Le brevi attenzioni

Tra le varie forme di breve attenzione c’è quella che usualmente siamo disposti a dedicare alle parole del chroniqueur littéraire. Perché dunque raccogliere degli scritti concepiti nel tempo e destinati a brevi attenzioni? La giustificazione per la scelta proposta è l’idea che il lettore, saltabeccando liberamente e piacevolmente tra le pagine, possa trovare argomenti e temi che rimandano a suoi interessi o richiamano la sua curiosità riguardo ad autori, climi sociali e culturali, mostre d’arte ed eventi che in qualche modo sono stati centrali nella vicenda culturale degli ultimi decenni. Joseph Conrad e il codice d’onore che s’impone una volta superata la sottile linea d’ombra nella vita dell’uomo; l’accademico Anatole France nel brivido della trasfigurazione che egli fa di una Taide santificata; la presentazione delle opere di Damien Hirst che devono andare all’asta da Soyheby’s l’indomani; Giovanni Comisso e l’Arcadia che non c’è; gli antefatti della fondazione della Marciana che Petrarca, uomo moderno, concepisce per primo come biblioteca pubblica; T.S. Eliot che fa il suo turno di guardia sul tetto della casa editrice per avvistare gli incendi in tempo di guerra; Shakespeare capocomico, e poi Ezra Pound, Evelyn Waugh, Balzac, Chaucer e il teatro dei suoi racconti, Arturo Martini l’etrusco, Joyce e l’esilio perpetuo, Venezia e Bisanzio, Masoch e Deleuze, Vita e Virginia…