è un Paese forestale, ma non tutti gli italiani lo sanno. È come se ci fosse una frattura profonda tra l’Italia urbana e quella forestale e montana. Da qui l’idea di questo viaggio sentimentale nel patrimonio forestale più bello e più ricco di biodiversità d’Europa. Tutto ciò che bisogna sapere sulle foreste italiane: dati, informazioni, curiosità, consigli, funzioni, tipi di bosco, tipi di alberi, quelli più suggestivi e quelli da visitare, raccontati in modo chiaro e semplice da un forestale che per professione si occupa di alberi monumentali, boschi vetusti, boschi da seme, boschi urbani e vivai forestali. “Dicono che troverete più nei boschi che nei libri. E che gli alberi vi insegneranno cose che nessun maestro vi dirà. È vero! Ed è proprio questa la meraviglia del bosco”. Alessandro Cerofolini “Le meraviglie dei boschi italiani” ci dà la misura di questo enorme patrimonio che, grazie ai ripetuti inventari nazionali, abbiamo capito essere in netto aumento. Ne individua i caratteri, ne calcola le superfici e i metri cubi, ma anche i benefici per l’ambiente e per noi, e chiama per nome i boschi più belli di ogni regione”. (dalla prefazione di Daniele Zovi) | |||
IN BICI – DUE RUTOE LA MONTAGNA LA VITA | La bici genera vita. Francesco Cavallaro l’ha scoperto quasi per caso molti anni fa, e ora condivide questo suo patrimonio di consapevolezza in un libro che parla di fatica, salite e spiritualità. Così come ognuno di noi dipinge la propria esistenza in base alle sue inclinazioni personali, non esiste un modo uguale per tutti per andare su una due ruote. Tutti, però, almeno una volta nella vita abbiamo spinto un pedale dopo l’altro, per poche centinaia di metri o per decine di migliaia di chilometri. Le emozioni provate in sella rimangono impresse per sempre, con un’intensità che paradossalmente aumenta con il trascorrere del tempo. Questo libro non è né un manuale né un diario di bici, piuttosto un insieme di esperienze che si trasformano in riflessioni sui valori più alti, sulle nostre pietre angolari. Sembra quasi di pedalare insieme a questo giornalista-pellegrino in cima ai passi che hanno fatto la storia del ciclismo, nelle sconfinate pianure venete o su e giù per i suoi amati Colli Euganei. Ogni pagina diventa una meditazione, sempre leggera e talvolta divertente, sul senso ultimo della vita. La sua storia in bicicletta ci accompagna in un viaggio alla ricerca della nostra vera autenticità. | |||
IL SECOLO VERDE | Siamo a metà del cammino, il traguardo è ancora lontano e il tempo sta per scadere. Dobbiamo agire subito, se vogliamo che il secolo verde – iniziato nel 1970 con il primo Earth Day e destinato a concludersi cento anni dopo, quando l’India, il paese più popoloso del mondo, dovrebbe azzerare le proprie emissioni di anidride carbonica – non si tramuti in un secolo grigio, o addirittura nero. Ci sono profonde conseguenze del ritorno della guerra nel cuore dell’Europa anche per le politiche energetiche. La transizione ecologica è resa più complicata per l’aprirsi di nuove contrapposizioni geopolitiche. Intanto, ci rendiamo conto degli effetti dei cambiamenti climatici in atto; con eventi estremi sempre più frequenti; siccità prolungate; scioglimento dei ghiacci; migrazioni; carenze produttive e aumenti dei prezzi dell’energia e dei prodotti agricoli, con crescita delle povertà. Eppure, mai come oggi abbiamo a portata di mano strumenti tanto potenti ed efficaci per invertire la rotta, a patto che alla volontà politica dei governanti si unisca il consenso delle opinioni pubbliche, specialmente quando le scelte da compiere si mostrano impopolari. Perché ciò accada, scrive Francesco Rutelli, dobbiamo porci un grande obiettivo: approfittare della necessità di una rivoluzione green per realizzare la più ambiziosa e articolata politica occupazionale dell’età contemporanea, «approdando alla creazione di nuovi e buoni posti di lavoro “verdi”». Gli enormi passi avanti della ricerca (associati alle trasformazioni tecnologiche in corso) sostenuti dalla vivida sensibilità delle nuove generazioni ai temi ecologici possono imprimere una svolta decisiva a un rinnovamento che è ancora possibile. Ma sbrighiamoci, il tempo sta davvero per finire. | |||
INFLAZIONE | Dopo i mesi di lockdown e gli anni di pandemia globale, si temeva una recessione. Invece, per il momento, è arrivata l’inflazione. Un tasso di inflazione al 10 per cento era per molti italiani un ricordo lontano, che risaliva a prima della caduta del Muro di Berlino. La sensazione di raddoppio dei prezzi in seguito all’introduzione dell’euro era stata, appunto, solo una sensazione: chi ha meno di cinquant’anni non ha mai vissuto da adulto in un’economia surriscaldata come quella di oggi. E se gli effetti dell’inflazione sulla vita di tutti i giorni sono chiaramente percepibili da chiunque, la faccenda si complica parecchio quando si tenta di capire davvero la natura del fenomeno, le sue cause e le sue conseguenze. Gli economisti hanno diverse teorie, ma dalla crisi finanziaria del 2008 a oggi molte di queste teorie si sono rivelate assai meno aderenti alla realtà di quanto si pensava. Dai politici e dai media non arrivano parole di chiarezza, ma molti allarmi, eccessi di ottimismo, polemiche, o semplice disinformazione. Stefano Feltri si addentra nella selva oscura dell’inflazione, per tornare con una mappa che sia comprensibile e consultabile dal risparmiatore che ha paura, dal consumatore che si dispera, dal lavoratore che vede assottigliarsi il potere d’acquisto del suo stipendio – insomma, una mappa per tutti noi. Da dove viene l’inflazione? Quando se ne andrà? Quanto ci costerà? Quali decisioni bisognerà prendere, come individui e come sistema paese, nei prossimi anni? | |||
PERFETTI O FELICI | Che cosa significa essere adulti oggi? E come diventarlo? Se negli ultimi decenni l’identità adulta è stata principalmente fondata sul lavoro e sulla possibilità di costruire un proprio ruolo sociale e professionale, oggi quel modello appare in crisi e non più in grado di offrire le certezze fornite finora. Anche per questo, nella “stanza delle parole” dove la psicoterapeuta Stefania Andreoli riceve i suoi pazienti, negli ultimi anni ha cominciato a emergere una istanza generazionale comune: quella dei venti-trentenni e dei trenta-quarantenni, in cerca di aiuto per capire come trovare il proprio posto in un mondo sempre più schiacciato sul presente e che sembra aver perso ogni slancio verso il futuro. Partendo dalle storie di chi si rivolge a lei ogni giorno, Andreoli mostra a tutti noi cosa voglia dire essere adulti in quest’epoca di disorientamento, e prova a tessere un filo per ricucire lo strappo che oggi separa i più giovani dai loro genitori e dalle generazioni che li precedono. Perché, in un momento in cui le accuse reciproche prevalgono sul dialogo e la richiesta di omologarsi a un irraggiungibile ideale di perfezione vince sul guardarsi davvero, potrebbero essere proprio i giovani adulti, e i nuovi modelli di cui sono portatori in quanto figli del loro tempo, a indicare la soluzione rivoluzionaria capace di aiutare tutti a essere più in ascolto di se stessi e degli altri e, finalmente, anche più felici. | |||
CAPOLINEA MALAUSSENE | “Non sapevo che i miei ragazzi avessero rischiato di farsi ammazzare nel caso Lapietà. Quando ho scoperto che c’era di mezzo Nonnino, ho capito una cosa: chi non conosce Nonnino non sa di cosa è capace l’essere umano.” (Benjamin Malaussène). La tribù Malaussène è tornata. | |||
UN INGANNO DI TROPPO | Maya Burkett è appena rientrata a casa dal funerale del marito, Joe, il grande amore della sua vita, brutalmente ucciso a Central Park pochi giorni prima. È in quel momento che la sua migliore amica le regala un portafoto digitale, un oggetto in apparenza tanto innocuo quanto inutile, che in realtà contiene una telecamera nascosta. Secondo Maya è una precauzione eccessiva. In fondo non ha motivo di dubitare della babysitter, Isabella, legatissima alla piccola Lily. O forse sì? Passano poche ore quando, mentre controlla la registrazione del giorno precedente, Maya vede la sua splendida bambina di due anni giocare tranquilla e sorride, subito rassicurata. Ma all’improvviso un uomo entra nell’inquadratura. Maya non fa nemmeno in tempo a rendersi conto di cosa sta succedendo quando l’uomo si volta, davanti alla telecamera. E il cuore di Maya si ferma. Sì, perché lei conosce benissimo quel viso e sa che è semplicemente impossibile che quell’uomo sia lì, visto che è suo marito. Maya, ex pilota delle operazioni speciali in Iraq, in guerra ha visto di tutto, eppure ora non riesce a credere ai propri occhi. Ma la domanda è: dovrebbe crederci? La risposta è sepolta negli inganni e nei segreti del suo passato, e soltanto facendo i conti con quelli potrà scoprire una verità inconcepibile su suo marito, e su sé stessa. | |||
TOMORROW AND TOMORROW AND TOMORROW | Questa non è una storia d’amore, ma parla d’amore… Una fredda mattina del 1995, Sam Masur scende dalla metropolitana e, tra la folla che si accalca sulla banchina, la vede: Sadie Green. La chiama e, per un attimo, lei finge di non sentirlo, poi il rancore si stempera nella nostalgia. Sono passati otto anni dal litigio che aveva spezzato il loro legame, strettissimo eppure fragile, come solo le amicizie dell’infanzia sanno essere. Adesso sono all’università, ed entrambi hanno deciso di trasformare la comune passione per i videogiochi in materia di studio e, un giorno, in una professione. Basta uno sguardo e il legame si rinsalda, segnando anche l’inizio di una collaborazione creativa. Presi singolarmente, i loro progetti sono frammentari e incompleti; insieme, danno vita a interi mondi. Così, nel giro di due anni, nasceIchigo, un videogioco rivoluzionario, che spalanca loro le porte del successo. Nel frattempo, il loro rapporto si fa più maturo, più intimo, più consapevole. Ma non per questo immune al peso della fama, della gelosia e delle ambizioni personali… Si perderanno ancora, Sam e Sadie. Però ogni volta ritroveranno la strada che li ricondurrà l’uno all’altra. E ogni volta ricominceranno. Perché, nonostante le liti e le incomprensioni, esistono spiriti affini uniti da un sentimento capace di superare ogni ostacolo: un amore che non è amore, ma è molto di più. Col suo stile delicato e profondo, che coniuga magistralmente leggerezza e nostalgia, Gabrielle Zevin ci regala un romanzo che è un inno al nostro bisogno di amare e di essere amati. | |||
IL MONDO DI SERA | Affascinante, straricco, amato senza remore dalle donne – e dagli uomini – della sua vita, eppure ignaro dell’effetto che provoca sugli altri, Stephen Monk si trova a riavvolgere il nastro della propria esistenza, devastata dalla crisi del suo ultimo matrimonio. Mentre il mondo precipita a velocità vertiginosa verso il baratro della Seconda guerra mondiale, Monk torna dopo oltre trent’anni alla casa della sua infanzia, in una piccola comunità quacchera della Pennsylvania, nuovamente circondato dalle cure della «zia» che l’ha cresciuto con indefettibile abnegazione. E, costretto all’immobilità da un incidente forse non del tutto casuale, decide di mettere ordine fra le lettere della prima moglie, Elizabeth, una scrittrice di successo scomparsa da pochi anni. Sarà lei, indirettamente, a gettare una luce nella sua confusione, aiutandolo a disfarsi del passato – «Mettilo in una teca di vetro e ammiralo come fosse un tesoro, se vuoi» -, a riflettere sulle leggi imperscrutabili che governano l’attrazione, ad accettare la stranezza del matrimonio, di tutti i matrimoni, almeno quelli che durano. E sarà sempre lei, che in un certo senso ha «inventato» Monk e ne ha fatto «il più realistico» dei suoi personaggi, a fornirgli la chiave per comprendere e perdonare se stesso. Così, nel desiderio espresso da Elizabeth: «Ah, come mi piacerebbe, come mi piacerebbe saper buttare giù a decine di quei vasti, informi romanzi impulsivi, pieni di opinioni contraddittorie e di calore, di energia, di stupidità e di vita», si può leggere in filigrana quello che è mirabilmente riuscito a Isherwood in queste pagine. | |||
QUEL CHE SEMBRIAMO | Nell’estate del 1975 Hannah Arendt vola per un’ultima volta dall’America alla Svizzera. Lì, in un appartato villaggio ticinese, intende trascorrere le vacanze e lavorare un po’ al suo ultimo libro. Ma quell’intervallo di quiete in un luogo a lei tanto caro le offre anche l’opportunità di intraprendere un suggestivo viaggio a ritroso, un viaggio che inizia a New York nel 1941 e dura un’intera vita. Un viaggio in cui la accompagnano gli interlocutori di pensiero che furono per lei – inseparabilmente dal dialogo filosofico – amici, amanti, compagni di studio e di vita, da Walter Benjamin a Martin Heidegger, da Karl Jaspers a Ingeborg Bachmann. Strada facendo, la vediamo in ruoli e situazioni diverse: come donna innamorata, moglie e casalinga, come poetessa e narratrice di fiabe, come docente universitaria e come giornalista al processo contro Adolf Eichmann, a Gerusalemme. Il libro che nasce da quell’esperienza, “La banalità del male”, spinoso fin dal titolo, scatena controversie che la trascineranno sotto gli impietosi riflettori dell’opinione pubblica, imponendole di pagare un prezzo di cui non ha mai parlato. Anche di questo racconta Hildegard Keller. La sua protagonista, di una vitalità irresistibile, è narrata con la delicatezza e la confidenza che derivano da una frequentazione profonda, e arriva dritto al cuore dei lettori. | |||
I VIOLINI DI SAINT-JACQUES | Una misteriosa mademoiselle settantenne che fuma e dipinge nella luce meridiana degli uliveti di Mitilene, e un quadro raffigurante un’isola caraibica introvabile sulle mappe: nasce da qui, come un’ecfrasi, il racconto che richiama in vita Saint-Jacques des Alizés e la ricolloca al suo posto nelle Antille, «infilata come una perlina sul sessantunesimo meridiano». Ascolteremo dunque Berthe de Rennes rievocare quel piccolo mondo sospeso in cui l’aristocrazia coloniale creola trascorreva la fin de siècle fra gite in carrozza, picnic sui fianchi del vulcano, cacce, duelli e feste. Su Saint-Jacques – dove Berthe nutre segretamente qualcosa di più che un’amicizia per la figlia del conte de Serindan suo cugino, bonario signore feudale – incombe però un destino sconvolgente, che si compirà proprio durante il gran ballo del Mardi Gras, organizzato dal conte senza risparmio di musica, delizie e sorprese. Se i libri di viaggio di Fermor si leggono come romanzi, questa novella ha tutta l’esuberanza descrittiva dei suoi inarrivabili travelogues: la trama melodrammatica (non a caso nel 1966 ne è stata tratta un’opera lirica) si dipana su sfondi disegnati con la consueta accuratezza visiva, e con il medesimo amore per il dettaglio rivelatore, il genius loci e i suoi riverberi letterari. E ci ritroveremo, nelle memorabili scene del carnevale antillano, circondati – come la fattucchiera Maman Zélie e il Re Diavolo suo compare – da un vortice di percussionisti scatenati, guitti in groppa a dragoni di carta, zombi, pipistrelli e domino danzanti. Fino alle febbrili sequenze finali, nelle quali riviviamo con Berthe, attimo per attimo, la notte fatidica di cui resterà la sola, attonita testimone. | |||
ALLA LUCE DEL GIORNO | Per lunghi anni, Atlee Pine si è sentita tormentata da un profondo senso di incertezza dopo il rapimento della gemella Mercy. Ora, proprio quando è costretta a porre fine alle indagini sulla sua scomparsa, Atlee fa la scoperta più promettente: l’identità del suo rapitore. In una corsa contro il tempo, Atlee e la sua assistente Carol Blum si recano nell’ultimo posto in cui è stato avvistato, imbattendosi in un caso che sta seguendo l’investigatore John Puller. In modo sorprendente, l’indagine congiunta di Pine e Puller svela un collegamento tra la famiglia del rapitore e un complotto destinato a colpire al cuore della democrazia. Districandosi in questa fitta rete di inganni, bugie e insabbiamenti, Atlee scopre finalmente cosa è accaduto a Mercy, portando alla luce una verità sconvolgente. In questo thriller, due grandi personaggi creati da David Baldacci, l’agente dell’FBI Atlee Pine e l’investigatore militare John Puller, finiscono al centro di una cospirazione globale da cui nessuno dei due uscirà indenne. | |||
LA SIGNORA VAN GOGH | Quando Johanna Bonger arriva a Parigi non ha idea di cosa possa riservarle il destino: in fuga dalla bigotta Amsterdam dopo una relazione clandestina con un uomo che non l’avrebbe mai sposata, con l’onta dello scandalo che la segue come un’ombra, si rifugia dall’amato fratello, decisa a perseguire la sua vocazione artistica. È qui che incontra Theo Van Gogh, fratello del giovane pittore Vincent, intrecciando con lui una burrascosa relazione, resa ancor più precaria dai comportamenti ambigui di Vincent; nella Parigi di fine Ottocento, tra atmosfere bohémiennes, artisti in odore di fama e fermenti culturali e sociali, l’insolito trio vive tra alti e bassi, facendosi notare nei caffè e nei locali frequentati da pittori e poeti. E quando Johanna accetterà di sposare Theo, il suo ingresso nella famiglia Van Gogh, e nella vita di Vincent, è sancito per sempre. Johanna gli sarà accanto nei momenti più drammatici, guardando nascere quella straordinaria visione artistica che rivoluzionerà per sempre il modo di intendere l’arte, e testimone partecipe ma impotente della discesa nella follia e nella malattia del grande artista. Ma sarà dopo la morte di entrambi i fratelli che la giovane vedova Van Gogh, metterà in atto il suo modo di cambiare la storia: riuscendo a imporre i quadri del cognato prima nelle gallerie e tra i mercanti d’arte di Parigi, poi nel mondo. Oggi, ormai dimenticata, Johanna Bonger è indubitabilmente la persona che ha fatto di Van Gogh il più grande pittore al mondo; e questa è la sua storia. | |||
QUEL MALEDETTO VRONSKIJ | “Perdonami, sono tanto stanca. Non mi cercare.” Solo questo lascia scritto Giulia, prima di scomparire nel nulla. Dopo una vita insieme, non avevano ancora perso la voglia di farsi felici l’un l’altra. O almeno, così credeva lui. Adesso Giovanni, in cerca di risposte, guarda tra i libri di Giulia e pesca Anna Karenina. Comincia a leggere, e si convince che sua moglie abbia trovato un altro uomo, un maledetto Vronskij. Geloso e amareggiato, si chiude in tipografia, deciso a creare una copia unica del capolavoro di Tolstoj. Nella speranza, un giorno, di farne il suo ultimo pegno d’amore per Giulia. Ma la vita non è un romanzo, procede per strappi lievi e imprevedibili. E quando il mistero della scomparsa si svela, Giovanni capisce che c’è sempre qualcosa che sfugge, e che tutto ciò che possiamo fare è smettere di averne paura. Un delicato giallo del sentimento che fa luce sul vuoto dell’abbandono. Un romanzo di ossessioni, tenacia e tenerezza. | |||
IL MIO QUADERNO DELLE ATTIVITA’ CREATIVE PAZZERELLE | Un quaderno di attività varie per sviluppare la tua creatività pazzerella! Un quaderno pieno di personaggi spassosissimi, animali fuori di testa e tanti giochi creativi per ore di divertimento assicurato! Completa i disegni, impara a creare mostri, ritaglia e divertiti alla follia! Tanti giochi… tutti da ridere! Età di lettura: da 5 anni. | |||
#LADY WHISPER | Zoe è la ragazza più social di tutte, sempre impegnata con dirette, blog, feste ed eventi di ogni tipo. Finché un misterioso specchio fa sparire tutto in un istante, catapultandola nella Londra del 1816, nei panni di una cameriera. Oltre a cavarsela tra timide lady, spocchiosi aristocratici, balli emozionanti e cagnolini proprio antipatici, Zoe dovrà anche scoprire cosa le è accaduto e tentare di ritornare nella propria epoca il prima possibile. Perché anche se il XIX secolo non è poi così male, rimanerci per troppo tempo potrebbe rivelarsi pericolosissimo. Età di lettura: da 12 anni. | |||
LE MITICHE – MARINA E IL KRAKEN | Oggi è un giorno davvero speciale nel regno di Terrafamiliar. Si celebra la Magica Unione, il momento in cui tutti i ragazzini di dieci anni incontrano l’animale guida con cui vivranno mille avventure! Marina è elettrizzata. Come sarà il suo famiglio? Un animale di mare? Di terra? Di aria? Alla fine della cerimonia, tutti hanno un compagno per la vita e sono felicissimi. Tutti tranne… Marina, che è rimasta sola. Che cosa sta succedendo? Perché Marina non ha un famiglio? I regnanti di Terrafamiliar hanno la risposta: accade di rado, ma quando un famiglio non si presenta la ragione è che viene da molto molto lontano… dalle terre del mito e della magia! Marina scopre così di essere una Mitica: il suo famiglio non è un cane, un gatto o un delfino, ma una creatura mitologica dotata di poteri soprannaturali. Queste creature però non si scomodano: sarà Marina a doverla trovare, e convincere a combattere al suo fianco per il bene del regno di Terrafamiliar. Età di lettura: da 8 anni | |||
CINEMA SPECULATION | “Cinema speculation” è la storia di un bambino innamorato del cinema che passa le serate con i genitori nelle sale di Los Angeles. Quello spettatore vorace, che preferisce ai giochi l’incanto del grande schermo, cresce affascinato da una nuova generazione di attori e registi – come Steve McQueen, Burt Reynolds, Clint Eastwood, Sam Peckinpah, Don Siegel, Brian De Palma, Martin Scorsese – che dalla fine degli anni Sessanta spazza via la vecchia Hollywood. Sono pellicole rivoluzionarie che ispirano l’immaginario di quel ragazzo, un incontro che si rivelerà decisivo per la sua carriera dietro la macchina da presa. Quentin Tarantino è uno straordinario appassionato di cinema, in tutte le sue forme: “Cinema speculation” è il racconto di come è nato questo amore e al tempo stesso una entusiasmante, sovversiva, dirompente storia del cinema secondo Tarantino. Raccontato in prima persona raccogliendo recensioni, ricordi, aneddoti, tra autobiografia, critica e reportage, questo libro offre uno sguardo unico sulla settima arte, nella versione senza filtri di un suo eccezionale interprete. | |||
L’ESTATE DELL’ORSA MAGGIORE | Nel cuore verde degli Appennini c’è una cucciola d’orso in difficoltà. Orfana e affamata, viene recuperata dallo staff del Parco Nazionale d’Abruzzo. Morena – questo è il nome che viene dato all’orsetta – ha quattro mesi, pesa appena tre chili e non è ancora svezzata: in queste condizioni, il suo destino sembra essere quello di una vita in cattività. Forse, però, non tutto è perduto, e per restituire alla piccola orsa la possibilità di tornare a correre libera tra i boschi, la biologa Roberta e i suoi colleghi del Parco decidono di tentare una via mai sperimentata prima. Nell’Estate dell’Orsa Maggiore, Giuseppe Festa ripercorre la storia di Morena attraverso i ricordi e le testimonianze di chi, occupandosi di lei, ha salvato in fondo anche sé stesso, imparando a guardare il mondo con rinnovato stupore. Ma ecco che, proprio mentre vediamo avvicinarsi per Morena il momento di tornare alla vita selvaggia, si presenta una nuova sfida: un altro cucciolo è in pericolo, e bisogna aiutarlo prima che sia troppo tardi. In un viaggio tra passato e presente ricco di suspense e colpi di scena, Giuseppe Festa rivela la vera essenza dell’orso marsicano: una creatura intelligente e maestosa, drammaticamente a rischio d’estinzione, che riassume in sé la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio naturalistico e l’urgenza di prendercene cura. | |||
365 PENSIERI DI SAGGEZZA DAL GIAPPONE | Un libro fotografico ispirato alle atmosfere del Sol Levante, con i suoi paesaggi, i suoi abitanti, i suoi costumi, per immergersi nell’essenza profonda e nella cultura di un meraviglioso Paese. Ogni cultura ha un suo modo per tramandare la saggezza che affonda le radici nelle civiltà del passato. In questo volume illustrato sono raccolte 365 citazioni di illustri esponenti della cultura e della letteratura giapponese, una per ogni giorno dell’anno, che sapranno ispirare il lettore con perle di saggezza e di armonia interiore ispirate alla filosofia e al pensiero giapponese. | |||
TESTA ALTA, E AVANTI | Roma, 17 giugno 1983. Gaia, quattordici anni, esce di casa di primo mattino con lo zaino in spalla. È il giorno del suo esame di terza media. Procede spedita verso la scuola e non sa che, poche ore prima, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione in una camera dell’Hotel Plaza e arrestato suo padre per associazione camorristica e traffico di droga. Quando la televisione lo ritrae all’uscita del commissariato, stretto tra due carabinieri, le manette bene in vista, Gaia smette di parlare. Le immagini, invece, non si fermano: fanno il giro di tutte le prime pagine e dei telegiornali. Perché suo padre è Enzo Tortora, uno dei più famosi presentatori della televisione italiana, noto per i modi eleganti, la vasta cultura, un’integrità intellettuale esemplare. In poche ore (e per mesi) Tortora diventa l’oggetto di una violenta gogna mediatica: il coro di intellettuali e giornalisti è quasi unanime, grida «colpevole». Inizia così uno dei più clamorosi casi di malagiustizia del nostro paese, ma anche un calvario umano che durerà anni, deviando il corso delle vite di tutte le persone coinvolte. In questo libro Gaia Tortora racconta la sua storia, nella consapevolezza che non sia solo sua: ogni giorno tre innocenti finiscono in carcere per errore, più di mille cittadini l’anno. E i media continuano a comportarsi come fecero con suo padre: titoloni per additare i presunti colpevoli e, quando va bene, trafiletti seppelliti nelle ultime pagine a segnalare l’assoluzione, il proscioglimento, l’errore giudiziario. Condividere il proprio intimo dolore, allora, diventa un modo per combattere contro l’ingiustizia, per impedire che tutto ciò si possa ripetere. E andare avanti, come le diceva suo padre, a testa alta. | |||
MA CHI ME LO FA FARE? COME IL LAVORO CI HA ILLUSO… | Efficienti, dinamici, creativi. Ma anche: sovraccarichi, avviliti, depressi. Stanchissimi. Pieni di lavoro. Divisi fra call, impegni familiari e pubbliche relazioni, la luce blu degli smartphone che ci illumina il viso, la notte. Oppressi dal lavoro ma anche del lavoro innamorati, rapiti, vittime di una sindrome di Stoccolma aziendale. Perché oggi il lavoro è tutto e tutto è lavoro. Eppure, mai come oggi, la sensazione è che questo lavoro non basti. Mai come oggi, in un mondo post-pandemico che continua a cantare le magnifiche sorti del neoliberismo, lavorare è sembrato altrettanto privo di senso. Una domanda spettrale, allora, ha cominciato ad aggirarsi fra noi: ma chi me lo fa fare? Chi me lo fa fare di continuare a credere che il lavoro dei sogni arriverà e non mi sembrerà nemmeno più di lavorare? Chi me lo fa fare di continuare a pensare che se mi impegno, prima o poi ce la farò? Chi me lo fa fare di ritenere che non esista un’alternativa? Attraverso esplorazioni storiche e accurate ricognizioni del presente, Maura Gancitano e Andrea Colamedici ci spingono a riflettere sulle origini e gli sviluppi di un concetto, quello di lavoro, sfaccettato e controverso, mettendone in luce i legami con ciò che abbiamo di più sacro, come la religione o la moralità. Ma ci invitano anche a ribaltare la prospettiva sulle retoriche del privilegio o del merito. E soprattutto ci spingono a immaginare: una soluzione, un mondo in cui sia possibile cambiare. “Ma chi me lo fa fare?” diventa allora un atto d’amore verso la nostra finitezza e umanità, verso la nostra stanchezza e la nostra voglia di resistere. Una coraggiosa presa di coscienza per capire finalmente che il lavoro – per quello che oggi l’abbiamo fatto diventare – è una trappola, una a cui dobbiamo a tutti i costi sottrarci. Ma magari a passo di danza. | |||
STORIA DELLA TERRA | Una palla infuocata si è trasformata in milioni di anni in ciò che noi chiamiamo Terra: un agglomerato di rocce sufficientemente solido da ospitare i vasti oceani della nostra ‘arancia blu’ e grandi continenti in perpetuo movimento. Un ambiente dove la vita ha prosperato, e continua a farlo nonostante tutto e tutti. Eppure di questo spazio, su cui poggiamo i piedi tutti i giorni e che ci nutre, spesso sappiamo pochissimo. In questo libro, allora, ci muoveremo attraverso i luoghi dove è possibile comprendere la storia della Terra e i profondi legami che essa ha con la storia della vita: dalle tenui tracce della sua origine, più di tre miliardi di anni fa, fino alle prove della coevoluzione del pianeta con il mondo vivente. Andremo alla scoperta di alcuni dei suoi luoghi più incredibili, dalla fossa delle Marianne alla cima dell’Everest, passando per le miniere del Sudafrica e le scogliere coralline tropicali. Il nostro sarà anche un viaggio nel tempo, perché è impossibile raccontare la storia della Terra tralasciando le storie dei protagonisti della sua esplorazione, dalle prime intuizioni sulla sua forma fino alle recenti esplorazioni dei fondali oceanici. Una storia della Terra che propone un approccio globale alla comprensione del pianeta e della sua fisiologia, una dimensione culturale oggi più che mai necessaria. | |||
LA MALNATA | Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. È Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l’aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell’adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità. | |||
ULTIMO CONCERTO ROMANO | Il pianista di fama mondiale Emile Gallois ha sempre saputo come intrattenere il suo pubblico: le dita affusolate sanno percorrere con grazia e leggerezza i tasti bianchi e neri sulle note di Rachmaninov, suo compositore preferito, incantando ogni volta gli ascoltatori. Anche stasera, in una meravigliosa notte romana, alla prova generale di un importante concerto, Gallois dà il meglio di sé. Non può sapere che è l’ultima volta che le sue dita toccheranno quei tasti. Senza vita, ucciso da due colpi di pistola: così viene ritrovato il grande pianista, poco dopo la fine delle prove. Sul posto viene chiamato immediatamente il commissario Di Bernardo, insieme al fido ispettore Del Pino. Entrambi non sono nuovi a omicidi avvenuti nel mondo della musica, e cominciano a indagare su Gallois, scoprendo qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato. A quanto pare, nella vita privata del pianista c’erano molte ombre, e il suo matrimonio con Cristina, figlia di una delle famiglie più potenti di Roma, nascondeva in realtà un segreto inimmaginabile. | |||
PICCOLE BUGIE | Londra, 1930. Maisie Dobbs, caschetto nero lucido e un velo di rossetto, è ormai una detective affermata. Accompagnata dal fedele assistente Billy Beale, risolve i suoi casi con grazia e intelligenza, battendo spesso sul tempo Scotland Yard e l’ispettore Stratton, cui la lega un rapporto misto di corteggiamento educato e conflittualità. Nei primi anni del nuovo decennio il mondo sfavilla di luci e divertimento, ma in Inghilterra le ferite della Grande Guerra non sono ancora del tutto rimarginate. Sono in molti a rivolgersi a sensitivi e spiritisti, nel disperato tentativo di scambiare ancora una parola con i cari perduti. È il caso della compianta moglie di Sir Cecil Lawton che, per via dell’intervento di una medium particolarmente priva di scrupoli, si era convinta che il figlio Ralph non fosse davvero deceduto in battaglia. È per questo che Sir Cecil ingaggia Maisie Dobbs: per avere conferma una volta per tutte che Ralph, disperso durante l’esplosione del suo areo in Francia, non è più tra i vivi. Il caso, potenzialmente lucroso, turba però Maisie, che intuisce dietro la richiesta di Sir Cecil un conflitto irrisolto e un dolore ambiguo, carico di reticenza e paura. Per quanto tormentata dal dubbio, la donna decide comunque di accettare, ma a una condizione: che Sir Cecil difenda Avril Jarvis, una tredicenne che, accusata di omicidio da Scotland Yard, ha bisogno di un «avvocato miracoloso»: proprio ciò che Sir Cecil, barrister di alto rango, è. Con la sua prosa vivida e arguta, Jacqueline Winspear restituisce al lettore il fascino intatto di un’epoca remota, e i tormenti, le passioni, i dolori che la animano, così prossimi ai nostri. | |||
IL SORRISO DI CATERINA | La vita di Caterina, la madre di Leonardo. Un libro che si fonda pure su molteplici scoperte di carattere scientifico, sul ritrovamento di documenti (ma non solo) capaci di riscrivere la storia dell’origine del genio da Vinci. Un’opera destinata ad aprire un dibattito importante tra i maggiori leonardisti al mondo. Caterina è una ragazza selvaggia, libera come il vento. Corre a cavallo su altopiani, ascolta le voci degli alberi, degli animali, degli dèi e degli eroi. La sua vita trascorre al di fuori del tempo; la sua parabola sembra promettere un futuro luminoso, fin da bambina. Poi, un giorno, improvvisamente, ella viene trascinata con violenza nella Storia. La sua esistenza finirà per intrecciarsi con un’umanità varia, infinita, che non ti aspetti. La sua vicenda, poi, si farà grande: uno dei figli che ha messo al mondo, Caterina l’ha amato più della sua vita. E sa che lui l’ha amata allo stesso modo. La sua felicità è stata dargli tutto quello che aveva: il suo infinito amore per la vita, per le creature e per la libertà. Il nome di quel bambino, lo conosciamo tutti: era Leonardo. | |||
IL GRANDE SOGNO | In un futuro prossimo, una nuova forza politica dal nome eloquente di Movimento Civico Soluzioni Subito ha stravinto le elezioni in Spagna. A guidarlo c’è un imprenditore che si fa chiamare il Grande Capitano. Il suo progetto è quello di rifondare la società sfibrata dalla pandemia e dall’inconsistenza della politica tradizionale e lo fa con una serie di mosse rapide e vincenti. In seguito a un blackout generale limita l’accesso a internet e ai mezzi di comunicazione; dopo l’allarme creato ad arte per un’ondata di atti vandalici istituisce un nuovo corpo di vigilanti con il compito di ristabilire l’ordine; infine, alimenta un desiderio sfrenato di acquisto e di consumo. Il governo prende misure straordinarie perché deve gestire una situazione straordinaria, pensano in tanti. Ma altri sentono puzza di imbroglio e vedono il pericolo di una limitazione della libertà… In un romanzo corale di estrema attualità, carico di tensione, Almudena Grandes racconta la grande Storia attraverso i singoli destini di un’umanità che cerca una via di fuga dallo smarrimento e dalla paura. | |||
LETTERA D’AMORE SENZA DIRLO | “Gentile signore, la prego di dedicare qualche attenzione a queste poche pagine. A tratti potranno sembrarle leggere, oppure gravi e impudiche, ma a poco a poco capirà che da esse dipende la mia vita. Sono entrata nella sala da tè il 16 ottobre dell’anno scorso.” Parigi. Per sfuggire alla pioggia, Alice, 48 anni, si è infilata in un locale diverso dal solito, dove una signorina gentile le ha portato un vassoietto con una teiera nera e una fragile tazza azzurra, una bevanda “che ha il colore del sole visto nell’erba alta quando si è adolescenti e ci si sdraia nei prati”. La stessa signorina, per via di un malinteso, ha poi condotto la donna in una stanzetta adibita allo shiatsu, e l’ha invitata a indossare un sottile pigiama blu. Un uomo ha posato le mani sulla sua pelle: gesti morbidi pieni di rispetto, senza bisogno di parole. Per Alice quel massaggio è stato un risveglio, la riconciliazione con un corpo quasi dimenticato, l’inizio di una guarigione, l’esplosione del desiderio. Fino a quel momento la sua vita non è stata altro che un susseguirsi di doveri, allevare una figlia da sola, mantenersi con un lavoro qualsiasi, non conoscere la felicità di un amore, di una quotidianità da condividere. Una donna di mezza età in una grande città, senza più sussulti, senza progetti. Ma dopo quel pomeriggio per caso, Alice è tornata a cercare le mani del dottor Akifumi, una settimana dopo l’altra, e per poter comunicare con lui ha frequentato un corso di giapponese. E così è passato un anno, e oggi è pronta a confessarsi. Poetico, ricco di suggestioni, “Lettera d’amore senza dirlo” è un romanzo che parla a tutte le donne che hanno perso la magia del sogno, un piccolo dono a chi vuole ancora stupirsi e ritrovare la bellezza della nostra esistenza. | |||
IL FILO DELLA TUA STORIA | Sembra un mattino qualsiasi: spegni la sveglia, ti versi il caffè e ti prepari per affrontare la giornata. Ma, quando apri la porta d’ingresso, trovi una scatoletta di legno sul pianerottolo. Non sai chi l’abbia mandata. Non sai che cosa contenga. Apri. Dentro c’è soltanto un pezzo di filo. In tutto il mondo, ogni persona che abbia compiuto ventidue anni riceve la stessa scatola misteriosa. E, nel giro di un istante, tutto cambia per sempre: quel filo rappresenta il tuo destino. La sua misura, diversa per ciascuno, indica con precisione quanto tempo ti resta da vivere. Il mondo si divide tra chi ha il filo lungo e chi, invece, corto. Lo scontro è inevitabile: da un lato chi ha tempo e può investire nel futuro, dall’altro chi non ne ha e deve fare i conti con una fine prossima. E, nel mezzo, chi preferisce non sapere e sceglie di non aprire quella scatola. Tra milioni di persone, ce ne sono otto i cui destini sono inestricabilmente intrecciati: una coppia che pensava di avere tempo, un medico che è certo di non averne, amici di penna che diventano pian piano qualcosa di più, commilitoni pronti a tutto pur di contrastare un sistema ingiusto e un politico senza scrupoli che non esita a sfruttare la paura degli elettori a proprio vantaggio. “Il filo della tua storia” è un racconto di famiglia e amicizia, un romanzo commovente e illuminante sul tempo che abbiamo e su come scegliamo di usarlo: un inno a vivere la vita ogni giorno che resta. | |||
BASTARDE DI FRANCIA | A ognuna di noi è data la scelta tra lasciarsi trasportare dalla corrente e opporre resistenza rischiando di essere distrutta. Parigi, 1631. Cécile de La Baume, liberata dalla terribile prigionia che l’ha vista reclusa in un forte per oltre tre anni, cerca di ricostruire il suo animo afflitto. Ma il ritorno a casa non pone fine ai suoi tormenti: infatti il re, suo tutore dopo la morte del padre, accusa lei e il genitore di tradimento per il loro ingente patrimonio dall’origine ignota. Un amore che potrebbe restituirle serenità non è abbastanza forte per affrontare i chiaroscuri della vita; la mente di Cécile è rivolta a un altro solitario obiettivo: la vendetta contro colui che ha organizzato la sua prigionia. Dall’altra parte delle Alpi, Madeleine Pidoux è giunta a Torino per diventare la favorita del duca Vittorio Amedeo I con l’idea di restare fedele a sé stessa e all’amore che ha lasciato in Francia. Tuttavia, Vittorio Amedeo non sembra l’uomo che l’aveva aggredita due anni prima: è intenzionato a conquistarla. Gli ostacoli in Savoia provengono dalla duchessa Cristina, che mette la giovane in cattiva luce davanti alla corte per timore di perdere il potere a cui tiene più che a suo marito. Cécile è ritenuta un angelo dalle ali infangate, Madeleine la vergine da immolare a un potente, ma non sempre quel che appare è specchio della verità. Tra segreti e bugie, amori appassionati e impossibili, insospettabili spie, maestri del doppio gioco e veleni mortali, un feuilleton di grandissimo fascino e intensità, tra i fasti impareggiabili della corte di Francia e l’austera regalità dei principi torinesi. | |||
ATLANTE DELLE GRANDE ESPLORAZIONI | L’Atlante delle Grandi Esplorazioni è un libro allegro e ricco di illustrazioni divertenti, con tante informazioni, curiosità e giochi che guidano il giovane lettore nell’entusiasmante viaggio alla scoperta dei luoghi che hanno cambiato la storia dell’umanità. I capitoli trattano la storia delle esplorazioni in ordine cronologico e per tipologia di viaggio: si parte con l’origine del genere umano in Africa e la sua diffusione in tutto il mondo. Poi è la volta delle grandi civiltà in Mesopotamia, Egitto, nel Mediterraneo e in Asia; i loro esploratori inaugurano la stagione dei grandi viaggi. Il mondo diventa più grande con la scoperta delle Americhe: gli europei incontrano le civiltà dei nativi americani e conquistano il continente, poi circumnavigano l’intero pianeta e scoprono l’Australia. A quel punto i viaggi cambiano: dalla scoperta geografica si passa a quella scientifica: si scalano le montagne, si esplorano i poli, si scende negli abissi oceanici e infine si raggiunge lo spazio. Alla fine del libro, un divertente gioco metterà alla prova le conoscenze acquisite! Età di lettura: da 8 anni. | |||
TI RICORDI, PAPA’? | “Rimarremo amici per sempre, io e te!”. Tutta la tenerezza dei gesti che, giorno dopo giorno, creano il legame tra padre e figlio.” Età di lettura: da 5 anni. | |||
LA RAGAZZA DELLO TSUNAMI | Hāfu, mezzosangue. È così che tutti in Giappone chiamano Yūki, da sempre. Perché Yūki vive a Cambridge ed è solo per un quarto giapponese, ma con quel Paese lontano fatto di spiriti e antiche leggende ha un legame indissolubile. Così come indissolubile è il filo rosso che la tiene stretta al nonno Jiro, ex mangaka convinto che si possa dialogare ancora, in qualche modo, con chi non c’è più. Anche Yūki un tempo amava disegnare, ma ora soffre di ansia e attacchi di panico: dei manga non ne vuole più sapere, e in Inghilterra non si è mai sentita davvero a casa. Forse, trasferirsi in Giappone è la risposta. È l’11 marzo 2011: il giorno dello tsunami che ha causato il disastro nucleare di Fukushima, lo stesso che trascina Jiro in un limbo surreale tra il nostro e un altro mondo e che segna il ritorno di Mezz’Onda, un amico speciale, quasi dimenticato tra le pagine di vecchi disegni… Julian Sedgwick e Chie Kutsuwada intrecciano manga e prosa, moderni racconti di fantasmi e un universo a fumetti così vivo da sconfinare nella narrazione principale. Il risultato è una storia emozionante e profonda che incoraggia ad affrontare i fantasmi dell’anima per crescere senza perdere la speranza e, soprattutto, la fiducia nel potere dell’immaginazione. | |||
METTERE IN ORDINE E’ UN ATTO DI AMORE | Felpe, jeans, calzini, leggings, asciugamani, completi, costumi, lenzuola e tovaglioli: quante volte si ammassano negli spazi di casa nostra in maniera confusa, anarchica, stropicciata, rendendo impossibile la ricerca di qualcosa? Grazie al suo metodo unico, Sophie Liard non solo è in grado di piegare qualsiasi cosa, ma soprattutto di piegare per creare il giusto spazio da destinare agli oggetti che ci circondano, preservandoli e valorizzandoli per ciò che rappresentano. Attraverso la sua filosofia di vita ecosostenibile, l’autrice ci aiuta a riconoscere ciò di cui abbiamo un reale bisogno (evitando così di comprare beni inutili e doppioni) e rivoluziona la nostra quotidianità a partire dal semplice gesto del piegare. | |||
PICCOLO MANUALE ILLUSTRATO PER CERCATORI DI FIORI | Questo libro è un invito aperto a tutti gli esploratori di prati, giardini e vivai: a chi, sfiorando una corolla o piantando un bulbo, riscopre l’emozione di una giornata primaverile o il ricordo di un profumo lontano. Accanto alle illustrazioni di Marina Lombardi ogni lettore troverà in queste pagine uno spazio bianco in cui conservare i petali dei fiori che ha raccolto nelle sue passeggiate dopo averne scoperto la storia e la simbologia, le tecniche di coltura e i segreti della natura: una piccola guida al prato infinito che si stende ovunque attorno a noi, per smarrirsi tra i suoi colori e odori come dentro una grande avventura. | |||
GATTI LEGGENDARI E I LORO UMANI | «Il gatto è l’unico animale a quattro zampe che ha convinto l’uomo non solo a mantenerlo ma anche a credere che per mantenerlo non ci sia bisogno di fare nulla», scriveva il poeta Karl Tucholsky. Difficile non pensarla allo stesso modo. Forse i gatti esistono semplicemente per dimostrarci che non tutto nella vita è questione di soldi, che ci sono dimensioni libere dal duro governo di Mammona, che possiamo trovare riparo in un mondo incantato, dove le fusa, i miagolii e le carezze valgono ancora qualcosa. Dove si può passare tutto il giorno a dormire e a dedicarsi alla propria toilette senza sentirsi dare del fannullone. Dove si ha sempre la possibilità di riprovarci, dato che le vite dei gatti sono sette e in una di queste le cose dovranno pur funzionare. Per noi che subiamo il fascino di questi incantevoli animali la buona notizia è che in ogni tempo e in ogni luogo ci sono stati uomini e donne che hanno riconosciuto apertamente la loro passione per i gatti. Uomini e donne celebri, membri anch’essi di quella nobile e selezionata comunità che tiene insieme tutti gli appassionati dei gatti e alla quale si dev’essere orgogliosi di appartenere. Grazie all’amore condiviso per i gatti, queste persone colte, erudite, creative, importanti, potenti, belle e ricche ci appaiono meno distanti, dato che, per quanti successi abbiano potuto mietere, nell’accarezzare sapientemente un gatto sono proprio uguali a noi. E perché non pensare che al loro successo abbiano contribuito anche queste carezze e le tenere fusa dei loro gatti quando si sdraiavano, mostrando loro la pancia e stiracchiando le zampe? | |||
L’ARTE DI DORMIRE BENE | Come migliorare il benessere generale, il metabolismo, la forma fisica e l’aspettativa di vita seguendo alcuni consigli pratici. Nel XXI secolo abbiamo compresso un numero sempre maggiore di attività lavorative e di svago in un programma giornaliero già sovraccarico, sconfinando nella fascia notturna. Ma abbiamo dimenticato che il nostro corpo è guidato da un orologio biologico che sa quando è il momento migliore per dormire, mangiare, pensare, una regolazione interna – chiamata ritmo circadiano – che ci permette di funzionare in maniera ottimale in base alle esigenze primarie imposte dal ciclo giorno/notte. Il nostro corpo, infatti, ha bisogno delle sostanze giuste nel posto giusto, nella quantità giusta, al momento giusto della giornata. Proteine, enzimi, grassi, carboidrati, ormoni devono essere assorbiti, metabolizzati e prodotti in un momento specifico per la crescita, la riproduzione, il movimento, la formazione della memoria, la riparazione dei tessuti. Senza questa scansione precisa, la nostra struttura biologica è nel caos, vulnerabile alle infezioni, al cancro, all’obesità, al diabete di tipo 2, ai disturbi cardiaci e mentali. Russell Foster ci svela la scienza degli orologi biologici e del sonno condividendo l’esperienza maturata in quarant’anni di carriera come specialista di questo settore, nonché gli studi che la comunità scientifica internazionale ha condotto sui ritmi circadiani, per spiegarci come una camminata all’alba possa garantire un sonno migliore, mangiare dopo il tramonto possa influire sul nostro peso, o ci siano orari più adeguati per assumere i farmaci a seconda della loro funzione. Ci insegna da cosa dipendono l’umore e la capacità decisionale e come variano nell’arco della giornata, perché il rischio di divorzio è più alto tra chi fa i turni di notte. Riflette sugli effetti della privazione cronica del sonno e sfata miti come quello della melatonina, definita l'”ormone del sonno” mentre sarebbe più corretto dire che agisce come un “indicatore biologico del buio”. Insomma, ci illumina su come i nostri ritmi circadiani ci aiutano ad aumentare le nostre possibilità di successo in un mondo dinamico: assecondandoli, condurremo un’esistenza più soddisfacente, vivremo più a lungo e saremo più felici. | |||
LA TECNOLOGIA E’ RELIGIONE | Che differenza c’è tra danzare per far piovere, e schiacciare un tasto per illuminare uno schermo? In entrambi i casi, un movimento del nostro corpo fa accadere qualcosa. Nel primo caso, la danza della pioggia si rivolge a una qualche divinità e il dispositivo che ne attiva l’intervento è il nostro corpo. Nel secondo caso il dispositivo è un prolungamento del corpo. Norbert Wiener, matematico, sottolineava, già negli anni Cinquanta del Novecento, la pericolosa e facile identità tra religione e tecnologia. È dunque ragionevole domandarsi oggi quanto politiche culturali prive di immaginazione abbiano allontanato la tecnologia dalla scienza, trasformandola in una fede che ha i propri sacerdoti, i black fridays di festa, gli eretici, gli atei e i martiri da social network. | |||
V13 | Scandito in tre parti – «Le vittime», «Gli imputati», «La corte» -, V13 raccoglie, rielaborati e accresciuti, gli articoli (apparsi a cadenza settimanale sui principali quotidiani europei) in cui Emmanuel Carrère ha riferito le udienze del processo ai complici e all’unico sopravvissuto fra gli autori degli attentati terroristici avvenuti a Parigi il 13 novembre 2015 – attentati che, tra il Bataclan, lo Stade de France e i bistrot presi di mira, hanno causato centotrenta morti e oltre trecentocinquanta feriti. Ogni mattina, per quasi dieci mesi, Carrère si è seduto nell’enorme «scatola di legno bianco» fatta costruire appositamente e ha ascoltato il resoconto di quelle «esperienze estreme di morte e di vita» – le testimonianze atroci di chi ha perduto una persona cara o è scampato alla carneficina strisciando in mezzo ai cadaveri, i silenzi e i balbettii degli imputati, le parole dei magistrati e degli avvocati -, e lo ha raccontato, come solo lui sa fare, senza mai scivolare nell’enfasi o nel patetismo, e riuscendo a cogliere non solo l’umanità degli uni e degli altri (sconvolgente, ammirevole o abietta che fosse), ma anche, talvolta, la quasi insostenibile ironia dei discorsi e delle situazioni. Da questo viaggio al termine dell’orrore e della pietà, da questo groviglio di ferocia, di fanatismo, di follia e di sofferenza, Carrère sa, fin dal primo giorno, che uscirà cambiato – così come uscirà cambiato, dalla lettura del suo libro, ciascuno di noi. | |||
MORONGA | Moronga è un pescatore guatemalteco alcolizzato e senza un soldo, è un narcotrafficante e un collaboratore di giustizia. È tutte queste cose, o forse nessuna. Di sicuro, è il filo rosso che lega le sorti di due esuli salvadoregni rintanatisi a Merlow City, nel Wisconsin, cercando di non attirare l’attenzione, soprattutto quella delle autorità. José Zeledón è un ex guerrigliero che si è riciclato come schivo conducente di scuolabus, oltre a essere impiegato in un ufficio che si occupa di passare al setaccio le mail di studenti e insegnanti del college cittadino, ovvero di controllare che gli scambi avvengano con correttezza reciproca; Erasmo Aragón, con trascorsi nella resistenza salvadoregna, è un professore paranoico ed erotomane alle prese con una ricerca sul poeta rivoluzionario Roque Dalton, tradito e ucciso – forse – dai suoi stessi compagni. Per quanto siano fuggiti lontano, il passato pericoloso di entrambi rifiorisce sulla superficie apparentemente linda delle loro nuove vite, risvegliato da un messaggio inaspettato e dal rapimento di una ragazzina. Intorno ai due uomini, e alla figura misteriosa di Moronga, va disegnandosi il ritratto al vetriolo di una società soggetta a una sorveglianza perenne e autoimposta. Una storia che corre lungo il confine tra gli Stati Uniti e il Centroamerica e racconta di esilio e lotta armata, traffico di stupefacenti e violenza, aprendosi a una concatenazione di eventi a prima vista slegati, ma che spingono i protagonisti verso un unico precipizio, a Chicago, per una resa dei conti dalla quale nessuno uscirà vincitore. | |||
BOOK LOVERS – UN AMORE TRA I LIBRI | La vita di Nora Stephens è tra i libri, ma lei non è la classica eroina da romanzo, anzi. Non è impavida, non è la ragazza dei sogni e nemmeno quella della porta accanto. A dirla tutta, Nora è un’eroina solo per i suoi autori, perché è l’agente letteraria più spregiudicata di New York e grazie al suo cinismo riesce sempre a spuntare contratti milionari per i suoi clienti. L’unica persona con cui Nora non riesce a essere spietata è sua sorella. Ecco perché quando Libby la implora di andare a trovarla nel paesino del North Carolina in cui si è trasferita, Nora non riesce a dirle no. E chissà, magari una piccola vacanza potrebbe farle bene. Ma invece dei picnic nei prati e dei battibecchi romantici con affascinanti dottori di campagna o baristi muscolosi che sognava, Nora si scontra con un’amara realtà. L’unico uomo in cui non fa altro che imbattersi è Charlie Lastra, un tenebroso, e molto snob, editor di New York. Potrebbe anche essere una simpatica coincidenza, se non fosse che i due si sono già incontrati molte volte per lavoro… e non è mai stato piacevole. Al contrario, i due si odiano… | |||
UNA VICINA GENTILE | Un quartiere tranquillo ed esclusivo, in cui tutti si conoscono e nessuno chiude mai la porta a chiave. Martha Hale ci vive da quindici anni eppure, nonostante tutti i suoi sforzi, è ancora considerata un’outsider. Forse perché la sua casa è più piccola delle altre, o forse perché il marito ha avuto una carriera meno scintillante rispetto a quella dei loro vicini, tutti manager di successo, purtroppo Martha non è mai riuscita a sfondare il muro d’indifferenza che la circonda. Così, quando nella villa accanto alla sua si trasferisce Minnie, la più popolare tra le sue ex compagne di scuola, Martha capisce che è un’occasione da cogliere al volo. Minnie, infatti, è ancora bellissima, ha sposato un affascinante chirurgo e lavora nel mondo dell’arte. È la chiave per accedere finalmente a pieno diritto in quella comunità ristretta, e Martha è pronta a tutto pur di diventare la sua migliore amica. Bastano poche settimane, però, perché in lei si insinui il dubbio che Minnie, dietro le apparenze di una vita perfetta, nasconda un segreto inconfessabile. All’inizio sono solo piccole stranezze, come una foto di famiglia strappata e gettata in fondo a un armadio, o un tonfo sordo nel cuore della notte. Ma, nel momento in cui il quartiere viene scosso dalla notizia di un brutale omicidio, Martha dovrà decidere fin dove è disposta a spingersi pur di essere accettata… | |||
PAROLE NASCOSTE | Ogni famiglia è un pianeta governato da leggi tanto precise quanto misteriose. Il sole di questa famiglia è il padre, un sole nero, riottoso, che però quando decide di donarsi esprime un calore ineguagliabile. Malinconia, alcolismo, depressione, malattia sono le eclissi spaventose e inattese, i lacci che impediscono i movimenti, le parole impronunciabili. Parole che la figlia, diventata adulta, insegue e recupera nei labirinti della memoria. Perché nel gesto stesso di raccontare, nominare quel che è stato sempre taciuto, nascosto, è racchiuso un potenziale catartico, la possibilità di rifiutare quel che c’è di tossico nel nutrimento che ci ha cresciuti. Senza rancore, perché “non esistono torti, e in questo mio gesto di scrivere c’è tanto di mio padre e di quello che poteva essere, perché le parole non dette degli uomini messi a tacere risuonano nelle voci delle figlie che non hanno più vergogna”. L’autrice affianca con grande efficacia il punto di vista della se stessa bambina – che ha una visione parziale delle cose e non può che interpretare attraverso un filtro infantile e poi adolescenziale quel che le accade intorno -, e quello della donna adulta che ha ricostruito, compreso e meditato ed è giunta all’accettazione del mistero che spesso i nostri genitori non smettono di essere. Al suo esordio, Arianna Montanari ha una voce limpida, una scrittura che intercetta con straordinaria precisione gli stati d’animo di una bambina alle prese con l’inesprimibile di cui è impastato il mondo dei grandi. | |||
LA DONNA CHE SCRIVEVA POESIE A TEHERAN | «Come un uccello in gabbia non ho mai smesso di cantare.» «È il volo quello che ricorderai, perché l’uccello è mortale.» Forse è per stupire suo padre che Forugh, ancora bambina, scrive la sua prima poesia. Eppure, per tutta l’infanzia, a Teheran, si è sentita dire che le bambine persiane devono essere mute e obbedienti. Sono gli anni Quaranta, e per le donne non c’è molta scelta, in Iran, come in tanti altri Paesi. Ma Forugh è una bambina diversa. I suoi modi di ribellarsi sono spettegolare con la sorella tra le rose fragranti del giardino della madre, o divertirsi con i fratelli, azzuffandosi con loro come un maschio. Perché la rivoluzione può stare nelle piccole cose. Finché, pochi anni più tardi, compie il gesto più rivoluzionario di tutti: scrivere poesie. Dopo un matrimonio, un divorzio, un figlio che ha dovuto lasciarsi indietro, Forugh sceglie la libertà. Che significa amare chi vuole, viaggiare, fare cinema, scrivere. Diventando la voce di tutte le donne in un Paese che, mentre si avvia verso l’illusione rivoluzionaria, resta indifferente ai loro sogni e alle loro speranze. Una voce che nel ’67, quando Forugh ha appena trentadue anni, si spegnerà per sempre, troppo presto. Ispirato alla storia vera della più grande poetessa iraniana del Novecento, ai suoi versi, alle sue lettere, alla sua vita straordinaria e struggente, questo romanzo cattura l’essenza di Forugh Farrokhzad, la donna che ha rappresentato la nascita di una coscienza femminile in Iran, e il cui messaggio è ancora più potente oggi, quando i diritti delle donne e dei giovani iraniani vengono calpestati nel sangue. | |||
SOCIOPATICI IN CERCA D’AFFETTO | Ritrovarsi innamorati, sprofondati dentro un amore totalizzante, è spesso una condizione difficile: ogni passione, quando estrema, può trasformarsi in ossessione, solitudine, finire persino per sfociare in ansia sociale. In queste storie originalissime, sempre divertenti, ciascuna con la sua unità ma piene di rimandi l’una all’altra che presto coinvolgono il lettore in un lieve gioco di specchi, ci riconosciamo tutti. Perché tutti conosciamo l’amore, e a volte, chissà perché, qualcuno si innamora perdutamente di una scatola di latta, o anche, insospettabilmente della propria ansia. Sociopatici in cerca d’affetto raccoglie brevi, sempre ironici racconti interconnessi e ripartiti in quattro sezioni: Coloro che amano, in cui i protagonisti sono consumati da una passione bruciante per qualcuno o qualcosa, spesso portata alle estreme conseguenze; Ritratti in bilico, galleria di personaggi decisamente fuori dal comune; Tra le orecchie, monologo interiore di un ossessivo compulsivo; Paesaggi sghembi, dove a parlare sono oggetti inanimati o animali. Straordinario punto di forza è il gioco sottile che collega i racconti tra loro, e spinge il lettore a rintracciare i rimandi nascosti tra le righe, permettendogli di osservare una stessa situazione da punti di vista diversi, ma sempre divertenti e insieme malinconici. Michele Mellara, qui al suo esordio narrativo, ci consegna una galleria di personaggi insoliti, sospesi tra le pieghe di un’esistenza a volte amara e indigesta, ma soprattutto, a ben guardare, comica. Perché in fondo è così, siamo tutti sulla stessa barca, soprattutto quando in gioco ci sono le relazioni. | |||
IL GRANDE MAGAZZINO DEI SOGNI | Penny è in grande trepidazione: sta per avere un colloquio con il famoso signor Dollagut, l’illuminato proprietario del Grande Magazzino dei Sogni, il negozio su quattro piani più ambito della città. Un posto del tutto singolare dove si accede solo da addormentati e dove si vendono solo sogni. Sogni di ogni tipo, per tutti i gusti, organizzati per sezioni: sogni legati ai piccoli piaceri della vita o ai ricordi di momenti speciali, sogni esclusivi che permettono di incontrare chi non c’è più, sogni dedicati ai riposini di animali e bambini, edizioni limitate e bestseller senza tempo venduti a prezzi speciali. Dopo un colloquio enigmatico in cui Dollagut la interroga sul significato dei sogni, Penny viene assunta, ma l’euforia cede il passo allo sconforto quando si trova letteralmente travolta dalla quantità di clienti che ogni giorno assalta gli scaffali del grande magazzino. Mentre impara a orientarsi affiancando i colleghi più esperti, scopre anche il segreto che rende il Grande Magazzino dei Sogni un luogo così speciale: la magica funzione che ogni sogno porta con sé, la capacità di risvegliare emozioni sepolte, di far vivere sensazioni mai provate, e molto spesso di far superare traumi, come un lutto o la fine di una storia d’amore. Tra i clienti a caccia di sogni Penny incontrerà Jeong A-young, che si rifugia nei sogni per sfuggire alla solitudine, alla ricerca di una scintilla che possa scaldarle il cuore, o Hyeon Jong-seok, che nei sogni cerca la conferma di essere di nuovo pronto ad amare. Imparerà che un sogno premonitore, come quello di avere un bambino, è una piccola incursione nel futuro, e che persino gli incubi sono preziosi alleati per superare un momento critico della vita. Una favola contemporanea ricca di saggezza che celebra il potere misterioso dei sogni, capaci di influenzare le nostre scelte, anche se spesso non lo sappiamo. | |||
COSE CHE NON SI RACCONTANO | Ci sono cose che non si raccontano perché le parole sono scogli nel mare. Ci sono cose che non si raccontano per vergogna, rabbia, troppo dolore, e perché se non le racconti, in fondo puoi sempre credere che non siano successe. Antonella e Andrea vogliono un figlio: adesso lo vogliono proprio, lo vogliono assolutamente. Ma è come se non ci fosse niente di semplice, nel desiderio più naturale del mondo: tutto ciò che può andare storto andrà storto, anche l’inimmaginabile. Antonella Lattanzi ha trovato parole esatte per questa storia, che è sua e di tutte le donne – ambiziose, indecise, testarde, libere di scegliere. Un libro emozionante, che non si riesce a smettere di leggere, straordinariamente contemporaneo. «Questo libro mi ha toccato nel profondo. La letteratura è un’arte magica, e Antonella Lattanzi ha scritto un romanzo che è una benedizione, una maledizione, una catarsi» (Nicola Lagioia). Non è mai il momento giusto per fare un figlio. Prima vogliamo vivere, viaggiare, lavorare. Antonella vuole diventare una scrittrice: la sua è un’ambizione assoluta, senza scampo. Per questo a vent’anni, per due volte, interrompe volontariamente la gravidanza. Quando anni dopo si sente invece pronta, con un compagno a fianco, è il suo fisico a non esserlo. E così inizia l’iter brutale dell’ostinazione, dell’ossessione, della medicalizzazione. Certi supplizi, le aspirazioni inconfessate, la felicità effimera e spavalda, la sofferenza e la collera. Si direbbe una storia già scritta, ma qui non c’è nulla di consueto: è come raccontare da dentro una valanga, con la capacità incredibile, rotolando, di guardarsi e non crederci, e sfidarsi, condannarsi, sorridersi per farsi coraggio. In un crescendo di indicibile potenza narrativa, Antonella Lattanzi descrive (sulla sua pelle) la forza inesorabile di un desiderio che non si ferma davanti a niente, ma anche i sensi di colpa, l’insensibilità di alcuni medici, l’amicizia che sa sostenere i silenzi e le confidenze più atroci, il rapporto di coppia sempre sul punto di andare in frantumi, la rabbia ferocissima verso il mondo (e le donne incinte). Tenendo il lettore stretto accanto a sé, incollato alla pagina, con un uso magistrale del montaggio, capace di creare una suspense da thriller. La cosa strabiliante è che pur raccontando una storia eccezionale, e cruda, questo romanzo riesce in realtà a parlare in modo vero, e profondamente attuale, di tutte le donne – madri e non madri – che in un punto diverso della loro vita si sono chieste: desidero un figlio? qual è il momento giusto? dovrò rinunciare a me stessa, alle mie ambizioni? e perché tutte restano incinte e io no? «Ho una diga nella testa dove stanno nascoste tutte le cose che fanno davvero troppo male. Quelle cose, io non voglio dirle a nessuno. Io non voglio pensarle, quelle cose. Io voglio che non siano mai esistite. E se non le dico non esistono». | |||
LA LIBRAIA DEL CAIRO | L’8 marzo 2002, con la sorella Hind e l’amica Nihal, Nadia Wassef inaugurava Diwan, la prima libreria moderna e fieramente indipendente d’Egitto. Nata su un’isola nel mezzo del fiume Nilo, alle porte del deserto del Sahara, secondo tanti – soprattutto uomini – era un’impresa destinata al fallimento: nell’intero paese non esisteva a di paragonabile, la cultura faticava a emergere sotto il peso del malgoverno, e i libri erano considerati un lusso e non una necessità. Ma negli anni Nadia e i suoi collaboratori, con la forza di chi non ha a da perdere, hanno trasformato Diwan in un enorme successo con numerose sedi, centocinquanta dipendenti e tantissimi appassionati clienti. Nel raccontare questo viaggio incredibile tra pregiudizi e atti di grande generosità, tenacia e riscatto, “La libraia del Cairo” ritrae tre donne che non si arrendono mai in un paese che corre verso la rivoluzione, e ricostruisce una storia che è una toccante lettera d’amore dedicata alle librerie, ai librai di tutto il mondo, e al potere infinito che hanno i libri. | |||
SENZA LIMITI | Età di lettura: da 9 anni. | |||
I FRATELLI MEZZALUNA | A Gabaville la vita scorre serena: è il Villaggio Perfettissimo dove nessuno litiga mai e tutti vorrebbero nascere e crescere… Tutti tranne loro. Lena e Alen, i gemelli Mezzaluna, figli di Maddy La Matta, nati in una notte misteriosa di luna spaccata a metà. Sono diversi dagli altri pacifici abitanti di Gabaville, perché Lena ha il potere di fare domande di fuoco che frugano nei cuori, Alen, con i suoi silenzi, sa leggere nella testa di chi ha davanti. Chi è il padre dei gemelli? Nessuno lo sa: loro sanno solo che viveva sulla luna e che si è perso fra le galassie. Una storia che però è completamente falsa. Quando Lena e Alen scoprono che la madre gli ha raccontato una bugia, scappano e vengono risucchiati nel Mondo Sottopelle, un posto molto diverso da Gabaville, dove regna lo Scuro che inchioda i cuori e le teste di tutti alla rabbia, alla paura e alla vergogna. Qui i Mezzaluna vivranno avventure incredibili, incontreranno creature mai viste prima, impareranno che è possibile essere felici e allo stesso tempo imbarazzati, arrabbiati e allo stesso tempo innamorati… E finalmente non solo scopriranno la vera storia dei loro genitori, ma, grazie a un’impresa per cui serve tutto il coraggio che nemmeno loro sanno di avere, cambieranno anche il destino di un intero mondo. Anzi, di due mondi. Chiara Gamberale firma un romanzo sulla paura e sul bisogno delle emozioni e crea un mondo nuovo (anzi, due mondi) da dove non si potrà più tornare indietro. Età di lettura: da 8 anni. | |||
FARFALLE DEL MONDO DA COLORARE | Macaone, sfinge dell’oleandro, isabella, urania del Madagascar… ci sono farfalle capaci di farci sognare e di portarci in terre lontane ed esotiche già solo con i loro nomi. I più begli esemplari del mondo sfilano in questa elegante raccolta di 40 tavole staccabili da colorare o dipingere. A voi la scelta di come dar loro vita colorandoli (pastelli o pastelli a cera?) o dipingendoli (colori a tempera, a olio, acrilici o acquarelli?). E sempre a voi la decisione se riprodurre le tonalità scelte da Madre Natura o dare invece libero sfogo alla vostra creatività e al vostro estro. Ogni foglio è pretagliato, così che ciascuna tavola possa essere staccata per facilitarvi nel riempire di colore questi splendidi coleotteri e, perché no, permettervi di incorniciare le vostre opere. Esiste un modo migliore per scoprire il mondo delle farfalle? Grazie agli affascinanti e dettagliati disegni presenti in questo libro, potrete conoscere più da vicino numerose specie di lepidotteri e imparare a riconoscere queste sfuggenti e variopinte creature che ingentiliscono i nostri giardini. E allora, che aspettate? Tirate fuori pastelli e pennelli e mettevi all’opera! | |||
MANGA STORIE DI YOKAI | Queste classiche storie di fantasmi giapponesi sono basate su quelle scritte dal famoso autore Lafcadio Hearn tra il 1890 e il 1904. Qui sono raccontate dal pluripremiato scrittore di fumetti Sean Michael Wilson, conosciuto per i suoi adattamenti manga di opere della letteratura giapponese. Da un samurai senza padrone, intrappolato in una casa infestata da folletti senza testa a un giovane uomo che sviluppa un’ossessione per una donna ritratta in un dipinto che quasi lo uccide. Queste e altre sono le storie contenute nel volume. L’abile adattamento di Wilson dei racconti di fantasmi di Hearn, insieme alle superbe illustrazioni manga dell’artista giapponese Inko Ai Takita, danno vita a queste affascinanti storie. Questo libro è in ordine di lettura tradizionale giapponese – dal dorso al fronte – in modo che i fan e gli amanti dei manga possano godere di un’autentica esperienza di lettura. | |||
SUL CAMMINARE | Tra scienza, esperienza personale e ricerca, Sul camminare è una guida alle infinite possibilità del muoversi. Scegliendo 52 esempi, idealmente uno a settimana, Annabel Streets scopre con il lettore cosa succede a corpo, mente e spirito se i piedi si mettono in moto. Incamminarsi nel fango stimola la serotonina, affrontare il vento accelera il metabolismo, passeggiare con un animale domestico accresce l’autostima, e questi sono solo alcuni dei tanti benefici che ogni camminata, sia essa veloce, in solitaria, lungo un fiume, a piedi nudi o in salita, porta con sé. I 52 capitoli si trasformano in altrettanti suggerimenti per ritrovare una nuova consapevolezza sul movimento perché quasi tutto, a quanto pare, può essere migliorato e potenziato camminando in modo intelligente e consapevole, e perché si può ottenere di più dalla vita, facendo un passo alla volta. Se camminare aggiunge molto alle nostre vite, questo libro aggiunge molto al camminare. | |||
A VENEZIA LUCEAN LE STELLE | Nel diciannovesimo secolo la Repubblica non c’è piú ma Venezia c’è ancora e continua a splendere. Questa volta però a illuminarla non è piú lo splendore della sua eccezionale civiltà: la luce proviene da fuori, direttamente dai grandi astri internazionali dell’Ottocento che fanno di Venezia la loro seconda patria ma anche dai grandi veneziani, uomini e donne che lottano per la sopravvivenza della città e, di fatto, la mantengono in vita nonostante il giogo delle potenze straniere che ora la possiedono. Venezia riflette tutte queste luci stellari e le moltiplica: Zorzi la racconta in una serie di storie affascinanti. Giustina Renier Michiel ama cosí tanto la sua patria caduta da affrontare a muso duro uno scettico Chateaubriand e addirittura irridere Napoleone. Lord Byron, che ama Venezia e vorrebbe diventare veneziano, brucia il suo amore nella passione per fin troppe veneziane. Richard Wagner vi sbarca per comporre e morirvi; il dissoluto scrittore Frederick Rolfe, meglio noto come Baron Corvo, consuma la sua vita pur di non abbandonare la città che adora. Poi naturalmente John Ruskin che odia la modernità, mentre D’Annunzio la pilota verso l’azione e Marinetti la invoca. Nella Venezia del XIX secolo, in Piazza e nei palazzi si incontrano scrittori, musicisti e artisti, regnanti detronizzati e pretendenti al trono, grandi dame e grandi provocatrici, acuti osservatori e cinici turisti di rango, soldati che diventano poeti e poeti che diventano soldati, nuovi padroni ed ex padroni e tantissimi altri da ogni parte del mondo, in una colta e raffinata onda che sceglie di fondersi nei canali e talvolta di infrangersi sulle pietre della ex Serenissima. Questo libro racconta non solo le storie di queste star, come diremmo oggi: racconta la loro visione di Venezia, in una serie di testimonianze che rendono vivida la narrazione del secolo del grande cambiamento. Pieralvise Zorzi, patrizio veneto di «casa vecchia», appartiene a una lunga dinastia di scrittori e difensori di Venezia, e dopo una carriera di comunicatore e autore televisivo, ha raccolto il testimone dal padre Alvise. Ha scritto e scrive numerosi saggi e articoli di opinione e di cultura veneziana sul quotidiano Il Gazzettino e, come suo padre prima di lui, ha avuto e ha un ruolo attivo nella salvaguardia di Venezia. Questo è il suo quarto libro su Venezia, il secondo per Neri Pozza (dopo Storia spregiudicata di Venezia. Come la Serenissima pianificò il suo mito, 2021). «Poeti, scrittori, artisti, giornalisti, musicisti e altri personaggi animeranno il secolo che avrebbe dovuto essere quello della definitiva morte di Venezia ma invece è quello del fermento di idee per una rinascita. Da Madame de Staël a Gabriele D’Annunzio, dai cardinali accorsi per il primo e finora unico Conclave veneziano agli scrittori della Belle Époque, tutti affollano Venezia nell’Ottocento». | |||
IMMORTALI PER CASO | Trasformare un mortale in un dio è una pratica antica come l’uomo, eppure mai come nell’età moderna e contemporanea il pianeta è stato popolato da così tante divinità involontarie. Da quando Cristoforo Colombo sbarcò nel Nuovo Mondo e venne accolto come essere celeste, uomini resi immortali – non a caso uomini e mai donne – sono apparsi in ogni continente: da Hailé Selassié, il Ras Tafari etiope acclamato come dio vivente in Giamaica, al principe Filippo d’Inghilterra, oggetto di un’improbabile nuova religione su un’isola del Pacifico. Con un vertiginoso intreccio di testimonianze, fonti di archivio e diari, Anna Della Subin si muove con trascinante destrezza fra culti di possessione degli spiriti, rivolte nazionaliste, banchetti indigeni a base di esploratori divinizzati e stravaganti liturgie che non risparmiano la nostra autoproclamata epoca secolare, come la teogonia di Donald Trump. Ma come si diventa immortali? Attraverso una profezia, una guerra, una strategia familiare oppure, semplicemente, una traduzione sbagliata o il ritrovamento di un vecchio articolo di giornale. E proprio perché le apoteosi emergono soprattutto durante crisi, conquiste o rivoluzioni, sono in grado di insegnare molto sulle pieghe nascoste della storia. Attraverso le brillanti pagine di questo libro comprendiamo a fondo quanto religione e politica siano intrecciate e come divinità accidentali vengano strumentalizzate sia dal potere dominante che dai popoli oppressi, diventando fonte di ispirazione e ribellione in varie parti del mondo. Un’esplorazione nelle profondità della storia umana fra razza e colonie, supremazia e liberazione, mitopolitica e populismi, che giunge ai moti di emancipazione per una teogonia nera fino ai movimenti legati a Black Lives Matter o alla Cancel culture. Ricco di suggestioni originali e provocatorie, “Immortali per caso” è stato salutato come un capolavoro narrativo di ricerca storica, un insolito buco della serratura da cui osservare sbalorditi la creazione del mondo. | |||
TRE – DIVINA ARITMETICA | Tre Cantiche della Divina Commedia, tre Grazie, tre Parche, tre volte Sanctus è Dio nel canone della messa; ma sono tre anche gli atti di un’opera lirica e i movimenti di un concerto; senza dimenticare le trilogie amicali della letteratura, come i moschettieri di Dumas o gli uomini in barca di Jerome. Tre è la cifra che ci riporta subito alla Trinità cristiana, ma che è norma regolatrice di perfezione per tante altre realtà. Una presenza ubiqua, una vera e propria ossessione ternaria dove anche il sapere popolare ci ricorda che «non c’è due senza tre». Addentriamoci dunque nella sala di quell’ideale castello che reca sull’architrave il numero tre, passando attraverso la musica, le triadi bibliche e classiche, naturali e scientifiche, poetiche, letterarie e sacre. Alla scoperta di un numero che trascende la semplice aritmetica. | |||
NEVER NEVER | Charlie Wynwood e Silas Nash sono migliori amici sin da piccoli e sono innamorati dalla tenera età di 14 anni. Ma un giorno, quando di anni ne hanno 17, al risveglio si ritrovano estranei. La loro memoria è svanita e con essa il ricordo del loro primo bacio, del loro primo litigio e del momento in cui è nato il loro amore. Per questo, Charlie e Silas devono indagare fianco a fianco per scoprire la verità e perché tutto ciò sia capitato. Tuttavia, più informazioni ottengono, più cominciano a domandarsi come mai siano stati insieme. Dimenticare è terribile, ma se ricordare lo fosse persino di più? | |||
STRANO CHE TU ME LO CHIEDA | Mentre tutti i suoi vecchi compagni di corso si stanno facendo strada nel mondo letterario, Chani Horowitz, giovane ventiseienne che sogna di diventare scrittrice, è ancora ferma al suo piccolo blog e a qualche pezzo su riviste online da quattro soldi. Tutto cambia quando, un giorno, le viene affidata un’intervista a Gabe Parker, stella emergente di Hollywood e prossimo volto di James Bond. Si dà il caso che Gabe sia anche la cotta più grande di Chani e il protagonista dello schermo del suo cellulare. Nonostante questo, Chani è determinata a resistere al fascino dell’uomo e a portare a casa l’intervista con professionalità. Ma, quando si siede di fronte a Gabe e comincia a parlare con lui, la chimica che si crea tra loro è innegabile. L’intervista si trasforma in un invito ad accompagnare l’attore a una première, che si trasforma in una festa nella sua villa, finché i due non si ritrovano a passare insieme un weekend destinato a rimanere a lungo sulla bocca di tutti. A distanza di dieci anni dall’articolo che le ha stravolto la vita, Chani torna a Los Angeles dopo un brutto divorzio e una sana dose di psicoterapia. È finalmente una scrittrice di successo e ha la carriera che ha sempre sognato. Ma la domanda che tutti le fanno è sempre la stessa: cos’è accaduto durante quel famoso weekend con Gabe Parker? È vero che ci è andata a letto? Per quanto Chani voglia lasciarsi tutto alle spalle, non può cancellare quel ricordo. E così, quando le viene proposta una seconda intervista con Gabe, accetta. Passato e presente si intrecciano in questo romanzo pieno di passione e desiderio, che racconta il potere delle seconde occasioni e ci ricorda che tutti meritiamo di regalarci un lieto fine. | |||
LA DONNA DALLE CINQUE VITE | Marija Zakrevskaja detta Mura nasce alla fine dell’Ottocento da nobilissima famiglia russa. Cresce nei fasti dell’aristocrazia, tra i palazzi e i balli alla corte dello zar. A diciott’anni si sposa con un nobile estone diplomatico a Berlino. Mura è bella, giovane, colta, oltre il russo parla inglese, tedesco e francese. Diventa subito una star dell’alta società internazionale, allaccia rapporti con tutti, racconterà perfino di aver ballato il valzer con il Kaiser Guglielmo II, frequenta le ambasciate e trascorre le estati nel castello di famiglia in Ucraina o in quello del marito in Estonia. Poi, nel 1917, scoppia la rivoluzione russa. Mura ha ventiquattro anni. Di colpo il suo mondo si trasforma. La Russia di Lenin non è quella dello zar, i nobili sono perseguitati, aggrediti, uccisi, costretti alla fuga. Gli eventi si susseguono in maniera turbinosa. Mura finisce tre volte nel terribile carcere della Lubjanka e tre volte se la cava miracolosamente. Motivo per cui l’Occidente la accusa di essere una spia dei russi e i russi di essere una spia al soldo dell’Occidente, un marchio che la segnerà per tutta la sua lunga vita. E poi ci sono tre grandi storie d’amore: la lunga relazione con Gor’kij, la grande passione di un agente segreto britannico, l’unione con H.G. Wells. | |||
BUONVINO TRA AMORE E MORTE | Dopo l’attentato subito da Veronica proprio nel giorno del loro matrimonio, il commissario Buonvino, straziato dal dolore, indaga insieme agli intrepidi e scombinati agenti del commissariato di Villa Borghese per capire se, colpendola, gli ignoti criminali hanno voluto mandare un segnale a lui o se nella vita di sua moglie si nasconde qualcosa che giustifichi una vendetta tanto efferata. Intanto, a piazza di Siena viene ritrovato il corpo di un uomo crivellato di proiettili, come se si fosse ritrovato davanti a un plotone d’esecuzione. Scavando nel passato della vittima, Buonvino risale fino a un tragico evento accaduto nel clima torbido e avvelenato dagli intrighi della Roma del 1944, in procinto di essere liberata dagli Alleati. Mentre la moglie, ancora in coma, lotta tra la vita e la morte, nel commissario nasce presto il sospetto che quelle due vicende possano essere legate da un filo invisibile. | |||
IL COLORE DEL SILENZIO | Helena Guerrero è una donna indipendente e un’artista affermata internazionalmente. Ha lasciato il suo Paese, il marito e un figlio piccolo per seguire la sua vocazione ma anche per sottrarsi a una pesante eredità familiare: il padre, ex militare franchista, dai molti lati oscuri e dalla personalità magnetica; una madre con una spiccata predilezione verso l’altra figlia, Alicia, bellissima e sposata con un uomo di grande fascino. Quando Alicia viene uccisa mentre si festeggia il primo sbarco sulla luna nel 1969, la ricca e potente famiglia Guerrero si sgretola sotto il peso della perdita, e l’impossibilità di trovare il colpevole trascina tutti i suoi membri verso la solitudine. Ma oggi Helena ha bisogno di risposte, soprattutto per capire da dove le arrivano le ombre misteriose che riproduce sui suoi quadri e finalmente trovare un po’ di pace nella sua vita tormentata. Per questo intraprende un viaggio che la riporta nei luoghi della sua vita precedente, tra la Spagna e il Marocco, alla ricerca di indizi che possano aiutarla a capire cosa successe davvero in quella calda serata estiva di quarant’anni prima. Un romanzo ipnotico, un’indagine sulla grande storia europea e spagnola, sulla guerra civile che divise un Paese non solo sul piano politico ma anche familiare, sui cambiamenti individuali rispetto ai sentimenti e all’amore. | |||
NON FU MAI GLORIA | Mancano solo 6 giorni, 13 ore e 37 minuti… Florentyna Kane è riuscita in un’impresa che sembrava impossibile, è diventata la prima presidente donna degli Stati Uniti. Ma il giorno stesso in cui deve prestare giuramento a Capitol Hill, forze imperscrutabili sono già al lavoro per ucciderla. L’FBI viene a conoscenza della congiura, ma solo cinque persone ne conoscono i dettagli. Un’ora dopo quattro di loro sono morte. L’unico superstite è l’agente Mark Andrews. Solo lui conosce la verità e solo lui può salvare Florentyna da quello che sembra un destino segnato. Gli restano sei giorni per fermare i responsabili ed evitare la morte della presidente. Un passo falso, una parola di troppo e la nazione e i suoi sogni verranno distrutti… “Non fu mai gloria” è l’ultimo capitolo della saga dedicata alle famiglie Kane e Rosnovski. Un thriller politico in cui congiure e tradimenti minacciano di rovesciare un’intera dinastia. Un romanzo, pieno di intrighi, che si legge tutto d’un fiato fino all’ultimo, inaspettato colpo di scena. | |||
LE ALTRE | “Adesso sì che sei una madre”: è uno dei pensieri di Sheila, quando apprende della morte di Dina. Studiosa di testi sacri, impiegata al Museo della Bibbia, Sheila continua a provare un sordo rancore verso la sua ex compagna di studi, che anni prima aveva raggiunto il successo accademico rubandole un’idea vincente. E che, insieme a Sheila stessa, Ronit e Naama – tutte, vent’anni fa, promettenti studiose di teologia – aveva formato un gruppo di amiche unite da una promessa: non cedere alla società e non fare figli. Proprio come la schiera di donne senza progenie della Bibbia, figure affascinanti e diverse, ciascuna a suo modo speciale. È così che Sheila si ritrova coinvolta nell’indagine sulla morte di Dina, forse addirittura nella lista dei sospettati dalla polizia; ma quando a essere trovata senza vita, uccisa con le stesse modalità, è Ronit, terza componente del gruppo, per Sheila le cose si mettono male davvero. È lei la colpevole, come tutti ormai pensano, o non sarà invece la prossima vittima? | |||
CINQUE BLUES PER LA BANDA MONTEROSSI | Carlo Monterossi, il protagonista di questi racconti e dei romanzi di Alessandro Robecchi, è una figura di detective del tutto atipica. Suo punto di partenza è sempre stato «guardare nelle vite degli altri». Pubblicare a dieci anni dall’esordio in un unico volume i racconti sparsi, già comparsi nelle diverse antologie gialle di Sellerio, serve – spiega Robecchi nel testo che li introduce – «a fare il punto sull’evoluzione dei personaggi», a comprenderli a tutto tondo. E infatti si va da un Monterossi quasi naïf del primo racconto, che si fa aiutare da un professionista misterioso come Oscar Falcone, fino a un’agenzia investigativa dell’ultimo, aperta in società con Agatina Cirrielli, ex poliziotta risoluta e sbrigativa già incontrata negli ultimi romanzi della serie. Ma lui, lungo tutto questo arco di tempo, è sempre più riluttante, quasi preda delle diverse storie: una truffa a suo danno e la contro beffa, il rapimento di un chihuahua che chissà cosa nasconde, l’etica di due killer, cartoline di significato misterioso su un interno di famiglia miliardaria, la ricerca affannosa del più sfortunato degli eredi di una fortuna industriale. Perché la cifra di Monterossi è il dubbio: dubita del comodo lavoro di produttore di programmi televisivi di grande successo commerciale, che lui giudica spazzatura, ma dubita anche della sincerità del suo disprezzo per il mondo da cui succhia tanto denaro. Così affronta la sua scettica parte sia tra le belle donne il cui fascino è cesellato da generazioni di privilegi, sia nei bilocali con soggiorno-cucina di chi sa sulla propria pelle che «il merito è sempre il merito dei già meritati». E tutto questo, senza rinunciare al whisky più costoso, all’automobile più silenziosa, all’appartamento più elegante, nutrendo una preferenza per chi riesce a vivere da sfigato. O forse è invidia. Alessandro Robecchi racconta una Milano nera ma «fatta della stessa sostanza di cui sono fatti i soldi», in modo un po’ cinico e sarcastico, ma soprattutto pietoso. | |||
I GUARDIANI DELLA LAGUNA | Venezia, 1753. Durante il carnevale Marco Leon, agente segreto dell’Inquisizione di Stato, indaga su un duplice delitto avvenuto nel teatro Sant’Angelo durante la rappresentazione della Locandiera di Goldoni. Le due vittime, un giovane patrizio e un attore della compagnia, sono apparentemente prive di legami. Ma il doppio omicidio è solo una coincidenza? O si tratta di due pedine che fanno parte dello stesso gioco? E quale può essere il ruolo di una delle famiglie più importanti di Venezia in questa vicenda? A mano a mano che le indagini procedono, tra interrogatori, inseguimenti in gondola e agguati, il caso assume tratti sempre più complessi e pericolosi. Grazie a un |